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[Il Silenzio dei minotauri] Actual play sessione per sessione

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Daniele Di Rubbo:
Prima sessione

La settimana scorsa ho giocato una partita de Il Silenzio dei minotauri con Antonio e Alberto, usando la mia preparazione “Quarantaquattro mogli” che, se volete, potete leggere su questo forum.

Il minotauro di Antonio è un leader ed è uno dei giardinieri della tenuta di Susenyos Empyreus, mentre il minotauro di Alberto è un sostenitore ed è l’assistente di Cneve, il medico della famiglia. Nel giocare, ho utilizzato due mosse dei PNG, una centrata sul minotauro di Antonio (“Il guardiano nascosto”) e una su quello di Alberto (“Madri scambiate”).

Durante la prima scema del minotauro di Antonio, dunque, egli è stato avvicinato da Larthia Empyreus, che gli ha chiesto di sorvegliare la giovane Lube. Lui, dapprima, era restio a obbedire, ma poi ha accettato. Durante la sua seconda scena, invece, ha infranto il Silenzio per ben due volte: la prima per aver mostrato delle forti emozioni nei confronti di Lube, la seconda per averla chiamata per nome. Ce n’è stata anche una terza, della quale, però, ci siamo accorti solamente durante la scena successiva: sempre nella sua seconda scena, aveva sbadatamente chiamato per nome Larthia Empyreus. Questo avrebbe voluto dire che il suo minotauro sarebbe dovuto andare in frenesia, caricando verso al giungla. Tuttavia, non abbiamo deciso di tenere valida questa perdita di Silenzio per la ragione che vi spiegherò sotto.

Durante la prima scena del minotauro di Alberto, egli è stato avvicinato da Suree Empyreus, che gli ha chiesto di andare nella giungla per lei e di recuperare il fiore di Ekoldore. Egli ha accettato manifestando la sua mancanza di coraggio nel farsi valere davanti alle richieste della donna (per questo ha perso un token Silenzio). Nella sua seconda scena, invece, l’abbiamo visto cercare le proprietà della pianta nella biblioteca di Cneve e, non appena scoperte (trasferire un feto da una donna all’alta, causando la morte della “donatrice”), andare a cercare il minotauro di Antonio per chiedergli supporto nell’accompagnarlo nella giungla (ha perso un token Silenzio per aver desiderato che lo accompagnasse).

Ora, a metà di questa interazione, io ho interrotto la discussione in un momento marginale per chiedere ai giocatori se stessero infrangendo il Silenzio e, in particolare, per far notare loro che il minotauro di Antonio lo aveva infranto, senza che ce ne accorgessimo, anche nella scena precedente. Abbiamo deciso di comune accordo di non contare quell’infrazione come valida, perché togliere un token Silenzio al minotauro di Antonio ora avrebbe voluto dire farlo sbroccare a caso in un momento lontano dalla fiction che aveva causato la perdita di Silenzio. Saremmo stati solamente ligi alla fredda matematica, ma completamente fuori da ogni buon senso.

È stata una bella sessione: non ci sono state inflessioni (cosa che ho scoperto – durante le sessioni che stiamo giocando su Giù lo Schermo e su indicazione di Paul Czege – non essere così negativa per la partita), ma i personaggi hanno avuto un sacco di cose su cui meditare. Hanno fatto discorsi interessanti, scelte altrettanto interessanti e mi pare che si siano gettate le basi per vedere tutto esplodere come piace a me. Non che non abbia provato ad andare verso delle inflessioni, ma sono state situazioni che si sono sempre sgonfiate prima di diventare delle vere e proprie inflessioni (mi riferisco a diversi disaccordi interpersonali, che si sono rapidamente risolti in un accordo e che, quindi, non sono sfociati in un’inflessione).

Una cosa che ho apprezzato molto della partita di Antonio è che il suo minotauro, sebbene avesse inizialmente detto a Larthia Empyreus che desiderava stare fuori da certe cose, abbia poi costruito una bella relazione di affetto nei confronti di Lube, dichiarando che, in realtà, era sempre stato interessato a lei (devo ancora bene capire in che senso, ma mi è parso di capire che fosse in senso più di affetto che di attrazione romantica, anche se non si può mai dire…).

