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[chiarimento leggende urbane] Brain Damage

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Mattia Bulgarelli:

--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]Ma il riassunto sintetico l'ho già fatto![/p][p]"non è vero che Ron Edwards ha detto che i giochi tradizionali provocano Brain Damage"[/p][p]Perché quella è l'accusa che ha fatto il giro di un sacco di forum nel mondo (vista poi la precisione con cui nei forum su riportano le cose...)[/p]
--- Termina citazione ---

Dì loro che lo dico io. :P

Moreno Roncucci:
Mentre sul blog di Lumpley infuriano le polemiche, contemporaneamente su The Forge si discute di actual play, relativamente al gioco "sorcerer".

(non ho il tempo qui di parlare delle peculiarità di "sorcerer", che sono parecchie, spero che i thread siano comprensibili lo stesso).

La prima scintilla è nella sezione "actual play", con il thread del 9 febbraio 2006 [Sorcerer & Sword] Oh, the Shame! che descrive una partita problematica di Sorcerer giocata ad una convention tedesca.

Cosa avviene durante questa partita? Lo stesso fenomeno contro cui metto in guardia sempre, fino all'esasperazione: Sorcerer viene giocato come un gioco "tradizionale" (Edwards nella risposta specifica persino che è stato giocato come Over the Edge...).

Il thread è molto sereno e tranquillo, non ci sono polemiche. Se volete leggerlo presenta una buona spiegazione della differenza fra conflict resolution e task resolution e dà alcune indicazioni molto utili su come gestire l'Humanity e i conflitti in Sorcerer, ma se non avete intenzione di giocare Sorcerer a breve e avete già ben chiara la differenza fra CR e TR (che non niente a che vedere con scale o scene), non vi perdete niente a saltarlo.

Perché è la scintilla? Perché da questa osservazione, o meglio da questa specifica frase di Edwards:

--- Citazione da: "Ron Edwards" ---What concerns me about the dice is that complex group resolution in Sorcerer is easier, faster, and more reliably decisive than any RPG known, relative to the detail. (Yes, Dogs fans, it's true.) Yet for some reason people keep insisting on playing it as if it were Vampire or Over the Edge, adding complications like initiative in the former case and reducing it to freeform with arbitrary "roll now" bits in the latter.
--- Termina citazione ---

...prende il via un nuovo thread, stavolta (ed è un osservazione importante) nel "forum personale" di Ron, quello dedicato alla Adept Press.
Perché è importante sapere il sotto-forum? Perché molti non si rendono conto di come funzionano i sotto-forum su The Forge. Sono veramente "spazi personali", in cui il content moderator del sito (Edwards) non è il moderatore, e ciascuno gestisce il suo spazio come meglio crede. Ed Edwards nel suo spazio personale (che chiama "tequila forum", tanto per dare un idea...) è molto più rilassato che non sul "the forge vero e proprio". "The forge vero e proprio", cioè i primi sottoforum che si trovano nella homepage, hanno uno scopo preciso, un mission statement: aiutare la diffusione e la creazione di gdr indie. I sottoforum (compreso quello di Edwards) NO. Il sottoforum dell'Adept press è uno spazio per parlare specificatamente dei suoi giochi,chiedere consigli e fare quattro chiacchiere bevendo tequila...

Il thread in questione è [Sorcerer] Why Group Conflict Is So Confusing... . Il cambio di tono penso sia evidente, se avete letto il thread precedente (in "Actual play") in cui Edwards ci va con le molle per assicurarsi di usare le parole giuste e non offendere nessuno, e questo in cui minaccia di "sparare nelle rotule al prossimo bastardo...  ehm, non tu, Jesse, il prossimo!". Qui siamo nel tequila forum.

Qui c'è la prima menzione di "brain damage" su the forge, assieme all'ALTRA osservazione (già fatta anch'essa nel blog di Baker) riguardo a diversi giochi forgiti come "arti artificiali" per permettere a giocatori di vecchia data di "gdr tradizionali" di giocare bene come i novizi.  Il thread è troppo lungo per essere quotato qui, ma consiglio la lettura. In questo thread gli chiedono di esporre con maggiori dettagli non solo la metafora degli arti artificiali (cosa che fa direttamente nel thread) ma anche cosa intende per Brain Damage.

