Autore Topic: Serpente di Cenere: chi me lo spiega?  (Letto 28158 volte)

Moreno Roncucci

  • Big Model Watch
  • Membro
  • *****
    • Mostra profilo
Serpente di Cenere: chi me lo spiega?
« Risposta #105 il: 2009-08-30 17:02:22 »
Confronto 13 a tavola <---> After Hours.

Non ho mai giocato al 13 a tavola "originale", ma sono un deciso sostenitore del fatto che tutti debbano sentire quello che avviene in scena, quindi se il numero di giocatori lo impedisce, sono d'accordo che diminuirlo è un miglioramento.  Inoltre, giocando a "After Hours" non mi è parso che i giocatori fossero troppo pochi per sviluppare trame (semmai era la disposizione d'animo... quando l'ho giocato io credo che l'obiettivo di gran parte degli altri giocatori fosse "sentirsi il personaggio", e ogni singolo elemento inserito da me o dai pochissimi altri che l'hanno fatto è stato immediatamente lasciato cadere nel vuoto. Un chiaro caso di CA clash, forse una chiacchierata iniziale sugli obiettivi del live sarebbe utile invece di partire alla cieca...).

In una cosa però penso che 13 a tavola sia superiore: nel fatto che i legami fra i personaggi sono legami di sangue (o di sesso o matrimonio). Quando ho giocato After Hours ho avvertito un po' un atmosfera da "che ci fanno questi qua insieme in un bar?" e le limitazioni dovute al fatto che l'unica cosa che collegava i personaggi fosse il lavoro. Come conseguenza, After Hours per me esce fuori un po' "light", superficiale, si parla delle ultime ferie, del capo... diventa un live alla "facciamo due chiacchiere al bar", appunto. Ci vorrebbero legami e motivazioni più forti (la famiglia in questo è perfetta: impone a persone che magari si odiano di mettersi a tavola insieme, ma non gli impone di nascondere i loro sentimenti...)
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Serpente di Cenere: chi me lo spiega?
« Risposta #106 il: 2009-08-30 17:24:41 »
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]A quanto mi ricordo, nessuno in tutto il live ha mai usato quella regola. Perchè? Mi pare ovvio: rende lo stabilire fatti tanto "intrusivo" e disturbante da scoraggiarlo di fatto.

Secondo me, l'uso della regola del "say yes" è fortemente disturbante per un giocatore competitivo e discretamente disturbante per un giocatore immedesimativo (tanto per usare le categorie tradizionali del Three Way Model di Petter Bøckman, che io personalmente non condivido ma in questo caso uso per chiarezza - e poi su questo rispondo anche a Renato). Per questo non credo che sia una regola utilizzabile efficacemente in un live che cerca di raggiungere un pubblico di massa.

Citazione
Tieni inoltre presente che non c'era nessuna scena unica: si giocava divisi in conversazioni private.

Su tutti i run di Serpente di cenere cui ho assistito/partecipato, l'unica volta in cui questo è avvenuto è stata la vostra. Non so quale sia la posizione di Jiituomas su questo punto; io vi ho permesso di farlo perché le regole non lo proibiscono e, come ho già detto, volevo rispettare a puntino il design dell'autore, ma se dovessi ripresentare Serpente di cenere oggi, non lo permetterei.

Citazione
(che qua mi sembra che siamo tornati agli anni 90, con il profiling dei giocatori invece che dei giochi...)

