Autore Topic: [Sagas of the Icelanders] Westward – 15ª sessione  (Letto 1923 volte)

Daniele Di Rubbo

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Questo è l’actual play della mia quindicesima sessione di “Sagas of the Icelanders: Westward”. Di séguito potete recuperare quelli delle sessioni precedenti:
Qui, invece, potete visualizzare altre risorse utili per la comprensione dell’actual play:
Questa sessione è stata giocata il 26 marzo, per cui valgono le stesse considerazioni fatte nell’actual play precedente: potrei essere meno preciso del solito e i fronti stanno cambiando parecchio.


Mossa di inizio sessione generale

Dopo un breve riassunto della sessione precedente, siamo passati alla mossa di inizio sessione.

Nessuno ha deciso di cambiare le proprie relazioni.

Skallagrim, all’inizio della sessione, aveva marcate le relazioni con Ulf, Hildrid e Gyda; durante questa sessione, marcherà anche la relazione con Vigdis, ottenendo un avanzamento. L’avanzamento è stato cambiare il ruolo del personaggio: Skallagrim è passato dal libretto dell’Uomo a quello del Goði. Analizzeremo con cura questo passaggio più avanti.

Vigdis, all’inizio della sessione, non aveva relazioni marcate; durante questa sessione, marcherà quella con Skallagrim e con Hildrid.

Hildrid, all’inizio della sessione, non aveva relazioni marcate; durante questa sessione, marcherà la relazione con Vermund e con Ingolf.


Mosse di inizio sessione dei personaggi

Passiamo alle mosse di inizio sessione dei personaggi.

Nikitas tira Man’s work per Skallagrim e ottiene un 11. Poi tira anche Slaveowner, spendendo e tirando +1 cibo, e ottiene un 13. Skallagrim, all’inizio della sessione, ha 6 lavoro da spendere, 9 pecore, 2 paglia, 4 legna e 2 cibo. Durante la sessione, spenderà il lavoro e 1 pecora in cambio di 2 paglia, di 6 argento e di 1 cibo.

Francesca tira Running the house per Hildrid e ottiene un 4. Come di consueto, siccome i PG sono pieni di legami gli uni sugli altri, chiedo se qualcuno voglia aiutarla a ottenere almeno un 7, e Talisa risponde alla chiamata spendendo 3 legami e descrivendo come, nei giorni precedenti e seguenti il parto, Vigdis sia costantemente a casa di Hildrid per darle una mano.


Considerazioni iniziali

Questa sessione ha alcuni punti nevralgici da snocciolare: a) la nascita di Loki, il figlio di Hildrid; b) la promessa fatta a Vermund di “affittare” lo schiavo Ari per almeno una stagione; c) il consiglio di guerra che Skallagrim desidera chiamare da tempo.

Ragioniamo sulla nascita di Loki Ingolfsson: dico a Hildrid che suo figlio è sfigurato per metà. È come se il gelo lo avesse bruciato in parte ed è chiaramente un riferimento all’iconografia della dea Hel e alla storia della famiglia di Ingolf, morta per il freddo durante un rigido inverno. È quasi come se Loki portasse su di sé metà di quella maledizione, essendo sfigurato solo in parte da quelle che sembrano bruciature da freddo.

Questa rivelazione mi porta a fare delle domande provocatorie a Hildrid. Le chiedo come Ingolf abbia preso la nascita di un primogenito sfigurato e anche come l’abbia presa lei. Mi risponde che Ingolf non l’ha presa affatto bene. Quanto a Hildrid, la donna pensa che il marito dia la colpa a lei per la nascita di un figlio sfigurato, e anche lei non l’ha presa per nulla bene, anche se preferisce non darlo a vedere, siccome Ingolf è già abbastanza turbato dalla cosa.

Insomma, abbiamo una bella pressione su Hildrid, ed è per questo che decido di iniziare da lei.


1ª scena: Hildrid parla con Ingolf per “affittare” Ari

Ricordo a Francesca che Hildrid aveva preso con Vermund l’impegno di cercare di convincere Ingolf ad affittare il servo Ari per almeno una stagione, in modo da toglierlo dalla famiglia di Vermund e di Thror e di stemperare le tensioni che potrebbero portare Thror ad esplodere e a commettere una strage.

