Autore Topic: [Sporchi Segreti] @Cremona - 2ª sessione  (Letto 2209 volte)

Daniele Di Rubbo

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[Sporchi Segreti] @Cremona - 2ª sessione
« il: 2015-06-20 18:26:33 »
Questo è l’actual play della mia seconda Sessione di Sporchi Segreti. Di séguito potete recuperare quelli della Sessione precedente:


Qui di séguito, invece, potete visualizzare la Griglia, come appare alla fine delle Sessionei giocate finora (compresa questa):


Sotto trovate indicate in grassetto le mie osservazioni sugli aspetti più interessanti, e i dubbi e le domande sulle regole che sono emersi.

Questa Sessione è iniziata più tardi del solito: ci siamo trovati verso le 21:30, mentre solitamente ci troviamo per le 21:00. Penso che se ci fossimo trovati come al solito saremmo riusciti a giocare una o due Sequenze in più, ma avendone giocate sei direi che siamo stati bravi, considerando anche che non è una gara a chi gioca più Sequenze.

Prima di questa Sessione avevamo avuto diversi dubbi sulle regole. Li abbiamo risolti chiedendo direttamente a Seth Ben-Ezra su Google+. Trovate le risposte a quei dubbi nell’actual play della prima Sessione. Appena prima di iniziare a giocare ho spiegato a tutti le chiarificazioni ottenute da Seth.

Poi abbiamo fatto un breve riassunto della puntata precedente. All’inizio avevo detto che nella nuova Sequenza avremmo dovuto vedere Giorgio Sosía in un altro posto, più avanti nel tempo. Daniele mi ha chiesto se Simone non potesse chiamare una Sequenza immediatamente contigua all’ultima giocata e io gli ho risposto di no. Siccome gli sembrava strano, siamo andati a controllare sul manuale ma, non avendo trovato nulla a riguardo, abbiamo archiviato il mio parere come sbagliato.


1ª Sequenza – Investigazione: Giorgio Sosía al fresco

L’Autorità di questo Capitolo è Davide (l’ultima Autorità era stato Daniele). Simone non ha idee per iniziare una Sequenza, allora Davide prende l’iniziativa e inquadra una Sequenza nella quale Giorgio è al fresco: infatti è stato messo dentro con l’accusa di aver commesso l’omicidio di Roberta Green, l’anziana signora inglese.

Davide fa entrare Mario Biondi-Mercalli, l’intrattabile procuratore che mette Giorgio davanti ai fatti: è stato trovato due volte su due sulle scene dei crimini sui quali stava indagando; per questo ora è in stato di fermo.

Giorgio fa notare al procuratore il non senso di accusare proprio lui, siccome ha chiamato la polizia due volte su due. La polizia ci sta facendo la figura dell’idiota secondo Simone, allora io da Consigliere suggerisco a Davide che magari qualcuno stia volontariamente cercando di incastrare Giorgio e abbia fatto una segnalazione anonima.

I due vanno avanti a battibeccare e la Sequenza sembra stagnare. È chiaro che Davide vorrebbe cercare il potenziale per del Conflitto, ma non trova appigli. Allora io gli consiglio di far dire a Biondi-Mercalli che Giorgio verrà trattenuto per 48 ore, mentre la polizia farà altri accertamenti, e comunque sia gli verrà tolto il caso. A Simone non sta bene e si va a Conflitto.

Davide ha la fortuna di beccare una scommessa esatta (con sette 5, se non ricordo male), per cui Simone perde tutti e 5 i dadi. Gli chiedo se voglia Spingere, ma subito ci accorgiamo che, avendo perso tutti i dadi, non può. Davide narra come Giorgio passi tutta la notte in gattabuia (non si genera Violenza).

Passiamo alle Ripercussioni: Davide sposta il Testimone verso destra, nella casella 3-4 – 5, e ci scrive dentro il nome di Mario Biondi-Mercalli (forse anche lui è corrotto e in combutta con i colpevoli). Nessuno Obietta.


