Gente Che Gioca > Sotto il cofano
[rant] la regola zero
Alessandro Piroddi (Hasimir):
Ma siete tutti pazzi?!
Ci viene sottoposto un elemento TERRIFICANTE e voi state ancora a questionare su queste quisquiglie?!
No.
Cioè.
Ma davvero...
Sarà la stessa chat?
Ommioddiosantissimodeiforum!
Non mi direte che "Cainiti.it" esiste ANCORA?!?!?!?!
Ma i loro server non erano stati bruciati, cosparsi di sale e seppelliti in terra consacrata da una folla di giocatori inferociti? :shock:
Moreno Roncucci:
Penso state confrontando mele con pere.
Cani nella vigna ti dire "come giocare il gioco" nel senso di dare istruzioni immediate, spicciole: le regole in primo luogo, poi la fortissima esortazione al master a rivelare la città durante il gioco invece di conservare "segreti" (insieme all'avvertimento che il non farlo rovnerà il gioco), e le istruzioni su come giocare gli NPC.
Notare che sono TUTTE istruzuoni su COME DEVI GIOCARE TU. In nessun momento il regolamento di Cani nella Vigna assegna a qualche giocatore il compito di "giudicare" il gioco degli altri e punirlo o premiarlo di conseguenza. Anzi, c'è una PRECISA REGOLA che espressamente PROIBISCE AL MASTER DI FARLO (non ovviamente nel senso che il mastr non deve avere opinioni. Può averle benissimo. Può dire al giocatore "ma il tuo personaggio è un vero pezzo di merda!" - e anzi, se lo pensa, per il tipo di gioco che è CnV se lo dice arricchisce il gioco - MA NON PUO' IMPORRE LA SUA MORALITA'. Non può "giocare Dio", non può "toglierli i poteri da paladino", non può dirgli "questo non puoi farlo". La moralità del personaggio è una faccenda privata gestita dal giocatore. E questo è FONDAMENTALE in un gioco che tratta di moralita': imporla "dall'alto" sarebbe come imporre dall'alto tutte le tattiche in un gioco gamista lasciando ai giocatori solo il compito di tirare i dadi senza scegliere come usarli.
Tornando al punto... sono tutte istruzioni su come TU devi giocare il gioco. Come le regole del monopoli, o del risiko, o di scala 40, o di rubabandiera, o del gioco dei mimi, o del rugby.
Mentre in Vampire, la regola, la cosa da seguire, è "TU, MASTER, DOVRAI GIUDICARE E PUNIRE O PREMIARE IL COMPORTAMENTO DEI PERSONAGGI".
Poi, il gioco contiene una lista che però è:
1) Come tutto il resto, "consigli e suggerimenti", non regola, perchè soggetta come tutto il resto alla regola zero.
2) Una rapida scaletta che non può, oggettivamente, rappresentare una completa e dettagliata "scaletta del gravita' di un crimine" (se non ci riesce il codice penale, come pensate ci riesca un capitoletto di vampire? Anziamo...). Ti dice "omicidio", ma omicidio di che? Uccidere un gangster e' più o meno grave dell'uccidere una madre innocente di fronte ai suoi figli?
Quella scaletta non è OGGETTIVAMENTE utilizzabile in maniera automatica semplicemente leggendola e confrontandola. Va comunque INTERPRETATA dal GM.
I punti 1 e 2 dicono, semplicemente, che in una partita di Vampire il GM, armato solo di scarni "suggerimenti", deve valutare con la sua PROPRIA moralità i comportamenti dei giocatori, e premiarli o punirli di conseguenza.
Ora, questo non è un thread su Vampire (e se la discussione continua ad essere sulle regole di Vampiri farò splittare il topic), ma è sulle regola zero e le sue conseguenze, quindi osserviamo gli effetti di questa differenza da questo punto di vista
Un giocator abituato a giocare a "Vampire / Mario Rossi" è abituato a certe conseguenze per certe azioni. Se si trova un giorno a giocare a "Vampire / Luigi Bianchi" si trova di colpo ad avere conseguenze completamente diverse per le stesse azioni. Di fronte a questa cosa, le sue opzoni sono limitate:
1) Dice "Luigi Bianchi è un master incapace" e se ne va (copn Luigi Bianchi che dirà a sua volta "quello là non era mica capace di giocare a Vampiri"
2) Si mette di buona lena, impara con il tempo (o si fa spiegare) cosa deve fare in gioco per far contento Luigi Bianchi, e pian piano impara a farlo, adeguandosi alla maniera di giocare che Luigi Bianchi vuole che segua.
