Rispondo semplicemente che il mio amico alla domanda "Ma scusa, ma non per dire, ma la qualità della Troisi?" lui ha glissato con un "Io faccio il mio lavoro per quello che posso fare..."
Ovviamente per correttezza non ha detto altro.
Ma se tanto mi dà tanto credo che la Troisi sia dove stia per meriti tutt'altro che letterari, ecco.
Un po' come Alex Infascelli che nell'ambiente cinematografico è ritenuto 10 volte peggio dei fratelli Vanzina e tutti, a Roma, ma specialmente a Bologna, sanno benissimo che lavora solo perchè la madre sborsa soldoni. E lui intanto distrugge il nome del padre, decente mestierante del cinema italiano, regista e sceneggiatore.
Lucarelli vuole ancora la sua testa su un vassoio d'argento per la riduzione (mai termine fu più appropriato) cinematografica di Almost Blue.
Non metto in dubbio che non sia brutto... ma quando il lavoro è quello alle volte ti capita merda che non riesci più di tanto a migliorare (che fai? dici "io non edito questa"? e loro che ti dicono? quello che dicono sempre coloro che pagano lo stipendio nelle ditte private "sono io che pago, tu fai il tuo lavoro, sennò quella è la porta" suppongo) e alle volte ti capitano buoni prodotti.
Alla fine ci fai il callo e cerchi di fare il tuo meglio, sapendo che ci sono delle situazioni in cui più dei compromessi non puoi ricavare.