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L'investimento emotivo
Niccolò:
--- Citazione ---...però non so se faccio il GM con te la prossima volta... =:-I
--- Termina citazione ---
ma va la, che sono la metà di te. mi scassi. almeno con andrea era una cosa alla pari (e, per inciso, totalmente in gioco e approvata da entrambi...)
--- Citazione ---
Un live che ti ha segnato profondamente... ;-)
--- Termina citazione ---
si, ma sul serio... non sono più riuscito a fare live "normali" da allora... :D
Glenda:
Beh, addirittura l'esperienza "terapeutica" in gdr non mi è mai capitata...in questo non mi sbilancio troppo...forse è un'altra delle ragioni per cui creo quasi sempre personaggi maschili, mettono un certo schermo tra giocatore e personaggio, che poi penso in parte debba esserci, come il letteratura...
Questo perché penso che se il gdr si avvicinasse allo psicodramma o alla teatro terapia, l'aspetto ludico e di evasione per me si perderebbe...e si perderebbe anche la parte affidata alla fantasia, in quanto, se l'immedesimazione è forte, gli aspetti inventivi si riducono (uso "inventivi" e non "creativi" volutamente, perché credo invece che mettersi in gioco in modo totalizzante sia invece un forte incentivo alla creatività...ma non all'invenzione).
Io, nella mia esperienza, ho sempre amato mescolare investimento emotivo e libero sfogo della fantasia: quindi, un personaggio si fa portatore di una tematica che ti sta a cuore o che comunque desideri approfondire, ma per il resto il lui non è te, è una tua creazione ed è probabile (nel mio caso direi "auspicabile") che agisca e reagisca in modo diverso da come faresti tu. Facendoti anche sorridere, magari. O facendoti pensare che è un idiota. O un eroe. In modi anche - a volte - senza ombre, tassativi: cosa che non si può fare su se stessi. Insomma, lo puoi manipolare, lo puoi trasformare, lo puoi anche giudicare. E questo è divertente.
A qualcuno sembrerà azzardato, ma credo che tra gioco di ruolo e "terapia" ci sia la stessa differenza che c'è tra "romanzo" e "poesia"...in modo molto generico, ovviamente...
Vittorio Del Bianco - [Lord Zero]:
--- Citazione ---[cite]Autore: Glenda[/cite]
Beh, addirittura l'esperienza "terapeutica" in gdr non mi è mai capitata...in questo non mi sbilancio troppo...forse è un'altra delle ragioni per cui creo quasi sempre personaggi maschili, mettono un certo schermo tra giocatore e personaggio, che poi penso in parte debba esserci, come il letteratura...
--- Termina citazione ---
Magari ti è capitata, ma senza accorgertene .. come spesso avviene del resto :)
Anche una risata è terapeutica, come anche una passeggiata per fare un altro esempio... perchè non dovrebbe esserlo il gdr che mette in campo una parte molto "intima" della nostra creatività... e la esplora.. la mette alla prova.
Certo.. non parliamo di una vera seduta di psicoterapia ovviamente: c'è pur sempre l'aspetto ludico, e di certo col Gdr non ci curi la depressione o il complesso di edipo :)
Ma permette, più di altre attività ludiche, di esplorare una parte di noi stessi che a volte coinvolge aspetti emotivi anche profondi. Questo.. a patto di mettersi in gioco :)
... ed anche quando creaiamo personaggi che riteniamo distanti da noi (anzi in quei casi è spesso più vero :) ). Questo perchè i nostri personaggi racchiudono in loro soltanto una parte di noi, della nostra creatività (che è un processo intellettuale molto personale). L'immedesimazione non è necessariamente un bene cmq.
--- Citazione ---[cite]Autore: Glenda[/cite]
Questo perché penso che se il gdr si avvicinasse allo psicodramma o alla teatro terapia, l'aspetto ludico e di evasione per me si perderebbe...
--- Termina citazione ---
Assolutamente vero anche per me :)
Sedersi ad un tavolo con l'intenzione di fare una seduta di "psicoterapia" sarebbe deleterio a livello ludico.
Quando parlo di aspetto terapeutico intendo ovviamente in una forma completamente diversa e non consapevole. Quando ci siede per un gdr lo si fa con l'intenzione di creare un personaggio, interpretarlo, creare una storia, ecc... l'effetto terapeutico è soltanto collaterale ed ovviamente con le dovute proporzioni :)
Aggiungo anche, che può essere vero pure il contrario. A volte può anche essere un esperienza spiacevole a livello emotivo poichè nei "giochi" si tende spesso ad estremizzare i comportamenti ... ma col giusto gruppo di amici è sempre un esperienza positiva.
