Io ho assistito (in convention) a partite dove il GM in pratica impediva ai giocatori di parlare e faceva lunghi monologhi fra NPC. Ma erano in convention, se ne parla (ridendo) ancora oggi dopo anni, e vi ho "assistito" (ridendo dal tavolo a fianco, e non a giocare a quel tavolo) perché i nomi dopo un po' si sapevano e se li conosci li eviti...
Più sottile e diffusa però c'è un altra variante, che viene ancora spacciata in molti posti dai gm tradizionali (e parpuzi) come "la maniera in cui si gioca ai gdr", che è la deprotagonistizzazione totale dei personaggi dei giocatori: li fai parlare, sì... ma le loro azioni e parole sono totalmente irrilevanti (se vanno a destra trovano la porta maledetta, se vanno a sinistra... idem!). Coincide spesso con il classico "railroading" ma è ancora più fastidioso.
Ma in ogni caso... , anche se rendi le loro azioni senza conseguenze... non puoi impedirgli di aggiungere qualcosa alla fiction, almeno ogni tanto devono poter decidere cosa dire o fare. la narrazione in un gdr è SEMPRE condivisa, altrimenti sei al cinema a vedere un attore sullo schermo con cui non puoi interagire.
Questo poi è un classico esempio in cui gli approcci "diplomatici" sono totalmente fallimentari e controproducenti: tutti i casi in cui qualcuno si è sforzato di "entrare nella loro ottica" e di usare il termine "narrazione condivisa"... sono serviti solo a dargli credibilità, a confermarli nelle loro fesserie, e a dargli materiale da citare per difenderle. Una condotta assolutamente disastrosa e autolesionistica. Cercare il "dialogo" accettando a priori di usare termini farlocchi, stupidi e deliranti e una visione assurda e "magica" del gdr è roba da Tafazzi. Se da subito si fosse corretta questa corbelleria, sempre e ovunque, non si sarebbe oggi ridotti così (e alla fine ci sarebbero state molte meno polemiche, visto che il tafazzismo le ha sempre e solo accentuate propagando sciocchezze in giro...)