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[Il Silenzio dei minotauri] Actual play sessione per sessione

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Daniele Di Rubbo:
Tra la seconda e la terza sessione

Nelle ultime settimane, abbiamo avuto una pausa lunga, un po’ a causa delle ferie estive un po’ a causa dei soliti contrattempi, che ci sono sempre. Tuttavia, giovedì scorso, prima che saltasse la sessione all’ultimo minuto, mi sono ritrovato a pensare alla preparazione che faccio prima di giocare una sessione di questa campagna de Il Silenzio dei minotauri. Stiamo parlando di una campagna nella quale gioco nel ruolo di game master, per cui nella quale ho necessità di avere sotto controllo cosa sta succedendo in maniera maggiore rispetto all’altra campagna, nella quale sto giocando nel ruolo di minotauro.

Come prima cosa, ho riletto questa discussione. In questo modo ho fatto un grande ripassone delle cose successe durante le prime due sessioni di gioco. Devo dire che tutti gli altri appunti sui PNG, in particolare sul loro aspetto fisico, sono nel file di salvataggio della partita di Tabletop Simulator, per cui per me è estremamente scomodo non poterli consultare, se non accedendo al gioco su Steam. Mi faccio questa nota mentale per altre eventuali partite online.

Secondariamente, mi sono riletto la preparazione che avevo scritto per la campagna. Questo significa che ho riletto tutta la versione per due giocatori de “Le quarantaquattro mogli di Susenyos Empyreus”; in più, ho riletto le mosse dei PNG che non avevo ancora usato e le due nuove che ho scritto subito dopo la prima sessione.

Poi ho aperto gli appunti che tengo su Google Keep e nei quali segno le cose che mi devo ricordare di fare e che non ho ancora fatto. Per esempio, in quegli appunti ho scritto di far incontrare al sostenitore di Antonio, il Pellechiara, un minotauro filosofo, e mi sono appuntato che, forse, quel minotauro potrebbe essere il minotauro più anziano (PNG senza nome), che abbiamo visto nelle due scene del congresso dei senza nome delle prime due sessioni.

In questi appunti, ho annotato anche le cose sulle quali devo battere prossimamente, se i giocatori non saranno proattivi per conto loro nel farmi capire che scene vogliono giocare. Per esempio, mi sono segnato che mi piacerebbe vedere una scena nella quale il sostenitore di Alberto, il Mantonero, incontra Suree Empyreus, che gli chiede conto del fiore di Ekoldore che lo aveva mandato a recuperare nella giungla. Sono tutte cose molto scontate e consequenziali rispetto a quello che è successo nelle scene precedenti. Cose così.

Infine, penso agli incontri nella giungla che mi sono segnato e guardo i due nuovi che ho aggiunto subito dopo l’ultima sessione (la seconda). Qui, per esempio, penso che potrei continuare su alcuni filoni – come, per esempio, quello del minotauro che ha preferito lasciarsi morire piuttosto che continuare a combattere nella Guerra Eterna – oppure a se utilizzare altri incontri, che sono più slegati rispetto a quello che è già successo finora ma che, se non userò, rischierò di lasciare indietro per sempre, dando forse troppo l’impressione di stare addosso ai PG sempre con le stesse cose. Propendo per la seconda scelta: cercherò di mostrare loro più incontri diversi come, per esempio, la banalissima situazione pericolosa che avevo scritto.

Penso anche al fatto che, dopo la prima escursione nella giungla, bisogna tenere in conto che, in almeno altre due escursioni su tre, deve esserci un incontro con una Voce. Penso che potrei far loro incontrare la Voce Luminosa o, se avrò avuto modo di introdurla in precedenza presso la tenuta di Susenyos Empyreus, che potrei introdurre la Voce Rossa che possiede Vivinna Empyreus (e, quindi, inaugurare anche quel filone della nostra circostanza di vita e di lavoro).