Per questo riprendiamo proprio da una scena in cui Hildrid e Ingolf sono nella loro casa col figlio Loki. Ingolf torna dal pascolo, scuro in volto per gli ultimi accadimenti.

Hildird inizia il discorso e spiega a Ingolf che il fatto che siano solo in due in casa e che lei ora debba badare al bambino, fa sì che farebbe comodo un servo, e dice al marito che vorrebbe che chiedesse a Thror di affittargli Aki.

Ingolf è spiazzato: giudica strana la richiesta e non vede una vera ragione per spendere il denaro dell’affitto; possono tranquillamente andare avanti da soli.

Allora Hildrid va al contrattacco e guarda nel cuore di Ingolf, chiedendomi “Come posso far sì che Ingolf accetti di prendere Ari in casa?”. Rispondo che l’unico modo per convincerlo è raccontargli tutta la storia per filo e per segno, ed è quello che Hildrid decide di fare.

Ingolf ascolta tutta la vicenda di Vermund, di Ari e di Thror e dice alla moglie che la prossima volta avrebbe preferito sapere la verità da sùbito. Poi le dice che, se possono permetterselo, a lui sta bene che la moglie aiuti la sua amica Vermund. Le dice che parlerà con Einar, suocero di Thror, padre di Vermund e suo amico, perché faccia da intermediario con Thror.

Poi taglio la scena e passo a occuparmi di Skallagrim e Vigdis.

Daniele Di Rubbo

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Re:[Sagas of the Icelanders] Westward – 15ª sessione
« Risposta #1 il: 2015-04-16 17:41:55 »
2ª scena: Skallagrim, diventato goði, tiene un consiglio di guerra

Nikitas interviene dicendo che avrebbe piacere a fare in modo da allestire la zona vicino al Pozzo sul Niflheim di modo che sembri di più un tempio e possa accogliere un’assemblea, come per esempio dotandola di panche di legno. Mi chiede cosa dovrebbe fare per fare una cosa del genere e io gli rispondo che dovrebbe spendere 1 legna (mossa dell’MC:stabilisci un prezzo). Nikitas provvede a togliersi la legna e passiamo oltre.

Skallagrim mette in giro la voce che tutti gli uomini atti a portare le armi e che siano al contempo avversi a Harek il Senzadio vengano presso il suo tempio. Tira la mossa Hersir, che aveva preso con uno degli ultimi avanzamenti, e ottiene un 12. Come risultato vi è un grande assembramento di uomini: c’è Vali, Bard, Grim, Ulf e i suoi, Ingolf, Sigurd, Surt, Hrolf e molti che non avevamo ancora visto. C’è anche Vigdis, ovviamente.

Skallagrim prende la parola e spiega la situazione dello strapotere e della prepotenza di Harek e molti sono gli uomini che concordano con lui, che per questo sono giunti e che sono pronti e volenterosi di imbracciare le armi. Anche Ulf parla in suo favore e mostra di essere alleato di Skallagrim in questo proposito.

A un certo punto, Skallagrim cerca di capire cosa stia passando per la testa di Vigdis la Bianca e guarda nel suo cuore, chiedendole “Cosa ne pensi di questa guerra che verrà?”. Ovviamente Vigdis la vede con una certa attesa, ma sa anche che potrebbe portare molta sofferenza. Skallagrim sprona quindi Vigdis a parlare nell’assemblea degli uomini; la cognata prende la parola con parole di coraggio e audacia contro Harek il Senzadio, annunciando che anche lei si unirà all’esercito.

Tuttavia, un uomo alto e burbero, noto a tutti come Orm Yngvarsson, detto “il Gigante” per la sua statura notevole, prende la parola contro Vigdis e dice che, seppur rispettando le imprese del di lei padre, Snorri il Bianco, non è onorevole che un consesso di uomini in arme prenda tra le sue fila una donna. Lo sguardo di Vigdis si fa duro e, prima di reagire in malo modo, guarda nel cuore di Skallagrim e chiede “Come ti senti riguardo all’intervento di Orm?”. Skallagrim è combattuto tra se dare una rispostaccia o una capocciata a Orm, ma per ora si trattiene.

