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[Fate] Conflitti e narrazione [era [Trollbabe] NARRAZIONE DEI FALLIMENTI E....]

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Nicola Urbinati:
Ciao,

Primo dubbio:
Allora, tendenzialmente una volta che le parti sono fatte, quelle partecipano al conflitto.
Gli altri possono fare altro:

--- Citazione ---Altre azioni in un conflitto
Come detto in precedenza, potete trovarvi in una situazione in cui volete fare qualcos'altro mentre i vostri compagni stanno combattendo. Potreste disattivare una trappola, cercare indizi, o controllare la presenza di assalitori nascosti.

Per fare ciò, GM, impostate per il personaggio una forma modificata di sfida. Una delle attività sarà probabilmente “difenderti”: in ogni scambio in cui qualcuno vi attacca o tenta di creare un vantaggio su di voi, dovete riuscire a difendervi per poter eseguire una delle altre azioni nello scambio. Se nessuno riesce a colpirvi o a creare un vantaggio su di voi, potete usare la vostra azione per eseguire una delle attività della sfida.
--- Termina citazione ---
Oppure stare a guardare.

Secondo dubbio:
Cos'altro possono fare gli altri, oltre a stare a guardare, se non hanno obiettivi secondari da perseguire?
Sicuramente spendere punti fato per conto di una o dell'altra parte, lo consentirei, sempre che quell'aspetto (non li hai mai citati) non li faccia per fiction e giustificazione entrare in conflitto.
Se il loro personaggio in fiction fa qualcosa per entrare in conflitto, entra in conflitto.
Quindi per come l'hai raccontata, Sabbio entra in conflitto.

Terzo dubbio:
Dalla citazione precedente, qualsiasi cosa si fa durante un conflitto, anche non direttamente legata al conflitto, viene gestita secondo iniziativa e turni di scambi.
Quindi anche chi per un po' sta a guardare poi entra in conflitto, lo fa secondo il proprio turno.

F.d'AVOSSA:
mmmh..... qualcosa non mi torna.



--- Citazione ---Allora, tendenzialmente una volta che le parti sono fatte, quelle partecipano al conflitto.
Gli altri possono fare altro:
Citazione
Altre azioni in un conflitto
Come detto in precedenza, potete trovarvi in una situazione in cui volete fare qualcos'altro mentre i vostri compagni stanno combattendo. Potreste disattivare una trappola, cercare indizi, o controllare la presenza di assalitori nascosti.

Per fare ciò, GM, impostate per il personaggio una forma modificata di sfida. Una delle attività sarà probabilmente “difenderti”: in ogni scambio in cui qualcuno vi attacca o tenta di creare un vantaggio su di voi, dovete riuscire a difendervi per poter eseguire una delle altre azioni nello scambio. Se nessuno riesce a colpirvi o a creare un vantaggio su di voi, potete usare la vostra azione per eseguire una delle attività della sfida.
Oppure stare a guardare.
--- Termina citazione ---

Questo l'ho sempre interpretato come azioni DENTRO AL CONFLITTO diverse da Azioni contro l'Avversario.
Cioè altre azioni non "ostili" che un Personaggio che già partecipa al Conflitto vuole eseguire, come ad esempio la Fuga (torno a chiedere quale sia il modo migliore di rappresentare un tentativo di fuga da un Conflitto con la meccanica) o salvare da caduta in un burrone un altro png etc...
In conseguenza pensavo non riguardasse i Personaggi che rimangono proprio fuori dal Conflitto.
Infatti che senso avrebbe precisare che occorre impostare una sorta di Sfida in cui uno dei tiri probabilmente sarà "Difendersi"?
Se sono dentro al Conflitto e voglio fare altro ci sta alla grande, faccio manualità o altro per disinnescare la bomba mentre mi difendo con combattere o cose simili dal tizio contro cui sono in Conflitto....ma se non partecipo al Conflitto .......da cosa mi dovrei difendere se voglio andarmene o disinnescare una bomba o salvare un altro png mentre i miei amici le suonano al cattivo o se voglio studiare un tizio mentre combatte contro qualcun altro?
Inoltre parla di "...poter eseguire altre azioni nello Scambio", dunque DENTRO al Conflitto.