Nel tempo libero, quando capita, rileggo alcune parti del manuale. A ogni lettura, noto sempre una qualche sfumatura che prima non avevo notato. Questo gioco mi piace sempre di più.

Daniele Di Rubbo:
Terza sessione

Abbiamo iniziato la nostra terza sessione parlando di altro. Poi siamo passati a fare il riassuntone della seconda sessione.

Ho detto ai giocatori che io ero pieno di idee e di mosse dei PNG per ogni evenienza, ma che non volevo dargli l’impressione di stargli troppo addosso e che non avessero la possibilità di sviluppare degli obiettivi come minotauri, al di là dei miei spunti. Per questo gli ho chiesto se c’erano delle scene che avrebbero voluto giocare.

Siccome ho visto che titubavano, ho chiesto ad Alberto come avrebbe voluto comportarsi col fiore di Ekoldore, che il suo minotauro aveva portato dalla giungla; se avesse voluto consegnarlo a Suree Empyreus o cosa. Lui mi ha detto che sì, avrebbe voluto consegnarglielo; io ho detto che allora questa era una scena da giocare, e abbiamo cominciato con quella.

Prima scena

Suree Empyreus era circondata da tre ancelle, che la pettinavano e la cospargevano di unguenti. Il Mantonero arriva; Suree lo guarda malissimo: sa che Kutilda Empyreus è morta mentre lui era con lei nella giungla; evidentemente lo ritiene responsabile. Suree manda via le sue ancelle e il Mantonero va a prendere il fiore di Ekoldore: le spiega cosa è successo nella giungla, ma mente; le dice che il fiore si è appassito alla fine (non che è stato lui a sabotarlo), ma che probabilmente tornerà vivo quando incontrerà una donna da sventrare.

Qui rifletto se questa è un’inflessione, ma non credo che lo sia, per cui non posso appellarmi ad essa per capire se Suree si fiderà o meno del minotauro. Devo prendere una decisione come game master, e decido che Suree non se ne intende di piante strane e che si fida del minotauro che, in fondo, ha fatto apparentemente quello che lei voleva.

Decido di spingere la situazione in avanti: Suree gli chiede di portare il fiore da Lube, in modo tale che questo le prenda il feto causandone la morte. Però il Mantonero si oppone: dice che lui è l’assistente di un cerusico e che conosce le piante; ha fatto quello che lei gli ha chiesto, ma quello che gli sta chiedendo ora va al di là delle sue mansioni. Suree è furibonda: si impone, gli intima di ubbidire.

Siamo a un’inflessione. Io metto dentro un token Coraggio (Suree è un’intrinseca con pensieri quid pro quo) e tre token No. Alberto mette dentro i suoi tre token Coraggio. Pessima scelta. Infatti, pesca due token No e due token Coraggio: “L’esito è umiliante. Diminuisci il tuo numero di Nome di uno”. Un disastro!

Giochiamo la scena con Suree che lo minaccia: o  il Mantonero ubbidirà oppure gli renderà la vita un inferno e farà di tutto per escluderlo dalla tenuta. Lui vorrebbe reagire, ma abbassa lo sguardo e se ne va contrito e umiliato. Alberto dice che non è stato coraggioso: è palese. Mi dà un token Silenzio (adesso ne ha uno solo).

Seconda scena

Nella scena successiva, il minotauro di Antonio sta tagliando una siepe della tenuta con delle cesoie di bronzo, quando gli si avvicina il minotauro senza nome anziano che abbiamo visto nelle due scene del congresso dei senza nome, alla fine delle sessioni precedenti. È preoccupato e gli vuole parlare. Gli dice che ha saputo delle sue interazioni con Lube (non la chiama così, ma «la quarantaquattresima moglie») e del fatto che si sia fatto cambiare di turno per stare vicino a lei; teme che lui la desideri e che stia per infrangere il Silenzio.