2ª Sequenza – Riflessione: Giorgio Sosía beve e riflette al Lex

L’Autorità passa di nuovo a me. Simone chiama una Sequenza di Riflessione e io sono tenuto ad accettarla. Narra come Giorgio Sosía, uscito dalla centrale, si diriga verso il Lex, un locale in centrissimo a Cremona (caratteristico, siccome il mobilio ricorda quello dell’aula di un tribunale dei secoli passati), e lì ordini una bevanda analcolica, riflettendo sul suo caso e sulla sua sospensione dal servizio. Si ricorda di questo nome – John Brown – comparso tra i principali sospettati del caso Xiao Ping Yong: si tratta di un americano di colore che aveva fatto arrestare almeno dieci anni prima, quando non era ancora ispettore.

Io aggiungo che, in men che non si dica, a causa dei troppi pensieri, perde cognizione del tempo e la cameriera gli segnala che stanno chiudendo. Giorgio si scusa, raccoglie le sue cose ed esce.

Tutti quanti torniamo a 5 dadi. Io ne avevo particolarmente bisogno, siccome ero a 0 dalla scorsa Sessione.


3ª Sequenza – Investigazione: Giorgio Sosía interroga John Brown

Il Capitolo continua. Simone non ha idee per una Sequenza (dice di essere un po’ a corto di idee, quella sera), per cui procedo io a chiamare una Sequenza di Investigazione: Giorgio si reca presso la casa di John Brown per interrogarlo. John Brown abita in una gran bella villa con piscina in Viale Po. Prima di descrivere questo particolare, ho chiesto un parere ai miei compagni di gioco: a quanto pare questo convinceva tutti.

Giorgio Sosía suona e viene introdotto da Idrissi, l’attendente marocchina di John Brown, che lo fa accomodare e chiama il suo capo. Qui Davide aveva proposto che John fosse assorto in una festa con delle conigliette, ma a Simone e Daniele l’idea non piace e si Oppongono all’unisono. L’idea non piace neanche a me che, in quanto Autorità, avrei potuto esprimere veto, ma qui siamo addirittura tre contro uno e non c’è davvero da aggiungere nulla: niente conigliette!

Descrivo l’ingresso di John Brown; Daniele è lanciatissimo e mi dà una mano: descrive questo afroamericano in carrozzella (Giorgio non sapeva di questo sviluppo nella vita di Brown) che scende le scale con un montascale. La casa è addobbata di chincaglierie provenienti da varie culture africane, molte delle quali falsissime, altre vere ed effettivamente preziose (decidiamo che Brown è alle ricerche del suo passato e gli piacciano molto queste pacchianate). Qui stabiliamo anche che John Brown venne in Italia come imprenditore cinematografico negli anni Settanta, ma che preferì dedicarsi allo sfruttamento del lavoro degli immigrati. Per questo fu arrestato una decina di anni fa da Giorgio, ancora non ispettore.

Giorgio è meravigliato di trovare l’afroamericano in carrozzina. John ha un accento solo leggermente americano, siccome vive in Italia da secoli e, ovviamente, riconosce sùbito Giorgio. Giorgio lo incalza con delle domande: non sapeva del suo incidente, gli chiede se abbia fatto un torto alla persona sbagliata. John lascia intendere di aver avuto un’incidente con un’auto sportiva, ma è poco credibile. Poi Giorgio gli chiede dei suoi contatti col defunto Xiao Ping Yong e del fatto che si siano sentiti telefonicamente riguardo alla cessione dell’edificio del ristorante. John dice che di quella procedura se ne stava occupando il suo avvocato.

Ma qui abbiamo un Conflitto grosso come una casa. Giorgio vuole stanare John, mentre ovviamente John vuole che Giorgio se ne vada, in quanto sospeso dalla polizia ed essendogli stato tolto il caso. Alla fine la spunta Simone: io avevo fatto una scommessa più alta di un dado, per cui perdo uno dei miei dadi. Potrei Spingere il Conflitto, ma da parte mia penso che sia più interessante lasciare tutto così, anche perché se Giorgio perdesse il Conflitto la storia si bloccherebbe.

Qui probabilmente faccio un ragionamento sbagliato: probabilmente avrei dovuto Spingere il Conflitto, siccome avevo possibilità di spuntarla io o, comunque, di togliere dadi a Simone. Qualora l’Investigatore si fosse bloccato, non sarebbe stato un problema, dal momento che ha pur sempre le Sequenze di Riflessione come arma estrema, se dovesse trovarsi privo di idee per continuare le indagini.

