Autore Topic: [rant] la regola zero  (Letto 42737 volte)

Renato Ramonda

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[rant] la regola zero
« Risposta #135 il: 2008-10-16 09:12:21 »
Munchkin il gioco di carte, e tutte le sue mille espansioni (come a dire, le magagne non ci sono solo nei giochi fantasy :) )

...e Hackmaster.

E order of the stick, e dork tower, e knights of the dinner table...

La satira nasce dall'osservazione della realta'. La satira fa ridere quando parla di cose vere.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da renatoram »

[rant] la regola zero
« Risposta #136 il: 2008-10-16 10:54:33 »
Anch'io vedo questi problemi e dirò di più.

Al tavolo a volte venivano persone invitate dai miei amici (l'amico dell'amico, o la ragazza o la sorella ecc) e come GM ogni volta sentivo scaricato sulle mie spalle l'onere del divertimento di queste persone.
Ad esempio il mio amico che mi faceva <>... Bè non so voi ma è una bella responsabilità!
Inoltre per creare un buon gioco a parpuzio tempo fa ero arrivato alla conclusione che ogni giocatore deve avere le sue finestra in cui succede qualcosa, non importa cosa ma qualcosa!
E quindi finiva che diventavo un giocoliere in continuo movimento che spostava febbrilmente l'attenzione da un giocatore all'altro per dargli la sua finestra di divertimento.

Ora posso dire che grazie a questi giochi forgiti ho quantomeno ridotto la mia miopia e visto quali sono i problemi.
Non ho per questo smesso di giocare a parpuzio, ma lo gioco esclusivamente col mio gruppo storico, solido e rafforzato da anni di gioco. In cui tutti hanno grossomodo la stessa visione di gioco (da mia autoanalisi imho abbiamo un'agenda gamista). Ho fatto inoltre tesoro di tante esperienze forgite e ho introdotto cose come il veto di gruppo e scaricato gran parte del peso del gioco in condivisione tra i giocatori.
Tempo fa nessuno si azzardava a dire bah contro un altro giocatore, tutti guardavano me come per dire <> Ora finalmente se una cosa non va bene si alza subito la mano <> oppure <> oppure ancora <>

Però proprio ieri parlando con un mio amico gli ho detto <>

Lui non era molto d'accordo, perchè ritiene che se vuoi presentare il gdr ad una persona nuova dovresti fargli vedere quello classico, però a riguardo del divertimento concordava con me che con gli ultimi due è più facile coinvolgere le persone... e quindi in definitiva si corre meno rischio che si annoino>>

Ora siccome per me, nel caso della ragazza di un mio amico, è molto più importante puntare al fattore divertimento va da sé che gli propongo un gioco forgita, poi in futuro si vedrà.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Gabriele Pellegrini »

Mauro

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[rant] la regola zero
« Risposta #137 il: 2008-10-16 11:01:56 »
Citazione
[cite] Eishiro:[/cite]Non puoi sapere cosa succede in ogni gruppo del mondo, puoi solo presupporre su quello che hai visto, ma non hai la completa visione della cosa, almeno non credo tu conosca ogni gruppo esistente

Questo è ovviamente impossibile, ma se tutti (o quasi) i gruppi che si conoscono/con cui si è giocato/di cui si è sentito/ecc. hanno quei problemi, l'idea che sia una cosa, seppur non presente in tutti i gruppi, comunque molto diffusa non mi pare campata in aria.
Inoltre, c'è da chiedersi, nei gruppi in cui non capiti, perché non capiti: poco tempo fa uno che conosco ha detto, con riferimento anche a D&D, che è facile trattare con i powerplayer: gli strappi la scheda e gli indichi la porta. Personalmente mi pare sintomo di un problema interno al gruppo...
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Mauro »

Eishiro

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[rant] la regola zero
« Risposta #138 il: 2008-10-16 17:10:53 »
eheheh

strappare la scheda e indicare la porta direi che è decisamente eccessivo

ieri sera ho avuto una discussione con due amici sulle teorie forgite, in pratica gli ho spiegato i problemi del gdr Old School.

La conclusione cui si è arrivati è sempre quella, saremo ciechi, ma nel nostro gruppo il problema si risolve discutendo, come ha detto Gabriele, il veto del gruppo l'abbiamo sempre usato, siamo master e giocatori, ognuno dei 3 ha delle campagne e gioca alla campagna dell'altro, semplicemente non è un lavoro, non ha senso IMHO accapigliarsi per un gioco, ok il master sbaglia, il giocatore sbaglia, ma sono cose che succedono, non è un buon motivo per accapigliarsi.

