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Gamberi Fantasy [split da "Consigli per una letteratura fantasy"]
Ashrat:
--- Citazione ---[cite]Autore: robur[/cite]
--- Citazione ---[p]Dato un testo considerato un classico ma sconosciuto al critico bloggaro, spacciamolo per l'ultimo romanzo mondadori di non so che autore 18 enne. Cose ne uscirebbe fuori? Per me sarebbero capaci di stroncare Dostojevsky perchè per quanto divertente il metodo usato secondo me porta a deviazioni.[/p]
--- Termina citazione ---
[p]Non funzionerebbe. La gamberetta sarà pure acida ed esagerata, ma gli appunti che fa sono tecnici. Quindi se quel classico è carente come tecnica lo rileverebbbe, altrimenti direbbe che è scritto bene.[/p]
--- Termina citazione ---
Anche le tecniche non sono altro che questione di moda. Un critico dovrebbe saper andare anche oltre. Oggi chi pubblicherebbe mai un romanzo epistolare come Pamela? Quale editor sano di mente non sforbicerebbe con ferocia le lunghissime parti descrittive di Notre Dame de Paris o Guerra e pace? Quale bloggarolo non rinfaccerebbe a Lovecraft che le cose vanno "mostrate, non dette", e che quindi quando parla di orrori innominabili e ombre indefinibili sta facendo un gravissimo errore? Per fare critica non basta seguire pedissequamente le istruzioni dei manuali di scrittura. Se fosse così, gli autori di manuali sarebbero i più grandi scrittori viventi.
Mi viene in mente una rubrica che compariva tempo fa su Writer Magazine, "Libri che oggi non mi pubblicherebbero mai: titoli tipo Il mondo nuovo, La collina dei conigli...
Mauro:
--- Citazione ---[cite]Autore: Ashrat[/cite]Anche le tecniche non sono altro che questione di moda
--- Termina citazione ---
Sì e no: il loro uso può essere questione di moda, ma, se è vero per esempio che mostrare attiva nel cervello le zone adibite all'azione mostrata, allora a prescindere dalla moda l'efficacia della tecnica esiste in sé e usarla otterrà effetti più profondi del raccontare.
Poi, sicuramente non va considerata solo la tecnica: un libro tecnicamente ineccepibile può avere una storia scontata e ridicola.
Niccolò:
--- Citazione --- Quale bloggarolo non rinfaccerebbe a Lovecraft che le cose vanno "mostrate, non dette", e che quindi quando parla di orrori innominabili e ombre indefinibili sta facendo un gravissimo errore?
--- Termina citazione ---
ma infatti da quel punto di vista lovecraft è sopravvalutatissimo. i suoi personaggi impazziscono ma non c'è la minima empatia verso la loro follia, e di racconto in racconto la cosa diventa presto tediosa. in tempi non sospetti, un mio amico mi diceva: "si, lovecraft è figo, ma alla centesima volta che descrivere un orrore che la mente umana non può concepire esattamente come "un orrore che la mente umana non può concepire", ti viene il sospetto che "bari" un po'" :)
gli orrori di lovecraft suscitano più stupore e curiosità che inquietudine, nel lettore...
Leonardo:
--- Citazione ---[cite]Autore: Mauro[/cite]Poi, sicuramente non va consideratasolola tecnica: un libro tecnicamente ineccepibile può avere una storia scontata e ridicola.
--- Termina citazione ---
Ma infatti secondo me il caso ben più interessante è quello inverso: un'opera tecnicamente niente affatto perfetta e che tuttavia contiene in sé una potenza inaudita che sopperisce ai difetti e porta ad un risultato memorabile. Ed è anche per questo che a livello personale un'opera può avere un valore decisamente diverso da quello che riveste in campo culturale/sociale. Un ulteriore esempio del fatto che la critica, pur essendo influenzata dal gusto, non si riduce ad esso.
Ashrat:
--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite]ma infatti da quel punto di vista lovecraft è sopravvalutatissimo. i suoi personaggi impazziscono ma non c'è la minima empatia verso la loro follia, e di racconto in racconto la cosa diventa presto tediosa. in tempi non sospetti, un mio amico mi diceva: "si, lovecraft è figo, ma alla centesima volta che descrivere un orrore che la mente umana non può concepire esattamente come "un orrore che la mente umana non può concepire", ti viene il sospetto che "bari" un po'" :)[/p][p]gli orrori di lovecraft suscitano più stupore e curiosità che inquietudine, nel lettore...[/p]
--- Termina citazione ---
E' significativo però come quegli orrori si siano piazzati di prepotenza nell'immaginario collettivo. Lovecraft non è tecnicamente perfetto. Howard (lo suo come esempio perché sto rileggendo in questo periodo e l'ho fresco in mente) fa errori tecnici tremendi, e non è certo particolarmente originale. Cavolo, nell'Odissea Omero fa raccontare in poche righe da un tizio la fine della Guerra di Troia (a lui nessuno aveva detto che è fisiologicamente meno efficace XD).
Ma, per soffermarmi giusto su uno, Howard, con tutte le sue ingenuità e le sue lacune, è uno scrittore superlativo. Il suo stile, la sua capacità affabulatoria e di creazione dei personaggi sono qualcosa di incredibile. Ho letto i racconti di Sololomon Kane scritti da Zuddas e ripubblicati di recente insieme a quelli originali. Zuddas li ha scritti quarant'anni dopo l'autore, con tutta la consapevolezza e la sensibilità di uno scrittore moderno, con alle spalle tutta una tradizione che ha esaminato e scomposto Howard. A livello di tecnica è certamente migliore. Ma nel confronto non viene solo sconfitto, viene brutalizzato e lasciato a lamentarsi in un angolo.
La perfezione tecnica non fa necessariamente un buon libro, come lacune tecniche non ne fanno necessariamente uno brutto. Nell'analisi di un libro dovrebbe entrare molto di più.
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