Il Pellechiara nega la cosa. Il minotauro anziano dice che molti giovani stanno prendendo esempio da loro e che la meschinità degli uomini sta dilaniando la casata di Susenyos Empyreus; teme che questo possa portare a soffrire i minotauri e i servitori della casata, coloro che sono più in basso nella scala sociale. Il Pellechiara gli dà appoggio e dice che la cosa preoccupa anche lui; propone di fare un’escursione nella giungla, loro due e gli altri minotauri della tenuta, per parlare di queste e ripristinare la loro armonia col Silenzio. I due si salutano con l’impegno di spargere la voce e andare nella giungla assieme.

Il Pellechiara è un leader: ricarica i suoi token Mente, (che tornano a tre) quando parla con un filosofo di questioni civili e culturali. Ho deciso tra l’ultima sessione e questa che il minotauro anziano è un filosofo, apposta per dare ad Antonio la possibilità di sbloccare questi recuperi. Tuttavia, adesso ha già tre token Mente, per cui non recupera nulla.

Terza scena

Nella scena successiva dico ad Alberto che gli lascio il tempo di fare qualcosa prima di tornare alla carica, perché è mia ferma intenzione dare seguito alle parole di Suree Empyreus e farlo letteralmente bastonare da altri minotauri o servitori della casata. Alberto, però, dice che vuole andare a parlare col Pellechiara, per cui chiedo ad Antonio dove lo trova.

Lo trova mentre sta riponendo gli attrezzi da giardinaggio in un capanno. Il Mantonero gli dice cosa è successo con Suree Empyreus ed esprime le sue preoccupazioni. Il Pellechiara si sbottona: ora vede bene come gli uomini giochino con loro, compiano soprusi e li sfruttino. Parla apertamente e direttamente di fare qualcosa, di ribellarsi, dice al Mantonero che intende andare nella giungla con altri minotauri per coltivare il Silenzio e per parlare del ruolo dei minotauri, di come dovrebbero comportarsi. Dice anche che per lui i minotauri dovrebbero avere un nome. Il Mantonero dice che andrà con lui.

A fine scena, siamo tutti concordi: il Pellechiara ha desiderato, per cui Antonio mi dà un token Silenzio. Adesso anche lui ne ha uno solo.

Durante questa scena ho pensato a più riprese di far arrivare un gruppo di minotauri a cui Suree Empyreus aveva dato ordine di dare una dura lezione al Mantonero, ma ho evitato di farlo perché, da una parte, mi sembrava troppo presto e che avrebbe avuto molto più senso usare quello spunto dopo l’eventuale ritorno dall’escursione nella giungla; dall’altra, mi sembrava che avrei spezzato una interazione molto carica e significativa tra i due. Per questo non l’ho fatto.

Quarta scena

La scena successiva si apre nella giungla. Controlliamo le regole per stabilire chi è il Primo sul manuale e scopriamo che entrambi i minotauri protagonisti hanno lo stesso numero di token Silenzio, per cui tocca a noi decidere chi sarà il Primo. Siamo convinti che il Pellechiara debba essere Primo, visto che è stato lui a volere fortemente questa escursione nella giungla.

Decido di usare il mio incontro pericoloso:


--- Citazione ---La giungla è particolarmente fitta e gli alberi di Itzel – le cui foglie, spesso, erano raccolte dagli abitanti del distretto di Dora per produrne delle spade – sono anneriti, rinsecchiti e privi di foglie. Su di essi, sono appollaiati molti Sousau, gli uccelli saprofagi con le ossa craniche a vista, che ti fissano. A un certo punto, cominci a sentire il terreno venire meno sotto i tuoi piedi: sei intrappolato nelle sabbie mobili! Vedi emergere attorno a te le ossa degli altri sventurati: ci sono diverse ossa umane, ma anche di minotauri.

--- Termina citazione ---

So che ho frecce migliori nel mio arco, ma se non gioco adesso questo incontro, rischio di non giocarlo mai più. Mi sembra abbastanza buono per cominciare a impostare una situazione neutra e non troppo consequenziale ad altre situazioni che ho già avviato (come quella del minotauro che si è lasciato morire per non dover più combattere nella Guerra Eterna) o che non ho ancora avviato (come il filone legato a Vivinna Empyreus).