Però a questo punto IMHO sarebbe meglio splittare come ha detto giustamente Moreno, siamo decisamente OT
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Eishiro »

Niccolò

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« Risposta #139 il: 2008-10-16 17:42:09 »
Citazione
La conclusione cui si è arrivati è sempre quella, saremo ciechi, ma nel nostro gruppo il problema si risolve discutendo,


e ti sembra funzionale?

nel mio gruppo oramai i problemi si risolvono giocando :)

in pratica confermi che dovete assumervi carico voi dei problemi, invece di avere un sistema che lo fa (e fare queste cose è l'unica, vera, utiltà del sistema.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Domon »

Eishiro

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[rant] la regola zero
« Risposta #140 il: 2008-10-16 17:53:23 »
in effetti non sarà funzionale, ma funziona :P, nel senso, che ce ne freghiamo, per alcuni (parlo del mio gruppo) è piacevole preparare l'avventura e concordare coi giocatori sulle cose, fa parte del gioco anche quello, dopotutto non sta scritto da nessuna parte cos'è esattamente un gioco di ruolo, la definizioni sono innumerevoli e sappiamo tutti che una definizione univoca non esiste come hanno dimostrato svariate discussioni avvenute (da altre parti), lo stesso Edwards non definisce RPG ma si concentra sul design
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Eishiro »

Mauro

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[rant] la regola zero
« Risposta #141 il: 2008-10-16 18:32:10 »
Citazione
[cite] Eishiro:[/cite]La conclusione cui si è arrivati è sempre quella, saremo ciechi, ma nel nostro gruppo il problema si risolve discutendo

Come detto, non si è mai sostenuto che simili cose capitino in tutti i gruppi, anzi il mio discorso è partito comprendendo l'ipotesi che possa anche non succedere.


Citazione
[cite] Eishiro:[/cite]per alcuni (parlo del mio gruppo) è piacevole preparare l'avventura e concordare coi giocatori sulle cose, fa parte del gioco anche quello

Infatti nessuno ha mai detto il contrario, né è stato detto che giocare in quel modo non possa essere divertente; il punto della discussione, per me ma penso anche per altri, non è che un sistema con la Regola Zero faccia schifo in assoluto, quanto piuttosto che tale sistema, a causa del potere e delle responsabilità fortemente sblanciati, e del non-supporto che dà al gioco, si presta a creare tensioni e situazioni disfunzionali nel gruppo.
Hai detto bene, strappare la scheda e indicare la porta è eccessivo; ma capita, l'epurazione dei membri che "non sanno giocare" non è un fenomeno ristretto.

Per dividere la discussione... non saprei: questa è anche sul discorso di cosa la Regola Zero può causare? Se sí, almeno finché non ci si restringe a singoli gruppi e/o a singoli giochi direi che è in tema. Moreno?
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Mauro »

Niccolò

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« Risposta #142 il: 2008-10-16 18:32:49 »
nessuno dice che non funziona. semplicemente, chi ha sperimentato l'alternativa, trova il prezzo troppo alto. proabilmente siamo noi happy hippy indie gamer ad essere dei debosciati...
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Domon »

Eishiro

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[rant] la regola zero
« Risposta #143 il: 2008-10-16 18:40:23 »
mah francamente io anche ho provato giochi "indie" ne trovo alcuni interessanti (AGON su tutti) altri di meno, son questioni di gusti, come dici tu domon giustamente ognuno ha una percezione diversa di bello/divertimento, concordo pienamente cha attaccare alla il "nuovo" sia un atteggiamento controproducente e assurdo, semplicemente credo che uan persona debba valutare i propri gusti, pensa che io amo giocare con le regole, nel senso che mi paice ottenere personaggi competitivi ma senza sforare troppo (ironicamente direi che sono un PP moderato) proprio perchè mi piace provare le diverse meccaniche e combinazioni, quindi per uno come me i giochi "nuovi" sono una manna dal cielo
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Eishiro »

Moreno Roncucci

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[rant] la regola zero
« Risposta #144 il: 2008-10-17 03:36:28 »
Opinione strettamente personale, non data da nessuna teoria ma da un semplice  conto costi/benefici nel mio divertimento (appunto) personale.

Se la scelta è fra giocare fra un gdr con regola zero e non giocare, preferisco non giocare. Sono troppo grande ormai per farmi dire da un altro cosa devo fare e come devo giocare.

