Sono alcuni giorni che Sophie pedina quel maledetto. Lo ha seguito ovunque, ma era sempre in compagnia, e poi quei due uomini che lo seguivano sempre e comunque. Era perfino arrivata a pensare che fossero sue spie pagate per farla fuori, e la cosa non l'avrebbe di certo stupita. Poi però ha visto quegli stessi due uomini prelevare il dottore, sembrava quasi più un arresto che un rapimento però. E allora si è decisa a inseguirli, deve assolutamente saperne di più. Ha un conto aperto con quel lurido bastardo, e non ha intenzione di rimanere a bocca asciutta.
Un'ora dopo è davanti a una casa ad angolo, e non si riesce a scorgere nulla di ciò che accade all'interno. Quindi Sophie si avvicina di soppiatto, e si mette seduta sotto alla finestra, cercando di ascoltare la conversazione, aprendo leggermente la finestra con una penna. "Guarda tu cosa mi tocca fare!", pensa inquieta e imbarazzata, mentre sta appostata con le gambe doloranti neanche fosse un agente segreto. "Dovevo proprio mettermi gonna e tacchi stasera? Accidenti a me". L'ultimo pensiero prima di essere richiamata alla realtà dalla conversazione all'interno.