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L'investimento emotivo
Moreno Roncucci:
Ci possono essere tanti tipi di "investimento". ma una cosa è sicura: senza una qualche forma di esso, giocare è un semplice fare presenza.
Nei giochi di mera competizione, o comunque dove devi superare sfide, questa forma di "investimento" sta nell'impegno, nel voler dimostrare quanto si vale agli altri. Senza questo investimento, il gioco è noioso. Altre forme di investimento possono essere il tempo impiegato nel dettagliare tutti gli angoli di un castello che si è creato per il proprio personaggio, o un intero mondo creato come setting per le avventure dal GM. E' un investimento emotivo, di tempo e di impegno. Che assume forme diverse per diverse persone in diversi giochi e diverse situazioni. Forme diverse che è facile scambiare fra loro.
E' per questo che credo che alcune risposte precedenti di questo thread non abbiano capito cosa voleva dire Glenda. (come lei stessa ha detto nel post 4). Gli effetti "esteriori" di questo investimento sono sempre molto simili: passione nel gioco, accaloramento, immedesimazione... dall'esterno sembrano veramente la stessa cosa, o quasi. Ma, anche se forse anch'io mi sbaglio (è difficile entrare nella testa degli altri), credo di aver provato anch'io quello di cui parla Glenda, e dall'"interno" è una cosa unica del gdr, anzi, di un certo tipo di gdr, che non ho mai trovato in altri giochi dove invece le altre forme di investimento sono possibili.
Forse è il termine "emotivo" a causa un po' di questa confusione: è ovvio che se hai investito anni di gioco in un personaggio fino a portarlo al 15mo livello ti sta a cuore. E non si può dire che quell'investimento non sia emotivo. Però la forma di "investimento" di cui parlo io (e, credo, anche Glenda) non avrebbe portato un personaggio fino al 15mo. Avrebbe considerato ad un certo punto la sua storia finita, conclusa, e non avrebbe voluto "rovinarla" proseguendola.
Succede quando le cose che un personaggio affronta le senti tue, in una qualche forma. Quando l'avversario non è un drago e non è nemmeno un clichè o un personaggio di un film, ma è un qualcosa che, anche se coperto e travestito da diversi livelli di fantasy o di altre forme di distanziamento, ti colpisce a livello personale. Allora vivere/creare quella storia non è più un semplice investimento di tempo/impegno/fatica/emozioni, ma anche della tua anima (e lo dico da ateo assoluto ;-)
Come in tante altre cose, questa attività (perché il termine "gioco" ad un certo punto sta stretto, anche se rimane sempre valido per definire l'ambito sociale in cui si svolge) ti dà di più, se sei disposto a metterci di più di te stesso. Anche questa è una cosa che si impara: bisogna imparare a lasciarsi andare, e anche a fidarsi degli altri giocatori (se sono degni di fiducia, ovvio). E magari non a tutti piace. Ti senti sempre più vulnerabile, e altre forme di gioco sono più "sicure", più superficiali. Ma se riesci a fare il salto la prima volta, poi vuoi sempre andare più in là...
Claudia Cangini:
Bel post, Glenda.
Vorrei rispondere ma ora non riesco.
Però posso già dirti che noi dovremmo giocare insieme piùs spesso :D
Antonio Caciolli:
dopo questo post non vedo l'ora di poter giocare con Glenda... mi piacerebbe imparare a razionalizzare un po' meno l'emotività di miei pg :)
Glenda:
weh...mo' mi imbarazzo! # ^_^ #
Purtroppo, Antonio, investo tanto nel creare i personaggi ma non sono bravissima nell'interpretare, perché spesso mi intorto e mi impappino...^^ eppure un po' di teatro lo avevo pure fatto, in "gioventù"...Cmq anche io sono curiosa di giocare con te...
@Claudia
quella partita a AiPS mi è rimasta sul groppone...a volte penso a come sarebbe venuta andando avanti...miiiiii! Desolazione! Secondo me ne uscivano dei conflitti spettacolari!
Vittorio Del Bianco - [Lord Zero]:
--- Citazione ---[cite]Autore: Glenda[/cite]
Non penso che il gioco di ruolo sia una terapia, né che risponda a queste domande...
--- Termina citazione ---
E perchè no :)
In parte penso che molte cose che facciamo nella vita siano "terapia", come anche una ricera di risposte di sè. Il semplice dialogare con altri, scrivere un romanzo o creare un personaggio per un gdr non sono altro che manifestazioni di noi stessi e della nostra creatività. Sono parte di noi. Ed è proprio per questo che quando tali estrapolazioni di noi riguardano particolari "nervi sensibili" ci paiono più tridimensionali, vivi ed emozionanti.
Il ragazzo dell'elfo di 15 livello, credo abbia semplicemente investito del "tempo". Penso sia equivalente alla sensazione che si prova quando hai impiegato molto tempo ad imbiancare una stanza e poi arriva qualcuno e ci getta un secchio di vernice nera. :)
Nel caso di Glenda c'è un operazione creativa (il personaggio) al fine di eseguire un ulteriore operazione creativa (la storia).
E' una continua esplorazione la cui "terminazione" non è un male ma una conseguenza naturale (come la conclusione di una storia e cioè di un percorso),
a differenza di ciò che accade con il personaggio di ennesimo livello che non ha una fine ..probabilmente perchè non ha mai avuto un inizio: e appunto in quest'ultimo caso non è il "gioco" che finisce ma il "giocattolo" che si rompe.
Un noto manuale di sceneggiatura americano parlando delle storie dice molto semplicemente: "l'opera narra la storia dal punto di vista di un personaggio". In un certo senso il personaggio è il filtro emotivo con il quale si guardano gli eventi... e per estensione nei gdr diventa anche lo strumento con il quale si creano gli eventi.
In my humble opinion :)
--- Citazione ---[cite]Autore: Glenda[/cite]
Tutto questo delirio invece vorrebbe avere un'altra conclusione: penso che ci si diverta molto di più quando ci si "affeziona" ai personaggi perchè portano in gioco qualcosa che sta a cuore anche a te, quando non sono "macchiette" tutte letterarie o cinematografiche, ma personaggi in cui vuoi mettere qualcosa di emotivo e affettivo, che ti fa venire voglia di sviscerare i loro problemi per analizzarli fino in fondo.
(Beh, che io sono per l'approfondimento dei personaggi, mi sa che ormai si era capito... :P )
--- Termina citazione ---
Sono completamente d'accordo con te :)
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