Gente Che Gioca > Gioco Concreto

[Fate] Conflitti e narrazione [era [Trollbabe] NARRAZIONE DEI FALLIMENTI E....]

<< < (2/5) > >>

F.d'AVOSSA:
Ciao, approfitto della tua gentilezza e disponibilità allora! (anche se per non essere troppo petulante immagino sarebbe bene mi facessi uno "studio" sul Fate sul forum degli autori come ho fatto con Trollbabe piuttosto che stressarti....)



--- Citazione ---Anche i tipi di scena sono piuttosto chiari in merito al loro utilizzo in scena, anche se per il Frattale di Fate potrei descrivere quel manipolo di orchetti a Bosco Atro come una semplice opposizione passiva, da superare con una Sfida invece che con un Conflitto, anche se dichiaratamente nella fiction sto facendo del male all'avversario per sbarazzarmene per ottenere il mio obiettivo (Conflitto).
--- Termina citazione ---


Qui mi viene la prima domanda.
"...sto facendo del male all'avversario per sbarazzarmene per ottenere il mio obiettivo (Conflitto)"
Questo significa che nel Conflitto posso "dare un Obiettivo" ? Che quindi il Conflitto non è semplicemente un "Combattimento alla DeD"?
EX (Dies Irae): Schino da Lucca passando sui tetti di Firenze cerca di arrivare fino a Palazzo Strozzi. Dopo aver sbagliato un tiro ed aver ceduto ad una Tentazione, un gruppo di Morti dai tetti vicini lo insegue con grida mostruose (sono Rage Zombies...). Chiedo al Giocatore "cosa fai"? Il Giocatore (credo a causa del fatto che non ha giocato ad altro che a Parpuzio per 20 anni) dichiara che si apposta schiena ad un muretto di un comignolo e inizia con balestra pesante a tirare. Mi sembra logico chiamare Conflitto (combattimento insomma...). Ecco.
Il Giocatore può dichiarare un Obiettivo?
Chiaro che il tentare la fuga dal Conflitto (in tal caso come funziona la fuga???) o l'Arrendersi di uno dei partecipanti al Conflitto consentirebbero, con conseguenze e meccaniche "quantitative" diverse fra loro, di "uscire" dal Conflitto e magari raggiungere risultati di fiction diversi dal semplice "ci pestiamo fino alla morte", ma io sto chiedendo una cosa diversa: se la VITTORIA del Conflitto consente di ottenere un Obiettivo distinto dalla.....semplice sopraffazione del nemico.
Infatti la Resa, che mi pare la meccanica più ovvia per consentire al Master di dire "ok, sei riuscito a spostarti mentre li tieni a bada e ne hai già lasciati stesi sui tetti diversi, e sei ora vicino a Palazzo Strozzi", cioè a concedere al Giocatore Obiettivi diversi dall'uccidere il Nemico, è del tutto facoltativa e da negoziare.
Se la usa il Master sa sempre un pò di "concessione da BravoMaster".
Tanto per capirci infatti, siccome io ho una scorta infinita di Morti da tirare addosso a Schino da Lucca e i Morti sono del tutto fungibili fra loro, se Schino ne abbatte 5 cosa mi impedisce di descrivere con Autorità di Trama (Plot Authority) o con il framing delle scene che ne arrivano altri 5 attirati dal rumore del primo combattimento, allontanando così l'Obiettivo "raggiungere Palazzo Strozzi"?
Ancora, cosa mi impedisce anche se Schino da Lucca le sta prendendo di dire che siccome è riuscito ad infliggere una Conseguenza al branco di Morti io mi arrendo, a patto che l'esito della mia Resa sia solo che......lui è arrivato a Palazzo Strozzi ferito, e non che ha eliminato i Morti dai tetti vicini (quindi si dovrà fare i conti di lì a poco con quegli stessi Morti presumibilmente)?
In moltissimi casi, come sopra, (certamente quelli dove non è in Conflitto un PNG principalissimo) la Resa del Master nel Conflitto è un pò una Concessione da BravoMaster.
Insomma, solo se la vittoria nel primo combattimento garantisce al Giocatore un distinto Obiettivo che lui ha dichiarato prima (ex: "arrivo a Palazzo Strozzi"!) il risultato di fiction dipenderà interamente da quel Conflitto, diversamente finito il Conflitto (o di fatto anche nel Conflitto con la Resa) il Master riprende autorità di Trama e di Situazione come sempre.
Intendiamoci, NON E' AFFATTO UNA CRITICA. E non lo è per diversi motivi, fosse anche solo perchè la maggior parte dei Giocatori ama avere un sotto sistema di regole per il combattimento e vive il momento del picchiaduro come esaltazione onirica in se stessa.
Ma io sono al momento formattato su Trollbabe e quindi ragiono così:
Giocatore: "Salto di tetto in tetto fino a Palazzo Strozzi".
Master: "con orrende grida un branco di Trapassati si alza dai tetti limitrofi e vedendoti inizia a correre verso di te, qualcuno salta sul vuoto fra i tetti e cade sul lastrico proprio di fronte a te, qualcuno cade in strada, qualcuno corre più avanti, sono tanti!"
Giocatore: "corro più veloce e se qualcuno dei Morti mi si para di fronte con un colpo di ascia gli stacco la testa mentre corro sui tetti! CONFLITTO! Sociale (sociale perchè si tratta di raggiungere un luogo) Obiettivo: ARRIVO A PALAZZO STROZZI!". Passo 2. ("ok bene passo 2) Fase Equa.
------ risoluzione ------
Se dice bene potranno essere accadute N cose, ma la Trollbabe E' INDISCUTIBILMENTE a Palazzo Strozzi. Ed è tutto dentro la sola Autorità di Narrazione.