--- Citazione ---[cite]Autore: Glenda[/cite]
e si perderebbe anche la parte affidata alla fantasia, in quanto, se l'immedesimazione è forte, gli aspetti inventivi si riducono (uso "inventivi" e non "creativi" volutamente, perché credo invece che mettersi in gioco in modo totalizzante sia invece un forte incentivo alla creatività...ma non all'invenzione).
--- Termina citazione ---
Hai ragione. L'immedesimazione ha molti rischi.. uno dei quali è quello di adoperare le nostre regole "morali" (proiettando in gioco anche il nostro super - io) al posto di quelle del personaggio interpretato. Alla fine si rischia solo di giocare se stessi, e non un personaggio "tridimensionale".
--- Citazione ---[cite]Autore: Glenda[/cite]
Io, nella mia esperienza, ho sempre amato mescolare investimento emotivo e libero sfogo della fantasia: quindi, un personaggio si fa portatore di una tematica che ti sta a cuore o che comunque desideri approfondire, ma per il resto il lui non è te, è una tua creazione ed è probabile (nel mio caso direi "auspicabile") che agisca e reagisca in modo diverso da come faresti tu.
--- Termina citazione ---
Ci mancherebbe :)
Altrimenti come si potrebbe riuscire a creare ed interpretare un killer tanto per fare un esempio? :)
Ma questo non implica che non ci possa essere una "parte di noi" in quel killer ;-)
PS: Una curiosità .. la "potenza" del gdr come strumento per mettere a nudo alcuni aspetti di noi stessi è conosciuta ad alcune multinazionali, tanto che adoperano proprio il "gdr" per valutare la propria classe dirigente interna. In pratica, creano sessioni dove si interpretano dirigneti con determinati incarichi alle prese con situazioni critiche... per valutare le reazioni emotive, e le risposte etiche ed aziendali a certi temi.
Niccolò:
--- Citazione ---PS: Una curiosità .. la "potenza" del gdr come strumento per mettere a nudo alcuni aspetti di noi stessi è conosciuta ad alcune multinazionali, tanto che adoperano proprio il "gdr" per valutare la propria classe dirigente interna. In pratica, creano sessioni dove si interpretano dirigneti con determinati incarichi alle prese con situazioni critiche... per valutare le reazioni emotive, e le risposte etiche ed aziendali a certi temi.
--- Termina citazione ---
il "test di moreno" (si chiama così ^_^;) è di MOLTO precedente ai giochi di ruolo, e del tutto scollegato dalla loro evoluzione :)
--- Citazione ---
Hai ragione. L'immedesimazione ha molti rischi.. uno dei quali è quello di adoperare le nostre regole "morali" (proiettando in gioco anche il nostro super - io) al posto di quelle del personaggio interpretato. Alla fine si rischia solo di giocare se stessi, e non un personaggio "tridimensionale".
--- Termina citazione ---
credo invece che restituire dignità alla morale DEI GIOCATORI come motore del gioco (cfr sorcerer o cani nella vigna) sia una delle "riconquieste" di the forge che maggiormente creano pathos e investimento emotivo nei giocatori.
Vittorio Del Bianco - [Lord Zero]:
--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite]
il "test di moreno" (si chiama così ^_^;) è di MOLTO precedente ai giochi di ruolo, e del tutto scollegato dalla loro evoluzione :)
--- Termina citazione ---
Hahahahah :)
--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite]
credo invece che restituire dignità alla morale DEI GIOCATORI come motore del gioco (cfr sorcerer o cani nella vigna) sia una delle "riconquieste" di the forge che maggiormente creano pathos e investimento emotivo nei giocatori.
--- Termina citazione ---
Interessante osservazione :)
In effetti è proprio uno dei propositi dichiarati dell'autore di CnV quello di mettere questioni morali per far schierare i giocatori... ma credo che anche in questo caso si interponga la visione di un personaggio con determinate "caratteristiche" morali "proprie". Alla fine un Cane è pur sempre un individuo moolto devoto addestrato a certi dettami di rigore morale con ovviamente tutte le dovute sfumature e anche eccezioni .. e la sua etica difficilmente coincide con quella di una persona moderna. La questione interessante è che da una parte un Giocatore non può restare indifferente.. dall'altra il "difficile" compito di interpretare la cosa filtrata dagli "occhi" di un personaggio. Ma se un personaggio è comunque una esternazione creativa di un nostro aspetto (in un modo o nell'altro), allora la dignità alla morale dei giocatori resta preservata fintanto che persista l'investimento emotivo, e il "difficile" compito risulta semplice e divertente. Inoltre in taluni sistemi, la morale stessa del personaggio è motivo di story now: in altre parole viene "costruita" assieme alla storia e ne fa parte.
Però hai ragione che nel ben più complesso e variegato mondo dei New Weave, rispetto ai tradizionali certe cose non sono affatto scontate e rifuggono una codifica certa.
Interessante questa cosa.. dovremmo discuterne ancora :)
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