Che è quello che fa nel thread più letto di tutta the forge (quasi 40.000 letture, contro le circa cinquemila del thread di partenza), postato sempre nel "tequila forum": Brain damage

Non ci provo nemmeno a riassumere questo thread lunghissimo. Dico solo che leggendolo, dopo averne sentito parlare tanto (spesso a sproposito), sono rimasto sorpreso di trovarci un testo non offensivo, ma, almeno per me, in quel momento in cui trovavo ancora molta difficoltà a lasciare pessime abitudini ancora radicate, ESALTANTE: sì, la cultura "tradizionale" dei gdr è malata, e porta a problemi poi nel giocare giochi migliori. Ma si può "guarire". E il gdr è molto, molto di più di quello che questa "cultura dominante" ci ha fatto credere.
Non è un invettiva, è un programma, un manifesto, una promessa, e una delle cose più ottimistiche ed esaltanti che abbia mai letto sui gdr.

E' anche la fonte iniziale di un brano che ho quotato un sacco di volte in questo forum, senza dirvi da dove veniva. Lo riquoto e lo riconoscerete...  :-)

--- Citazione ---THE BIG PICTURE

To engage in a social, creative activity, three things are absolutely required. Think of music, theater, quilting, whatever you'd like. These principles also apply to competitive games and sports, but that is not to the present point.

1. You have to trust that the procedures work - look, these instruments make different noises, so we can make music; look, this ball is bouncey, so we can toss and dribble it

2. You have to want to do it, now, here, with these people - important! (a) as opposed to other activities, (b) as opposed to "with anybody who'll let me"

3. You have to try it out, to reflect meaningfully on the results, and to try again - if it's worth doing, it's worth learning to do better; failure is not disaster, improvement is a virtue

My claim is that the hobby of "story-oriented" role-playing as expressed by its most aggressive marketer of the term, and as represented and imitated by countless others, fails on all three counts. (1) Since the procedures don't work, and everyone knows it, you get the Golden Rule. (2) Since there is no "it" to do, and since social function is ignored as the necessary context, the ideal becomes to play "at all," with no social or creative metric to judge it as successful. (3) Since play is not fun, the only way to enjoy or validate the activity is to edit one's memory of play to recall it as fun, which carries the additional negative safety feature of critical repair of the techniques.
--- Termina citazione ---


Ma non è solo quel brano. Credo che pochi thread abbiano influenzato cosi' tanto la mia visione del role-playing, e di cosa volevo che questa attività rappresentasse nella mia vita.

Ma questo perché mi sono riconosciuto in troppi punti di quello che Ron descriveva, e ne ho riconosciuto la validità. Altri invece hanno deciso solo di offendersi, e quindi quello che per me era una serie di post meravigliosa e che mi ha fatto ripensare cosa volevo dai gdr, per altri è stata solo un "offesa al buon nome dei gdr", se non una vera e propria offesa personale. Essendo internet quello che è, questi ultimi hanno superato di gran lunga i primi, il thread è diventato un flame gigantesco, e in tutta la rete sono fioccati i post oltraggiati sul fatto che "Ron Edwards ha offeso i giocatori di gdr"...  :-(

Se vi interessa, Ron rispose poi alle varie critiche in giro per la rete con questo thread: Followup to the Awful Thread of Awfulness. Ma per me la vera risposta la cultura "tradizionale" dei gdr se l'era già data, con quella reazione isterica e di totale negazione.  E la risposta era molto semplice: non c'era più nulla da recuperare, o da salvare.

Questo non significa che le singole persone non possano uscire dal vortice disfunzionale che Edwards descrive in quel post, ma devono farlo riflettendo personalmente sulle loro scelte e sulle loro esperienze. E uscire da quel vortice significa ormai uscire anche da una "cultura del gdr" che si è autoidentificata ormai con esso.

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