Da quello che hai detto sopra mi è sembrato che potessi intendere che la stessa cosa possa succedere grazie al Conflitto di Fate. Dal manuale NON AVEVO CAPITO COSI', mi sembrava proprio che il Conflitto fosse semplicemente un Combattimento ad esaurimento "stress e conseguenze" e che l'Autorità di Narrazione si limitasse a descrivere colpi e parate e Vantaggi e Aspetti e a far accumulare stress e Conseguenze fino alla Morte di uno dei conflittanti.
Saranno poi le altre Autorità ed altri tipi di tiri e Azioni a stabilire il continuo ed il risultato rispetto al Conflitto.
Se sono stato poco chiaro o ho generato confusione correggi pure!

Nicola Urbinati:
Ciao,

Parto con una domanda: perchè il tuo giocatore dovrebbe essere troppo legato ai giochi alla D&D se cerca di far fuori dei non-morti che lo attaccano? Delle due (anche a causa di alcune strutture di Fate) potrebbe essere la tua visione del Conflitto in Fate a essere troppo sovrapposta a un combattimento di D&D.

Parto citando (dal sito e non dal manuale stavolta, ma si trova facile il paragrafo nella sezione sui Conflitti):

--- Citazione ---Stabilire le parti
È importante conoscere l’obiettivo di ogni partecipante prima di iniziare un conflitto. La gente combatte per un motivo, e se vuole provocare danno allora il motivo è urgente.

L’assunzione di base è che i personaggi giocanti siano da una parte e che combattano contro PNG che gli si oppongono. Non deve sempre essere così comunque: i PG possono combattere tra di loro ed essere alleati di diversi PNG.

Assicuratevi che tutti siano d’accordo sugli obiettivi generali di ogni gruppo, chi sta da quale parte, e dove ognuno si trova all’interno della scena (chi occupa quale zona [devo correggere il refuso, sul manuale c'è scritto scena]) all’inizio del conflitto.
--- Termina citazione ---

Ogni "parte" ha un obiettivo. Tendenzialmente diverso dal semplice "faccio fuori l'altro".

Questo è fondamentale per la meccanica specifica della Concessione (non Resa, non confondiamo i termini, mi sembra che lo usi un po' con confusione), che basa su "concedere all'avversario il suo obiettivo" in cambio di poter decodere (negoziando) il proprio destino, prima di venire messi fuori combattimento (nel qual caso il destino lo decide il nostro avversario).