Non so nei GdR, ma per quanto riguarda i live una delle poche cose su cui sono certo è che esiste un profiling dei giocatori ed esiste un profiling dei giochi.
Per quanto riguarda i giocatori, il primo spettro di variabilità da prendere in considerazione è quello della plasticità: è indubbio che esistano giocatori più o meno capaci o volenterosi di adattarsi alle caratteristiche di un live (in una parola, più o meno plastici). Prendo come esempio, visto che è recente, Le lacrime della notte, mio e di Elena Zanzi, in cui l'unica regola da seguire è "comportati come se fossi il personaggio di una fiaba e cerca di costruire un'atmosfera fiabesca, dove per fiabe si intendono specificamente quelle di Hans Christian Andersen": potete stare certi che, per quanto questa regola venga detta, stradetta e ripetuta, ci saranno giocatori che la capiranno e la applicheranno perfettamente, altri che la capiranno ma non saranno in grado di applicarla, altri che la ignoreranno completamente e giocheranno in maniera competitiva oppure in maniera iperimmedesimativa, ecc. ecc. ecc.
Poi esistono le preferenze di gioco (cioè molti giocatori non sono ideologicamente o caratterialmente neutrali, ma preferiscono un modo di giocare narrativo, oppure immedesimativo, oppure da psicodramma/bleed, ecc. ecc. ecc.): per un giocatore altamente plastico questo non è un grosso problema perché anche se preferisce giocare in un modo sarà perfettamente in grado di giocare in un altro, ma quando si va giù nello spettro della plasticità e si arriva ai giocatori più rigidi diventa un bel problema, perché ci saranno quelli che, contro qualunque evidenza, giocano - per fare un esempio - in modo competitivo un live simulativo causando disastri immani.
Dalle differenze tra i giocatori derivano le differenze tra i live; molti autori oggi preferiscono fare live focalizzati, cioè in cui i giocatori devono seguire un modo di giocare preciso (vedi l'esempio di Le lacrime della notte, oppure il solito Stile Carsico). Da questo deriva l'abitudine, molto forte soprattutto tra gli autori di scuola nordica, di fare live esclusivamente a inviti, in modo da essere certi di avere partecipanti molto plastici, oppure anche rigidi ma con determinate preferenze che siano adatte, o quantomeno non dannose, per il live in questione. Il problema di questa attitudine ai live a inviti è prima di tutto l'elitismo (contro il quale, idealmente, la mia ricetta è quella di riservare, in ogni live a inviti, una piccola quota per i principianti assoluti, abbastanza piccola perché non facciano danni - che comunque i principianti assoluti, essendo di solito molto plastici, raramente fanno - ma abbastanza grande da assicurare un ricambio), e poi il fatto che mentre è facile organizzare un live molto focalizzato a Stoccolma, dove puoi trovare facilmente decine di giocatori molto plastici, può essere un problema a Canicattì, dove i giocatori molto plastici si contano sulle dita di una mano e gli altri sono sparpagliati in millemila preferenze di gioco diverse. Specialmente se vuoi organizzare live piuttosto numerosi; per questo trovo che sia molto utile, ai fini di ricerca, il lavoro di Jiituomas, perché se si riuscisse a trovare il modo di organizzare live non focalizzati eppure non caotici ma plastici, cioè che si adattino agli stili di gioco dei partecipanti anziché pretendere che siano i partecipanti ad adattarsi a loro, diventerebbe possibile organizzare live molto numerosi che non finiscano nel pastrocchio caotico in cui attualmente finiscono la grande maggioranza dei live non focalizzati. Attualmente a Trieste stiamo lavorando molto su questo problema, e abbiamo anche individuato dei casi di live abbastanza numerosi in cui ognuno giocava a modo suo eppure il live non ne ha sofferto, ma in tutti questi casi la cosa ha funzionato senza una precisa volontà di design da parte dell'autore; il prossimo passo è capire esattamente quali sono le caratteristiche per cui questi live funzionano e cercare di formalizzarle per progettare live numerosi aperti al pubblico, che è la grande sfida che tutti noi autori di live abbiamo davanti se vogliamo far diventare il nostro uno hobby di massa.
« Ultima modifica: 2009-08-30 17:25:32 da Andrea Castellani »

Michele Gelli

  • Amministratore
  • Membro
  • *****
    • Mostra profilo
    • narrattiva
Serpente di Cenere: chi me lo spiega?
« Risposta #107 il: 2009-08-30 17:37:29 »
Citazione
[cite]Autore: Rafu[/cite]Perciò il tuo esempio, Mix, con tutto il rispetto, è l'esempio di qualcuno che sta ignorando meccaniche di giocoesplicite. ^_^;;;
Oppure, l'esempio di qualcuno che sta sovrapponendo il sistema di un altro gioco.


Il mio esempio era costruito sulla base dei miei ricordi, ed avrei fatto nettamente meglio a fare un controllino prima di scrivere.  ;-)

Che io ricordi nessuno si è servito di quasta regola. Anche io, che pure ricordo distintamente che in più casi avrei nettamente voluto stabilire questo o quello. Questo probabilmente mi ha lasciato la falsa impressione che il gioco non desse strumenti. Questo potrebbe essere anche uno spunto di rifessione: non solo non risolve il problema della "distribuzione" delle informazioni, ma è evidentemenet abbastanza scomodo da scoraggiarne palesemente l'uso.