Dal Conflitto emergono anche 2 livelli di Violenza: qualcuno finirà in ospedale. Simone narra come Giorgio incalzi John che, in preda all’ira, riveli di aver parlato al telefono con Xiao Ping Yong per quella questione relativa alla cessione dell’edificio del take away e di averlo minacciato. Poi chiama il suo addetto alla sicurezza, un grosso egiziano, e fa buttare fuori Giorgio. La scena termina con Giorgio che viene buttato in mezzo al Viale Po da questa enorme figura: ha chiaramente alcune costole rotte e diversi lividi; lo scontro non è andato bene per lui.

Io dichiaro che il “buttafuori” è un Personaggio, siccome mi sembra che possa avere sviluppi interessanti. Nessuno Obietta, per cui riempio la sua Scheda, con l’aiuto degli altri:

Citazione
Nome: Arif Sakkara
Tipo di personaggio:
Sesso: maschio
Età: 31
Etnia: arabo
Nazionalità: egiziano
Classe sociale: classe media
Status legale: ex-detenuto
Note: Addetto alla sicurezza di John Brown.

Andiamo alle Ripercussioni. Simone sposta il Testimone in basso, nella casella 3-4 – 6 e vi scrive il nome del nuovo arrivato: Arif Sakkara. Nessuno Obietta.


4ª Sequenza – Investigazione: Giorgio Sosía incontra un fattone che fa il furbo

Daniele è l’Autorità per il nuovo Capitolo. Simone non ha idee sulla Sequenza e lascia l’iniziativa a Daniele. Io faccio presente che in teoria Giorgio dovrebbe essere finito all’ospedale, a meno che non ambientiamo questa Sequenza ad alcune settimane di distanza dalla precedente. Daniele propende per quest’ultima opzione.

Giorgio è vicino all’edificio del take away. Le serrande sono abbassate e sta girando a zonzo, senza una meta precisa. Si sta avvicinando all’edificio anche la figura di un giovane dei centri sociali, che Giorgio ha già incontrato in passato, siccome anche lui aveva buoni rapporti con Xiao Ping Yong, che gli passava cibo sottocosto, esattamente come faceva con Giorgio.

Giorgio gli si avvicina e gli fa delle domande. Il tizio sembra in stato confusionale: probabilmente fa uso regolare di droghe. Giorgio gli chiede della sera della morte del cinese, ma il tipo dice che lui non sa niente e che non mangia da un po’. Giorgio lo porta a prendere caffè, gelati ecc. È chiaro che il ragazzo se ne stia approfittando.

Simone lo prende per il bavero e gli dice di smetterla di fare il furbo; andiamo a Conflitto. Simone come Obiettivo ha quello di farlo parlare, l’Obiettivo del ragazzo è quello di tenere ben chiusa la bocca e di tirare Giorgio per scemo.

Andiamo al primo Scambio, che viene vinto da Simone. Daniele si chiede se possa Spingere. La linea letta ininterrotta più lunga che può tracciare sulla Griglia è di una casella, il che vuol dire che questo Conflitto può essere Spinto una volta. Daniele decide di non mollare l’osso e Spinge, anche se nel primo Scambio aveva perso uno o due dadi (non ricordo bene), nel secondo Scambio riesce a fare una scommessa esatta e costringe Simone a perdere tutti i dadi. Si genera 1 livello di Violenza.

La narrazione finale di Daniele descrive come Giorgio e il ragazzo siano arrivati presso dei conoscenti del giovane. Quando Giorgio perde le staffe, il ragazzo chiama aiuto e molla un colpo a Giorgio nel basso ventre, scappando e lasciandolo per terra con un pugno di mosche.

Qui ho alcune domande: quando si Spinge un Conflitto va ritirato il dado di Violenza pubblico? E come ci si comporta con i dadi di Violenza dei giocatori? Anche quelli vanno riposizionati? Il livello di Violenza che conta è quello dello Scambio finale?

Noi abbiamo ritirato il dado pubblico, riposizionato i dadi dei giocatori e contato il livello di Violenza finale, ma non so se ci siamo comportati correttamente.

Andiamo alle Ripercussioni: Daniele non può fare una mossa legale, perché dovrebbe spostare il Testimone di due caselle, ma questo finirebbe o fuori dalla Griglia o su una casella con già un nome al suo interno (Dico bene? È così che funziona?). Allora andiamo alla Risoluzione del Crimine: tiriamo il dado, che finisce sulla casella 1-2 – 5, vale a dire sul nome di John Brown. Daniele stabilisce che John Brown sia il colpevole per l’omicidio di Xiao Ping Yong.