Una nota che viene fuori dal tuo esempio: con la concessione decido il mio destino, non quello del mio avversario.
Se io con i morti concedo l'obiettivo al pg (arrivare al palazzo?). Quindi non posso dire "arrivi al palazzo, ma ferito". Lui ci arriva, con eventuali conseguenze che ha già accumulato. Posso dire "i morti a un certo punto perdono interesse e ti lasciano andare, tu li lasci andare senza infierire" perchè parla solo delle conseguenze ai miei morti.

Quindi, in Fate per i conflitti ci vuole un obiettivo (meglio se diverso ma incrociato con quello degli avversari, tipo "salvare la principessa (pg) contro distruggere il villaggio (drago, PNG)", perchè pur raggiungendo il tuo non è detto che salvi l'altro) per il Conflitto.
Come dicevo, meglio se diverso dalla morte dell'altro, perchè la Concessione entrerebbe in una controversia logica (come posso ottenere l'obiettivo della tua morte se hai concesso, ma farti scegliere il tuo destino?).

Esempio classico è, in Star Wars IV, il combattimento finale in cui Darth Vader con la Morte Nera ha l'obiettivo di distruggere il pianeta, Luke ha l'obiettivo di distruggere la Morte Nera.
A un certo punto il Master (Darth Vader, perchè il GM è sempre il cattivo, no?) concede, lasciando che Luke distrugga la Morte Nera, ma decidendo che Darth Vader fugga sul TIE. E pure con un gruzzolo di punti fato, per tornare nel V più cattivo di prima.

Cosa ti ferma dal cacciare altri morti addosso al tizio per evitare che ottenga l'obiettivo?
Da manuale, l'impostazione della scena in cui si chiarisce tutto all'inizio, chi c'è chi non c'è, dove, quando, chi sono le parti. Poi mai ti dice di poterle cambiare.
In Evolution Pulse, per esempio, hai la meccanica dei Pulse per modificare questa cosa e potenziare o aumentare di numero i nemici, in Fate vanilla no.
Senza il manuale, il fatto che state giocando insieme e non per farvi lo sgambetto, o peggio, l'un l'altro.

Il Conflitto rimane un "combattimento a esaurimento stress", perchè quando lo esaurisci sei fuori combattimento e oltre a perdere il tuo obiettivo, l'avversario ottiene il suo e decide cosa ti succede.

Ovviamente, per ottenere l'obiettivo finale del conflitto, dovrete passare dai singoli obiettivi in ogni singolo scambio (round).

Ultimo appunto: un combattimento nella fiction può essere descritto in Fate da una Sfida contro difficoltà passiva (gli orchetti a Bosco Atro per i quali non voglio perdere una serata di Conflitto, oppure il bullo che meno per affascinare la principessa), o come un passaggio di una competizione (se sto combattendo i morti come ostacolo per arrivare in tempo alla chiesa sconsacrata prima che il sacerdote termini il sacrificio umano della mia amata per evocare il demone mangiatore di mondi).

Purtroppo (!?) Fate ha molte strutture simili a giochi tradizionali, come il combattimento "a esaurimento stress/punti ferita" e "a turni con iniziativa", e spesso si finisce per pensare (come avete fatto entrambi tu e il tuo giocatore) che sia proprio quello, mentre invece seguendo il manuale si scopre che in realtà è infarcito di cose molto diverse.

Spero di aver chiarito le dinamiche e i dubbi che hai espresso.

F.d'AVOSSA:
Ciao!

Mi stai dando risposte davvero utilissime e che cambiano la mia prospettiva di gioco in Fate. Preciso alcune piccole cose


--- Citazione ---perchè il tuo giocatore dovrebbe essere troppo legato ai giochi alla D&D se cerca di far fuori dei non-morti che lo attaccano? Delle due (anche a causa di alcune strutture di Fate) potrebbe essere la tua visione del Conflitto in Fate a essere troppo sovrapposta a un combattimento di D&D.
--- Termina citazione ---