Ciò non toglie che mi sono ricordato male e mea culpa.
--
Michele Gelli - Narrattiva
<< I'm the next Avatar. Deal with it. >> Korra (Legend of Korra)

Moreno Roncucci

  • Big Model Watch
  • Membro
  • *****
    • Mostra profilo
Serpente di Cenere: chi me lo spiega?
« Risposta #108 il: 2009-08-30 17:46:29 »
Citazione
[cite]Autore: Andrea Castellani[/cite]
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]A quanto mi ricordo, nessuno in tutto il live ha mai usato quella regola. Perchè? Mi pare ovvio: rende lo stabilire fatti tanto "intrusivo" e disturbante da scoraggiarlo di fatto.[/p]
[p]Secondo me, l'uso della regola del "say yes" è fortemente disturbante per un giocatore competitivo e discretamente disturbante per un giocatore immedesimativo[/p]


Non credo. E' il semplice fatto di poter creare backstory al volo che può essere considerato da alcuni "disturbante". Quindi qui stai confondendo il "disturbante" creato da una possibilità (creare backstory) con quello creato da una tecnica  ("scusate, blocco la vostra conversazione, tipo fermo immagine, per alcuni minuti mentre ci mettiamo d'accordo su questa cosa". E questo indipendentemente dal dividersi in gruppi...)

In poche parole: le regole non sono neutrali. Una regola che rende difficile a complessa (o "disturbante") una cosa PER TUTTI, probabilmente viene da un autore che considera già di suo "disturbante" l'input dei giocatori nella backstory, e quindi non vede questo "disturbo ulteriore", o lo desidera per limitarne l'uso.
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Moreno Roncucci

  • Big Model Watch
  • Membro
  • *****
    • Mostra profilo
Serpente di Cenere: chi me lo spiega?
« Risposta #109 il: 2009-08-30 17:53:13 »
Una curiosità, Andrea: da come ne parli, il problema del creare live "non focalizzati eppure non caotici ma plastici" è molto sentito.  C'è qualcuno che cerca di ottenere questo risultato seguendo la strada della maggiore condivisione di informazioni fra giocatori e l'uso di regole chiare per tutti? Cioè, seguendo la strada opposta a "Serpente di Cenere"?

Cioè, l'equiparazione "il giocatore, meno ne sa, più è libero" è un un opinione (o almeno, una base di partenza) di Tuomas o comunque di una corrente di pensiero, o è un vero e proprio "bias" culturale condiviso?
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Serpente di Cenere: chi me lo spiega?
« Risposta #110 il: 2009-08-30 18:05:13 »
Citazione
[cite]Autore: renatoram[/cite]1 - Terminologia: Andrea e Tuomas hanno usato piu' volte Narrativista, e Moreno piu' di tutti ha reagito dicendogli che si sbagliavano di grosso. Credo (sono abbastanza sicuro) che stiamo parlando di due "Narrativismi" diversi, e pure parecchio. Chiarite (tutti) quale state usando, e' meglio. Se ho capito bene nei live nordici narrativista e' la preferenza personale di un giocatore che vuole un live "con una storia".

Io personalmente sono contrario all'uso del termine "narrativista", perché significa cose diverse in scuole di pensiero diverse. Sono abbastanza sicuro che Jiituomas lo usi riferendosi al narrativismo di scuola norvegese (che esiste sia nei live, vedi per esempio 13 a tavola, che nei GdR, vedi per esempio Fino ad affondare, nonché nelle sperimentazioni un po' ibride come i cosiddetti "roleplaying poems"), e io mi sono accodato per evitare di generare confusione contestando l'uso del termine (lo contesto ora perché l'argomento "terminologia" è stato affrontato direttamente, e se non lo faccio sembra che anch'io concordi con l'utilità di questa nomenclatura che trovo sorpassata). Sono ovviamente d'accordo che tra il narrativismo di scuola norvegese e quello di scuola forgita esistano importanti differenze, eppure non mi sembra improprio estendere il termine anche a quello (tanto è già talmente impreciso il riferimento di partenza...). Diciamo che quello di scuola forgita potrebbe essere inteso come un subset molto specifico del narrativismo sensu lato che probabilmente intende Jiituomas; gli chiedo conferma su questo perché di queste nomenclature non mi intendo molto, dato che le trovo inadeguate a descrivere in modo utile gli stili di gioco.