È Vigdis a rispondere. Rivelandosi una femminista ante litteram, chiama Orm col patronimico e richiama le imprese di suo padre Yngvar, che combatté a fianco del di lei padre, Snorri il Bianco. Poi lo mette davanti al fatto che le donne siano creature esattamente come gli uomini e in grado di imbracciare le armi. Orm risponde dandole in parte ragione, ma siccome Vigdis sta sfidando l’ordine costituito, Talisa tira Rebellious e ottiene un 10.

Come risultato, Orm riconosce la validità delle sue parole e le dà il benvenuto all’interno della schiera degli uomini in arme. Tutti urlano e festeggiano per Vigdis la Bianca, per Skallagrim, il nuovo goði, e per la guerra contro Harek.

Durante queste interazioni, Skallagrim ha segnato la relazione con Vigdis e ottenuto un avanzamento, col quale passa dal libretto dell’Uomo a quello del Goði. Prendiamo il manuale e consultiamo le regole del passaggio di libretto. Skallagrim tiene aspetto, nome, possedimenti e mosse dell’Uomo e, inoltre, acquista le mosse iniziali del Goði: di base ottiene Temple e, tra quelle a scelta, prende Legal council.

Come passo ulteriore, Nikitas mi dice che Skallagrim vorrebbe lanciare qualcosa di valore nelle profondità del Pozzo sul Niflheim come sacrificio agli dèi. Gli chiedo cosa e lui mi dice che vi getta una lancia. Gli dico che va bene e, dopo aver consultato il capitolo sulla ricchezza, gli dico di togliersi 2 argento, come prezzo della lancia sacrificale. Poi rileggiamo la mossa personalizzata:

Citazione
Quando lanci qualcosa di valore nelle profondità del Pozzo sul Niflheim, essa sprofonda fin laggiù, come dono per gli dèi e gli esseri che vi dimorano, e scegli uno:
  • è uno scambio: la Pozza restituisce a te qualcosa di cui pensa che tu abbia bisogno
  • intravedi un presagio tra le nebbie e le fosche acque
  • gli dèi ne sono compiaciuti: ottieni 1 legame con essi

Nikitas sceglie di intravedere un presagio tra le nebbie e le fosche acque. Io so bene cosa fargli vedere: il prossimo scatto del conto alla rovescia di Harek il Senzadio prevede:

Citazione
Harek corrompe o convince un potente a stare dalla sua parte nella disputa

Ho sempre immaginato che potrebbe trattarsi di un potente norvegese, tipo uno jarl, e rispondo di conseguenza. Skallagrim vede dei riflessi tra i vapori delle acque del pozzo: ci sono questi drakkar che issano dei vessilli rossi con sopra un leone dietro la cui testa splende un circolo solare; stanno sbarcando sulla costa islandese, sulla spiaggia dove è morta Vigdis la Piccola, e lì li attende la figura di Harek il Senzadio.

Chiedo a Nikitas se per caso in passato abbia causato le ire di questo jarl e lui mi risponde. Gli diamo per nome Snorri il Saggio: costui ebbe un passato da vichingo razziatore, esattamente come Skallagrim, anche se è più giovane di lui. Quando Snorri non era ancora nessuno, Skallagrim ebbe un battibecco con lui sulla spartizione di un bottino, ma Skallagrim non lo calcolò nemmeno e, da allora, Snorri gli serba rancore. Ora Snorri è uno jarl fedele a re Harald Bellachioma ed è detto “il Saggio” poiché ha viaggiato molto e combattuto molte battaglie durante la campagna di conquista del re.

La riunione finisce e tutti tornano alle loro case, ma Ulf si avvicina a Skallagrim e gli ricorda la sua promessa: gli chiede quando manderà suo figlio Njal presso di lui come ostaggio. Skallagrim gli assicura che la cosa avverrà il prima possibile, ma la verità è che non ne ha ancora parlato con nessuno in famiglia, tantomeno con Njal.

Taglio la scena.


3ª scena: Hildrid otiene Aki il thrall in affitto e indaga i pensieri del marito Ingolf

Apriamo questa scena con Vermund e il marito Thror che si recano presso la casa di Hildrid e Ingolf per sistemare la questione dell’affitto dello schiavo Aki.

