[cite]Autore: khana[/cite]a rileggere ciò che viene riportato io personalmente faccio fatica ad immaginarmi il gioco, oltre ad avere sempre il dubbio che stia leggendo ciò che la persona si ricorda mentre redige l'AP e non la giocata vera e propria.
L'idea che mi sono fatto, da NON-forgita introdotto (leggi: inzuppato come un savoiardo nel latte caldo per 40 secondi

) ai giochi nuovi e ai concetti correlati, è più o meno questa.
1) L' AP è necessariamente soggettivo, e ciò è un punto di forza. E' un dire "io ho sentito sulla mia pelle X, Y e Z mentre giocavo", cioè "questo gioco mi ha dato X, Y e Z". Proprio perché è soggettivo, sarà mirato su ciò che più resta impresso del gioco, i pregi ed i difetti più evidenti. ^__^
2) alcuni AP sono scritti pensando che chi lo legge conosce già il gioco, altri per documentare "sensazioni" per chi il gioco non lo ha visto neanche in cartolina. Penso che non ci sia "un modo giusto", tra i due estremi e le infinite sfumature... Basta sapere perché lo scrivi, ed il come viene un po' di conseguenza.
3) Non c'è un solo tipo di AP. Ci sono AP per riportare esperienze, tipo "e lì il GM mi ha abbassato il punteggio di Cappelletti In Brodo perché pensava che fosse giusto, la cosa è piaciuta a tutti tranne che a Mario"; AP per chiedere consigli "tecnici" e di chiarimento regole, tipo "il GM poteva diminuire i miei Cappelletti In Brodo in quel momento?"; AP per playtest: "la meccanica di abbassamento dei Cappelletti In Brodo ha fatto schifo a tutti, qualcuno ha un'house-rule?"
L' AP è una bestia strana, come i cani (dentro o fuori dalle vigne, fate voi): tra un alano ed un chihuahua ce ne passano, di bistecche, ma tutti i cani hanno un muso, del pelo, una coda, ecc.
La "bestia AP", credo, dovrebbe avere sempre un mix di informazioni su ciò che "succede in game" (nel SIS) e ciò che avviene nella realtà tra giocatori, meglio se con commenti personali su come le due cose, SIS e realtà, interagiscano tra loro.