Citazione
2 - Michele, Claudia e Moreno mi pare diano per scontata una cosa (e per carita', lo farei anche io) che invece NON e' scontata: che in un live ci sia o ci debba essere un plot. E' chiaro invece dalle parole di Tuomas e Andrea che in SdC il plot NON C'E'. Puo' venirsi a creare spontaneamente (casi citati da Tuomas) ma e' un sottoprodotto non richiesto, non ricercato e non necessario a 'godersi' il live.

No, attenzione, se tra i giocatori ci sono alcuni piuttosto rigidi che non possono/vogliono seguire l'onda quando il gioco prende una piega priva di trama emergente, allora sì che questi non "si godono" il live e il gioco mostra il fianco alle critiche. È più o meno quello che diceva Jiituomas all'inizio.
Comunque, se mi permettete un tono più leggero, secondo me, Moreno, Claudia e Michele, siete stati un po' sfigatelli. Nonostante la vostra presenza, il Serpente di cenere a cui avete partecipato è stato uno dei più privi di trama che abbia mai visto (come accennavo anche nel report, pochi giorni prima a Milano era emersa molta più trama che a Ravenna, nonostante il live sia stato secondo me comunque piuttosto povero - non solo dal punto di vista della trama - anche a Milano e io abbia registrato con una certa incredulità i commenti di apprezzamento unanime ricevuti dallo scenario). Come ho detto anche in altre occasioni, ritengo che Serpente di cenere sia notevole non tanto perché sia piaciuto a me (ci sono live che, a me personalmente, sono piaciuti molto di più), ma perché mediamente piace agli altri giocatori forse più di qualunque altro live abbia mai organizzato. È questa la cosa notevole che va investigata ai fini di ricerca (vedi mio messaggio precedente): come diavolo fa a piacere tanto a pubblici così diversi?
« Ultima modifica: 2009-09-01 01:18:17 da Andrea Castellani »

Moreno Roncucci

  • Big Model Watch
  • Membro
  • *****
    • Mostra profilo
Serpente di Cenere: chi me lo spiega?
« Risposta #111 il: 2009-08-30 18:24:36 »
Per curiosità, ho provato a fare una ricerca con google su "narrativism". Ovviamente Google è USA-centrico, come tutto il web, ma giusto per dare un occhiata e vedere se esistono altri usi della parola abbastanza diffusi da esservi riportati.

La primissima voce che si trova è l'Articolo di Edwards "narrativism: story now".

La seconda è un articolo in pdf in un sito olandese (?) che purtroppo non consente il copia-incolla,  parla di "narrativism as inversion of two brand of positivism" e mi dà l'idea di non avere niente a che fare con gdr o live...

Il terzo e quarto link sono ancora link forgiti, il quinto e il sesto sono ancora riferimenti al pdf, e così via,.. è solo al link numero 9, che, finalmente, si trova un riferimento al narrativismo in stile norvegese! ;-)

Cliccate sul link, c'è un immagine esplicativa...  :-)
« Ultima modifica: 2009-08-30 18:24:53 da Moreno Roncucci »
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Renato Ramonda

  • Membro
  • Renato Ramonda, faccia di Janus
    • Mostra profilo
Serpente di Cenere: chi me lo spiega?
« Risposta #112 il: 2009-08-30 18:43:16 »
Andrea, Moreno... spostiamo la questione "narrativismo" in un altro thread, per favore, c'e' gia' abbastanza confusione.