Siccome sono appena entrati nella giungla, devo anche provvedere a dare loro alcuni token, come previsto dalle regole. Facciamo un breve controllo e il Pellechiara ha un numero di Nome di uno, ma non ha token Nome, per cui provvedo a dargliene uno.

Poi descrivo loro la scena. Sono in sei: loro due, il filosofo anziano, il giovane soldato (l’altro minotauro che si è visto precedentemente nelle due scene del congresso dei senza nome), e altri due minotauri che lavorano alla tenuta.

A un certo punto, tutti e sei rimangono impantanati nelle sabbie mobili. Il giovane soldato è quello che sprofonda più di tutti: sia il Mantonero che il Pellechiara si muovono per soccorrerlo ma, a un certo punto, il Mantonero si avvicina al bordo delle sabbie mobili e afferra il tronco di un albero di Itzel secco: lo vuole lanciare in mezzo alle sabbie mobili, mentre il Pellechiara tenta di tirare fuori il giovane soldato, che ormai è completamente sprofondato dentro di esse.

Siamo a un’inflessione. Io metto dentro all’Urna tre token Teschio, Alberto gioca due token Coraggio e il token Vita. Pesca il token Vita, un token Coraggio e due token Teschio. Nell’Urna c’è ancora un token Coraggio e un token Teschio, il che significa che l’esito valido è: “Agisci fisicamente con abilità o sicurezza ottenendo un esito drammatico in tuo favore. Aggiungi un token Nome alla tua scorta”.

Il Mantonero fa uno sforzo enorme, ribalta il tronco in modo che ricada come un ponte sulle sabbie mobili; il Pellechiara e tutti gli altri si aggrappano ad esso e si trascinano in salvo. Tutti sono impressionati e riconoscenti verso il Mantonero, soprattutto il giovane soldato.

Congresso dei senza nome

La sessione volge verso la fine, per cui passiamo al congresso dei senza nome. Siccome i due minotauri senza nome che avevamo visto nei due congressi precedenti sono parte dell’escursione nella giungla, Alberto e Antonio decidono di concentrarsi su altri minotauri: si tratta dei lavoratori di un acquedotto che porta l’acqua alle tenute degli empyrei del loro stesso distretto. Stanno discutendo del fatto che tutti i minotauri della casata di Susenyos Empyreus siano andati nella giungla per risintonizzarsi col Silenzio e per discutere tra loro di cose importanti. Questo avvenimento gli sembra nuovo e rivoluzionario: di solito loro vanno nella giungla da soli, dicono. Uno chiede all’altro: «Se il tuo leader ti chiedesse di andare tutti assieme nella giungla, tu lo seguiresti?». «No» gli risponde l’altro.

Chiudiamo anche quest’ultima scena. Siccome si sono concentrati sul minotauro di Antonio nel discutere di questioni civili o culturali, lui aumenta il suo numero di Nome di uno, portandolo a 2.

Considerazioni finali

Facciamo qualche chiacchiera a fine sessione. La sensazione è che la partita stia andando bene: i minotauri hanno giocato scene belle cariche, nelle quali hanno espresso le loro convinzioni e hanno fatto scelte tematiche. Alberto dice che, nonostante l’esito negativo della prima inflessione, non ha avuto problemi a giocare l’esito negativo; non lo ha trovato frustrante.

Io esprimo loro i dubbi che avevo nel presentare la situazione pericolosa che ho usato nella giungla, dicendogli che l’ho giocata ora per togliermela dai piedi. Sia Alberto che Antonio mi hanno detto che, per loro, quell’incontro aveva senso: giocando questa situazione pericolosa, ho messo involontariamente il focus sui minotauri e su come agiscono tra loro, che è una cosa interessante che non avevamo ancora visto. Se, invece, avessi usato un incontro che coinvolgeva situazioni in qualche modo connesse alle vicende di Dégringolade, avrei probabilmente tolto dal centro della scena le interazioni dei minotauri tra loro. Non ci avevo pensato e sono stato felice del fatto che una mia scelta che reputavo debole sia stata in realtà apprezzata per altre ragioni.

