Simone, spero converrai che in queste discussioni si dia -forse erroneamente, non lo nego- per scontato che si stia parlando di giocare con gli amici e non di gdr giocati per motivi altri rispetto al puro divertimento (cioè l'educare).
volevo solo dire che uno strumento prima di essere demonizzato in modo così aspro dovrebbe essere considerato uin un campo d'utilizzo un po' più ampio. E' giustissimo che, essendo un gioco, sia immaginato principalmente come strumento per divertirsi fra pari...ma non sempre è così. E questa non vuole essere un'impropria invasione dell'educazione nel campo ludico. il fatto che venga usato da un GM educatore non vuole dire che i giocatori non giochino. Ai ragazzi del CAG non importa nulla di essere educati, loro giocano con me perchè, appunto, giocano e si divertono. L'universitario che masterizza ai ragazzini di prima superiore
è al di fuori di contesti educativi. per i giocatori l'esperienza è puramente ludica e perciò conta come testimonianza per valutare un sistema (che non reca la scritta: "attenzione! il GM deve essere un vostro amico e coetaneo perchè si gioca solo fra pari"). Ciò che accomuna questi miei esempi è che il "gruppo di gioco" è, di partenza e giustamente, sbilanciato nei ruoli.
Questo per dire che criticare parpuzio perchè crea degeneranti squilibri sociali nei ruoli potrebbe non valere in assoluto.
Ma anche se fosse, la mia esperienza di educatore (sono un capo scout da parecchiuccio ed ho sempre avuto a che fare con ragazzi e bambini) smentisce le tue considerazioni.
La mia esperienza è molto semplice:
chiarezza delle regole=educazione
assenza di regole o regole che cambiano senza che i ragazzi ne siano partecipi= diseducazione e casino assoluto
la mia idea è che un GdR non sia un gioco qualsiasi come può esserlo bandierone o pallamano. Il GdR è un po' uno specchio della vita reale in cui ciascuno può giocarsi e sperimentarsi. Il GM per come la vedo io può operare in Parpuzio come l'educatore opera nel suo setting educativo: gestisce le relazioni, favorisce le iterazioni, mantiene l'equilibrio (con tutti i rischi del caso) a seconda del fine prefissato. La regola 0 gli permette questa libertà. Senza regola 0 sarebbe un mero arbitro.
E poi non è vero che le regole non sono chiare. In un certo senso le regole sono chiare: basta che il GM espliciti il suo stile e renda nota la direzione verso la quale punterà e che guiderà, eventualmente, l'utilizzo della regola 0.
Ti dirò di più: i nuovi giochi sono spesso così mirati e con sistemi così precisi che un educatore potrebbe davvero prenderli in considerazione rispetto, ad esempio, alla pappardella fantasy di un vecchio D&D, dove il master-educatore, se vuole far emergere un tema deve proporlo lui e sperare che gli altri lo colgano e gli vadano dietro.
sono certo che i giochi NW possano essere molto utili soprattutto se si vuole trattare certi temi specifici. Non ho detto che non si può usare questi giochi o che un bambino non possa giocare benissimo a questi giochi (visto che lo fanno già). Ho detto che in un contesto come questo la regola 0, e quindi Parpuzio, è assai preziosa.
Riguardo al tema non ho capito dove sarebbe il problema. lo metto io, non mi da fastidio. ne metto anche tanti diversi di temi. e senza dover spiegare ogni volta un regolamento diverso.
Ora, non dico nemmeno che i nuovi giochi siano la panacea di tutti i mali, ma hanno sicuramente un gigantesco pregio: mettono le cose in chiaro da subito e considerano tutti i giocatori maturi ed in grado di contribuire grandemente al divertimento di tutti. E l'ho sperimentato sulla mia pelle, per quanto la mia esperienza con i NW sia piccola.
Lo scrivo una volta di più, anch'io, pur non avendoli mai provati, riconosco i giganteschi pregi dei nuovi giochi. e mi fido che siano bellissimi. E dirò anche che sono ansioso di provarli per confermare le mie impressioni.
Il mio discorso è volto a stemperare però quello che secondo me è un astio eccessivo e categorico verso parpuzio, che pure a parer mio ha comunque i suoi perchè, come del resto i giochi new wave hanno comunque i loro limiti.
Come dice Fabio (Tozzie) (dubbio completamente OT: ma perchè in questo forum abbiamo dei nick se poi è considerato quasi maleducato non chiamarsi per nome? mhà...misteri multimediali) la mia esperienza di gioco con la "campagna principale" è stata un po' una palestra per molti di noi. alcuni sono cresciuti in consapevolezza, altri meno. Siamo stati solo fortunati a beccarci a caso? forse.Forse no, non siamo tutti uguali né in gusti né in stile di gioco. i miei giocatori erano compagni di classe che volevano condividere una lunga e appassionante esperienza di gioco insieme interpretando e vivendo avventure. un gruppo messo su quasi a caso e sulla base dell'amicizia. Dopo una certa esperienza vissuta insieme abbiamo notato le diversità. Alcuni se ne sono andati altri sono rimasti, altri si sono aggiunti prima che il gruppo si stabilizzasse. Non avevamo ancora tutta la consapevolezza che abbiamo oggi, ad ogni modo ma continuo a non vederci scandali sociali o gente rovinata.
Per quanto riguarda la mia consapevolezza, essa si è formata nel tempo ma in parte è anche merito di questo forum e di queste discussioni che ho iniziato a intraprendere in questi ultimi mesi, delle quali quindi ringrazio tutti voi.
Simone