Buonasera.
A Lucca comics and Games 2014 ho avuto l'onore, insieme alla mia signora, di partecipare alle ruolimpiadi, manifestazione ludico-agonistica che ha lo scopo di coinvolgere e divulgare la cultura del gioco di ruolo(almeno,questo CREDO sia il suo fine).
Era per me la prima volta come partecipante, e incuriosito da 20 anni di "frequentazione" di fiere e similari, dove ho assistito innumerevoli volte da esterno a sessioni di Elish (sessioni molto pittoresche, tra l'altro), ho scelto per me e la mia compagna di partecipare a suddetto gioco.
Quello che segue è l' AP della giocata che ne è scaturita, scritto di getto qualche giorno dopo la fiera su G+, ed ora riportato integralmente qui ad imperitura memoria.
Buon divertimento.
A grande richiesta ecco l’AP della partita a Elish alle RUOLIMPIADI.
Ci siamo visti con i master nella zona delle suddette verso le 14. Un momento per aspettare gli OTTO partecipanti, poi ci siamo diretti verso la famigerata "saletta", che si è scoperto essere un'aula dell'antistante scuola. Arrivati in loco mi sono meravigliato per la riservatezza della location, perchè ho assistito a varie partite di Elish e di altre me ne hanno parlato, e di norma i suoi master sono degli animali da palcoscenico, nella migliore accezione del termine: rumori prodotti con la bocca, gesti ampi e evidenti sono all’ordine del giorno.
E’ per questo che faccio presente ad uno dei due master che “ Ho sempre voluto giocare ad Elish”, al che lui mi risponde “ Eh, ma questo NON è Elish, perché l’ambientazione non è la stessa”. “Il sistema però sì, giusto?” “Più o meno”, fa lui.
Con questa frase sibillina ci sediamo intorno ad un tavolo, e il più alto dei due tira fuori alcuni tarocchi; li mescola, poi li pone sul ripiano.
Indi fa una breve (Non per i miei gusti, ma questo è un pensiero personale) introduzione all’ambientazione, dove breve significa un quarto d’ora: in pratica nel settembre 2014 ( C’era una data precisa, ma non la ricordo) il mondo è andato a donne di facili costumi, con presenze che aleggiano nell’aria, creature arcane, e tutto il campionario da finetimonto.
La tecnologia è andata perduta, ergo i personaggi vivono in una sorta di western post apocalittico, dove creature mostruose e pseudo magia sono all’ordine del giorno. Sì, perché l’avventura è ambientata “qualche” (cifra specificata nel background, e da me regolarmente dimenticata) anno dopo tale cataclisma.
A tal punto il master chiede di pescare i tarocchi, e a seguito di tale pescata assegna i personaggi e divide il gruppo in due sottogruppi da quattro giocatori, dei quali uno giocherà all’esterno dell’aula e l’altro giocherà all’interno della stessa.
Il caso ha voluto che ogni gruppo fosse costituito NON da un membro per ciascuna squadra, ma da due membri di due stesse squadre (cioè, io ed Evy giocavamo nello stesso gruppo, ad esempio, mentre lui avrebbe preferito dividere le squadre). Il master si è lamentato della cosa, e quando gli ho suggerito di far ripescare ha alzato le spalle e ha detto: “ Fa niente, andiamo avanti”. Ok, contento lui…
Il nostro gruppo si è così formato: io ero tale Derek qualcosa, figlio di una proprietaria terriera, e avevo avuto un terribile lutto quando mio fratello, il preferito di mia madre, era morto in un incendio. A seguito di tale lutto ho cercato di rimpiazzare suddetto fratello nel cuore di mia madre, ma ho ottenuto solo di addormentarmi alla guida della metro (ne ero il conducente) e di far schiantare la stessa, uccidendo più di 350 persone. Tale disastro è stato insabbiato con l’aiuto della donna, ovviamente, che ora, a distanza di qualche anno, voleva piazzarmi con la figlia di un tale barone, onde ampliare ancora di più il suo potere.
Poco prima della data di inizio dell’avventura, infine, ho sognato mio fratello avvolto in un pesante mantello, mentre mi svelava i particolari di una strana macchina. Ho chiesto lumi al “dottore” di mia madre (il PG di Evy), che ha minimizzato.