Quindi, come si regola il DIVERSO caso in cui DA FUORI IL CONFLITTO voglio influenzare il Conflitto? Posso spendere Punti Fato e va bene.
Ma mi pare di capire che, a parte questo, ogni mia altra interazione con i partecipanti al Conflitto, anche indiretta (quando una mia azione fuori dal Conflitto viene opposta in qualche modo da uno dei Partecipanti al Conflitto) mi porta dentro al Conflitto inevitabilmente.
E quindi, ad esempio, se Stefano (Schino) vuole imporre un Aspetto con creare Vantaggio contro Sabbio (Lucio Marziale) o se poi Sabbio vuole togliersi di dosso quello stesso Aspetto con Superare Ostacolo allora il Sabbio (Lucio Marziale) viene inevitabilmente attirato nel Conflitto.
Corretto?
E se è così mi pare di aver capito che l'ingresso nel Conflitto comunque fa scattare la normale regola sull'Iniziativa.
Quindi Stefano (Schino) quando fa Creare Vantaggio contro Sabbio (Lucio Marziale) automaticamente lo "chiama" dentro al Conflitto e sta agendo nel proprio turno secondo l'Iniziativa stabilita nel Conflitto in cui partecipa ("bruciando" la propria Azione nello Scambio), mentre il Sabbio (Lucio Marziale) "chiamato" dentro al Conflitto potrà sbarazzarsi dell'Aspetto in base alla sua Iniziativa dentro al Conflitto, inserendosi nel turno secondo il suo valore di Iniziativa SENZA CHE MAGARI SI CONCLUDA IL PRECEDENTE SCAMBIO (ad esempio senza che altri Pg con iniziativa MINORE di quella del Sabbio possano concludere lo Scambio del Conflitto "rispondendo" all'azione di Stefano (Schino)-). Cioè il nuovo arrivato si inserisce nell'ordine di Iniziative del Conflitto IMMEDIATAMENTE, agendo prima di altri che in quello Scambio dovevano ancora agire se ha rispetto a loro Iniziativa più alta.
Corretto?

Per me è importante capire queste cose, scusa se sembro pedante, ma non riesco a capire la struttura meccanica che ricopre il flusso della conversazione in questi casi.
Perchè detta come ho riassunto sopra mi pare proprio che stare nel Conflitto o non starci non abbia e non dia molta differenza.
Se posso inserirmi quando voglio secondo la mia Iniziativa con qualunque tipo di Azione allora è come se fossi in Conflitto sempre e fin dall'inizio ed in ogni caso.
A maggior ragione se mi possono chiamare gli altri in Conflitto con una semplice azione Attaccare o Creare Vantaggio contro di me, anche se ho dichiarato che non sono in Conflitto e non intendo entrarci.
Boh.

Nicola Urbinati:
Nessun problema, figurati ;)

Allora:

Tutti sono partecipi, anche se non attivi, della scena di conflitto.
Non fanno inizialmente parte di nessuna "parte" coinvolta nel conflitto, ma sono in scena, ed è una scena di conflitto.
Qualsiasi cosa facciano i personaggi, che sia o meno direttamente legata al conflitto, segue l'iniziativa. Eventualmente, se qualcuno coinvolto o meno nel conflitto lì attacca o li ostacola, si difendono o tirano con opposizione attiva.
Insomma, sono in scena, perchè dovrebbero seguire regole diverse?

Ovviamente chi è in conflitto può fare cose per far sì che altri vengano messi in mezzo al conflitto, perchè no? Sia chiamare gli amici che stuzzicare nemici.

Detto questo, da come l'hai raccontata, la cosa è avvenuta diversamente, oppure già la fiction era "sbagliata"

Avevo capito che:
Sabbio invoca un punto fato su un aspetto per mettere in difficoltà Schino (non hai detto l'aspetto, e cosa fa il personaggio, quindi interpreto secondo quanto detto dopo).
Schino nel suo turno gli crea l'aspetto "zittito" contro.
Ora, l'unico motivo logico per cui Schino debba zittire Sabbio, è che Sabbio sia già entrato in conflitto con l'azione (pochissimo chiara) precedente. Altrimenti, perchè agire sul personaggio, se quel personaggio non si fosse messo in mezzo? Io l'avevo capita così, quindi Sabbio entra in conflitto, non lo chiama Schino.

