Ciao,
Dunque, mi sembra che su alcune cose ci siamo un po' confusi. Al momento ho anche un po' di mal di testa quindi scusami se vado un po' alla rinfusa, preferisco comunque risponderti per chiarire alcune cose.
Fate è un gioco molto discrezionale da parte del Master, grosso modo come AW e sicuramente più di Trollbabe.
Non lo nego.
Però oh, in qualsiasi gioco di questo tipo si fanno scelte, più o meno distribuite, basate sulla fiction e sul proprio senso estetico.
In Trollbabe, quando chiami conflitto, come lo decidi? a cazzo o secondo il tuo senso estetico e critico della fiction in gioco?
In AW, l'aderenza di una mossa (del suo trigger) alla fiction, chi la decide? [Spoiler: il Master] Sai quante discussioni vedo, data una situazione di fiction, per chiarire quale mossa si attivi?
In Fate, chi decide se fare conflitto o sfida? Il Master.
Chi decide se un aspetto è giustificato? Il tavolo, ultima parola del Master.
Chi decide se tirare o meno su un'azione? Il Master, se a suo sentimento trova interessante sia il fallimento che il successo.
Se andiamo nello specifico delle regole, possiamo parlarne, mica possono piacere a tutti.
Tentazione di gruppo.
Partiamo dalla tentazione ad evento, da manuale. Dice che, a causa di un aspetto, succede un evento (anche esterno) che ti mette nella merda.
Lo vedo proprio come "tentazione indiretta", non è il personaggio che prende una decisione e si mette nei guai (tentazione a decisione).
Quindi è proprio voluto da regole che esistano tentazioni "indirette".
Se a causa di un evento scatenato da un aspetto il personaggio finisce nei guai, e il giocatore accetta la tentazione, si prende il punto fato.
La scelta individuale del giocatore permane.
Quello è un CONTENUTO ESTETICO, troveremmo sempre da dire nel merito s elo elevi a regola per consentire la meccanica "quantitativa".
No. Non è senso estetico puro, nella misura in cui non lo è qualsiasi altra scelta di applicazione delle meccaniche in qualsiasi gioco di questo tipo, compreso il Conflitto di Trollbabe (la chiamata di conflitto di trollbabe me la faresti passare come una chiamata senza senso estetico o necessità di una qualsiasi aderenza alla fiction? Posso chiamarlo mentre passeggio per la foresta, senza problemi o ostacoli? O scelgo io quando la situazione è tesa e drammatica e voglio scatenare quella meccanica? E chi la costruisce, quella tensione e drammaticità?).
Nella tentazione di Fate, il modo in cui finisce nei guai (e il momento in cui la tentazione viene chiamata) è senso estetico (basato tra l'altro sul fatto che entrambi sappiate dove vuole spingere l'aspetto, e quindi andate a esplorare quella situazione, se avete seguito le pratiche di costruzione degli aspetti per cui bisogna essere "sulla stessa pagina"), ma nei guai deve finirci, deve esserci una situazione che lo mette in difficoltà e che deve risolvere, probabilmente con una scena apposita.
Se il medico decide che sì, lascia gli altri da soli per andare a curare l'altro, dov'è la situazione difficile da risolvere? Cosa lo mette in difficoltà? Qualcuno lo attacca? E' per esempio in gioco la sua reputazione se non riesce a curare il tizio?
Non sei stato il primo a dire che la difficoltà proprio non riesci a vederla? Probabilmente perché non c'è, era una tentazione debole. E' abbastanza chiaro, perché dovremmo metterci tutti questi dubbi?
Di fatto quella tentazione mette in difficoltà non lui ma i suoi compari. Insomma, non rispetta la struttura della tentazione.
Ma poi, parliamo di giochi di ruolo: qualsiasi cosa è decisa, secondo la distribuzione delle autorità, secondo gusto estetico. Se la mia Trollbabe attacca, lo decido per senso estetico rispetto alla situazione in cui si trova (mettendomi probabilmente in condizioni di chiamare conflitto, probabilmente fisico). O no?
Lo stesso in AW: se il mio personaggio fa qualcosa che scatena una mossa, glielo faccio fare in base alla fiction e al mio gusto estetico, o no?
In entrambi i casi, chi mi viene a dire che quella cosa non ci sta secondo fiction?
In Fate molte delle scelte sono in mano al Master, e spesso si trova davanti a più di un'opzione, ma il fatto che ci stia mettendo il suo senso estetico non è in discussione: ce lo sta mettendo.
Il Master è anche l'arbitro delle regole, ma se il giocatore dopo la negoziazione su una tentazione a decisione non è d'accordo (esteticamente) con la decisione imposta sul personaggio, dopo negoziazione, la tentazione decade. Però se mi chiedi se quella tentazione è buona, ti dico di no e ti dico perché: non segue la struttura di nessuno dei due tipi di tentazione (evento e decisione), e non mette il personaggio
immediatamente in una situazione problematica (o più problematica) da risolvere: sicuramente peggiora quella dei suoi compari.
La cosa fondamentale è che la tentazione, in cambio del punto fato, deve alzare la difficoltà e la drammaticità della tua situazione. Quella tentazione lo fa in modo chiaro e netto nei confronti dei suoi compari. A lui lo fa? La scelta tematica viene di conseguenza, ma non basta da sola.
Finisco per tornare a fare presente che continuo a fare fatica a giudicare l'applicazione delle regole se tutte le volte mi aggiungi dettagli, perché sì, dipende dalla fiction, per questo gli AP sono importanti: legare la fiction alle meccaniche nel racconto della giocata per giudicarne l'applicazione.
ed essere fermo dentro ad una location ostile per salvare la vita ad una persona che sta morendo
Che andasse in una location ostile (più della stanza di Lorenzo) non mi era chiarissimo. O ti riferisci al castello in generale? Non è chiaro. Quanto è ostile? Non erano, per quanto scomodi, degli ospiti? Qualcuno li attacca? Mi è sembrato che lui fosse ben voluto perché salva vite, in generale.
Mandare in vacca la possibilità di ottenere cibo e aiuto (che rappresenta il raggiungimento del Traguardo) PER QUELLA SCENA
E poi, il conflitto è in corso, certo non parteciparvi può essere visto come "metterlo in difficoltà rispetto all'obiettivo di campagna" (esattamente come ci sta mettendo gli altri due compari), ma non è detto che lo perdano.
Detto questo, se il senso di drammaticità di personaggio e giocatore e storia è che lo stai mettendo in difficoltà togliendolo dal conflitto, allora la tentazione è corretta.
Ma se mi ricordo che all'inizio del conflitto nemmeno voleva entrarci, ecco che tutta sta drammaticità nel voler raggiungere l'obiettivo e tutta sta difficoltà nell'esserne distratto sinceramente non ce la vedo.