Esatto. Il Giocatore ha dato chiaramente al tavolo per scontato che si aprisse un "incontro di DeD" con una sorta di mostro errante e si è espresso in modo così tattico e specifico sul combattimento che mi sembrava una forzatura mettere alla fiction un'altra meccanica che non fosse il Conflitto.
D'altronde io sono sempre stato convinto, fino alla tua risposta, che il Conflitto in Fate servisse solo "per fare male".
Ho solo il manuale in inglese. Credo sia stato però tradotto perfettamente quindi do per scontato che non ci siano differenze fra originale e traduzione.
E' vero che all'inizio del Conflitto il manuale dice che è importante stabilire gli Obiettivi di entrambe le fazioni.
Tuttavia poi non fa più parola degli Obiettivi e si concentra solo su cosa capita di brutto in termini di conseguenze e stress ai personaggi.
Anche nel paragrafo "taken out" accenna solo al fatto che il vincitore non può narrare che "muori a causa della vergogna", dal che pare potersi intendere che la narrazione deve rimanere nell'ambito dell'Obiettivo prima dichiarato ANCHE SE IL PERSONAGGIO E' STATO COMPLETAMENTE SDRENATO IN STRESS E CONSEGUENZE.
Però anche in questo paragrafo, come in tutti quelli precedenti, il punto di vista del manuale è solo il male che capita al Personaggio per effetto del Conflitto e di questo il manuale parla e scrive esplicitamente, non dice espressamente che si narra il raggiungimento dell'Obiettivo, come, chi ed in quali limiti.
D'altronde, correggimi però se sbaglio, se non hai più Conseguenze e Caselle di Stress sei fuori dal gioco a prescindere dal tipo di Obiettivo richiesto, quindi che senso ha dire "non puoi narrare che muori a causa della vergogna?". Non morirai di sincope o di esplosione cerebrale (anche se chi lo ha detto, gli ictus esistono...), ma magari ti vai a suicidare, sei talmente distratto mentre piangi sulla strada che vieni investito, scappi e nessuno mai più ti rivedrà..... comunque sei fuori dal Racconto, basta fare un parallelo con il Fallout fatale in Cani.
D'altronde che senso avrebbe aprire la meccanica del Conflitto se non ci fosse questo rischio di morte? Meglio sarebbe usare altre strutture come la Prova semplice o la sfida. Ciò che il Conflitto dà in più è proprio la possibilità di accusare parecchi danni e rischiare il Personaggio.
Questo apre anche domande su chi decide quando in fiction per la semplice vergogna rischi di farti male davvero e quindi vada usato il Conflitto, visto che lo stesso risultato di fiction da raccontare (tu che ti peli dalla vergogna o Minchius che viene ridicolizzato) può essere generato anche da altre meccaniche del sistema, come la prova semplice o la sfida.
Il mio fraintendimento sul fatto che il Conflitto non avesse un Obiettivo è derivato anche da questo.
Che senso ha che il Conflitto dia come risultato finale e quindi scopo della meccanica il poter raggiungere un Obiettivo il più vario e magari Zoommatissimo e diverso dal "farsi vicendevolmente molto male" ( come raggiungere un luogo, far affondare una nave, salvare una Principessa, conquistare il cuore di una dama, espugnare una posizione nemica, scoprire una vitale informazione, convincere il Re ad attaccare,  etcc...) quando poi concretamente se perdo sono morto e se vinco controparte è morta?
Il significato dell'Obiettivo non rischia forse di rimanere rilevante solo in caso di Concessione (qualcuno per non morire si fa da parte e lascia che l'altra parte conquisti l'Obiettivo)? Non è la Concessione di fatto diventata la meccanica più importante del Conflitto? (un pò come la Resa in Cani...).
Però il manuale si concentra sulle botte e i danni......
Sono cose come questa che personalmente mi fanno girare un pò a vuoto nel posizionare i mattoni del sistema e mi lasciano perplesso sulla reale comprensione dei meccanismi. A volte mi sembra che le varie meccaniche con struttura assai diversa fra loro si sovrappongano e che diventi un pò arbitrario scegliere una o l'altra. Ma scegliere una o l'altra può fare mooolta differenza per il Giocatore e per la serata al tavolo.
Forse è solo questione di esperienza, ma per il momento qualche confusione si sta generando.
Due righe due del tipo: "In caso di vittoria nel Conflitto o Concessione dell'Avversario, oltre a tutti gli effetti su Stress e Conseguenze che si sono determinati durante il Conflitto, l'Obiettivo del vincitore viene semplicemente raggiunto e Tizio narra come. In ogni caso se l'Avversario è stato messo fuori combattimento puoi dichiarare che muore." ci potevano stare bene .....
Anche perchè, come hai giustamente detto tu, la struttura del Fate almeno un pò trae di per se stessa in inganno e simula la struttura di un Tradizionale, fra iniziativa, zone da attraversare, abilità da confrontare.....
Su Concessione/Resa non è la differenza di termini che può indurre in errore o cambiare il concetto suvvia.
Registro (e quindi correggo) che non è una Negoziazione su quello che accade a tutti i partecipanti al Conflitto ed al loro status (anche se aprendosi un momento di negoziazione il manuale non mi sembra così tranciante neanche su questo onestamente), ma che E' SOLO IL GIOCATORE DELLA PARTE CHE CONCEDE/SI ARRENDE che "ha voce in capitolo" su cosa di meno grave capita al suo Personaggio per effetto della sconfitta, mentre non può essere oggetto di negoziazione lo stato di altri Personaggi del Conflitto nè tantomeno il raggiungimento pieno dell'Obiettivo (cioè non posso "modulare" o "rendere parziale" la vittoria dell'Obiettivo giusto?).