A questo punto chiudiamo davvero la sessione e ci salutiamo, perché si è già fatto tardi.

Daniele Di Rubbo:
Nuovi incontri nella giungla

Dalla scorsa sessione (la terza) è passato poco meno di un mese. Di solito, mi metto a sistemare la mia preparazione immediatamente dopo la sessione appena giocata, ma questo ultimo mese mi ha visto molto impegnato, per cui mi ritrovo a scrivere il sostituto per l’incontro nella giungla che ho usato nell’ultima sessione oggi, contando che devo giocare stasera.

Si tratta di una situazione pericolosa, che è forse l’incontro nella giungla più palloso, meno interattivo e che mi dà paradossalmente più problemi da scrivere, perché, stando al manuale:


--- Citazione da: “The Clay that Woke”, pagina 65 ---A dangerous situation is anything from being caught in a deadly mudslide, to trying to leap a gorge, to entering an area of known contagion. Basically, if there’s drama in a situation because a player minotaur might end up dead or suffer physical harm, and it’s not because of conflict with a person or beast, then that’s a dangerous situation.

--- Termina citazione ---

Insomma, qualcosa che può ferire i minotauri dei giocatori e che non derivi né da una persona né da una bestia. Decido di stare sul banale e rivango che c’è una Guerra Eterna in atto, per tenermi calda la terza circostanza di vita e di lavoro che ho scritto, quella inerente il distretto di Dora (“Gli uomini del capitano Sulak”).


--- Citazione ---Situazione pericolosa: Entri in un’area di giungla con un insopportabile puzzo di morte e carne putrefatta. Sparsi tutto interno, vedi almeno una dozzina tra cadaveri più o meno integri di uomini e minotauri. Alcuni sono chiaramente soldati di Dégringolade, come puoi vedere dalle loro divise, altri sono uomini e minotauri con le divise di un altro posto. Sono soldati della Guerra Eterna. Tra di essi, ci sono anche degli uomini di un terzo gruppo, con la pelle colorata da una strana tintura arancione: sono Esterni. Mentre sei preso dalla vista di questa carneficina, senti il tuo piede sfiorare qualcosa e, repentinamente, senti un rumore frusciante, come di un meccanismo che scatta. Un imponente tronco d’albero retto da delle funi oscilla, mortalmente pericoloso, verso di te: sei finito in una zona piena zeppa di trappole mortali!

--- Termina citazione ---

E con questo è tutto, per ora. Stasera vedremo come andrà.

Daniele Di Rubbo:
Quarta sessione

La quarta sessione è iniziata in ritardo, a causa dei problemi del mio computer, ed è iniziata, come sempre, col riassunto della puntata precedente.


Prima scena

I minotauri di Alberto e Antonio erano nella giungla, alla fine della sessione precedente, e io, come game master, dovevo presentare loro un nuovo incontro nella giungla.

Prima di iniziare la sessione, avevo già deciso di usare l’incontro con la Voce Immobile che avevo scritto perché, nel caso i minotauri fossero rimasti a lungo nella giungla, più avanti mi avrebbe dato l’opportunità di usare il conflitto violento con i soldati della Guerra Eterna e perché si collegava col vecchio incontro (disaccordo interpersonale) col minotauro per il quale avevano celebrato un rito funebre nella prima scena della seconda sessione:


--- Citazione ---Voce Immobile: Nella giungla si aggira questo ragazzino tra i dieci e i tredici anni: dice di chiamarsi I ga e di essere uno dei soldati del capitano Sulak, della caserma del distretto di Dora. Ha con sé una specie di gladio di metallo chiaro, che non è di bronzo, che dice di essere appartenuto a un suo amico minotauro, ora morto a causa dei soldati nemici (quello che il Pellechiara e il Mantonero hanno incontrato nella giungla). Il gladio è intriso di sangue ormai rappreso e annerito, e non rimanda alcun riflesso chiaro. Il ragazzino sembra come parlare col gladio, come in un sussurro. L’aria attorno a lui è stantia e i suoni si placano. È sulle tracce dei soldati nemici nella Guerra Eterna, quelli che hanno ucciso il suo amico minotauro, dice. Saranno una decina e lui intende ucciderli tutti, ma è chiaro che stia cercando solo la morte.

--- Termina citazione ---

Ho descritto i minotauri che stavano sonnecchiando nella giungla e ho chiesto ai giocatori se uno dei loro minotauri fosse sveglio. Il pellechiara di Antonio era sveglio insieme al giovane soldato e sente questo ragazzino che si avvicina, mentre sussurra parole folli di vendetta a una spada d’acciaio intrisa di sangue rappreso.

In fretta svegliano i loro compagni e, quando il ragazzino arriva in mezzo a loro, dice di chiamarsi I ga e di cercare aiuto per vendicare il suo compagno minotauro, morto a causa dei soldati nemici di Dégringolade nella Guerra Eterna.

Il Pellechiara si offre di aiutarlo, a patto che lui, prima, porti i minotauri al «cerchio di pietre». Questa è forse la prima volta che sento nominare questo luogo da Antonio e, quindi, gli chiedo, come giocatore, delle delucidazioni. Mi dice che il Pellechiara aveva sentito questo racconto da un uomo anziano: quando era bambino era stato portato in quel luogo da dei minotauri. Mai nessun essere umano prima era stato portato in quel posto.

La cosa un po’ mi spiazza: non sono sicuro che i giocatori possano fare dichiarazioni di ambientazione così forti, quando non stanno giocando un congresso dei senza nome (e ancche lì non so fino a che punto), ma prendo la cosa come viene. Mi annoto tutto e mi riprometto di usare questo materiale, o almeno di provarci e vedere cosa succede.

Prende la parola il Mantonero e comincia a spiegare a I ga, posseduto dalla Voce Immobile, che la vendetta è inutile e che, se abbandonerà la spada, si sentirà meglio. Il Pellechiara lo supporta.

Decido che abbiamo giocato a lungo la situazione e che siamo chiaramente a un’inflessione con la Voce Immobile. Faccio in modo che i giocatori lo sappiano (in fondo è solo la seconda volta che incontrano una Voce) e metto nell’urna il token della Voce Immobile e 2 token No. Alberto mette dento 2 token Mente e 1 lo riceve da Antonio. Gli va bene, perché pescano 2 token Mente e 2 token No, per un risultato: «La tua astuzia porta ad un esito in tuo favore, aggiungi un token Nome alla tua scorta».

Il Mantonero e il pellechiara continuano a riempire I ga di belle parole e, alla fine, lo convincono: consegna la spada al Pellechiara e li accompagna al cerchio di pietre.


Seconda scena

Qui sono bello dubbioso: da una parte, l’urna ha detto che il Mantonero ottiene un esito in suo favore grazie alla sua astuzia; dall’altra, io so che quella era la Voce Immobile e che, di fatto, i minotauri gli hanno “fregato” la spada e che stanno facendo finta di volerla aiutare per far sì che in realtà lei li porti al cerchio di pietre.

Apro la scena, pensando di continuare a considerare I ga come posseduto dalla Voce Immobile, col ragazzino che li guida nella giungla e che, appena arrivati vicino al cerchio di pietre, si ferma per un attimo e li mette davanti alle loro stonzate. Glielo dice papale papale: «Secondo me mi avete fregato!».

I minotauri spiegano che non è così e che adesso lui non vede la giustezza delle loro azioni perché pensa solo alla vendetta, ma la vendetta e la guerra sono state la rovina del suo amico minotauro, e saranno anche la sua.