3) Non fa nessuna delle due cose, rimane ma non si adatta, e lui e Luigi Bianchi non fanno che discutere durante il gioco rovinando la partita a tutti.
Un giocatore di DitV può giocare lo stesso personaggio, con la stessa moralità, in qualunque gruppo di gioco. Oh, certo, in certi gruppi ci sarà più alchimia con gli altri personaggi e verranno storie bellissime, in altri gruppi magari non si prendono e il gioco ne soffre. Non è questo il punto.
Il punto è che in CnV il personaggio può essere fatto seguendo le regole, non seguendo per forza solo quello che pensa Luigi Bianchi (e che spesso devi indovinare perchè lo trova così chiaro ed evidente che non lo spiega).
Altra cosa: trovo veramente, veramente molto ingenuo il credere che basti dire "facciamo una campagna introspettiva" per mettere istantaneamente in sintonia le menti di tutti i giocatori. Il tipo di ingenuita' che fa scambiare LA PROPRIA PERSONALISSIMA E SOGGETTIVA INTERPRETAZIONE del trafiletto che parla magari dell'allineamento o della scaletta dell'umanita' per una interpretazione universale uguale per chiunque legga quel trafiletto, indipendentement dalle opinioni e bias di chi lo legge.
C'è in questo una contraddizione logica notevole: da una parte si richiede al GM di poter "mediare" ascoltando le istanze e le opinioni di tutti i giocatori, dall'altra, gli si chiede di credere che di un testo possa esistere un unica e precisa "interpretazione giusta" e tutte le altre sono "sbagliate". Quindi si parte dal presupposto che le interpretazioni di giocatori sono tutte, automaticamente, sbagliate in partenza, perchè non saranno mai identiche a quelle del GM.
Cioè, "ascolta i giocatori ma sappi che quello che dicono è sbagliato. Hai ragione solo tu".
Fa bene il paio con il tenore dei consigli sulle regole: "ingannali ma non faglielo capire, è per il loro bene, si divertiranno di più se fanno come dici tu, e non come vorrebbero fare loro"
Domanda finale per chiudere il cerchio. Si dice che queste "regole" funzionano alla perfezione, basta avere un "bravo master". Ma quale "bravo master" seguirebbe mai regole come queste?
(scusate: suggerimenti come questi... 8) )
Mirko Pellicioni:
mi sembra che, come al solito, da un ragionamento corretto si estrapoli una conclusione esagerata, e di fatto scorretta!
Un gioco basato sulla regola 0 si basa anche sulla regola -1 ovvero:
Il DM e il gruppo devono divertirsi di comune accordo.
Di certo è un modo di creare giochi un pò naiffe, ma di certo non genera solo gruppi di "slave" compiacenti e master costretti a fare dio o gruppi conflittuali.
Tutti i master di lunga data sanno che la soddisfazione in gioco dei giocatori è fondamentale, nessuno vuole giocare con un master antipatico, per cui tutto questo strapotere non è poi applicato come si intuisce dai vostri ragionamenti.
Di certo i giocatori delegano questa autorità, non vogliono stare a pensarci, ma di certo grazie alla regola -1 le cose si aggiustano molto bene e spesso, più di quanto quì mi pare si credi.
Che questo sia un modo un pò cretino di sviluppare giochi sono d'accordo anzi quoto certamente.
Dire a un gruppo di fatto, arrangiatevi tanto il gioco lo fate voi, mi sembra un modo di lavarsene le mani.
Ma il parpuzio funziona, ha sempre funzionato e continuerà a funzionare perchè è nella natura umana la necessità di accordarsi per il desiderio di divertirsi.
Infatti se è pur vero che esistono i giocatori che si adattano al DM non dobbiamo dimenticare del DM che si adatta ai giocatori, sempre grazie alla regola -1.