Nessuno Obietta e Daniele registra queste informazioni sulla Scheda del Crimine e del Personaggio di John. Ci chiediamo se l’Investigatore sappia automaticamente questo fatto. Io mi ricordo che sul manuale si dica di no, e lo vado a ripescare. Appuriamo che così e andiamo avanti.


5ª Sequenza – Riflessione: A Giorgio scatta qualche molla in testa

L’Autorità del nuovo Capitolo è Davide, ma Simone chiede una Sequenza di Riflessione, per cui deve adeguarsi (non può rifiutarla). Simone descrive Giorgio tornare a casa nella notte avvolto nei suoi pensieri; Daniele aggiunge che tutto d’un colpo gli sovviene un particolare notato mentre era nella casa di John Brown, alcune settimane prima: uno dei coltelli africani che aveva in casa presso uno degli altari degli dèi vudù. All’inizio non ci aveva badato perché sembrava solo una cosa destinata a fare scena e nulla più, però quel coltello ha un taglio molto simile a quello che potrebbe aver causato la morte di Xiao.

Io faccio notare a Daniele che però noi un’arma del delitto già ce l’abbiamo. Daniele rimane un po’ deluso e mi dice che ho ragione. Io propongo che l’arma del delitto sia stata sostituita: il coltello per il pesce cinese, probabilmente, ha un taglio molto simile a quello del coltello africano di John Brown. La cosa sembra stare bene a tutti.

Ognuno si riprende i suoi dadi e passiamo alla Sequenza successiva.

6ª Sequenza – Investigazione: A Giorgio Sosía mette Biondi-Mercalli davanti alle sue stronzate

Davide imposta questa Sequenza: Giorgio si reca in Procura, presso l’ufficio di Mario Biondi-Mercalli, che appena lo vede lo canzona e gli chiede se abbia trovato un altro lavoro. Giorgio lo rintuzza e gli dice che ha risolto il loro caso e chiede di essere reintegrato.

Ovviamente la cosa non va liscia e ci ritroviamo a un Conflitto: Simone vuole che Sosía venga reintegrato nel caso, Davide vuole che Biondi-Mercalli non riconosca la validità delle teorie dell’investigatore.

Stavolta è Simone ad avere fortuna e incastra Davide con una scommessa esatta. Davide perde tutti e 5 i dadi, mentre si genera 1 solo livello di Violenza. Davide non può Spingere, non avendo più dadi. Simone narra che Giorgio incalza il procuratore, lo accusa di incompetenza e di essere in combutta con qualcuno per escluderlo dal caso. Il procuratore chiama la sorveglianza, ma non prima che Sosía lo alzi e lo sbatta violentemente contro al muro. Prima di andarsene, dice che andrà da un suo collega commissario e gli spiffererà tutto e che il procuratore farà la figura del cioccolataio.

Ci troviamo però nella situazione di avere il Testimone in una posizione critica: si trova sulla casella di John Brown e non si può muovere in nessuna direzione. Allora andiamo alla Risoluzione del Crimine: Simone tira i dadi e il Testimone va nella casella 1-2 – 1. Qui scrive il nome di Arif Sakkara: ora abbiamo un solo Crimine in gioco (a parte quello che va ancora scoperto), l’omicidio di Roberta Green. Nessuno Obietta.

Abbiamo fatto bene, no? Vale a dire: in quella situazione il Testimone era in una posizione tale da non poter fare mosse regolari, giusto? Sto cercando di capire se abbiamo capito come funzionano i movimento sulla Griglia.

Un’altra cosa che ci chiediamo è: il colpevole di un Crimine è chi lo ha eseguito materialmente, non il suo mandante? La cosa assume particolare importanza per capire se John Brown stia facendo una scenata sulla carrozzina (probabilmente sì) e non abbia in realtà eseguito l’omicidio tramite Arif.


Come chiosa alla Sequenza diciamo che nei giorni seguenti i titoli dei giornali sono roboanti. Parlano della magra figura del procuratore e del fatto che Giorgio Sosía abbia risolto il caso e che abbia ricevuto una promozione per questo. Non mancano commenti divertenti sulle altre notizie che ci sono sul giornale in quello stesso giorno, ma sono battute che potrebbe capire solo un cremonese.


