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Spione - PbF 2 - Commenti

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Glenda:

--- Citazione ---Tu sapevi che David aveva alcuni punti fermi perché questi punti fermi erano i tuoi? Bene. Ottimo. Meraviglioso. Grande materiale su cui giocare.
Però questo materiale non l'ho mica visto (e qui mi piacerebbe che tu spiegassi apertamente quali erano questi punti fermi, e che gli altri dicessero la loro opinione. Possibilissimo che sia un cretino io). Per me queste convinzioni le avevi in testa, ed erano talmente radicate che le hai date per scontate.
--- Termina citazione ---


plin plin! Campanellino fraintendimento! Occhio: non parlo di "convinzioni profonde mie" che io metto in gioco: in questo, ve lo dico chiaramente, per me il gdr non è e non deve diventare in nessun modo uno psicodramma. Non deve far stare male, perché non gioco per quello: se voglio interrogarmi sulla mia psiche, avendo una certa esperienza nel campo e sapendo quanto certe cose sono delicate, lo faccio in altri campi, con persone preparate a guidare certi tipi di attività, cosa che - concedetemi - un gruppo di gioco di ruolo non può saper fare.
E' ovvio che uno metta qualcosa di sè in gioco, ma non mi riferivo a questo parlando delle cose che non cambiano.
Morire per gli amici, ad esempio, non è un mio valore granitico.
Dico solo che i personaggi che vengono in mente a me non possono evolversi in qualsiasi direzione, perché alcune sono tagliate fuori dal modo in cui il personaggio è nato. E questo lo faccio perché credo che certe cose profondamente nostre (e spesso non sono valori, ma problemi) siano state formate in epoche così remote, magari anche mentre stavamo nella pancia di mammà, che per quanto ci si lavori su non possono essere scardinate, anche quando questo farebbe bene.
Poi il fatto che magari in un personaggio diventino aspetti positivi, o comunque aspetti più "banali", più "gestibili" come "credo negli amici" o come "soffro di attacchi di panico" è semplicemente una questione di economia di gioco.
Comunque penso che siamo molto OT

Renato Salzano:
Allora, associo una cosa a Ezio, avendo giocato con Barbara:

Barbara ha una FORTISSIMA advocacy per i suoi personaggi, ma è associata a una certa ... difficile trovare una parola, diciamo "insicurezza"? ... a poi applicarla anche dura e pura.

Questo è un male? No, per nulla, anzi, Barbara è un'ottima giocatrice di GdR proprio per questo.

Questo non crea problemi? Non sempre - può accadere (come è qui accaduto temo) che non sempre riesca a comunicare bene cosa "voglia giocare" con il personaggio che guida. Il forum non aiuta, e come detto temo che al tavolo, da vicino, non sarebbero successi certi fraintendimenti che possono capitare.

Detto questo, direi che personaggi che si evolvono in QUALSIASI direzione non sono parte di nessun GdR (a meno di sperimenti che non credo di conoscere, ma non si sa mai) proprio per il fatto che sono gli elementi con cui nella fiction si portano in gioco certi elementi (la premise o il senso di sfida o altro), e quindi a quegli elementi devono rimanere legati.

Ezio:
Siamo IT finché siano legati a Spione.

Ragazzi, posso farvi una domanda?
Come potete sapere, a priori, prima di giocare, quale sarà il "singolo punto fermo del personaggio" e, soprattutto, in che modo si evolverà la fiction per rendere l'aderenza a queste convinzioni "realistica" e legata alla premessa?

Glenda:
...beh, io perché non sono fatta per lo story now, appunto: quando un personaggio nasce nella mia testa ha dei tratti, altrimenti non mi ci affeziono e "gioco senza mettermi in gioco". Tutte le volte che il personaggio non mi nasce nella testa (insomma, che non ho "l'ispirazione") puntualmente mi sono resa conto che sono stati personaggi che ho giocato per cazzeggiare: magari mi sono divertita ugualmente tantissimo, e sono venute delle belle storie...ma non sono state le giocate che mi hanno emozionata. Insomma, per me un personaggio nasce prima nella mia testa (anzi, dovrei dire nel mio stomaco)...poi lo porto in gioco...certe cose cambieranno...magari nella storia diverranno importati per lui cose a cui non avevo affatto pensato...si affezionerà a qualcuno...o odierà qualcuno: ma se è nato "affettuoso" rimarrà tale anche quando lo pesteranno a sangue, se è nato "ansioso" rimarrà ansioso anche se un trauma lo scuoterà, insomma...ci saranno alcune cose che rimarranno sue...
Poi ci saranno persone che giocano diversamente: per il mio gusto, mi diverto di meno, tutto lì.
Motivo per cui amo più i giochi in cui il personaggio che gestisci è sotto il tuo controllo in tutto e per tutto...e infatti non giocherei mai Levity a tavolo, come ho già detto a Roberto, perché mi mancherebbe questo.

rgrassi:

--- Citazione ---[cite]Autore: Glenda[/cite]Motivo per cui amo più i giochi in cui il personaggio che gestisci è sotto il tuo controllo in tutto e per tutto...e infatti non giocherei mai Levity a tavolo, come ho già detto a Roberto, perché mi mancherebbe questo
--- Termina citazione ---


Vorrà dire che faremo una partita in cui tutti gli altri continuano a cambiare personaggi e tu sarai l'unica ad avere sempre lo stesso. :)
Rob

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