[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]uhm... e questo "controllo sulla storia" che cozza con la "totale libertà dei protagonisti" sarebbe un aspetto introdotto unicamente dalla regola zero?
No.
E' semplicemente un paradosso in ciò che è stato promesso per molti anni dai manuali di GdR.
Essendo un paradosso, tutte le soluzioni pratiche consistono nel rinunciare o una cosa, o all'altra, in modo da spezzare appunto il paradosso.
L'uso della cosiddetta "regola 0" per "railroadare" il gioco equivale a rinunciare alla libertà di azione degli altri giocatori ("deprotagonistizzazione") in favore di un master "autore unico" della "storia". Storicamente, questa soluzione è stata a lungo consigliata dai testi, in diverse sfumature e varianti, ma sempre in maniera ambigua: negando che fosse deprotagonistizzante e non ammettendo l'impossibilità logica del postulato di cui sopra. In altre parole, si istruivano i master a essere autori di una storia, contemporaneamente
dicendo agli altri giocatori (spesso in buona fede, eh!) che ne erano i protagonisti, quando invece in pratica ne erano semplici spettatori.
Ogni gdr strutturato in maniera "tradizionale" potenzialmente pone il problema della "Cosa Impossibile...". Sono possibili diverse "soluzioni", ma tutte sono drastiche: alla fine,
o il master è autore di una storia,
o i giocatori sono liberi di far agire i personaggi. In ogni gruppo si raggiunge una variante dell'una o dell'altra "soluzione", di solito senza neppure accorgersene (oppure
non la si raggiunge, ma in questo caso il gruppo non dura a lungo).
Tu quale via adotti? Ne sei pienamente consapevole? E chi gioca con te? ^_^
P.S. so che i miei post oggi sono sintetici, ma ti giuro che non ho intenti sarcastici.