......a costo di essere mandato......poi continuerò con altri dubbi.....

Nicola Urbinati:
Piccolo appunto, personalmente preferisco usare i termini tecnici quando si parla di una specifica procedura di gioco, altrimenti si finisce per non capirsi, anche se il concetto era chiaro ;)


--- Citazione ---Registro (e quindi correggo) che non è una Negoziazione su quello che accade a tutti i partecipanti al Conflitto ed al loro status (anche se aprendosi un momento di negoziazione il manuale non mi sembra così tranciante neanche su questo onestamente), ma che E' SOLO IL GIOCATORE DELLA PARTE CHE CONCEDE/SI ARRENDE che "ha voce in capitolo"
--- Termina citazione ---

Attenzione: ha voce in capitolo, solo su cosa accade al proprio personaggio, ma negozia. Cmq sì, se concedo lascio l'obiettivo per com'è all'altro, punto, e non posso aggiungere cose su di lui "ma ti sei ferito".

Sul resto: come detto, Fate ha alcune strutture che tendono a oscurare (soprattutto se si viene da giochi più tradizionali) alcuni punti salienti. Il Conflitto è una di queste strutture.

Di fatto, le azioni, le scene (Sfida, Competizione, Conflitto) e altre meccaniche (la concessione) servono per dare una serie di strutture narrative per supportare il tipo di fiction che si vuole portare al tavolo.
Le diverse scene servono a focalizzarsi e zoomare sulla drammaticità di quello che sta avvenendo.

Cito sempre dal sito, paragrafo sulla creazione dei PNG senza nome:

--- Citazione ---I PNG senza nome come ostacoli:
Un modo ancora più semplice di gestire i PNG senza nome è quello di trattarli semplicemente come ostacoli: definite una difficoltà che i PG dovranno superare qualsiasi sia la minaccia rappresentata dai PNG, e risolvete la situazione con un solo tiro. Non dovete nemmeno annotarvi nulla, solo definire la difficoltà secondo le linee guida fornite in questo capitolo e nel capitolo Azioni e risultati, e assumere che con un tiro riuscito i PG superino il pericolo.

Se la situazione è più complicata di così, gestitela come una sfida. Questo trucco è utile quando volete che un gruppo di PNG senza nome rappresenti una caratteristica della scena piuttosto che un insieme di individui.
--- Termina citazione ---

Come si vede, a seconda dell'importanza e della drammaticità della scena, si possono gestire quegli orchetti, quegli scagnozzi o quel gruppo di non-morti come ostacoli, eventualmente parte di una sfida (attraversare Bosco Atro, arrivare in tempo al palazzo, ...).

Detto questo, sul conflitto: semplicemente va usato quando la drammaticità e l'importanza chiama il volersi focalizzare su una scena epica con molta enfasi su ogni singola azione (anche complessa).
Come le altre scene ha un obiettivo di scena (ogni partecipante o gruppo di partecipanti ne ha uno), e si assume che si voglia ottenere quell'obiettivo togliendo di mezzo l'avversario, che sia fisicamente o meno (e quindi, procurandogli danno finché riesce ad assorbirlo).