Magari però Schino lo zittisce per prevenire un suo effettivo intervento successivo? Ci sta, se Schino (personaggio) avesse capito di avercelo contro e temesse il suo intervento.
Vedi che potrebbe aver senso agire su un personaggio attualmente fuori conflitto portandolo di fatto in conflitto?

La fiction (e quindi l'aderenza delle meccaniche ad essa) è poco chiara, per cui faccio fatica a rispondere se non in modo generico.

Purtroppo questi AP sono piuttosto poco utili, nel senso che c'è la fiction solo quando non c'è la meccanica e vice-versa.
In questo caso, cos'ha fatto effettivamente Schino (il personaggio, non il giocatore)? Che aspetto ha invocato? Cos'è effettivamente successo in fiction? Il giocatore (non il personaggio) ha invocato un aspetto che non richiede un'azione del personaggio, magari un aspetto di Lorenzo o di scena per conto del giocatore di Lorenzo? O ha invocato che so, un suo aspetto che per essere giustificato in fiction richiede un'azione del personaggio? È entrato in fiction o no?
E l'aspetto "zittito" creato da Sabbio (dal suo giocatore, per conto del proprio personaggio, immagino narrando come lo zittisce), come è stato giustificato? Che motivo ha addotto per farlo?
Insomma, in fiction, Sabbio è entrato in conflitto o è stato chiamato?
Ho mostrato come entrambe in fiction sono giustificabili, perchè le regole non dovrebbero permetterlo?
Come ve lo siete giustificato in fiction? Che azione ha fatto Schino (il personaggio) per zittire Sabbio? Perhè l'ha fatta?

Faccio una precisazione che forse è sfuggita.
I giocatori (non i personaggi) possono, in una qualsiasi scena:
- invocare un aspetto su un'azione altrui, per aiutare od ostacolare (in questo secondo caso, in genere aumentando l'opposizione di 2). Possono sia invocare un aspetto che non ha nulla a che fare col personaggio, sia invocare un aspetto che ha a che fare col personaggio. In entrambi i casi devono giustificare l'invocazione con la fiction, e soprattutto nel secondo caso il personaggio fa qualcosa (eventualmente entrando in conflitto).
Questo avviene nel turno altrui.
- invocare un aspetto nel proprio turno, aiutando la propria azione.
- invocare per aggiungere un dettaglio (nel turno che si vuole)

Ora, nel primo caso, anche se i personaggi non fanno nulla (rimanendo fuori dal conflitto), i giocatori possono aiutare o interferire. Però cmq ci vuole giustificazione in fiction, che nei tuoi AP manca.
Alla fine non si capisce cosa faccia Sabbio, e quindi non si capisce la logica della reazione di Schino.

Spero da una parte di aver chiarito e non confuso ulteriormente, e nel caso, ti chiedo di chiarire meglio (se puoi) le dinamiche della situazione per capirla meglio.

F.d'AVOSSA:

--- Citazione ---Faccio una precisazione che forse è sfuggita.
I giocatori (non i personaggi) possono, in una qualsiasi scena:
- invocare un aspetto su un'azione altrui, per aiutare od ostacolare (in questo secondo caso, in genere aumentando l'opposizione di 2). Possono sia invocare un aspetto che non ha nulla a che fare col personaggio, sia invocare un aspetto che ha a che fare col personaggio. In entrambi i casi devono giustificare l'invocazione con la fiction, e soprattutto nel secondo caso il personaggio fa qualcosa (eventualmente entrando in conflitto).
Questo avviene nel turno altrui.
- invocare un aspetto nel proprio turno, aiutando la propria azione.
- invocare per aggiungere un dettaglio (nel turno che si vuole)

Ora, nel primo caso, anche se i personaggi non fanno nulla (rimanendo fuori dal conflitto), i giocatori possono aiutare o interferire. Però cmq ci vuole giustificazione in fiction, che nei tuoi AP manca.
Alla fine non si capisce cosa faccia Sabbio, e quindi non si capisce la logica della reazione di Schino.
--- Termina citazione ---


QUESTO è quello che cercavo.