Non è una posizione pregiudiziale. All'inizio ho continuato a giocare anche a partite di gdr "tradizionale" alle convention, anche con GM quotati e relativamente famosi (anzi, il vedere se con loro la cosa cambiava era spesso la motivazione). Una palla incredibile. Le stesse cose che un tempo mi apparivano normali e necessarie (e che quindi accettavo di buon grado perchè li vedevo come il prezzo per poi divertirmi. 15 minuti in due ore. Come "normale") adesso mi appaiono non solo come menate superflue, ma mi sembrano proprio stupide. Conosco maniere migliori e più efficaci, e a seguire comunque sistemi che ritengo ormai inadeguati, mi sembra di darmi delle martellate nelle palle. Non è la mia idea di divertimento.

Ammetto che la mia posizione è influenzata dal fatto che dire "non gioco più a questa roba" non riduce in maniera particolare il tempo di gioco totale. Sono comunque eccezioni, occasionali possibilità di "ritorno al passato" in mezzo alle partite di giochi moderni che facciamo.  Ma credo che anche se la mia situazione fosse diversa, lo sforzo di crearmi un gruppo nuovo con questi nuovi giochi sarebbe minimo risptto alla fatica di proseguire ad annoiarmi davanti ad un GM che ritiene necessario "intrattenermi con una bella storia"...
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Moreno Roncucci »
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[rant] la regola zero
« Risposta #145 il: 2008-10-18 16:41:14 »
Bè i gusti sono gusti, l'aspetto narrativo (nel senso di narrare) di un DM tradizionale lo trovo perosonalmente molto divertente ancora adesso.

Per mè il gioco è più di un gioco è uno spettacolo condiviso un intrattenimento (parola che preferisco).

Anzi, prima di iniziare a giocare ai GDR io non giocavo affatto, detesto monopoli risiko o molti giochi da tavolo, e ammetto che molti elementi GIOCO dei giochi narrativisti non mi entusiasmano affatto.

Ma questa è una questione di gusti, io amo farmi raccontare delle belle storie e se necessario ridurre la mia partecipazione attiva alla sola introspezione psiocologica del mio personaggio.

come mi diverto molto a creare storie insieme ad altri in AiPS.

Sempre gusti comunque che poco hanno a che fare con la porgettazione dei giochi.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da mirkolino »

Mauro

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« Risposta #146 il: 2008-10-18 18:30:33 »
Citazione
[cite] mirkolino:[/cite]l'aspetto narrativo (nel senso di narrare) di un DM tradizionale lo trovo perosonalmente molto divertente ancora adesso

Però questo non è legato alla Regola Zero, il master può narrare a livello dei giochi classici anche senza; per esempio, Non Cedere al Sonno è possibilissimo da usare con la narrazione classica, nelle mani del master.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Mauro »

Moreno Roncucci

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« Risposta #147 il: 2008-10-18 21:15:35 »
Citazione
[cite] Mauro:[/cite]per esempio, Non Cedere al Sonno è possibilissimo da usare con la narrazione classica, nelle mani del master.


Più in apparenza che in sostanza. Con partenza e arrivo indicati dalle cinque domande iniziali + le poste in gioco scelte dal giocatore, se il GM gioca secondo le regole non può certo "imporre la sua storia". ncas sembra molto più "tradizionale" di quanto sia in realtà...   8)
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Moreno Roncucci »
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Mauro

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« Risposta #148 il: 2008-10-18 22:07:00 »
Citazione
[cite] Moreno Roncucci:[/cite]Più in apparenza che in sostanza. Con partenza e arrivo indicati dalle cinque domande iniziali + le poste in gioco scelte dal giocatore, se il GM gioca secondo le regole non può certo "imporre la sua storia". ncas sembra molto più "tradizionale" di quanto sia in realtà

Forse ho capito male cosa intendeva nel parlare di "aspetto narrativo (nel senso di narrare)": io l'ho inteso come narrare cosa capita, descrivere le conseguenze di azioni, ecc., non come imporre la propria storia; se invece intendeva quello, allora sicuramente Non Cedere al Sonno non è che ci rientri chissà quanto :)
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Mauro »

[rant] la regola zero
« Risposta #149 il: 2008-10-19 15:10:13 »
No no intendevo proprio imporre, anche se il termine imporre non è corretto se al tavolo, come me, altri glielo consentono.

È come interpetare una sceneggiatura dove puoi intervenire su uno o due dialoghi, ma non sulla trama.

Certo può farvi storcere il naso, certo può non piacervi, ma perosnalmente non ho porblemi a giocare così. È semplicemente un altro modo di giocare punto e basta.

Ripeto quì si parla di gusti alla fine :wink:
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da mirkolino »

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