Non stare a cavillare sul tirare fuori e diventare, però, perché è solo un esempio :-P
e invece no: fa una differenza ENORME.
Io sono assolutissimamente convinte del fatto che una persona che "non prova l'emozione dell'aggressività" non sarà mai aggressivo: questo non esclude
affatto che in gioco possa sparare a qualcuno perché la situazione lo spinge a farlo: rimarrà
comunque un non aggressivo, e questo creerà uno strappo nel suo modo di essere e lo manderà in panico...non
si abituerà mai a quel tipo di emozione.
Credimi: fidati di una a cui è stata diagnosticata
l'assenza di una delle emozioni fondamentali dell'essere umano...e che - ti giuro - non riesce davvero a provarla nemmeno messa alle strette!
Cazzo, si.
È proprio questo quello che voglio, cerco e pretendo. Però in gioco.
Ma io in gioco non lo farò MAI, perché io non gioco
per questo XD.
E' l'ultima cosa che mi va di fare in un gioco di ruolo. Non mi vedrai mai portare in gioco emozioni che mi
fanno male, o che
per me sono un problema. perché questo io non lo faccio nemmeno con gli amici più intimi, figuriamoci in gioco. Lo concedo solo alla mia psicoterapeuta e al mio poeta perferito (che poi è morto e quindi non può rispondere).
Quando parlai di "investimento emotivo" in gioco, io intendevo che a me piace giocare
sull'emozione, non
sulle mie emozioni.
Infatti sono assolutamente contraria al fatto che un personaggio debba avere
qualcosa di te e che si debba
giocare vicino. Io amo giocare di ruolo proprio perché è uno di quei pochi spazi che mi permette di
andare lontano: immaginare di essere qualcun altro, provare a vedere come sarebbero emozioni che io non ho mai provato...la rabbia, la vendetta...sentimenti che sono lontani da me anni luce, che non sento miei e che non mi piacerebbe nemmeno provare...ma che magari sono interessanti applicati ad un tipo di personaggio che ho pensato, che mi è apparso in un sogno o che la mia mente ha creato mentre viaggiavo in macchina...
A me il gioco di ruolo serve a questo: a giocare al "facciamo che io ero..." come quando ero piccola. Poter fingere di essere un grande esploratore senza paura, o un cattivissimo despota...Mi annoio a giocare "vicino"...un gioco come "Dubbio" non mi affascina...
Per me "investire emotivamente" non significa mettere in gioco parti di te stessa (che magari vuoi pure tenerti per te o analizzare in altra sede): significa giocare
con le emozioni, cosa che mi mancherebbe in un gioco puramente di azione o strategia dove esse non vengono considerate. Ma non vuol dire fare psicodramma per forza. CO significa affrontare tematiche che mi coinvolgono, che mi fanno pensare...ma non che mi fanno stare male.
Questo vale anche per il cinema, per me.
Se alla domanda "Può una persona mite diventare aggressiva?" tu sai già di rispondere si, e non sei disposta ad analizzare e rimettere in discussione questa risposta, non portarla in un gioco che si basa sull'analisi e la discussione di tale risposta.
Mi sembra solo ovvio, no?
ti perderesti quindi tutta la meraviglia di un anime grandioso come Trigun, che parte proprio da questo...
Comunque, io ho giocato anche personaggi completamente in evoluzione, come Philippa in Montsegur che è partita da un "odio mio marito" per finire a amarlo follemente e a scappare con lui...Ma devo dirtelo: mi sono divertita meno perché gestisco meglio e più volentieri i personaggi con caratteristiche forti e abbastanza chiare. E se sono caratterstiche
non mie, cazzo, è più figo!
Fatto questo, giocare diventa semplice: scegli semplicemente cosa il tuo personaggio è disposto a fare in ogni scena per perseguire i suoi obiettivi. Per superare la sua crisi, che conosci bene anche tu. E quanto è disposto a perdere o cambiare per uscire dalla sua crisi.
vedi che però questo presuppone che ci siano anche cose che
il personaggio non sia disposto a perdere?
Comunque credo che questa discussione sia molto dispersiva perché in realtà stiamo facendo un minestrone di tre cose ben diverse:
- quanto l'emozione del tuo personaggio deve essere vicina alle tue e starti a cuore?
- Il gioco di ruolo "emotivo" comporta affrontare tematiche che ti fanno stare male?
- può un personaggio escludere in partenza delle direzioni di evoluzione?
PSI Renato... se dovessi "fidarmi" dei compagni di gioco per giocare, visti i miei problemi con la fiducia posso fare i bagagli...
PPSI Ezio...io ho quasi sempre giocato al contrario di quello che dice Renato, ovvero, scegliendo temi che mi "piacevano" ma non necessariamente "mi stavano a cuore e/o mi erano vicini". Devo smettere di giocare? Oppure ho qualche speranza col parpuzio?