Gente Che Gioca > Sotto il cofano
Risoluzione a conflitti e confusione sui medesimi
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione ---[cite]Autore: TartaRosso[/cite][p]"Riuscirà Mike a scalare la parete e ad arrivare in tempo dalla sua amata?"[/p][p]Per fare cosa non interessa. Sappiamo solo che è narrativamente importante sapere se arriverà o meno.[/p]
--- Termina citazione ---
?__?
Come "non interessa"?
E' il punto focale, a quella Posta manca un pezzo: il pezzo che dice PERCHE' è narrativamente importante che arrivi.
Nel contesto può essere sottinteso, tanto ovvio da essere inutile dirlo... ma "arrivare in tempo", così da solo, non dice NULLA.
"In tempo per il the perché altrimenti il PG infrange una promessa di essere puntuale" o "in tempo per salvarle la vita" hanno senso, in termini di AiPS.
Mauro:
Non ho mai negato che lo sia, torno a ripetere che il mio dubbio è da un lato perché non lo è in D&D; dall'altro perché in D&D lo è il combattimento.
--- Citazione ---[cite]Autore: Suna[/cite]Per quanto riguarda D&D, stai combattendo contro qualcosa, quindi è un conflitto.
Se non stai combattendo contro qualcosa, diventa task (scalare l'albero)
--- Termina citazione ---
Come detto, visto che da definizione il qualcosa contro cui si ha il conflitto può essere un oggetto, il qualcosa contro cui si combatte può essere l'albero, quindi quanto dici non implica che scalare l'albero non sia un conflitto; certo, non usa il sistema di combattimento, ma come detto, essendo il dubbio sul perché il combattimento è conflitto, dare una risposta circolare come "Solo il combattimento è un conflitto perché il sistema risolve a conflitti solo il combattimento" non aiuta in alcun modo a risolverlo.
Inoltre, quanto dici non risponde nemmeno al dubbio sulle definizioni: risoluzione ad azioni, A Technique in which the Resolution mechanisms of play focus on within-game cause, in linear in-game time, in terms of whether the acting character is competent to perform a task; come detto, il combattimento di D&D mi pare largamente rientrare in quella definizione. Quindi, i casi sono tre: o non ci rientra, e allora vorrei sapere il perché; o ci rientra, e quindi è risoluzione ad azioni; o ci rientra e non è risoluzione ad azioni, ma allora la definizione si sofferma su elementi secondari, invece che su quanto realmente definisce tale tecnica.
Aggiunta: Nel caso non fosse chiaro, quello che mi manca sono gli elementi che veramente definiscono cos'è risoluzione ad azione e cosa risoluzione a conflitti.
È stato detto che la discriminante è l'avversario, ma visto che la definizione permette che l'avversario sia un oggetto si dovrebbe spiegare perché nel caso specifico l'albero non può esserlo.
È stato detto che ci deve essere opposizione meccanica, e questa c'è: la CD.
È stato detto che si deve tirare solo quando serve farlo, ma nulla vieta che in D&D si agisca cosí (come detto, da manuale non so se sia imposto di tirare sempre).
RIspondere che non è un conflitto perché non usa il sistema di combattimento è inutile, se nel contempo non si spiega perché (1) tale sistema è a conflitti; e (2) perché solo tale sistema in D&D sarebbe a conflitti.
Per contro, la definizione di risoluzione ad azione mi pare comprendere decisamente il combattimento di D&D, eppure si è detto che è risoluzione a Conflitti.
TartaRosso:
@Korin:
In questo caso il non interessa si riferisce al fatto che quansiasi cosa sia è narrativamente interessante.
Se noti l'avevo anche detto.
Lo so che in una giocata reale è importante.
Edit:
Mi accorgo che forse non mi sono spiegato bene.
Ma spero si capisca cosa voglio dire. In sostanza Korin sono d'accordo con quello che hai scritto in precedenza.
Suna:
Mauro, non hai capito. L'abbiamo detto in dieci dieci volte ciascuno. Dipende dal gioco. Dal punto di vista che impone. Dalla centralità che quella risoluzione ha all'interno di quel gioco. Read the FManual and play.
D&D è un ibrido incoerente di task e conflict, la centralità è sul combattimento, sul dungeon crawling, e quindi lì c'è il conflitto. Il resto viene liquidato in task.
Giochi coerenti neanche si sporcano le mani relegando a task quello che non mi interessa. Hanno solo conflict laddove è rilevante. Scusa la franchezza ma ti stai perdendo in un bicchiere d'acqua.
Michael Tangherlini:
Se posso permettermi di intervenire, da quanto ho capito con la CR ci deve essere una chiara opposizione di volontà, perché la CR tiene conto degli interessi del personaggio; con la TR, invece, non fai altro che verificare se riesci o meno in un'azione, a prescindere dai tuoi interessi.
In D&D, quando combatti hai un interesse di base, sebbene non specificato: "ti colco di bastonate." Qui è chiaramente una opposizione di volontà: io voglio squartare il goblin, il quale ovviamente non vuole farsi squartare. Si tira, si entra in conflitto e chi vince infligge danni. Quando invece io devo solo scalare un albero, in quello specifico gioco non è che tiro perché l'albero si oppone a me, ma tiro perché le meccaniche mi dicono di vedere se ne sono capace o meno. Se le meccaniche mi dicessero "bene o male ce la fai sempre, ma tiri solo se per te è significativo scalare quell'albero, perché devi raggiungere un fine specifico e bisogna vedere se ottieni quello," allora avremmo avuto una CR; invece, le regole mi dicono "sei sicuro di farcela? Controlla, prima." Non mi chiedono perché lo faccia, non si parla di volontà opposte, ma solo di azioni che possono o meno riuscire.
In altri giochi, invece, come per esempio Cold City, che continuo a tirar fuori perché mi sembra un esempio utile, ma nessuno mi smentisce o mi conferma, il corridoio tira contro di te quando ci sono i tuoi intenti in ballo perché se è dissestato ti rende difficile raggiungere i tuoi interessi. Quindi è CR e non TR, perché se l'essere dissestato non fosse determinante per i tuoi interessi non avresti tirato fuori i dadi.
O sbaglio?
-MikeT
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