Appena arrivati, Vermund si avvicina alla culla di Loki e trattiene il turbamento per la sua deformazione, ma Hildrid non è scema e lo nota. Nel mentre, i due uomini si sono allontanati per parlare di affari.

Hildrid attacca bottone con Vermund e, guardando nel suo cuore, chiede “Come posso far sì che Vermund mi faccia un prezzo di favore per Aki?”. La risposta è semplice: deve chiederle di convincere il marito ad abbassare il prezzo per amicizia e, infatti, quando Hildrid glielo chiede, Vermund sembra totalmente intenzionata a farlo.

I due uomini tornano e dicono che l’affare si può concludere. Dopo aver consultato il manuale, faccio fissare da Thror il prezzo di affitto di Aki per una stagione a 3 argento, ma sùbito Hildrid chiede un prezzo di favore e Vermund la spalleggia. Thror accetta di portare il prezzo a 2 argento e l’affare si conclude.

Qui avremmo potuto tagliare la scena, ma decidiamo di andare avanti ancora un poco. In casa ci sono soltanto Hildrid e Ingolf; quest’ultimo si avvicina al figlio Loki e gli getta addosso uno sguardo rattristato per il suo stato. È chiaro che a Hildrid la cosa rechi dispiacere.

Ingolf ha chiaramente addosso dei pensieri pesanti e una vaga tristezza; non fa segreto alla moglie che questi pensieri riguardano la nuova guerra che ci sarà contro Harek e che è preoccupato per la sorte della sua famiglia.

Hildrid usa Scrutinising eye per sondare Ingolf più a fondo. Tira e ottiene un 6. Come mossa dura io decido di ritorcergli contro la mossa e dico che sarà Ingolf a farle due domande. Vi sorprenderà scoprire, assieme a me, che questa mossa dura teoricamente non fa parte delle mosse dell’MC di Sagas of the Icelanders; l’ho usata istintivamente traendola dalla mia esperienza con Apocalypse World. Recentemente mi è capitata un’esperienza simile con Night Witches, il che mi ha fatto riflettere su due cose: a) deve essere una mossa dura che mi piace e che faccio spesso; b) perché cavolo Gregor e Jason si sono dimenticati di inserire una mossa così importante tra gli strumenti dell’MC?!

Le domande che faccio sono “Stai nascondendo qualcosa?” e “Di che cosa hai palesemente bisogno?”. Francesca risponde che no, non sta nascondendo niente, e che quello di cui ha bisogno è la promessa di Ingolf torni a casa, e che non cerchi la morte in battaglia per unirsi agli dèi e ai suoi antenati.

Ingolf glielo promette e tra i due c’è un attimo di tenerezza. Ingolf diventa solare per un po’ e dice che, sebbene gli dèi gli abbiano dato un figlio sfigurato come fosse morso dal gelo, questo porta solo metà della maledizione della sua famiglia, che invece è completamente morta per il freddo. Chissà che sempre gli dèi non gli concedano un nuovo figlio, bello e forte.

La scena si conclude con Hildrid che lascia intendere che, se Ingolf tornerà sano e salvo dalla guerra, i due sposi potranno provare ad avere un altro figlio, quasi come se volesse dare una ragione al marito per tornare vivo.


4ª scena: Skallagrim si consulta con Vigdis

Skallagrim ha sulle sue spalle delle grosse responsabilità. Due su tutte: a) la visione ricevuta dal Pozzo; b) la promessa a Ulf di mandargli Njal in ostaggio. Per queste ragioni vuole parlare con colei della quale si fida di più in famiglia: Vigdis.

La trova che si sta allenando per la battaglia con Njal e il servo Weylin, e la chiama in disparte per parlarle. Sùbito le palesa la visione dello sbarco dello jarl Snorri il Saggio e Vigdis ne è molto inquietata. Non aspetta le domande di Skallagrim, ma è lei ad alzare la voce per dire cose sensate. Tira e ottiene un 9, ma Skallagrim la aiuta spendendo 1 legame e portandola a 10 (è chiaro che Skallagrim abbia bisogno della saggezza della cognata).