Per parte mia, Andrea, penso che questa "cosa" di cui parla Tuomas non abbia assolutamente niente a che fare con il Narrativism di the forge. Ne' un subset ne' un superset, e probabilmente nemmeno un'intersezione :)

Serpente di Cenere: chi me lo spiega?
« Risposta #113 il: 2009-08-30 18:45:47 »
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Come si è visto qui, almeno 3 giocatori su 10 sono stati estremamente delusi dal live

Dai Moreno, ormai l'avrai capito anche tu il succo del discorso di Jiituomas: è un live che è stato giocato letteralmente decine di volte in dieci Paesi diversi, potrebbe perfino essere uno dei live più replicati della storia; su centinaia di giocatori, tre insoddisfatti (ma fossero anche trenta) sono un risultato a dir poco considerevole. Cavolo, non sono convinto che ci siano stati molti live da convention nella storia che abbiano raggiunto neanche una percentuale di soddisfatti del 50% (non conto i live "normali", cioè non da convention, perché lì nell'apprezzamento dell'evento intervengono in maniera molto più pesante elementi di natura sociale estranei alla bontà o meno del gioco prodotto).

Citazione
e no, checché ne dica Castellani, non ho MAI partecipato ad un live o ad un qualunque gdr per "demolirlo". Ho semplicemente gli occhi per vedere e la lingua per commentare, DOPO la fine del live.

Moreno, io conosco diversi giocatori molto più pesanti di te nelle loro critiche. Quello che ti contesto non è se dai a un live 0 o 1 in un'ideale pagella, è una cosa che fanno in tanti; contesto il fatto che a volte sembri simulare il comportamento di un giocatore molto, molto poco plastico, probabilmente perché è la cosa giusta da fare quando si testa un GdR. Questo perché nei GdR è possibile plasmare le regole in modo da "costringere" tutti a giocare in un certo modo, solo che questa è una cosa impossibile da fare in un live, perché la sola presenza di regole che non siano in qualche modo "nascoste" agli occhi dei giocatori fa collassare il "cerchio magico" entro il quale il live va giocato, col risultato che il live riesce, invariabilmente, una schifezza. Perciò la strada da percorrere nei live non è cercare di introdurre regole che mettano sui binari giusti i giocatori "distruttivi" (spero che tu ti renda conto che la parola non ha intenti spregiativi né implicazioni etiche, è solo un modo per individuare con una parola sola i giocatori poco plastici che praticano stili di gioco diversi da quelli perseguiti dal live in questione, col risultato che il loro contributo a conti fatti non risulta costruttivo ma distruttivo), bensì implementare un'atmosfera tale da allontanare i giocatori "distruttivi" dalla frequentazione dello hobby (in casi in cui la semplice ragionevolezza del tipo "devo concordare che questo hobby non è adatto a me" non funziona, anche attraverso il ricorso alla pratica degli inviti). Per fare un esempio, è la stessa differenza che c'è tra il calcio e l'ultimate frisbee: nel calcio è una continua ricerca di nuove regole e regolette per cercare di arginare i trucchetti e le furbizie dei giocatori scorretti, mentre nell'ultimate frisbee non esiste nemmeno l'arbitro e le poche regole che ci sono vengono rispettate perché, a livello mondiale, si è stabilita un'atmosfera tale da rendere semplicemente impensabile il gioco scorretto. Insomma, è un agire a livello puramente sociale anziché a livello tecnico.

Citazione
Almeno un altro se ne è andato prima perchè non ne poteva più.

Non è vero, rileggi bene il mio report.

Citazione
il non riuscire a trovarti per chiederti chiarimenti sulle regole HA danneggiato l'esperienza del live

Mi dispiace, ma tanto a qualunque domanda mi avessi fatto ti avrei risposto "Se sul materiale non dice che non puoi farlo, allora puoi farlo", quindi non ti sei perso molto. Intendiamoci, ci sono stati fior di giocatori che non hanno capito questo aspetto fondamentale del gioco, per cui non è che ti ritenga un pessimo giocatore per questo motivo.

Citazione
Purtroppo, per quello che ne ho visto io negli ultimi 10 anni, QUESTO è lo standard della critica dei "live", almeno in Italia.

Su questo, come sai, sono assolutamente con te.

Citazione
E parlando tempo fa con Andrea (quando ancora non aveva questi atteggiamenti preoccupanti: sarà stato contagiato anche lui?) mi commentava che anche nella scena live nordica, non è che la situazione fosse molto diversa...