E' semplicemente una struttura narrativa astratta (dato che stress e conseguenze sono anche piuttosto astratti come posizionamento in fiction), che fornisce la possibilità di giocare scene più drammatiche e approfondite, visto che prima di accettare la sconfitta i partecipanti hanno un numero maggiore di risorse da "spendere" al fine di raggiungere il proprio obiettivo (punti fato, stress, conseguenze invece dei soli punti fato). Più drammatica nel senso che ogni singola azione (colpo portato o difesa tentata) possono essere interessanti e drammatici, rispetto invece alla semplice scaramuccia nel mezzo di Bosco Atro.
Tanto è vero che definendo indicatori di stress su altre cose (che so, lo stress finanziario per un'ambientazione di gradi imprenditori e azionisti) si possono definire conflitti di qualsiasi tipo su qualsiasi tema, secondo l'ambito della partita/campagna in oggetto.
Quando uno dei partecipanti dice "ok, rispetto all'obiettivo, ho pagato abbastanza e non voglio pagare oltre, lascio", concede o sceglie di non assorbire il danno (in questo caso viene messo fuori combattimento e subisce il destino deciso dall'avversario, ma oh, è una possibilità in suo possesso).

Quindi, per concludere:
Entro in conflitto perché ho un obiettivo e un PNG con un obiettivo diverso si mette in mezzo: per raggiungere il mio devo togliere di mezzo lui. Bada bene, non lo decido io, io decido che comincio a picchiarlo. Il GM decide se la tensione, l'importanza, il ritmo, la drammaticità del momento meritano un semplice tiro, una Sfida, una Competizione o un Conflitto vero e proprio.
C'è la mia vita (del mio personaggio) in gioco? C'è sicuramente il mio destino in gioco. Posso a un certo punto concedere perché capisco non ne valga più la pena (mi è andata male, vedi Dart Vader che fugge lasciando la Morte Nera, obiettivo di Luke, al suo destino), oppure andare avanti rischiando che il mio destino sia nelle mani del mio avversario.
Nelle altre scene, di fatto, non c'è qualcuno che decide su di me come nel caso in cui venissi messo fuori combattimento: riesco (eventualmente con un costo) o fallisco. Non basta? Non sto mettendo abbastanza a repentaglio, del mio personaggio?

Sul "morire di vergogna" lascerei il tavolo decidere se sia coerente come fiction.

F.d'AVOSSA:
ohhhh eccomi....
Mi sono sorti giocando altri dubbi e continuerei a torturarti fino a che possibile....
Dunque, actual play come richiesto:


DIES IRAE.
Siamo a Palazzo Strozzi in Firenze.
I giocatori (4) sono tutti presenti in Scena, al capezzale del patriarca della famiglia Strozzi, Lorenzo, un vecchio debilitato nel fisico ma lucido e forte di mente.
3 giocatori fanno parte delle Bande Nere di Machiavelli, Schino da Lucca il comandante della Banda, Giovanni da Bracciano noto medico fiorentino e Simone il Grosso, un orribile ma felpato ricettatore senza scrupoli, sovrappeso, finito nelle Bande Nere più per convenienza e copertura che per convinzione.
Il quarto Giocatore è invece il Vigilante, insieme ad altri 2 Png, di Palazzo Strozzi e nutre rancore nei confronti delle Bande Nere per motivi personali troppo lunghi da spiegare; fa da guardia del corpo personale del vecchio.
Lorenzo Strozzi aveva poco prima dato asilo e cure mediche con estremo senso dell'onore e grandezza d'animo a Schino ed ai suoi uomini reduci e feriti da una colluttazione coi Morti sui tetti di Firenze (vedi esempio precedente); c'era stata una bella scena di dialogo filosofico senza tiri.
Questo e altre considerazioni di trama fanno si che il giocatore di Schino (Stefano) scelga un approccio dialogante nell'affrontare la questione più delicata: i giocatori nelle scene precedenti della partita hanno scoperto che Palazzo Strozzi è nell'abbondanza, 3 piani enormi di cantine stipate di cibo ben conservato, un grande cortile interno riattato a orto e pollaio e conigliera, grande pozzo con acqua fresca su falda ancora incontaminata dal Flagello.
Visto che attualmente Firenze e i superstiti dell'Apocalisse zombie hanno l'Aspetto di Partita "si muore di fame e si muore di sete", Schino vuole che il vecchio apra il Palazzo a Machiavelli e alle Bande Nere, contribuisca al bene di tutti e allevi la penuria di acqua e cibo attuale in città (che in gioco deriva da diverse concause) e lo faccia consensualmente, offrendosi in cambio di garantire la sicurezza e comunque il benessere suo e della famiglia Strozzi (due figli, un nipote e servitù).
Il vecchio Lorenzo odia Machiavelli quale tiranno e assassino sanguinario (w la democrazia, w il comune di Firenze) e vorrebbe convincere Schino (personaggio realmente esistito), che era il magister balistarum del Comune stimato come uomo retto, di onore e di genio, a sbandarsi, rinnegare Machiavelli e la sua turpe reggenza e capitanare un nuovo inizio per il Comune, sotto il patronato di Lorenzo, che a sua volta era un Giudice dell'Alta Corte di Firenze.
Si parte, Conflitto. Gli Obiettivi sono quelli dichiarati sopra.

