[cite]Autore: Glenda[/cite]
Beh, addirittura l'esperienza "terapeutica" in gdr non mi è mai capitata...in questo non mi sbilancio troppo...forse è un'altra delle ragioni per cui creo quasi sempre personaggi maschili, mettono un certo schermo tra giocatore e personaggio, che poi penso in parte debba esserci, come il letteratura...
Magari ti è capitata, ma senza accorgertene .. come spesso avviene del resto
Anche una risata è terapeutica, come anche una passeggiata per fare un altro esempio... perchè non dovrebbe esserlo il gdr che mette in campo una parte molto "intima" della nostra creatività... e la esplora.. la mette alla prova.
Certo.. non parliamo di una vera seduta di psicoterapia ovviamente: c'è pur sempre l'aspetto ludico, e di certo col Gdr non ci curi la depressione o il complesso di edipo
Ma permette, più di altre attività ludiche, di esplorare una parte di noi stessi che a volte coinvolge aspetti emotivi anche profondi. Questo.. a patto di mettersi in gioco
... ed anche quando creaiamo personaggi che riteniamo distanti da noi (anzi in quei casi è spesso più vero
). Questo perchè i nostri personaggi racchiudono in loro soltanto una parte di noi, della nostra creatività (che è un processo intellettuale molto personale). L'immedesimazione non è necessariamente un bene cmq.
[cite]Autore: Glenda[/cite]
Questo perché penso che se il gdr si avvicinasse allo psicodramma o alla teatro terapia, l'aspetto ludico e di evasione per me si perderebbe...
Assolutamente vero anche per me
Sedersi ad un tavolo con l'intenzione di fare una seduta di "psicoterapia" sarebbe deleterio a livello ludico.
Quando parlo di aspetto terapeutico intendo ovviamente in una forma completamente diversa e non consapevole. Quando ci siede per un gdr lo si fa con l'intenzione di creare un personaggio, interpretarlo, creare una storia, ecc... l'effetto terapeutico è soltanto collaterale ed ovviamente con le dovute proporzioni
Aggiungo anche, che può essere vero pure il contrario. A volte può anche essere un esperienza spiacevole a livello emotivo poichè nei "giochi" si tende spesso ad estremizzare i comportamenti ... ma col giusto gruppo di amici è sempre un esperienza positiva.
[cite]Autore: Glenda[/cite]
e si perderebbe anche la parte affidata alla fantasia, in quanto, se l'immedesimazione è forte, gli aspetti inventivi si riducono (uso "inventivi" e non "creativi" volutamente, perché credo invece che mettersi in gioco in modo totalizzante sia invece un forte incentivo alla creatività...ma non all'invenzione).
Hai ragione. L'immedesimazione ha molti rischi.. uno dei quali è quello di adoperare le nostre regole "morali" (proiettando in gioco anche il nostro super - io) al posto di quelle del personaggio interpretato. Alla fine si rischia solo di giocare se stessi, e non un personaggio "tridimensionale".
[cite]Autore: Glenda[/cite]
Io, nella mia esperienza, ho sempre amato mescolare investimento emotivo e libero sfogo della fantasia: quindi, un personaggio si fa portatore di una tematica che ti sta a cuore o che comunque desideri approfondire, ma per il resto il lui non è te, è una tua creazione ed è probabile (nel mio caso direi "auspicabile") che agisca e reagisca in modo diverso da come faresti tu.
Ci mancherebbe
Altrimenti come si potrebbe riuscire a creare ed interpretare un killer tanto per fare un esempio?
Ma questo non implica che non ci possa essere una "parte di noi" in quel killer ;-)
PS: Una curiosità .. la "potenza" del gdr come strumento per mettere a nudo alcuni aspetti di noi stessi è conosciuta ad alcune multinazionali, tanto che adoperano proprio il "gdr" per valutare la propria classe dirigente interna. In pratica, creano sessioni dove si interpretano dirigneti con determinati incarichi alle prese con situazioni critiche... per valutare le reazioni emotive, e le risposte etiche ed aziendali a certi temi.