Gli altri personaggi del mio gruppo erano suddetto barone, mia madre e il dottore, appunto. Ho scoperto poi che nell’altra congrega i PG erano essenzialmente mercenari o guardie del corpo.
L’avventura, al tavolo.
Ogni personaggio era caratterizzato da corpo, mente e spirito, e ogni caratteristica, a cui corrispondeva un valore, presiedeva a diverse abilità, alcune delle quali avevano uno o più pallini.
I pallini saranno importanti più tardi, teneteli presenti.
Sostanzialmente, ci viene detto, quando ci sarà possibilità di fallire si tirerà un dado a venti facce, e il master narrerà l’esito. Non ci verranno detti né difficoltà né soglie né niente, ci verrà solo comunicato l’esito. Se però vogliamo essere sicuri di non fallire, possiamo utilizzare uno dei pallini per avere un successo automatico.
La sessione comincia con il barone, mia madre e il dottore che vogliono partire per andare in un non ben precisato bosco per trovare un non ben precisato altare. Partiamo, arriviamo in questo bosco, in cui ci sono degli zombi radioattivi e altre amenità simili, e poi ad una sorta di lago, al centro del quale troviamo un tumulo di lovecraftiana memoria. Dentro questo tumulo compare un uomo, ma per entrarvi dobbiamo aspettare l’alba perché le nostre armi, nonché l’acciarino, sono fradicie a seguito dell’immersione nel lago. Entrativi, lo troviamo vicino ad un enorme macchinario. Entriamo nel macchinario, e a questo punto la sessione al tavolo termina. Veniamo invitati a recarci al padiglione dei games, per continuare l’avventura.
L’avventura, LIVE.
Al padiglione dei games il master ci comunica, nelle vesti e nel ruolo del vecchio, che la macchina ci ha portato là dove si trovavano gli elementi necessari ad attivarla, dieci “chiavi” che ci consentiranno di viaggiare nel tempo, ognuno nell’epoca che preferisce. La “macchina” altri non è che una sorta di cabina attaccata ad uno dei bagni chimici del padiglione, con un fantasioso acronimo di SEBACH (stessa sigla presente sui bagni) su di essa. Le chiavi, ci comunica il master\vecchio, sono spezzettate e sparse nella zona, e starà a noi trovarle. Noi ci giriamo, e vediamo sui bagni del padiglione dei games una serie di post-it, con delle strane formule su di essi. All’interno della cabina, invece, si leggono varie sigle : relatività ristretta, diagramma di flusso, cose di questo tenore.
Il gelo.
Dobbiamo riconoscere quali foglietti sono inerenti alle sigle? Il master afferma di non poter rispondere, mentre alcuni giocatori, evidentemente freschi di laurea, cominciano ad interpretare le formule scritte sui post-it. Seguono luuuuuuuuuuuunghi minuti di consultazione, poi arriviamo al bandolo della matassa. I post-it sono evidentemente parte di qualcosa di più grande. Cominciamo a cercarne altri, e arriviamo a fogli di quattro\sei foglietti. Ne posizioniamo anche qualcuno, poi alcuni giocatori chiedono di poter spendere i punti della loro scheda per poter superare la prova (evidentemente stanchi di “giocare” alla caccia al tesoro).
Niente, il master afferma che non possiamo, la spesa dei punti può solo darci diritto ad un suggerimento, come dove posizionare i fogli così ottenuti.
Dopo un’ora circa(!), constatata la nostra evidente incapacità a portare a termine la prova, il master cosa fa? Ci da un consiglio “prezioso” : i fogli originali sono degli A4, ergo ogni “ puzzle” è composto da 12\13 post-it, per un totale di 120 post-it appiccicati sulle pareti di TUTTI I BAGNI CHIMICI DEL PADIGLIONE GAMES!!!. In più, per poter essere sicuro che rimanessero tutti i pezzi, i ragazzi di Elish avevano fotocopiato lo stesso soggetto su più fogli ricoperti di Post-it, di modo che ogni tassello fosse presente in almeno tre-quattro variabili diverse.