Poi il Pellechiara comincia una specie di rituale: si cosparge il muso di terra e va al centro del cerchio di pietre, chiedendo ai minotauri di seguirlo uno a uno, quando lui li chiamerà. Il primo a seguirlo è il filosofo anziano, che parla brevemente con lui del significato del rituale.

Nel frattempo, il Mantonero sta chiedendo a I ga di non fuggire e di seguirli al centro del cerchio. Gli chiede di prometterlo, ma il ragazzino non lo promette. In men che non si dica, tutti i minotauri sono al centro del cerchio, ma non I ga. Il Pellechiara lo chiama un’ultima volta e io qui decido di far arrivare I ga, tardivo, col volto cosparso di terra e la spada d’acciaio in mano.

Qui ho preso un decisione: avevo iniziato la scena credendo che I ga fosse ancora posseduto dalla Voce Immobile, ma poi ho capito che forse era meglio di no. Con un I ga non più posseduto potevo più facilmente giustificarmi l’essere caduto nel “tranello” delle parole dei minotauri (un ragazzino sarà più ingenuo della Voce Immobile); inoltre, in questo modo mi sembrava confermare il successo di Alberto (altrimenti, avrei avuto l’impressione di negarlo) e mi sembrava consequenziale alla fiction: avendo abbandonato di sua sponte la spada, I ga si è anche liberato dalla possessione.

Una volta arrivato I ga, il Pellechiara lo invita a seppellire la spada al centro del cerchio, facendola sprofondare completamente nella terra, così che non possa più essere usata. I ga protesta: così è certo che dovrà abbandonare la sua vendetta, ma i minotauri argomentano di nuovo in favore di questo abbandono. Loro vivono in una società ingiusta che li vuole in uno stato servile: la vendetta e la guerra solo solo un’altra forma di schavitù, anche per I ga.

Siamo a una nuova inflessione: un disaccordo interpersonale. Metto nell’urna 3 token No e, mi pare, che i giocatori giochino ancora su Mente, ottenendo lo stesso esito di prima: «La tua astuzia porta ad un esito in tuo favore, aggiungi un token Nome alla tua scorta» (ma ametto che mi ricordo malino la parte meccanica di questa inflessione).

Alla fine, I ga ascolta le parole del Pellechiara e si fa avanti infilando la spada completamente nel terreno. Ora il Pellechiara dice, con I ga presente, che è successa la stessa cosa che anni fa era successa all’uomo che gli aveva raccontato del cechio di pietre: un ragazzino umano era stato portato dai minotauri presso il cechio e grandi cose verranno da questo avvenimento.

È tempo per i minotauri di tornare in città, dice il Pellechiara, e di portare I ga con loro, per trovare per lui una nuova sistemazione, lontana dalla guerra e dal suo servizio per il capitano Sulak.

È tardi e dichiaro che andiamo in chiusura della sessione, col congresso dei senza nome, ma Antonio mi chiede se può dare un nome a un altro minotauro. Il Pellechiara è il Primo del gruppo, per cui può dare un nome a un minotauro PNG o a un minotauro PG che abbia almeno 2 token Nome. È il caso del Mantonero. Il Pellechiara lo prende davanti a tutti e gli dice che ha meritato il nome di Alcyone. Il novello Alcyone è commosso, oroglioso: accetta il nome di buona lena.

I minotauri tornano a Dégringolade: Alcyone ha 4 token Silenzio e 2 token Nome, il Pellechiara ha 3 token Silenzio e 2 token Nome.


Il congresso dei senza nome

Rendo subito chiaro ai giocatori che, da questa scena, nessun minotauro potrà ottenere un incremento del valore di Nome, perché entrambi i minotauri hanno 3 o più token Nome. Insomma, stiamo giocando questo congresso dei senza nome per vedere cosa emerge, senza ulteriori ricadute meccaniche.

