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Gamberi Fantasy [split da "Consigli per una letteratura fantasy"]
Mauro:
--- Citazione ---[cite]Autore: Mark[/cite]al che devo perdere del tempo a capire in base al buon senso ed in base al tema generale del libro cosa intendeva davvero l'autore
--- Termina citazione ---
Quindi ti abitua a usare il Buon Senso? È un corso per diventare Bravi Master?
--- Citazione ---[cite]Autore: Ashrat[/cite]E ho il sospetto che l'autrice abbia un'idea un po' fantasiosa del lavoro di un editor, che deve segnalare errori e suggerire revisioni all'autore, ma non può certo riscrivere un romanzo nato male
--- Termina citazione ---
Però se il romanzo nato male ha milioni di errori e di revisioni necessarie, è suo compito farle notare tutte, no? A questo punto, la domanda credo sia un'altra: una simile figura quanto potere ha? Se il suo potere è semplicemente farle notare, allora ipotizzando che lo abbia fatto non ha responsabilità; se invece può imporre modifiche, il discorso cambia.
Ashrat:
--- Citazione ---[cite]Autore: Mauro[/cite] A questo punto, la domanda credo sia un'altra: una simile figura quanto potere ha? Se il suo potere è semplicemente farle notare, allora ipotizzando che lo abbia fatto non ha responsabilità; se invece può imporre modifiche, il discorso cambia.[/p]
--- Termina citazione ---
Non so quale sia la politica della Piemme in proposito, ma nelle case editrici per cui ho lavorato come editor l'ultima parola sulle correzioni e le modifiche spetta all'autore.
Marco Amicone:
--- Citazione ---[cite]Autore: Ashrat[/cite]Non so quale sia la politica della Piemme in proposito, ma nelle case editrici per cui ho lavorato come editor l'ultima parola sulle correzioni e le modifiche spetta all'autore.
--- Termina citazione ---
Penso che l'autore abbia comunque l'ultima parola (come nel caso di Anne Rice da quel che ho capito, e da quel che ho capito si nota tutto, da quando scrive senza editor :D), ma di sicuro la sua figura, almeno all'estero, è proprio quella del tipo che ti aiuta a correggere il romanzo o comunque che ti indica dove va male e dovresti migliorarlo...
Rafu:
--- Citazione ---[cite]Autore: Ashrat[/cite]Non so quale sia la politica della Piemme in proposito, ma nelle case editrici per cui ho lavorato come editor l'ultima parola sulle correzioni e le modifiche spetta all'autore.
--- Termina citazione ---
Per la mia breve esperienza nel campo editoriale... credo che dipenda da quanto è "importante" l'autore. Di sicuro un esordiente, per esempio, non può permettersi di ignorare i "consigli" di un editor.
Ashrat:
Ci sono anche altre riflessioni da fare: un livello di editing che vada a rivedere e segnalare ogni descrizione poco efficace su un romanzo di 400 e rotte pagine richiede una quantità di tempo che un editor con scadenze da rispettare e che probabilmente viene pagato a pagine semplicemente non si può permettere. Quindi, per quanto non sia giusto, l'editor ingoia il rospo e invece di lavorare di cesello si limita a lavorare di mannaia e a sgrossare manoscritti che di solito sono un disastro. La situazione ideale sarebbe dare a editor (e traduttori) tempo indeterminato per fare a dovere il proprio lavoro, ma oggigiorno è ovviamente impraticabile (anche se si narra di una vecchia redattrice di Laterza che lavorava senza scadenze e rifiutandosi categoricamente di utilizzare internet!). La soluzione alternativa (che mi pare sia quella applicata da Delos Book) è quella di far fare una serie di correzioni direttamente all'autore se si nota che ci sono errori ricorrenti in tutto il manoscritto (ma Franco Forte è scrittore ed editor prima di essere editore, quindi fa un po' caso a sé).
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