Autore Topic: [S/Lay w/Me] Sense of challenge  (Letto 7605 volte)

Rev.Hyperclit

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Re:[S/Lay w/Me] Sense of challenge
« Risposta #15 il: 2016-09-27 19:02:40 »
Avevo capito la soria dei dadi in eccesso, la questione era risolta: questo è un thread su un' altro argomento.

E tu giù a citare il precedente thread, conclusosi in maniera lapalissiana mi pare.
In questo starei cercando, credo, di far luce su qualcos' altro.
 
Mi spiace che tu abbia perso la pazienza. Io ho perso la voglia di giocare a S/lay W/me.
Se stavamo giocando in una prospettiva gamista avremmo forse appena perso entrambe?
Un po mi dispiace anche questo, ma mi è servito se non altro a capire che evidentemente è un gioco che non fa per me.
Non starò a rileggere i due thread ora, per capire dove è sorto il malinteso e citare, cavillare, contendere: mi sono sentito già frustrato abbastanza.   

Discutere via forum è lungo, faticoso e si corre facilmente il rischio di cadere in equivoci, inoltre non si comprende facilmente il registro verbale, e nemmeno il tono della persona che abbiamo dall' altra parte dello schermo.
Ho provato a mettere gli smile ma non sono bastati.

Mi era rimasta ancora abbastanza voglia di giocare, avrei postato le mie nuove esperienze in merito, ma allo stato attuale non credo che ci rimetterò più mano.

Grazie gente, a questo punto è davvero tutto.
« Ultima modifica: 2016-09-27 19:07:13 da Rev.Hyperclit »
E' sbagliato giudicare un uomo dalle persone che frequenta. Giuda, per esempio, aveva degli amici irreprensibili.

vanphanel

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Re:[S/Lay w/Me] Sense of challenge
« Risposta #16 il: 2016-09-28 00:50:33 »
Alessandro, io non ci ho mai giocato, e vorrei provarlo. Se ti va, si può fare in hangout, così è la volta buona che lo gioco.
Per la sfida: mi viene in mente un po', permettimi il paragone, Gioventù Bruciata: lì l'autorità gioca contro i PG, attivamente, ma sono i PG a dare munizioni all'autorità, dicendo ad inizio partita quali sono le sue "armi", sotto forma di figure autoritarie, computer, quel che capita.
In questo caso forse i giocatori si stanno rendendo la vita difficile da soli? Non credo, penso che sia solo un modo per mettere in gioco ciò che vogliono vedere. Magari è così anche qui, e magari con la regola giusta quel senso di sfida c'è; perchè non provare?
La mia prima partita a Blood Rage , ad esempio, (il gioco da tavolo) è stata completamente scazzata da una dimenticanza fondamentale scoperta a metà partita; a tale dimenticanza sono seguiti chiarimenti e spiegazioni su forum et similia, ovviamente. Poi ci abbiamo riprovato, ed ora BR è uno dei giochi preferiti dai miei amici.
Per dire.
Non sono io ad essere chiuso qui dentro con voi..siete VOI ad essere chiusi qui dentro con me

rgrassi

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Re:[S/Lay w/Me] Sense of challenge
« Risposta #17 il: 2016-09-30 17:03:11 »
Alessandro, io lo sto giocando via forum e mi sta piacendo.
Provo a dare una risposta. per quanto ho capito sino ad ora.

Citazione
Cito le testuali parole: "La controparte non può "difendersi" in nessun modo dal protagonista.

Ed è giusto così, perchè non deve. Ma è anche vero che nessuno può morire prima della fine.
Il gioco è tarato per far si che Eroe e Controparte possano ritrovarsi come eterni avversari ad ogni scena, sino al (appunto) Climax.
Nota: Leggevo anche da qualche altra parte che il gioco migliore dovrebbe avere Go lunghi e Scontri brevi. Questo è in parte descritto quando si dice "Prendete il vostro tempo a descrivere, etc..." ma non è prescrittivo su questo aspetto.

Citazione
L'unica possibilità che l'eroe sia davvero in pericolo si verifica durante il climax, dove per rischiare davvero qualcosa bisogna aver totalizzato zero, o un solo dado vincente.

Ed è giusto così, perchè è esattamente uno stile narrativo particolare, alla Conan (fumettistico), come ti dice Moreno.
Insomma, le regole puntano a quello, ed i "Paletti" servono per instradare il gioco verso quella direzione.
L'economia del gioco (i dadi ed il loro numero) è al servizio di questo.
Rob
Roberto Grassi Levity - www.levity-rpg.net

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