Talisa spende 2 prese per dare a Skallagrim due consigli. Il primo è che deve tenere per sé la visione e non parlarne in giro, per evitare di spargere allarmismo, anche tra i suoi alleati. La seconda è che si dovrebbe trovare una persona fidata che si dovrebbe prendere l’incarico di contattare lo jarl per cercare di convincerlo a schierarsi con loro e non con Harek, o perlomeno a rimanere neutrale.

Sùbito il pensiero di Skallagrim va alla madre Ingibjorn, che non vede da anni e che, dopo la morte del marito Grim, è diventata una potente matrona e si è piegata all’autorità di re Harald Bellachioma.

Ma per ora questa questione rimane in sospeso, perché Skallagrim introduce anche la seconda questione, quella del mandare il figlio Njal come ostaggio da Ulf. Vigdis è incredula e rimprovera Skallagrim per la promessa. Skallagrim si giustifica dicendo di essere stato messo alle strette e di non poter disattendere la promessa fatta a Ulf, salvo perdere la faccia e trasformare un alleato in nemico in un momento critico.

I due decidono che Gyda e Njal devono essere avvisati di questo nuovo sviluppo, anche se la pillola andrà loro indorata, e si dividono per portare il messaggio: Skallagrim a Gyda, Vigdis a Njal.

Taglio la scena…


5ª scena: Vigdis mente a Njal per il bene della famiglia

…e riprendiamo con la scena immediatamente successiva. Vigdis torna presso Njal e Weylin, e chiede a Njal di parlare solo con lui.

Una volta rimasti da soli, Vigdis dice a Njal che dovrà andare a vivere da Ulf per un certo periodo, ma sta bene attenta a non accennare al fatto che dovrà andare da lui come ostaggio. La donna pone enfasi sul fatto che alla famiglia occorra qualcuno che stia presso Ulf per sorvegliarlo e per imparare da lui, essendo comunque un uomo potente ed esperto.

Njal è contrario: protesta dicendo che credeva che questo discorso fosse stato già fatto e che fosse stato deciso che lui non avrebbe lasciato la sua famiglia nel momento del bisogno. Vigdis sa che non ha tutti i torti, ma deve anche pensare al fatto che, se Njal non accettasse, la famiglia avrebbe delle grosse ripercussioni con Ulf; per questo rimarca le sue ragioni e tira per spronarlo all’azione, ottenendo un 8. Il che vuol dire che Njal lo farà, ma solo se Vigdis gli prometterà qualcosa in cambio.

La situazione è tesa e la parola sta a me. Io guardo Talisa e le dico che Njal farà ciò che chiede, a patto che lei gli dia la sua rassicurazione che questa è la cosa giusta da fare. Le dico anche che, qualora dicesse una menzogna a Njal su una cosa importante come questa, può stare certa che, qualora Njal lo scoprisse (e prima o poi accadrà), perderebbe per sempre la fiducia in lei (stabilisci un prezzo come mossa morbida). Tuttavia Vigdis è decisa a prendersi la grave responsabilità che le è stata data e, sebbene con riluttanza, dà la sua parola a suo nipote, sapendo di starlo segretamente tradendo.

E con questa nota di cinismo e dramma familiare, la nostra sessione si conclude.


Considerazioni finali

Mi sta piacendo molto come sta uscendo questa saga. Le vicende dei PG e dei PNG sono troppo drammatiche, interessanti ed eroiche al temo stesso, come solo i personaggi delle saghe sanno esserlo, e per questo risultano automaticamente appassionanti.

Mi piace molto che, se da una parte la situazione si sia distesa, piano piano il conflitto si stia palesando da un’altra parte ma, nonostante questo, le avversità non siano monolitiche. Spesso, anche quando il nemico è chiarissimo (Harek il Senzadio), il dramma e le vicissitudini familiari sono tali per cui le triangolazioni tra i personaggi entrino continuamente in gioco, dando sempre nuove opportunità di rendere le vicende dei personaggi degne di una saga (una delle agenda dell’MC).

Il caso di Njal è emblematico in questo senso: era uscito dai miei fronti e ora ci rientra, tiratoci di nuovo dentro dai capelli dai PG stessi. È proprio vero che non esistono status quo!

E cos’altro posso aggiungere se ribadire non che sono molto soddisfatto di come stiamo giocando questa saga?