Una cosa che ho apprezzato molto della partita di Alberto è che, alla fine della prima scena del suo minotauro, è stato lui ad alzare la mano dichiarando di avere, a suo parere, infranto il Silenzio, non essendo stato coraggioso come avrebbe dovuto con Suree Empyreus. A quel punto io gli ho chiesto: «Secondo te, davvero non sei stato coraggioso?», lui mi ha risposto di sì e, a quel punto, non mi restava che da togliergli un token Silenzio. Ho apprezzato molto anche il fatto che, percependo di essere in una situazione più grande di lui, il suo minotauro sia andato da quello di Antonio per chiedergli supporto: pare che, stretti come sono tra la dura vita di Dégringolade e i dettami contraddittori del Silenzio, i minotauri possano cercare sollievo solo nel rapporto coi propri simili.

Suppongo che la prossima sessione si aprirà con una scena nella giungla, visto che è là che i due minotauri volevano andare, e, a quel punto, dubito fortemente che non vedremo neanche un’inflessione.

Daniele Di Rubbo:
Nuove mosse dei PNG

Il manuale mi chiede di avere sempre pronte tre o quattro mosse dei personaggi non giocanti per oguno dei minotauri dei giocatori. Il mio scenario aveva sei mosse pronte ma, come ho detto sopra, nell’ultima sessione ho usato due di queste. Mi ritrovo, quindi, a dover creare almeno altre due mosse in vista della prossima sessione.

Eccole qui:

La trappola di Vivinna

Vivinna Empyreus è sul chi va là: sospetta che la sua “storia d’amore” con un minotauro sia ormai stata scoperta o stia per essere scoperta. Per questo fa in modo di tendere un tranello a Vesia Empyreus, una delle altre mogli di Susenyos Empyreus che più di una volta ha suscitato la sua ira in passato: la fa trovare in atteggiamenti equivoci con un minotauro che sarebbe disposto a fare di tutto per Vivinna.

Sensi di colpa

Il minotauro senza nome che era caduto preda della seduzione di Vivinna Empyreus e che, su sua istigazione, si era fatto trovare in atteggiamenti equivoci con Vesia Empyreus per screditarla e allontanarla dalla casa, ha dei rimorsi di coscienza. Va da un suo compagno minotauro, gli confessa tutto quello che è successo e gli chiede il suo supporto: «Ti prego, aiutami! Non so più cosa devo fare, fratello».

Daniele Di Rubbo:
Seconda sessione

Giovedì scorso siamo riusciti finalmente a giocare la seconda sessione. Dopo un riassunto della puntata precedente, giocata quasi un mese prima, ci siamo buttati nel fitto della giungla, dove i minotauri di Antonio e di Alberto avevano deciso di andare per trovare il fiore di Ekoldore e fare un po’ di pace col Silenzio.

Io avevo comunicato ai giocatori che mi ero appuntato mentalmente dei soprannomi per i loro minotauri, entrambi basati sul loro aspetto: Pellechiara per quello di Antonio, Mantonero per quello di Alberto. Questi non sono dei nomi veri e propri (quelli si ottengono solo da un Primo di ritorno dalla giungla), ma il manuale ne fa vedere diversi esempi nel testo e, durante la partita, ho notato che Alberto e Antonio hanno iniziato naturalmente a usarli anche loro. Mi sembrava una cosa carina da sottolineare, per le ricadute sul gioco concreto.

Prima di iniziare, abbiamo stabilito il Primo e, siccome eravamo nel caso particolare in cui il manuale dice di decidere liberamente (nessun PNG filosofo e i PG con lo stesso numero di token Silenzio), ho dichiarato che mi sarebbe piaciuto vederli entrambi Primi. I giocatori hanno accettato.

Per la prima scena ho usato l’incontro nella giungla:


--- Citazione da: Daniele Di Rubbo - 2019-04-08 15:30:18 ---Disaccordo interpersonale: Mentre ti aggiri per la giungla, vedi un minotauro sanguinante, appoggiato contro un albero e con una mezza dozzina di frecce conficcate su tutto il corpo. Nonostante tutto, potrebbe ancora essere salvato. Dice di combattere nella Guerra Eterna e di essere stato ferito per quello, ma non vuole essere salvato: «Se tornerò, dovrò continuare a combattere. Invece, io voglio soltanto essere libero. Lasciami qui, fratello… non ho paura di morire».

--- Termina citazione ---

Sulle prime, il Mantonero voleva provare a salvarlo, essendo l’aiutante del cerusico Cneve, ma il minotauro ferito gli ha chiesto di lasciarlo morire per non farlo tornare alla Guerra Eterna, dalla quale lui, invece, stava cercando di fuggire. Il Pellechiara è stato molto rispettoso dei desideri del moriente e, quando il Mantonero stava provando a salvarlo, voleva quasi intervenire per fermarlo, ma poi si è trattenuto.

Quello che mi è piaciuto molto di questa scena è stato il clima molto rituale, funereo e rispettoso. Entrambi i minotauri hanno eseguito un canto funebre per il morto e il Mantonero l’ha cosparso di fango, prima di lasciarlo portare via dalla corrente del Vauxgar, un affluente del Fiume Eterno. Non ci sono state inflessioni, siccome il disaccordo interpersonale non si è concretizzato.

Per la seconda scena nella giungla, invece, ho scelto questo:


--- Citazione da: Daniele Di Rubbo - 2019-04-08 15:30:18 ---Voce Immobile: L’acqua del fiume Vauxgar, che permea questa parte di giungla, è assolutamente ferma e non scorre più, come invece faceva nel tratto di giungla che stavi attraversando poco fa. Non si ode più il vento stormire tra le foglie degli alberi, né i rumori di sottofondo della giungla. C’è una delle vedove di Susenyos Empyreus, Kultilda Empyreus, che tenta invano di arrampicarsi su un albero dai grossi fiori dall’aspetto minaccioso: si tratta dei fiori di Ekoldore. La donna intende usarli per uccidersi dilaniandosi la pancia: «Il mio ventre sterile è inutile: non sono stata in grado di dare un figlio a Susenyos Empyreus» dirà, prima di lasciarsi sventrare da esso.

--- Termina citazione ---

Notate che le mie scelte sono state dettate dalle consegne del manuale, che dicono di valutare di usare la Guerra Eterna o gli esterni durante la prima escursione nella giungla, e di usare assolutamente una Voce durante il secondo o il terzo incontro di quella prima escursione.

Questa è stata una lunga scena d’azione: i minotauri si sono arrampicati sulle piante di Ekoldore vicine a quella dove stava salendo Kultilda Empyreus, i fiori si sono animati e hanno cominciato a stritolarli e ferirli. Mentre Kultilda stava per essere divorata, il Mantonero, caduto a terra, ha cominciato a recidere la base di quella pianta che è caduta rovinosamente al suolo. Il Pellechiara ha tentato di raggiungere la donna che era sotto la pianta caduta, ma lì ha visto che il Mantonero la stava già soccorrendo. Kultilda sembrava tornata in sé e chiedeva aiuto, ma era solo un trucco: a un certo punto ha spinto via il Mantonero, tra le braccia dei fiori voraci, mentre lei si è lasciata trascinare via dal fiore di Ekoldore, che l’ha uccisa sventrandola.

Siamo andati all’inflessione (la prima della nostra partita) quando il Mantonero era già caduto per terra, il Pellechiara stava tentando di tenere con la forza dei fiori e un altro fiore stava aprendo le fauci per sventrare Kultilda. Ho messo dentro un token Voce Immobile, due token No e due token Teschio. Alberto ha giocato tre token Mente, mi pare. Sfiga ha voluto che abbia pescato un token Voce, un Teschio, due No. Gli esiti, pertanto, sono stati “Una Voce ti ferisce direttamente o con un tradimento” e “L’esito è umiliante” (non abbiamo diminuito il numero di Nome perché era già a zero). I giocatori hanno deciso che il minotauro di Alberto era sotto i riflettori, per cui è stato lui a condurre l’inflessione. Antonio avrebbe anche voluto aiutarlo con dei token, ma alla fine ha deciso di no.

Alla fine dell’inflessione il senso di fallimento, sconfitta e rassegnazione era tanto, almeno secondo la mia percezione. I due minotauri si accordano su una versione comune della storia da riportare, una volta tornati a Dégringolade. Il Pellechiara chiede al Mantonero cosa devono fare: se devono raccogliere il fiore o no. Dapprima, il Mantonero lo prende con sé, dando l’impressione di volerlo portare in città, ma poi col suo coltello lo taglia di netto, rovinandolo e rendendolo inservibile.

Durante la scena, il Mantonero ha chiamato per nome Kultilda Empyreus, ma abbiamo deciso che questa non era una violazione del silenzio perché il contesto non era adatto e la donna era completamente dominata dalla Voce Immobile.

Nella scena finale del congresso dei senza nome, abbiamo visto i due stessi minotauri della volta scorsa, quello giovane e quello anziano.  I giocatori hanno scelto di concentrarsi sulle imprese del Mantonero (che, alla fine, ha aumentato il suo numero di Nome di uno). Avevano sentito della sparizione dei due minotauri e di Kultilda Empyreus: il giovane si chiedeva cosa fosse successo e l’anziano diceva che non è raro che gli empyrei chiedano cose ai minotauri e vadano con loro nella giungla. Proprio in quel momento, torna alla tenuta il Mantonero portando con sé la cincura insanguinata di Kultilda Empyreus. Il giovane vuole andare a chiedergli cosa sia successo, ma l’anziano lo trattiene dicendogli che, a volte, è bene che i propri fratelli siano lasciati stare e non importunati dalle domande dei curiosi.

Nuovi incontri nella giungla

Avendo utilizzato due degli incontri nella giungla che avevo scritto per la preparazione iniziale, le regole mi richiedono di scriverne altri due in previsione della prossima sessione.

Ecco cosa ho scritto (penso di averci messo complessivamente 15-20 minuti, anche se li ho scritti in momenti diversi).

Disaccordo interpersonale: Durante un’escursione nella giungla, il minotauro incontra il giovane minotauro senza nome che lavora alla tenuta di Susenyos Empyreus (è un soldato?). Egli dichiara di essere lì per ottenere una delle spade di «metallo chiaro» che crescono sugli alberi che, a suo dire, sarebbero opera della Voce Luminosa. «Sono molto più brillanti e resistenti delle spade di metallo giallo che facciamo noi: le armi di un vero guerriero». L’albero si trova nel fitto della giungla, tra le rovine di una torre crollata. L’area è sorvegliata da un insuperabile e dal suo raggio mortale. Il giovane minotauro è ben motivato ad andare in fondo alla sua impresa ma, in realtà, sembra solo che si stia condannando a una morte certa.

Voce Immobile: Nella giungla si aggira questo ragazzino tra i dieci e i tredici anni: dice di chiamarsi I ga e di essere uno dei soldati del capitano Sulak, della caserma del distretto di Dora. Ha con sé una specie di gladio di metallo chiaro, che non è di bronzo, che dice di essere appartenuto a un suo amico minotauro, ora morto a causa dei soldati nemici (quello che il Pellechiara e il Mantonero hanno incontrato nella giungla). Il gladio è intriso di sangue ormai rappreso e annerito, e non rimanda alcun riflesso chiaro. Il ragazzino sembra come parlare col gladio, come in un sussurro. L’aria attorno a lui è stantia e i suoni si placano. È sulle tracce dei soldati nemici nella Guerra Eterna, quelli che hanno ucciso il suo amico minotauro, dice. Saranno una decina e lui intende ucciderli tutti, ma è chiaro che stia cercando solo la morte.

Moreno Roncucci:
Non ho niente da aggiungere ma mi dispiace che i tuoi post sul Silenzio dei Minotauri (che ritengo non solo utilissimi, ma pure unici nel web, visto che in inglese non si trova niente...) abbiano così poche risposte, quindi ritorno alle vecchie usanze del forum (per ricordare anche ad altri che esiste sempre questa opzione, anche se non si hanno cose da aggiungere), cioè...


...FANMAIL!   8)

Daniele Di Rubbo:
Vabbè, ti ringrazio. Di certo non li scrivo per diventare famoso, se no avrei già smesso da un pezzo, col successo che hanno. ;D

Già che ci sono, aggiungo un paio di considerazioni.

La prima è la durata della sessione: abbiamo cominciato a giocare le scene alle 22:00 circa e abbiamo iniziato il congresso dei senza nome alle 23:45 circa. In poche parole abbiamo giocato due scene in un’ora e quarantacinque minuti. Ce la siamo presa molto comoda! Alla fine della sessione, ho chiesto ai giocatori se questo fosse problematico; loro mi hanno detto di no, ma la fortuna ha voluto che in queste scene i minotauri fossero sempre assieme, per cui non c’è stato un momento in cui i giocatori non erano attivi. Inoltre c’è da considerare che chiunque abbia giocato a Il Silenzio dei minotauri, credo, sappia bene quanto è lungo impostare la prima inflessione, spiegare tutto, aspettare che i giocatori facciano le loro scelte, controllare i risultati dell’urna e giocare per applicarli. Insomma, sono convinto che abbiamo molti spazi di miglioramento a riguardo.

La seconda è che, quando il Mantonero ha concordato col Pellechiara la versione da riportare sulla morte di Kultilda Empyreus, una volta tornati a Dégringolade, la cosa importante che sopra non avevo riportato è questa: si sono accordati per dire che il fiore di Ekoldore è stato danneggiato durante il combattimento con le piante. In poche parole, il Mantonero ha sabotato scientemente il fiore e intende portarlo a Suree Empyreus facendo finta di aver fatto di tutto per adempiere alla sua missione, ma in realtà ha operato deliberatamente per far sì che quel fiore fosse morto. Una scelta non da poco, che coinvolge con la menzogna anche il Pellechiara. Vedremo che cosa ne verrà!

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