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Apologia del Gioco Tradizionale
Mirko Pellicioni:
Gioco da più di 20 anni e conosco e gioco da poco giochi NW, anche se devo dire che mi trovo a volte spaesato trovo l'esperienza veramente diversa, piacevolmente diversa, sono stato DM per anni e giocare in questo modo mi è parso di togliere dalle spalle uno zaino pieno di sassi.
Non dico che non riesca a divertirmi a far divertire i miei amici, ma preferisco divertirmi IO insieme a loro.
Sinceramente certe storie non le giocherò più con i GDR tradizionali, ho trovato DI MEGLIO, ma è una opinione personale ;)
Ezio:
Eccomi pure io. Gioco da parecchio e ho un'esperienza di tradizionale superiore al NW. Inoltre mi piace impegnarmi per dare soddisfazione agli altri. Per me sapere di essere stato fonte o catalizzatore di soddisfazione per gli altri è importantissimo.
Nonostante questo ho abbandonato il tradizionale. Posso ottenere quello che cerco più facilmente, ho scoperto.
Prima ero frustrato perché, nonostante tutto il mio impegno, venivano fuori scoreggine e non ottenevo nulla. Ora vedo davvero i frutti del mio impegno.
Matteo:
Bè io non faccio testo.
Ho iniziato a giocare nel 2006 e praticamente sono un neofita di tutto: dai giochi tipo D&D ai NW.
Per me è tutto quasi nuovo.
Ci sto lavorando però...
saluti
Suna:
Gioco ai GDR da 15 anni. Dall'anno scorso sono gradualmente passato ai giochi NW.
In 15 anni ho masterizzato cinque o sei volte al massimo, il più delle volte perché praticamente costretto, e non mi sono divertito perché non sapevo bene come gestire le regole.
L'ho sempre vissuto come un mio limite -non mi andava di dover affrontare quelle infinite preparazioni, e dover gestire situazioni che sapevo mi avrebbero messo in crisi, ora so perché effettivamente, il gioco non ti aiuta in nessun modo a superarle. Ti obera di crunch inutile.
Preferisco ancora creare e giocare personaggi, ma i giochi NW li masterizzo di mia spontanea volontà quando capita, e lo faccio volentieri perché al contrario dei giochi vecchi mi diverto con il gruppo.
I più divertenti per me sono i masterless, o quelli dove il compito di GM viene passato da un giocatore all'altro come in Annalise. La storia, inutile dirlo, ne esce come immensamente più varia e avvincente.
Simone Redaelli:
--- Citazione ---La domanda di Mauro mi pare chiaramente retorica: è ovvio che nessuno sceglierebbe "far divertire" se avesse l'opportunità di poter "divertirsi e far divertire" perchè ciò implicherebbe che quello strano tizio stia giocando senza volersi divertire...il che mi pare un po' assurdo.
Vorrei proprio che qualcuno mi smentisse dicendomi che lui gioca senza ricercare divertimento anche per se stesso...e tremo alla possibilità che questa smentita ci sia.
--- Termina citazione ---
ecce homo.
io faccio il master senza ricercare per forza divertimento anche per me.
però, attenzione.
primo: fare il master mi da tantissima soddisfazione
secondo: comunque sia mi diverto anche (per esempio interpretando i PNG)
In realtà ho concluso che non si può continuare a discutere di questo aspetto se prima non definiamo cosa intendiamo con "divertirsi".
Perchè finora io intendo diversamente il divertimento (dei giocatori) dalla soddisfazione (del master). Ma a ben vedere potremmo benissimo parlare di due forme diverse di divertimento, oppure (ancora meglio) di due forme diverse di soddisfazione. In tal caso questo discorso sul "far divertire ma non divertirsi" non avrebbe più molto senso.
secondo voi due giocatori di scacchi impegnati in una partita si stanno divertendo?
o piuttosto ne traggono soddisfazione?
un pittore che crea il suo quadro si diverte? un musicista che suona in un quartetto d'archi si diverte?
dei giocatori di bridge si divertono?
quello che dico io che la soddisfazione del master in parpuzio è in parte diversa da quella dei giocatori. C'è una parte consistente di soddisfazione riservata principalmente al master che deriva da una sapiente gestione del gioco.
Con uno strumento molto limitato come parpuzio il Master che riesce a giostrare le fila del gioco adattandosi ai propri giocatori per ottenere una bella storia e dei giocatori a loro volta soddisfatti si sente molto soddisfatto come un direttore d'orchestra che riesce a dirigere con successo un buon pezzo difficile con un'orchestra variegata. credo che tale tipo di soddisfazione, che è una buona fetta di quella che ricerco io, sia tipica di parpuzio, poichè lo strumeno principe per ottenerla è l'uso della regola zero.
Per quanto mi riguarda, posto che con "divertimento" intendiamo qui quel tipo di soddisfazione tipica di un giocatore, io non scelgo apposta di non divertirmi (tanto è vero che mi diverto lo stesso per esempio interpretando i PNG...), semplicemente quando faccio il master non è ciò che ricerco, se poi arriva anche il divertimento ben venga...ma non è ciò che mi interessa. il direttore d'orchestra si può anche divertire mentre dirige, ma non dirige principalmente per divertirsi.
D'altra parte anche i miei giocatori, se sono intraprendenti e interessati a concorrere alla creazione comune della nostra storia, otterranno la loro parte di soddisfazione per la bellezza della storia fuoriuscita oltre ai tipi di divertimento specifici di un giocatore tradizionale (interpretazione, sfida, suspance, ecc...)
PS: comunque, per quanto riguarda le testimonianze... io avevo chiesto master di parpuzio consapevoli, volontari e di successo.
e questo scarta la quasi totalità degli interventi (Aetius addirittura ammette di aver prodotto solo scoreggine...)
l'unica testimonianza valida ai fini della mia richiesta sembra quella di Domon...il quale però precisa che forse lo faceva solo per una passata "debolezza di carattere".
Che prima dell'avvento dei NW un sacco di gente era costretta (ed è ancora oggi costretta dall'ignoranza riguardo al mondo NW) a fare il master di parpuzio senza voglia o vocazione o capacità lo sappiamo purtroppo bene, ed è una cosa che va assolutamente combattuta. ma quello che vorrei saperi io ora è se, a parità di successo e vocazione, un master NW si trovi comunque meglio di un master di parpuzio.
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