Conclusione della Sessione e conclusioni

La nostra Sessione finisce con quell’ultima Sequenza. Siamo tutti molto soddisfatti, anche perché vediamo che già con la seconda Sessione i nodi stanno venendo al pettine: abbiamo un Crimine risolto e dei grossi interrogativi sull’uccisione di Roberta Green.

Momenti memorabili sono stati quelli degli stereotipi sul giovane dei centri sociali, tutte battute e riferimenti tipici dell’ambiente cremonese, e quello finale con gli articoli del giornale locale, “La Provincia”. Trovo anche che le due Sequenze di Riflessione siano state fighe: forse dalla mia descrizione non rendono, ma sono state molto collaborative (Simone non ha mai utilizzato la sua Giurisdizione) e sono emersi dettagli belli esteticamente, quasi poetici.

Trovo che stiamo affinando mano a mano i vari meccanismi del gioco e capendo come utilizzarne le regole. Ci siamo ancora dimenticati di dire da quale città italiana provengano Sosía e Biondi-Mercalli (mea culpa!).

Daniele Di Rubbo

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Re:[Sporchi Segreti] @Cremona - 2ª sessione
« Risposta #1 il: 2015-07-08 18:51:10 »
Come avevo fatto dopo la prima sessione, anche stavolta ho chiesto dei chiarimenti riguardo ai nostri dubbi direttamente a Seth che, come sempre, ha risposto con completezza.

Riporto qui gli stralci di conversazione maggiormente utili:

Citazione da: Daniele Di Rubbo
1. A Sequence has just ended and we’re starting a new one. Can this new Sequence start just where the last Sequence ended? In other words, do we have to set a new Sequence in another place or in another time than the Sequence before?

2. We just had the first Exchange of a Conflict and a player is Pushing the Conflict. When we are Pushing a Conflict, do we have to set our Violence dice again, after rolling for the new Exchange? Do we have to roll again the public Violence die, too? At the end of the Conflict, does only count the Violence level established during the last Exchange?

3. We are playing a Novella and so we have a 3x6 Crime Grid. This is it:

https://drive.google.com/file/d/0BwFljisbtUVfUXgwc0xXdmZjSG8/view

We have the Witness on the space 3-4 — 6 and we Pushed the Conflict once, so now we have to move the Witness of two spaces, but we only have one free space both on the left and on the right. Does this count as an illegal move? Does this make a Crime Resolution occur, right?

4. Does the Perpetrator of a Crime has to be who materially committed the Crime or can they also be whoever instigated who committed the Crime?

Citazione da: Seth Ben-Ezra
1) A new Sequence can start just where the last Sequence ended.

2) First, after each Exchange, the winner narrates the current state of conflict resolution, including the result of any Violence. Once this is done, if the loser wants to Push (and is legally able to do so), you start another Exchange, including Violence dice and all that.

3) No, you're fine. There's one empty space (in either direction), which means that you can Push once. This translates to two Exchanges--one for the initial Exchange and one for the Push. And yes, this would trigger Crime Resolution.

4) I don't believe that the rules directly address this, but my intent was that the Perpetrator needs to have materially committed the Crime. The Perpetrator might have his reasons, including being instigated by another, but the Perpetrator actually committed the deed.

Citazione da: Daniele Di Rubbo
I have just one follow up question about number 2.

Until now, we have always postponed the narration of the Conflict resolution when someone Pushed it. That’s because we thought that, if the other player won the Exchange and I want to Push the Conflict, we would had to call the winning player Goal in question in the following Exchange.

Therefore, my question is: how can you manage this situation, when you can’t really narrate Character A getting their Goal if Character B is surely going to push the Conflict? Especially when the Conflict Goals are mutually esclusive (e.g. “I want them to tell me the truth” vs. “I want to elude their suspects”).

Citazione da: Seth Ben-Ezra
Show the winning player making progress towards his goal without actually completing it. Usually the loser of a Conflict knows that he wants to Push as soon as dice are revealed. So, narrate the winner achieving some gains, then go to the dice again.

Does that make sense?

Citazione da: Daniele Di Rubbo
Yes, it does make sense. We actually did exactly what you said.

Per ora posso dire che non abbiamo avuto altri dubbi.

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