La situazione generale, nei Paesi Nordici, mi sembra pure peggiore, non per malafede o per conformismo (come temo che sia tante volte in Italia) ma per quella che sembra essere una diffusa attitudine a cogliere tutti gli aspetti positivi del live che si è appena giocato e faticare a cogliere quelli negativi. Potrei raccontarti numerosi aneddoti sconcertanti al riguardo, altro che applausi alla Flying Circus. È per questo che apprezzo persone (che per fortuna non sono rarissime) come Jiituomas, che si mettono al 100% a disposizione del live mentre lo giocano dimostrando una plasticità esemplare, ma a fine live non te la mandano a dire sulle cose che non hanno funzionato (vedi A nice evening with the family, su cui Jiituomas ha detto chiaro e tondo sul suo blog quali sono state le poche, ma assolutamente determinanti, cose che non hanno funzionato e che hanno compromesso seriamente la riuscita del live, mentre a sentire altri sembra che sia stato il live più riuscito della storia).

Rafu

  • Membro
  • Raffaele Manzo - clicca le icone per e-mail o blog
    • Mostra profilo
    • Orgasmo Cerebrale
Serpente di Cenere: chi me lo spiega?
« Risposta #114 il: 2009-08-30 18:54:04 »
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Per curiosità, ho provato a fare una ricerca con google su "narrativism".


Per curiosità, ho provato a fare una ricerca con google su "role-playing game". Il primo link (in italiano) è:

Gioco di ruolo - Wikipedia
Videogiochi di ruolo (a volte abbreviato in CRPG, dall'inglese Computer Role-playing game),

Il secondo, indentato sotto il primo è: "MMORPG"


Quelli sopra sono fatti oggettivi. Ma ovviamente il mio intento nel riportarli era sarcastico. Ora smetterò di essere sarcastico, invece.

Moreno, hai rotto.

Se una persona ha ragione - se una persona ha oggettivamente ragione come dimostrato dai fatti - non mi importa in che maniera sostiene le proprie opinioni, non mi importa quanto risulta irritante per gli altri: io quella persona la sostengo, in nome della ragionevolezza, così come infatti ho spesso e volentieri sostenuto te.
In questo thread, però, tu non hai "oggettivamente ragione".
Se con la ragionevolezza che ti ha spesso caratterizzato in passato tu rileggessi questo thread, con distacco, come se i tuoi post fossero stati scritti da un altro, potresti facilmente constatare che in questa conversazione Moreno Roncucci ha utilizzato tutte quelle tradizionali tecniche alogiche di attacco da forum tradizionalmente praticate, come ben sappiamo, da quegli anti-forgisti a oltranza con cui mille volte ti sei aspramente scontrato in nome dell'oggettività e della ragionevolezza.
E ciò indipendentemente dai meriti o demeriti di Serpente di Cenere, che possono - ne sono certo - essere discussi con ben altri toni e ben altre argomentazioni.

Serpente di Cenere: chi me lo spiega?
« Risposta #115 il: 2009-08-30 18:58:31 »
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Non proprio. NON ESISTE un altro "narrativismo".   E' un termine tecnico esclusivo forgita (non esiste nemmeno come parola, in inglese). Giocherebbero in casa se parlassero di "dramatist" o di altri termini usate dalle teorie nordiche.

Eh, Moreno, non è più esattamente così. Un live drammatista, in ambiente nordico e derivati, è considerato una cosa diversa da un live narrativo/narrativista. Poi se l'uno sia un subset dell'altro o viceversa è una polemica che non mi tocca, come dicevo secondo me sono tutti termini inadeguati e che creano forse più confusione di quella che diradano.
Inoltre, non so se il primo utilizzo di "narrativista" sia stato fatto in the Forge, né se il termine effettivamente non esista in inglese, ma anche se fosse questo non significa che the Forge possa cambiare il significato del termine come le pare (e come in effetti ha fatto nel corso degli anni) e altri no. È il problema che si ripete sempre, in qualsiasi disciplina, quando non esiste un'autorità nomenclatoriale condivisa (e tra l'altro non vedo perché ci debba essere un'autorità condivisa tra live e GdR, visto che per me sono due bestie diverse). Fattene una ragione. :-)

Serpente di Cenere: chi me lo spiega?
« Risposta #116 il: 2009-08-30 19:12:52 »
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Confronto 13 a tavola <---> After Hours.

Happy Hour. Mi sono permesso di correggere le successive ripetizioni del titolo sbagliato.

Citazione
Inoltre, giocando a Happy Hour non mi è parso che i giocatori fossero troppo pochi per sviluppare trame

Devo essermi perso qualcosa, chi l'ha detto che in Happy Hour i giocatori sono troppo pochi?

