Autore Topic: Lost in the rain  (Letto 1883 volte)

Lost in the rain
« il: 2016-02-25 14:57:32 »

Ieri sera io, Marco Andreetto e Luca Cassassa abbiamo provato Lost in the rain. Era la prima volta che lo giocavamo tutti quanti (io non avevo nemmeno letto il manuale).
Il gioco è durato un’ora abbondante ed è stato molto carino.

Si interpretano dei bambini che si sono persi o sono stati abbandonati dalla famiglia. Devono passare la notte assieme sfuggendo da delle creature chiamate sirene.
Ogni bambino ha un pool di dieci token che rappresentano i legami che ha con il gruppo di bambini.
Ogni scena viene giocata da un protagonista che parla in prima persona. Gli altri giocatori interpretano i propri personaggi e il resto del mondo che li circonda facendo un po’ da master. I master possono prendere un token a testa per scena dal bambino protagonista mettendolo in crisi e allontanandolo dal gruppo, facendogli sentire la mancanza di casa e rendendo palese e presente la presenza delle sirene. Possono anche donargli un token preso dal pool del proprio bambino mostrando come questo gli dona qualcosa o lo aiuta mettendosi in pericolo.
Il gioco è poco strutturato e all’inizio ho avuto un po’ di panico da pagina bianca, ma essendo stati sempre in due master più il giocatore protagonista non ci sono mai stati momenti di silenzio.
Siamo riusciti ad equilibrare abbastanza bene i momenti horror, in cui i bambini venivano inseguiti o cacciati con i momenti di riposo o di interazione tra i personaggi, anche se temo che si possa cadere nello stesso problema di non cedere al sonno.
Le scene sono state abbastanza veloci e intense, il gioco come detto non è durato moltissimo ed ha creato una bella atmosfera. Mi piacerebbe giocarlo mettendo in gioco problematiche o paure più reali, come ha detto Luca ci si potrebbe accordare per fare in modo che le sirene siano qualcosa come un pedofilo o traffico d’organi o simili. Il gioco così diventerebbe molto più pesante ed opprimente, probabilmente.
Insomma, è stato molto carino e vorrei assolutamente rigiocarlo ^.^


Daniele Di Rubbo

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Re:Lost in the rain
« Risposta #1 il: 2016-02-25 15:06:10 »
La premessa del gioco mi interessa molto e il costo non è proibitivo. Mi dispiace solo che dovrei prenderlo in inglese, perché non so il francese, ma preferirei leggerlo di gran lunga in lingua originale, se potessi.

Casca

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Re:Lost in the rain
« Risposta #2 il: 2016-02-25 15:19:47 »
Ciao Anna!

Grazie per il resoconto, ci tengo a specificare un paio di cose:

Questo è un gioco indipendente francese scritto da Vivien Feasson, ecco un paio di link in inglese:

http://story-games.com/forums/discussion/19852/lost-in-the-rain-a-short-horror-game-from-the-french-indie-scene
https://forum.rpg.net/archive/index.php/t-741121.html

Nel manuale è specificato che bisogna partire dagli elementi delle schede dei bambini perduti e dalle idee degli altri giocatori per creare fiction, rielaborando su quanto già tirato in ballo e cercando di focalizzarsi su ciò che è rimasto più impresso. Noi abbiamo leggermente deviato da questo principio creando di fatto molto più materiale del necessario, l'autore infatti consiglia di segnarsi ciò che è piaciuto di più e partire da li. Era anche la prima volta che ci si giocava quindi è comprensibile un poì di "ansia da prestazione"  :P

Meccanicamente il gioco è estremamente semplice e come (in parte) Prosopopea non si basa molto su i conflitti (magari un giorno aprirò un thread su questo argomento che reputo interessante). E' un gioco veloce (l'autore dice che il meglio lo da tra i 45 minuti e l'ora e mezza), molto scorrevole, in cui fiction e narrazione sono al centro di tutto. E' anche un gioco estremamente libero eppure molto focalizzato sull'argomento. Infatti non si può uscire dalla traccia di "bambini dispersi che vagano nella notte sotto la pioggia scappando dalle sirene". Tuttavia cosa siano queste sirene, come si comportino, perchè i bambini si sono persi ecc...è lasciato completamente alla creatività dei giocatori e questo lascia tantissime porte aperte.

Molto carino il fatto che la Avversità (sostanzialmente i Master) siano in numero maggiore rispetto ai personaggi protagonisti dei vari capitoli, infatti per tutte le scene, a rotazione vi era sempre un solo bambino protagonista (l'io narrante) e due Avversità che controllavano il resto. Interessante anche il fatto che tutte le partite finiscano sempre con un solo bambino che si salva.

E' un gioco dalle mille possibilità (seppure limitate) in cui si può oscillare da storie più fantastiche fino a roba più "pesante". Ottimo, secondo me, per giocare storie tipo IT.

Edit: il gioco esiste sia in inglese sia in francese, voglia e tempo permettendo esisterà anche in italiano  ;)
« Ultima modifica: 2016-02-25 15:26:34 da Casca »
alcune volte un'invasione di zombie è necessaria

Simone Micucci

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Re:Lost in the rain
« Risposta #3 il: 2016-02-25 21:47:54 »
Un altro a cui dovró giocare.
Grazie per mettere questi giochi un pò in mostra, il panorama francese mi è praticamente sconosciuto.
Simone Micucci - GcG Global Fac - Fan Mail: 70 - Pacche sulla Spalla: 1. "Difficile avere nemici con Caldo+3"

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