Con mio stupore solo Schino (Stefano) vuole formalmente entrare in Conflitto col vecchio.
A domanda espressa gli altri affermano nell'ordine:
- Lucio Marziale (giocatore Sabbio): no non entro in conflitto, ne resto fuori all'erta per ogni possibile mossa delle Bande contro Lorenzo, mannaia già pronta, vicino a Caterina (figlia quarantenne di Lorenzo Strozzi);
- Simone il Grosso (giocatore Gigi): no non entro in Conflitto, aspetto di vedere chi vince e come si mette la situazione per trarne eventualmente vantaggio;
- Giovanni da Bracciano (giocatore Antonio): no, per il momento non entro in Conflitto e mi limito a studiare approfonditamente il vecchio e i presenti.

Tutti mi chiedono però se possono influire in qualche modo pur non entrando formalmente in Conflitto.
Io spiego che se fossero parti nel Conflitto potrebbero usare l'azione del loro turno per aiutare l'azione di qualcun altro e così dargli +1, oppure Creare Vantaggio per poi passare l'Aspetto e le eventuali invocazioni gratuite ad altri, oppure potrebbero semplicemente attaccare Lorenzo parallelamente. Qualora invece non decidessero di entrare in Conflitto potrebbero spendere Punti Fato per invocare Aspetti come sempre e conferire i vari bonus ad un altro Personaggio dentro al Conflitto.

Il primo dubbio. Qualcuno fa notare che da regole anche stando fuori dal Conflitto si dovrebbe poter "Creare Vantaggio" contro Lorenzo Strozzi.

A me sembra strano, perchè se creo vantaggio contro qualcuno che sta combattendo (anche socialmente) in un conflitto....beh....credo di venir da regole trascinato dentro al conflitto io stesso. Altrimenti non ci sarebbe nessuna differenza di struttura narrativa fra dentro e fuori conflitto a questo riguardo e per questo effetto e sarebbe quindi avvantaggiato chi potendo creare vantaggio non può venire attaccato in conflitto. In pratica: che differenza c'è fra creare vantaggio da dentro o da fuori il Conflitto?
Ma andiamo avanti, non l'ho consentito: "se volete creare vantaggio contro Lorenzo Strozzi mentre "combatte socialmente" contro il vostro Capitano allora siete in Conflitto anche voi".
Anche dopo i chiarimenti resi sopra tutti tranne Schino decidono di stare fuori dal Conflitto e usare i Punti Fato per invocazioni.
Schino inizia a prenderle (ha una build da combattente classico) e gli altri giocatori dal lato delle Bande Nere (Antonio e Gigi) bruciano Punti Fato come se piovesse per tenerlo dentro al Conflitto.
Ad un certo punto, nel momento in cui Schino mette a segno un bel colpo, il Sabbio (Lucio Marziale) invoca un Aspetto usando un suo Punto Fato per dar man forte a Lorenzo Strozzi e mitigare così il successo di Stefano (Schino).
Stefano (Schino), vistosi a corto di Punti Fato e capito che se Sabbio interviene a quel modo diventa dura, chiede nella sua azione seguente di Creare Vantaggio contro Sabbio (Lucio Marziale) per imporgli l'Aspetto "zittito".