Citazione
(semmai era la disposizione d'animo... quando l'ho giocato io credo che l'obiettivo di gran parte degli altri giocatori fosse "sentirsi il personaggio", e ogni singolo elemento inserito da me o dai pochissimi altri che l'hanno fatto è stato immediatamente lasciato cadere nel vuoto.

Sì, noto che questa è una cosa che succede spesso quando un evento lo presento io, specialmente negli ultimi tempi. Parrebbe che molte persone non siano disposte a credere che io presenti un evento non immedesimativo; nonostante glielo dica esplicitamente, c'è qualcosa che gli impedisce di registrare questa informazione. Alcuni addirittura mi hanno detto "Ma questo contraddice quello che hai detto l'altra volta che ho giocato con te", come se fosse impossibile per un organizzatore sperimentare stili di design diversi. Credo che si chiami "pregiudizio", o qualcosa del genere.

Citazione
Un chiaro caso di CA clash, forse una chiacchierata iniziale sugli obiettivi del live sarebbe utile invece di partire alla cieca...

È scritto molto chiaramente sullo scenario, e comunque ultimamente, visto che ho constatato che il teorema secondo cui "Se dai del materiale scritto ai giocatori, una consistente minoranza ci incarterà il pesce" è assolutamente valido, la chiacchierata la faccio sempre (ma a volte nemmeno questo serve). È uno dei problemi su cui stiamo lavorando in questo momento a Trieste (peraltro spostandoci sempre più tra i fautori dei live a inviti...).

Citazione
In una cosa però penso che 13 a tavola sia superiore: nel fatto che i legami fra i personaggi sono legami di sangue (o di sesso o matrimonio).

Sono assolutamente d'accordo con te, però non sottovalutare i problemi di natura psicologica (cioè la trasformazione in psicodramma/bleed) che pongono le ambientazioni familiari in persone con problemi di famiglia (io ho avuto delle esperienze da fare accaponare la pelle). È anche vero che in 13 a tavola l'ambientazione familiare è talmente esplicita che difficilmente vorrà partecipare una persona con problemi di famiglia, però l'esperienza mi insegna "mai dire mai".

Serpente di Cenere: chi me lo spiega?
« Risposta #117 il: 2009-08-30 19:22:28 »
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Quindi qui stai confondendo il "disturbante" creato da una possibilità (creare backstory) con quello creato da una tecnica

No, un giocatore che in un live cerca esclusivamente una sfida troverà semplicemente vomitevole il fatto che si possa creare backstory, a prescindere dalla tecnica utilizzata (vedi certi report disgustati che ho ricevuto su 13 a tavola). Non credo che si sia bisogno di spiegare perché lo trovi abbastanza vomitevole anche un giocatore di tendenza immedesimativa... ^_^

Serpente di Cenere: chi me lo spiega?
« Risposta #118 il: 2009-08-30 19:25:52 »
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]da come ne parli, il problema del creare live "non focalizzati eppure non caotici ma plastici" è molto sentito.  C'è qualcuno che cerca di ottenere questo risultato seguendo la strada della maggiore condivisione di informazioni fra giocatori e l'uso di regole chiare per tutti? Cioè, seguendo la strada opposta a "Serpente di Cenere"?

Naturalmente, ma in quel caso il live È focalizzato. Il problema sorge nell'impedire il caos nei live NON focalizzati, che è un obiettivo desiderabile per i motivi sopra spiegati.

Serpente di Cenere: chi me lo spiega?
« Risposta #119 il: 2009-08-30 19:30:29 »
Citazione
[cite]Autore: renatoram[/cite]Per parte mia, Andrea, penso che questa "cosa" di cui parla Tuomas non abbia assolutamente niente a che fare con il Narrativism di the forge.

Eppure tanti hanno notato somiglianze tra i giochi narrativisti di scuola forgita e Fino ad affondare, per fare un esempio noto. Poi io non sono certo un'autorità mondiale a livello di GdR, eh, perciò può darsi che questi che notano le somiglianze dicano stupidaggini (nel qual caso, però, mi piacerebbe sapere perché da voi tabletoppari).
« Ultima modifica: 2009-08-30 19:35:45 da Andrea Castellani »

Tags: