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[s/lay w/me] Eva e la foresta dei fiori
Simone Tampieri:
Mmm. forse allora "basta" quello che ho combinato.
In effetti ho un po' variato la descrizione degli attacchi.
* prima un colpo a sorpresa, dall'alto, inaspettato, schivato all'ultimo dall'eroina che fugge in mezzo alla foresta (ma il dado l'ho tirato comunque - ho separato il risultato dell'attacco dall'atto in sè, in cui il mostro cerca di prendere il sopravvento sull'eroe => ne segue un dado tirato per l'antagonista).
* poi l'eroe si muove verso un albero "avvizzito" e cerca riparo sotto di esso, in questo caso l'attacco è stato un colpo diretto col becco
Raggiunto l'albero, l'eroe si è rintanato sotto di esso, e qui mi son chiesto se i dadi potevano essere guadagnati comunque dal Mostro grazie alla pressione che riusciva a mettere all'eroe o meno.
Dal mio punto di vista, un mostro che cerca ma non trova l'eroe non dovrebbe lanciare il dado.
Ma un mostro che mette all'angolo l'eroe può tirare il dado? se lo costringe ad una situazione di stallo dove l'unica uscita è la minaccia di morte che l'eroe non vuole affrontare?
Questo aspetto imho diventa particolarmente importante se nel frattempo il protagonista può macinare dadi con l'obiettivo mentre il mostro è "bloccato" in una situazione di superiorità ma stallo.
Saverio Porcari:
Il manuale dice più o meno:
--- Citazione ---Quando compio un’azione nei panni del Mostro, IO tiro uno dado e lo metto nella mia fila con il risultato rivolto verso di te. IO interpreterò il mostro in modo molto aggressivo, cosìcchè sia chiaro che o…
Lo uccidi
Lo imprigioni
Fuggi via da lui
… O morirai.
--- Termina citazione ---
Dunque se IO come mostro ho agito in modo da spingerti ad affrontarlo, a tentare di imprigionarlo o a fuggire, facendoti percepire il pericolo per la vita dell'eroe, allora guadagno il dado.
Moreno Roncucci:
--- Citazione da: Simone Tampieri - 2016-03-14 19:25:26 ---In effetti ho un po' variato la descrizione degli attacchi.
* prima un colpo a sorpresa, dall'alto, inaspettato, schivato all'ultimo dall'eroina che fugge in mezzo alla foresta (ma il dado l'ho tirato comunque - ho separato il risultato dell'attacco dall'atto in sè, in cui il mostro cerca di prendere il sopravvento sull'eroe => ne segue un dado tirato per l'antagonista).
* poi l'eroe si muove verso un albero "avvizzito" e cerca riparo sotto di esso, in questo caso l'attacco è stato un colpo diretto col becco
Raggiunto l'albero, l'eroe si è rintanato sotto di esso, e qui mi son chiesto se i dadi potevano essere guadagnati comunque dal Mostro grazie alla pressione che riusciva a mettere all'eroe o meno.
--- Termina citazione ---
Mmmm... qui c'è qualcosa che non mi torna... da come l'hai descritta, sembra che hai descritto attacchi FALLITI, e che quindi mettevano in pochissima pressione l'eroe...
Il primo, per esempio: dici "prima un colpo a sorpresa, dall'alto, inaspettato, schivato all'ultimo dall'eroina che fugge in mezzo alla foresta", non è chiaro se tu hai semplicemente descritto l'attacco dall'alto e la giocatrice ha descritto la fuga o se hai descritto tutto tu, ma il tutto mi pare molto vago e poco minaccioso in ogni caso... "ti attacco e ti manco, cosa fai?"! "niente, tanto mi manchi... fischietto e basta"... e inoltre "attacco dall'alto" non mi pare sensibilmente diverso da "attacco" nella sequenza che citavo "attacco" "attacco", attacco"...
Stai descrivendo una storia sword and sorcery, come potevano scriverla Robert E. Howard o Fritz leibe: hai mai visto nelle loro storie descrizioni tipo "lui attacca dall'alto, ma lei scappa"?
--- Citazione ---Dal mio punto di vista, un mostro che cerca ma non trova l'eroe non dovrebbe lanciare il dado.
--- Termina citazione ---
Il problema si risolve facilmente. Racconta che lo trova. O che sta per trovarlo.
Il problema del "ma se descrivo il mostro che passeggia e non troverà mai l'eroe perchè lo cerca nel punto sbagliato, prendo il dado?" è irrilevante, tu una roba così non dovresti narrarla, punto.
Narra che il mostro lo trova, che lo scaglia contro la parete fracassandogli due costole, che gli strappa via la spada e la spezza a metà, che le sue fauci gocciolano acido sulla sua fronte provocandogli un dolore atroce... non stai narrando un mostro da dungeon che timbra il catellino e fa i suoi 3 hp minimi concordati, stai narrando una battaglia EROICA di quelle che ti lascia con il fiato sospeso quando Conan si trova con la gamba presa nella tagliola in "chiodi rossi" e la sua nemica si avvicina per finirlo...
Rileggiti bene cosa puoi narrare e quali sono le tua uniche limitazioni....
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