Le matte risate (evito di proposito di menzionare le reazioni della mia consorte in merito a tali rivelazioni, perché dovrei poi censurarle).
Ovviamente abbiamo smesso di interpretare dopo nemmeno dieci minuti per buttarci nella caccia al tesoro più assurda mai vista, tanto più che i giocatori dei mercenari, giustamente, facevano notare che il loro personaggio al massimo avrebbe potuto prendere a mazzate i bagni, piuttosto che cercare oggetti del genere. A tutto questo si sono aggiunte le battute di scherno del master, che faceva notare, quando noi, dopo due ore e un quarto a ravanare sui bagni chimici, gli abbiamo chiesto consiglio, come anche il figlio di cinque anni risolvesse puzzle simili a quello.
Inoltre, ogni tanto un capannello di gente si fermava vicino a noi,
chiedendo cosa stessimo facendo, ma il massimo lo si è raggiunto con una ragazza che,
davanti ai miei occhi esterrefatti (e a circa mezzo metro di distanza da me) si è messa a scrivere su un foglietto, incurante della mia presenza, “Forza Lucca Pisa me@@a”, dove quest’ultima parola era rimpiazzata da un simpatico disegnetto fumante. Terminata la performance, la giovane si è girata verso di me e, con l’espressione più naturale del mondo, ha affermato “Eh, forza Lucca, Pisa Me@@a! Si capisce che è una cacchina, vero?” e se ne è andata, senza neanche aspettare la mia risposta.
Insomma, dopo DUE ORE E MEZZA qualche puzzle era terminato (quasi tutti, in realtà), quindi il master ci ha detto che potevamo attivare la macchina. A questo punto avremmo dovuto inserire la data di destinazione…….su un account di facebook creato per l’occasione, che ci avrebbe dato accesso ad un profilo in cui uno dei commenti sarebbe stato parte dell’indirizzo di youtube su cui ci sarebbe stato spiegato tutto il retroscena della trama. Ma questo ci è stato detto a voce, perché il tempo era terminato, la fiera stava per chiudere e noi avevamo passato l’ultima mezz’ora ad indovinare la password e l’account per i nostri indirizzi facebook…..e a cercare di entrarvi, perché ovviamente non c’era campo.
EDIT(Aggiungo una chicca che altrimenti andrebbe persa)
il master, svelatoci tutto il retroscena,ci ha detto che l'unica soluzione di tutto sarebbe stata tornare indietro nel tempo e ucciderci. Aveva già previsto la fine!!!!!!! Poi ovviamente si è corretto, e ha detto " certo, anche altri metodi avrebbero avuto successo, forse", salvo rispondere, dopo la mia proposta di NON tornare indietro nel tempo, che quella non poteva essere la soluzione. Sì perchè il grande casino era successo a seguito dei nostri viaggi indietro nel tempo. Va beh, lasciamo perdere.
In conclusione
Che dovrei dire? L’impegno nella preparazione si vedeva (oggetti di scena, immagini ad hoc molto significative, persino pseudo vestiti - il master, per interpretare il vecchietto, ha indossato un mantello con tanto di cappuccio), e la prima ora e mezza è stata anche divertente, più o meno. Non il massimo dell’originalità, ma si vedeva che era l’inizio di qualcosa. La parte Live è stata invece il delirio delle assurdità: a parte il cattivo gusto di mettere dei post it sui bagni chimici, le prese in giro del master e dei passanti non sono stati piacevoli. Se aggiungiamo la forte umidità, direi che quelle due ore e mezza sono state un calvario, niente di più. Non me ne sono andato per rispetto verso chi mi aveva inserito nella sua squadra, ma dire che ci sono andato vicino è usare un eufemismo. La mia ragazza, il giorno successivo, ha avuto mal di testa e raffreddore a causa dell’umidità presa durante la caccia al tesoro. Sinceramente, secondo me quello tutto era fuorchè gioco di ruolo. E non era neanche un live, che ho giocato più volte e che sono decisamente più rispettosi dei propri giocatori. L’arbitro stesso ha affermato, al termine, che già altre volte i ragazzi di Elish avevano portato avventure brutte, anche se probabilmente mai come quella.