Ho dato per scontato che si capisse cosa ESATTAMENTE ha detto il Sabbio, ma vedo che è questione di dettaglio per poter dare una risposta corretta.
Sabbio ha invocato un Aspetto del Vecchio Lorenzo Strozzi (Aspetto: "Gli Strozzi devono sopravvivere" o anche "vecchio altezzoso e testardo", per me erano entrambi possibili) aggiungendo un +2 al di lui tiro di Difesa mentre Schino lo "attaccava".
In fiction, visto che come dici tu avevo chiarito che qualcosa di "percepibile" deve avvenire comunque anche in caso di semplice invocazione da Fuori il Conflitto, fosse anche solo uno sbuffo o la descrizione di un'occhiata particolare, Sabbio si era limitato a descrivere che, mentre Schino (Stefano) parlava a Lorenzo Strozzi, Lucio Marziale (Sabbio appunto) commentava guardando Schino: "il signor Lorenzo ha già risposto mi pare".
Non mi era sembrato sufficiente per decidere che Lucio Marziale (Sabbio) entrasse formalmente nel Conflitto.
Dal che Stefano (Schino), nella sua azione successiva e "bruciandola", per evitare che si ripetesse questa cosa (od avere eventualmente il counter da un punto di vista matematico), ha detto che Schino alzava il tono di voce per zittire volutamente Lucio Marziale (Sabbio) guardandolo non proprio in modo soave (continuando però a ragionare con Lorenzo Strozzi).
In questa seconda azione di Stefano (Schino), come ho detto sopra, ho avuto decisamente maggiori dubbi sull'entrata obbligata e necessaria di Lucio Marziale (Sabbio) in Conflitto, ma alla fine, non chiedendomelo espressamente nessuno, non l'ho obbligato e siamo andati avanti così, con Lucio Marziale (Sabbio) che si è beccato da fuori il Conflitto un Aspetto ("zittito").
Lo Scambio successivo del Conflitto, nel quale erano entrati a quel punto volutamente ed espressamente anche Antonio (Giovanni da Bracciano ) e Gigi (Simone il Grosso), peraltro semplicemente dichiarandolo alla fine del precedente Scambio (sicchè abbiamo riconsiderato l'ordine di Iniziativa fra tutti coloro che erano adesso in Conflitto, compresi "i nuovi arrivati") Sabbio (Lucio Marziale) ha chiesto di togliersi di dosso l'Aspetto "zittito" pur non volendo ancora entrare in Conflitto.
E Antonio (Giovanni da Bracciano) si è lamentato che non si capiva chi potesse parlare quando per fare cosa (perchè in quello Scambio ballava il +2 gratuito, e oltre pagando Punti Fato, dell'Aspetto "zittito").
Io mi sono limitato a dire che se Sabbio (Lucio Marziale) non voleva entrare in Conflitto, fino a quando qualcuno non lo attaccava per fargli male lui in Conflitto non c'era (e qui forse ho sbagliato) e che il suo "ordine di parola e di azione" fino a che invocava un Aspetto presente in gioco in modo coerente e ragionevole per la fiction non era un problema, poichè non si trattava di un'Azione tecnicamente.
Ma ora che Sabbio (Lucio Marziale) chiedeva di fare un "superare ostacolo" su Volontà per eliminare l'Aspetto "zittito" avrebbe aspettato fino alla fine dello Scambio del Conflitto (e qui mi pare di aver capito di aver sbagliato: se Sabbio era già in Conflitto ovviamente tutta la considerazione cade e si applica l'Iniziativa; MA ANCHE senza essere in Conflitto si applica comunque l'Iniziativa, corretto?).
E così si è giocato. E tutti si sono anche divertiti.

Ragionando, credo proprio che in una Scena di Conflitto chiunque sia PRESENTE:
- o si limita ad Invocare Aspetti (per qualunque effetto) e viene lasciato in pace, ed allora rimane fuori dal Conflitto;
- oppure qualunque cosa attivamente faccia o passivamente subisca diviene immediatamente parte del Conflitto volente o nolente, nell'ordine dato dalla regola sull'Iniziativa già nello Scambio in corso.
E questa mi sembra la Regola che DOVREBBE essere scritta sul manuale.
Monnezza?