Quello che dobbiamo ammettere tutti è che questo modo di sviluppo di games è ora che finisca, e sta succedendo, per dare al mondo del GDR altri strumenti per divertisi in modo più consapevole e completo e lasciando, se possibile, a casa le regole 0 e -1.
Mauro:
--- Citazione ---[cite] Eishiro:[/cite]nella descrizione dei livelli di umanità sui vari manuali
--- Termina citazione ---
Vedo se trovo da leggere, grazie :D
--- Citazione ---se un gruppo di giocatori dice facciamo una campagna introspettiva a Vampiri
cosa cambia?
--- Termina citazione ---
A parte la maggior definizione di Cani nella Vigna, se si dice "il gruppo" magari poco (penso che ci sarà sempre qualcosa della visione del master che i giocatori non hanno colto), ma prima hai detto "io dico" (tutto il discorso sul fatto che tu vuoi la campagna introspettiva e uno si fa Blade), da cui avevo pensato che il discorso fosse "Io master voglio fare questo" ;)
Se invece il discorso è "il gruppo", diventa una cosa discussa e concordata, quindi il discorso che facevo viene meno (e anche i personaggi che non c'entrano nulla, magari, visto che ci si è accordati a priori).
--- Citazione ---[cite] mirkolino:[/cite]Di certo è un modo di creare giochi un pò naiffe, ma di certo non genera solo gruppi di "slave" compiacenti e master costretti a fare dio o gruppi conflittuali
--- Termina citazione ---
Questo sicuramente, ci sono gruppi che si divertono anche con quei giochi; a mio parere il punto non è che generi sempre litigi, ma che un simile sbilanciamento di poteri può generare squilibri: un punto di vista come "Il master crea la storia e i giocatori devono seguirla, altrimenti è una mancanza di rispetto nei suoi confronti" (sentito l'altro ieri) mi pare potenzialmente pericoloso, in quanto ad attriti nel gruppo.
Ho letto di gruppi in cui il master, senza dirlo ai giocatori, decide tutto (il mostro muore quando lui decide che è ora che muoia; a un bivio vai a destra? Trovi la stanza del tesoro. Vai a sinistra? Trovi la stanza del tesoro), di fatto impedendo ai giocatori qualsiasi scelta, ma senza dirglielo. Ora, sicuramente questo non sarà valido per tutti i gruppi, e si spera che ora, rispetto ai primi tempi dei GdR, quantitativamente sia un fenomeno ridotto; ma se i giocatori lo scoprono?
I discorsi fatti qui possono sembrare radicali, ma a mio parere dipede non dal fatto che si pensi che determinati approcci fanno assolutamente schifo, quanto piuttosto dal fatto che si sottolineano e discutono gli aspetti disfunzionali di tali approcci. Il sottinteso, a volte esplicitato, almeno per me però è "Ma ci si può benissimo divertire".
Niccolò:
--- Citazione ---Un gioco basato sulla regola 0 si basa anche sulla regola -1 ovvero:
Il DM e il gruppo devono divertirsi di comune accordo.
Di certo è un modo di creare giochi un pò naiffe, ma di certo non genera solo gruppi di "slave" compiacenti e master costretti a fare dio o gruppi conflittuali.
--- Termina citazione ---
riconosci le iperboli. anche in caso di gruppi "non slave", c'è una certa tendenza a compiacere il master. forte anche. pensa a quei master che non fanno tirare per convincere se interpreti: come si configurerà un gruppo dopo poco nelle scene d'interpretazione?
--- Citazione ---
Ma il parpuzio funziona, ha sempre funzionato e continuerà a funzionare perchè è nella natura umana la necessità di accordarsi per il desiderio di divertirsi.
--- Termina citazione ---
non è papuzio a funzionare. sono le persone. parpuzio è -necessariamente- un gioco loffio, visto che non può generare da solo le contrapposizioni che osno il sale di una buona partita di gdr...
--- Citazione ---
a mio parere il punto non è che generi sempre litigi, ma che un simile sbilanciamento di poteri può generare squilibri:
--- Termina citazione ---
non genera sempre litigi, ma di certo genere sempre squilibri e tensioni, anche minime.
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