Domanda:
Milan Kundera in "La vita è altrove" ci presenta un protagonista, Jaromil, che fa certe scelte (per chi ha letto l'opera: sì, la scelta del romanzo e del protagonista non è casuale, è una scelta ironica visto il tema, ma comunque per capire l'esempio non occorre saperne nulla... ;-)
Chi ha scelto cosa dice Jeromil a pagina xxx, Jeromil o Milan Kundera?
Non è la stessa domanda? Chi decide cosa sta dicendo un personaggio creato da te e mosso da te?
Eppure, sono convinto che molti giocatori di gdr darebbero una risposta diversa fra i due casi. C'è una voglia, un desiderio di negare la propria esistenza come giocatore, e di annullarsi totalmente nel personaggio. Che credo sia legata, purtroppo, al fatto che di solito il personaggio sia "fico" e i gdr abbiano, per varie ragioni, avuto finora successo soprattutto fra le persone con autostima molto bassa e molta voglia di "evadere con la mente".
Notare, per esempio, le reazioni quasi offese e risentite (non sono dei semplici "no, grazie"...) quando gli si propone di giocare qualche personaggio che non sia abbastanza "fico e sborone" (a sua volta, questo porta ad un immagine dei gdr che allontana quelli che non hanno un autostima molto bassa, ma qui andiamo off-topic...)