F.d'AVOSSA:
E adesso ti cucchi anche quest'altro dubbio!  ::)

Quarto dubbio: il Conflitto di prima va avanti qualche Scambio. E' molto equilibrato il risultato, in bilico. Io allora vado di carognata, che però non so se è stata legale.
Antonio (il Medico Giovanni da Bracciano) è il Personaggio con Volontà maggiore (4), come Lorenzo Strozzi e facendo leva sul senso di pietà e di carità (Giovanni da Bracciano oltre che "Medico etc..." ha anche l'Aspetto "ne salverò il più possibile!") sta riuscendo nell'opera di convincere il vecchio (che ha già subito una Conseguenza Media per effetto di un suo attacco "Confuso e combattuto sul da farsi").
In una Scena precedente Sabbio (Lucio Marziale) ha tagliato di netto la mano a Bruno, altro uomo d'arme al soldo di Palazzo Strozzi, ma violento e balordo, il classico elemento difficile della comunità idilliaca, a causa di un'importante lite degenerata.
Ebbene. Mi accorgo che Antonio (Giovanni da Bracciano) non ha più Punti Fato. Allora ne porto avanti 1 per una Tentazione (a cui lui da regola non avendo Punti Fato non può resistere) e dichiaro:
"entra all'improvviso tutto trafelato e scosso Zino (il medico di Palazzo Strozzi, personaggio che Antonio aveva già conosciuto e con cui si era già trovato prima a collaborare in un'altra Scena).
Ti cerca e quando ti vede spalanca gli occhi e ti si butta addosso stringendoti la camicia con le mani "vi prego messer Giovanni! Bruno è entrato in delirio, l'infezione... non sono riuscito a controllarla.....temo stia morendo! Ve ne prego, voi con la vostra arte potete salvarlo, è oltre le mie conoscenze! Venite subito!"
Bum.
Antonio (Giovanni da Bracciano) fuori dal Conflitto.
Ora, la domanda è: può una Tentazione essere usata per una cosa così? Per buttare fuori Scena, ed anche specificamente da una Scena di Conflitto, un Giocatore?
Se mi chiedo qual'è la situazione pericolosa/complicata in cui va a finire il Personaggio per effetto di una Tentazione così non riesco proprio a rispondere, MA se mi chiedo qual'è la DECISIONE DIFFICILE che il Personaggio deve prendere per effetto della Tentazione allora mi do eccome la risposta: "Stai fino alla fine per convincere Lorenzo Strozzi e Bruno muore o salvi Bruno e lasci andare Lorenzo?"
Antonio (Giovanni da Bracciano) aveva un Obiettivo (convincere Lorenzo Strozzi); Antonio (Giovanni da Bracciano) ha Aspetti coerentissimi con la Tentazione ("Medico  etcc..." e anche "ne salverò il più possibile"); Antonio (Giovanni da Bracciano) può fare una scelta da cui dipende non solo un elemento concreto di fiction (la vita di un Png o la riuscita di un Obiettivo di Scena) ma anche lo sviluppo del suo Personaggio (che sta convincendo Lorenzo sulla base dell'Amore cristiano, del senso di pietà ed umanità, del dovere di salvare la vita a chi muore di fame e sete.......e poi magari lascia morire un ferito che grida nel delirio nella stanza accanto!)
Oltretutto le regole dicono che il Conflitto può esaurirsi da solo se le parti coinvolte perdono interesse in esso o nell'obiettivo.
Quale miglior ragione per "perdere interesse nell'Obiettivo" che una Tentazione coerente con il Credo profondo del Personaggio?

Qualora la risposta sia positiva ("si, la Tentazione così può andare") qualcuno mi ha proposto di dare 1 Punto per Tentazione retroattiva anche agli altri partecipanti al Conflitto, perchè rimangono nella cacca avendo perduto l'alleato più importante.
Io ho risposto di no per due motivi:
1) non è stato tentato un loro Aspetto o un Aspetto del Mondo o della Situazione, ma un Aspetto personale di un altro Personaggio.
2) la diminuzione di forza nel Conflitto del resto del gruppo (che poi erano rimasti 2) è solo un effetto indiretto, ci sono effetti di meccanica quantitativa indiretta per ogni tiro di dado o decisione del sistema.
Dimmi tu

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