Autore Topic: [Il Silenzio dei minotauri] La parata della vergogna (circostanza)  (Letto 6844 volte)

Daniele Di Rubbo

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Da un po’ di tempo, ho un quadernino per gli appunti sul quale segno al volo le circostanze di vita e di lavoro che mi vengono in mente da usare nelle future partite de Il Silenzio dei minotauri. Una sola circostanzadi vita e di lavoro non è abbastanza per una preparazione completa (anche con due soli giocatori, bisogna comuque scriverne almeno due), ma è comunque qualcosa che mi sento di condividere con voi.

Questa l’ho scritta il 18 giugno 2019.

(Link alla versione sempre aggiornata su Google Drive.)

La parata della vergogna

L’anno scorso, l’esercito di Dégringolade di stanza nel distretto di Dora subì una dura disfatta e i pochi sopravvissuti furono costretti a rientrare nella città da sconfitti, con la coda tra le gambe. Il loro ex capitano, Susak, invece, si rifiutò di accettare l’insuccesso e rimase, da solo o quasi, a presidiare la caserma semidistrutta del distretto. Molti di quei militari superstiti, invece, hanno trovato lavoro e una vita apparentemente normale nei vari distretti di Dègringolade.

Uno di loro, Taras, un giorno, ricevette un sogno dalla Voce Rossa, ne parlò ai suoi compagni e, da allora, ogni anno, quando si riapre la stagione della Guerra Eterna, si ritrovano nel distretto di Iriry, sulle sponde del fiume Vauxgar, e lì tengono una parata goliardica: si vestono come versioni parodistiche e grottesche degli Esterni, dei soldati di Dégringolade, del nemico, dei capitani e dei generali, delle Voci e di molte altre stranezze che si incontrano nella giungla, e compiono queste danze apotropaiche spavalde ed esagerate. Ad esempio, quelli che si vestono da Esterni usano la loro stessa pittura per la pelle, subendone tutti gli effetti. Altri, invece, colorano i propri corpi con l’impasto di bacche rosse, della pianta di Azollae, e nere, della pianta di Laurellis, che causa irritazione cutanea e tumefazione temporanea, come a simulare l’orrore delle ferite ricevute in guerra.

La gente ne è indignata e si chiede la ragione di una tale parata, fuori dai costumi e dal buonsenso. Jadyra Empyreus è in testa a costoro e ha anche rimproverato mordacemente Taras e gli altri a riguardo: «Siete tornati da sconfitti dalla Guerra Eterna e vi abbiamo preso tra noi senza alcun biasimo e alcuna vergogna. Però, non temete: ci ricordiamo bene chi siete e cosa fate. Perché non ve ne state semplicemente buoni nelle vostre case, così da non ricordare a noi e a voi stessi la vostra vergogna?».

«Signora, perdonaci, ma molti che amavamo sono morti nella vostra Guerra Eterna. Molti di noi sono qui, tra voi; vi sembrano liberi, ma ancora tremano la notte per quello che hanno portato con sé dalla giungla. Noi facciamo la nostra parte per scacciare i demoni che ci portiamo da quella guerra, che per molti di noi ancora continua quotidianamente, e per celebrare la liberazione di noi stessi dalla schiavitù della follia dei generali della Guerra Eterna. Infatti, se voi aveste conosciuto queste cose come le abbiamo conosciute noi, sono sicuro che non ci rimproverereste, ma prendereste i costumi e fareste balli e smorfie con noi all’indirizzo della giungla e della Guerra Eterna».

Ma quelli che la pensano come Jadyra Empyreus sono la maggioranza. Non capiscono e, sempre di più, mal sopportano la parata di Taras e degli altri. È solo questione di tempo prima che si impongano per farli smettere.

Lavori dei minotauri
  • spia per conto di Jadyra Empyreus;
  • ex soldato del distretto di Dora, ora costruttore di canne per pescare nel Vauxgar.