Alberto e Antonio impostano la scena in una bettola di periferia in cui vanno spesso a mangiare i minotauri. C’è un minotauro male in arnese che trasporta pesi, mentre l’altro era uno di quelli che avevamo visto nel congresso dei senza nome alla fine della terza sessione, e che lavorano alla cisterna che porta l’acqua alle tenute degli empyrei.

Parlano del ritorno dei gruppo di sei minotauri dalla giungla con un ragazzino. Il primo chiede cosa ci siano andati a fare; il secondo dice che ci sono andati di loro sponte, senza essere caduti in frenesia. Il ragazzino, invece, sembrava quasi disorientato dalla città, al ritorno, quasi che non l’avesse mai vista; era molto remissivo, fino a che non l’hanno spinto troppo oltre – dice – dopodiché sembrava quasi più un minotauro che un umano. All’altro minotauro il ragazzino sta simpatico, a pelle, ma per lui è chiaro che non è uno di loro. Dice che vorrebbe parlare con i minotauri tornati dalla giungla per chiarire che non possono spacciare un ragazzino per un fratello: l’ultima volta che è successo, non è andata bene per nessuno. Quei minotauri non sanno quello che fanno e vuole evitare che facciano qualche cazzata.


Conclusioni

Qui si chiude davvero la nostra sessione. Per Alberto stanno emergendo diverse cose interessanti; Antonio fa notare che questa era la prima sessione nella quale io, come game master, sono andato molto al traino loro, più che il contrario, come accaduto nelle prime tre sessioni.

Io non nascondo che non so bene come interpretare questa cosa, perché, per esempio, anche nella scena del congresso dei senza nome, Antonio, per bocca del primo minotauro, ha inserito diversi concetti in gioco dei quali non si era mai sentito parlare prima. Io ho le mie situazioni e il gioco mi ha chiesto di prepararmi quelle e di basarmi su quelle. È chiaro che, quando devo scrivere nuove mosse per i PNG o nuovi incontri della giungla, mi baso su quanto emerso nella storia fino a questo momento, ma non credo di dover stravolgere tutto o di scrivere situazioni appositamente sulle imbeccate dei giocatori. Inoltre, non sono sicurissimo di come funzionino queste cose a livello di autorità: i giocatori hanno o no la prerogativa di inserire in gioco così tante informazioni di loro iniziativa?

Non lo so. Potrei chiedere qualche lume a Paul. Nel frattempo, chiedo a voi cosa ne pensate.

Daniele Di Rubbo:
Nuovi incontri nella giungla

Siccome nell’ultima sessione ho usato un incontro nella giungla con la Voce Immobile, devo provvedere a scriverne uno nuovo. Siccome so che, all’inizio della prossima sessione, quando i minotauri dei giocatori torneranno a Dégringolade, dal momento che hanno entrambi 2 token Nome, dovrò metterli all’interno di nuovo circostanze di vita e di lavoro, comincio a tirare l’acqua verso il mulino del nuovo distretto di Iriry, con i suoi tipici incantatori di serpenti-liana:


--- Citazione ---Voce Immobile: La giungla attorno è scura, silenziosa e piena di rovine. Su quello che sembra un vecchio capitello di pietra – scolpito nelle forme dei volti di tre donne, ciascuna rivolta in una direzione diversa, ma tutte quante con la medesima chioma – caduto per terra, divorato dal tempo e divorato dalla vegetazione, sta appollaiato un minotauro con le gambe incrociate. È un minotauro senza nome che suona un ikliask dal suono cupo e monotono. Attorno a sé, ha diversi alberi di flalar e, dai loro rami, calano come liane pericolosi serpenti-liana che sembrano non aspettare altro che divorarlo. Ti rivolge la parola con uno sguardo vuoto e folle al tempo stesso, mentre ti porge il suo ikliask: «Hai visto, fratello, come la mia musica incanta questi serpenti-liana? Vuoi provare a suonare tu, al posto mio?».

--- Termina citazione ---

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