Qui secondo dubbio mio: è possibile che un giocatore partecipante in un Conflitto faccia un'azione contro o comunque riguardante un giocatore non partecipante al conflitto? In caso di risposta positiva deve spendere un'azione del Conflitto per farlo? (cioè, si brucia un'azione?). Se lo fa il Personaggio contro cui fa l'azione viene tirato dentro al Conflitto o ne rimane fuori o sono possibili entrambe le soluzioni? Se si, a decisione di chi?

Nel dubbio io,a differenza che nel primo caso, l'ho consentito e l'azione è riuscita, il Sabbio (Lucio Marziale) ha subito l'Aspetto "zittito".
Il dubbio però si aggrava nel momento n cui nello scambio successivo Sabbio (Lucio Marziale) spende un Punto Fato per invocare un Aspetto in favore di Lorenzo Strozzi ("vecchio altezzoso e testardo") conferendogli il classico +2 e Stefano (Schino) invoca gratuitamente l'Aspetto "zittito" contro Sabbio (Lucio Marziale) per pareggiare il +2.
Ora.
E' abbastanza evidente che il +2 invocato da Stefano (Schino) contro Sabbio (Lucio Marziale) NON può direttamente riguardare il Conflitto e sfavorire Lorenzo Strozzi (il vecchio), infatti Sabbio (Lucio Marziale): non è nel Conflitto, ha solo invocato un Aspetto e non ha fatto alcuna Azione.
Però in fiction la cosa sembrava del tutto ragionevole, l'Aspetto è un qualunque Aspetto presente per i partecipanti al Conflitto.
Io l'ho consentito. Ho fatto bene o non si poteva fare?

Il Conflitto va avanti, ma tutti si rendono conto che le Bande Nere stanno perdendo, finisce che se non stanno attenti Schino viene convinto a rimanere lì e a cambiare casacca.
A questo punto Antonio (Giovanni da Bracciano) e Gigi (Simone il Grosso) decidono e chiedono di entrare formalmente nel Conflitto a fianco di Stefano (Schino), anche perchè Antonio (G.da Bracciano) ha 4 in volontà.
Terzo dubbio: è possibile prima rimanere fuori da un Conflitto e poi in un secondo momento parteciparvi?
Se si, qual'è il momento esatto in cui può entrare un nuovo partecipante? Alla fine del primo scambio utile? Anche in mezzo ad uno scambio dopo l'azione o durante l'azione di uno dei partecipanti già coinvolti nel Conflitto? (è una differenza come capirai estremamente importante). Quando il Master dice che è possibile per come si sono messe le cose in fiction? Si usano per caso le regole su l'Iniziativa e in che senso? Oppure a giudizio del tavolo?
E se DA FUORI IL CONFLITTO uno dei Giocatori presenti (nel nostro caso Sabbio, Lucio Marziale) chiede di fare "superare ostacolo" per togliersi di dosso un Aspetto (nel nostro caso il già detto "zittito") chi va prima? Sabbio (Lucio Marziale) o chi vuole entrare nel Conflitto? (Antonio e Gigi). Anche per questo caso si userebbero le regole di iniziativa, anche se Sabbio (Lucio Marziale) non è in Conflitto?
Anche questo può far la differenza per il Conflitto.
Ti confesso che qualche Giocatore brontolava un pò per questi dubbi, pur avendo sotto il manuale (forse non riusciamo per inesperienza a ritrovarci e a individuare i punti che risolvono i dubbi).

Immagino che la risposta più semplice, sempre che si possa entrare in Conflitto in un secondo momento rispetto all'inizio, sia "la conversazione è libera, il tavolo si accorda e secondo quello che a tutti o alla maggioranza sembra ragionevole si va".
Non è una risposta che mi soddisferebbe tuttavia, lo confesso.

un quarto ed un quinto dubbio li lascio per dopo.

Grazie e scusa l'insistenza

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa