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Morale, Giocatori e Personaggi (split)
Moreno Roncucci:
--- Citazione ---[cite]Autore: Suna[/cite]ma se a me piace giocare dei personaggi squisitamente amorali, che prendono decisioni solo in base a una logica fredda e spietata, questo cosa dice di me?
--- Termina citazione ---
Che ti piace giocare gamista, e in maniera "safe": ci ho preso? ;-)
Il problema di questo thread per me non è tanto che si parla del sesso degli angeli o di ovvietà (cose entrambe un po' vere) quanto che si sta parlando di una gamma di argomenti vastissima come se esistesse un unico gdr e un unica maniera di giocarlo. E a peggiorare le cose, se ne parla in termini di paragone con esperienze di vita reale come se anche quella fosse unica per tutti.
Per esempio
--- Citazione ---[cite]Autore: mik[/cite]Il miglior modo di conoscere la proprio moralità (sempre che ne esista una, e preso atto del fatto che non è "unicum" immobile ma un qualcosa in costante divenire) è mettersi in gioco, e senza filtri.
Il GdR è un filtro, perché è una fiction.
--- Termina citazione ---
Su questa cosa, fino a qui, sarei D'ACCORDISSIMO, al 100%. E' OVVIO che se ti trovi VERAMENTE a dover decidere se sparare in testa a chi ha appena ucciso tuo figlio, NELLA VITA REALE, questa esperienza ti farà capire la tua moralità molto meglio che non il vivere la stessa esperienza in un gioco. Direi che e' lapalissiano.
Esattamente come il vivere l'esperienza di uno stupro ti farebbe capire cosa si prova molto meglio che non il leggerne una descrizione in una fiction. Ovvio.
Ma con questo? Cosa significa? Che rinunciamo a capire, ad immaginare, a provare empatia, a metterci in dubbio, per qualunque cosa che non sia capitata direttamente a noi?
Visto che queste esperienze (di gioco, di empatia, di informazione, etc.) sono IN AGGIUNTA, OLTRE a quelle della nostra vita reale, direi che sono un DI PIU'.
O meglio, dovrebbero esserlo, a meno che non ci si rinchiuda nel totale escapismo.
Ecco, perchè questa discussione fallisce? Perchè magari io parlo di Dubbio (giocando il quale ho capito certe dinamiche di OGNI mia relazione sentimentale che non posso dire non fossero visibili, ma che rifiutavo di vedere finchè non mi sono apparse a tradimento sotto l'aspetto di "gioco" e quindi senza innescare le solite difese di autoinganno che abbiamo tutti su queste cose), oppure di Spione, dove parliamo della realtà storica della Berlino divisa e del costo umano del tradimento. E chi legge invece immagina che io stia parlando di esplorare un dungeon ammazzando mostriciattoli e raccogliendo tesori....
Purtroppo, il 99% del gdr in giro è TOTALE ESCAPISMO. E sottolineo "totale" perchè è RARO trovare un simile livello di escapismo negli altri media. Anche il blockbuster più decerebrato ha di solito più momenti di scelte morali che non una partita di un gdr tradizionale. Ho appena letto un fumetto di supereroi marvel che aveva, nel suo 99% di escapismo, e nella sua semplificazione tagliata con l'accetta, più cose da dire sul mondo reale che non tutte le mie vecchie partite a D&D messe insieme. Con un esperienza alle spalle di questo tipo, è normale che a sentire dire che con un gdr si possa esprimere qualcosa, uno pensa che sia come farlo con il gioco dell'oca.
Però, invito chi voglia approfondire a leggersi i due play-by-forum che ho fatto, di Spione e di Cani nella Vigna, QUI e QUI. Direi che di esempi di scelte morali dei giocatori ce ne sono tante, anche solo in quei due play-by-forum, da seppellire completamente qualunque ingenua obiezione sul fatto che non ci possano essere in un gdr, anche da parte di chi non ha mai provato personalmente.
Prima ho detto che "fino a qui" ero d'accordo con quello che aveva scritto Mik, però poi prosegue con...
--- Citazione ---[cite]Autore: mik[/cite]Riflettere su un libro, leggere un giornale, discutere con amici e non, prendere decisioni (ma quest'ultimo è un passaggio obbligato, in quanto tutti siamo "condannati" a scegliere) sono le prime cose che mi vengono in mente.
--- Termina citazione ---
.. e questo mi fa pensare che non intendesse per nulla parlare di vita reale (essere veramente stuprati, dover veramente decidere se ammazzare qualcuno, etc.), nonostante quello che aveva scritto prima, ma semplicemente parlare di una superiorità di un certo tipo di fiction (chiacchiere fra amici, leggere un libro, leggere un giornale" che non hanno NIENTE a che vedere con "esperienze reali", ma solo con un idea prevenuta, prima di qualunque ragionamento logico, che "il gdr è inferiore".
Perchè?
Perchè quando gioco ad un gdr io parlo con i miei amici. Fa parte del gioco. Chiunque abbia giocato ad un gdr narrativista seguendo le regole (che lo impongono) lo sa. Dire che giocare ad un gioco che consiste nel parlare con gli amici è automaticamente inferiore o meno efficace che non parlare con gli amici giocando a briscola, implica semplicemente il considerare a priori il gdr una cosa che instupidisce o rende ogni conversazione "stupida" con la sua mera presenza, rispetto alla briscola.
Assurdo. Ma diffusissimo, a leggere questo thread.
Suggerisco, prima di proseguire questa discussione, un buon esame di coscienza sulle proprie prevenzioni, e sull'effetto nella propria autostima del considerarsi un "giocatore di gdr". A tutti.
Suna:
--- Citazione ---[cite]Autore: Lord Zero[/cite]
--- Citazione ---Non possiamo esistere in due stati diversi: "morale" quando leggiamo il giornale, "amorale" quando giochiamo.
--- Termina citazione ---
Questo fa di me una persona amorale? O ipocrita, visto quanto moralista tendo ad essere nella vita reale? Perché certi miei personaggi sanno essere estremamente amorali.
Look, prendo un actual play come esempio, visto che nessuno lo fa. Mosquito '09.
Giochiamo a Montsegur. I miei personaggi sono Arsende e Bernard. Una è una prostituta, l'altro il signore della città. Claudia mi ha confermato che sono riuscito a interpretarli bene e dare loro personalità molto diverse, lui uomo tutto d'un pezzo, malinconico e conscio del peso dell'autorità, lei dolcissima, generosa e sentimentale. Uno è tutto dovere, l'altra tutta passione.
Stesso giorno, la sera, giochiamo AiPS. Il mio personaggio è un essere di una crudeltà disumana, ma senza alcun velo di cattiveria. Ogni sua scelta, anche quando causa la distruzione di decine di vite, è dettata dalla più fredda logica. Anche di questo personaggio mi è stato detto che era venuto bene.
Quindi, giocando con la stessa efficacia, ho creato tre personaggi decisamente diversi tra loro, soprattutto dal punto di vista morale. Come la mettiamo?
--- Termina citazione ---
Davide Losito - ( Khana ):
--- Citazione ---[cite]Autore: Lord Zero[/cite]Probabilmente non si vuole "addossare" ad un'attività ludica il "peso" di rappresentarci
--- Termina citazione ---
No no, fermo.
Scusa, forse ho causato un leggero fraintendimento.
Sono d'accordissimo sul fatto che ogni giocatore faccia scelte seguendo la SUA morale. L'ho anche detto in post precedenti e ho anche io apertamente scritto che tramite principi di riconoscimento, ossia principi mimetici, di mimesi, la morale del giocatore è sempre legata a quella (presupposta) del personaggio.
Quello che dico io è che dalla scelta messa in gioco, ossia dalla dichiarazione fatta, non si può "evincere" la morale del giocatore.
Il punto focale è questo. La morale -C'E'- ed è del giocatore. Ma non la si può -evincere- in nessun modo.
Cioè, alla domanda che ha fatto prima Suna, a mio modo di vedere le cose, non si può dare risposta a seguito di una, due, "enne" sessioni di gioco.
Alla peggio gli si potrà chiedere di "cambiare personaggio" o dare un giudizio "estetico" come quello che ha appena dato Moreno.
--- Citazione ---[cite]Autore: Lord Zero[/cite]I film esprimono la morale di chi li "narra"
--- Termina citazione ---
Ecco, questo è un altro discorso assai interessante... ti rispondo solo che secondo me i Film, come tutta la fiction e tutta l'arte, esprimono la morale di chi li "guarda".
Ma presumo che per andare avanti con questo discorso si debba aprire un altro topic.
Niccolò:
come la mettiamo? semplice: a qualcuno questi personaggi hanno suscitato riflessioni morali, o no?
Moreno Roncucci:
--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite][p]Sono d'accordissimo sul fatto che ogni giocatore faccia scelte seguendo la SUA morale. L'ho anche detto in post precedenti e ho anche io apertamente scritto che tramite principi di riconoscimento, ossia principi mimetici, di mimesi, la morale del giocatore è sempre legata a quella (presupposta) del personaggio.[/p][p]Quello che dico io è che dalla scelta messa in gioco, ossia dalla dichiarazione fatta, non si può "evincere" la morale del giocatore.[/p]
--- Termina citazione ---
Concordo, se parli di "evincere" nel senso di (1) osservatori esterni, compresi gli altri giocatori, e (2) determinare in maniera assoluta.
Ma il secondo è uno straw man: nessuno qui ha detto che tramite un gdr si può ricavare in maniera perfetta una "mappa morale" di un giocatore. Ho detto che vedendolo giocare NE SAI DI PIU'. Poi, quanto di più dipenderà da tante cose, ma non sarai MAI nella condizione di sapere TUTTO, (o anche solo una parte consistente) di un altra persona.
E il primo è una visione parziale: perchè solo gli osservatori esterni? Non ti interessa sapere di più di te stesso? Pensi di saperne già tutto?
Visto che le stesse tecniche usate in questi giochi vengono usate spesso sia per fini terapeutici che per fini di "indagine aziendale", direi che il fatto che siano efficaci in questo è già più che dimostrato. Quello che può mancare in un gdr è l'intento (cioè, se ti metto a tirar dadi in un dungeon senza poter fare scelte, ci sarà ben poco da scoprire) non l'efficacia delle tecniche.
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