Autore Topic: [Sagas of the Icelanders] Westward – 12ª sessione  (Letto 2775 volte)

Daniele Di Rubbo

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Questo è l’actual play della mia dodicesima sessione di “Sagas of the Icelanders: Westward”. Di séguito potete recuperare quelli delle sessioni precedenti:
Qui, invece, potete visualizzare altre risorse utili per la comprensione dell’actual play:

Inizio della sessione

Come di consueto, dopo un breve riassunto della sessione precedente, siamo passati alla mossa di inizio sessione.

Nikitas decide di cambiare la relazione di Skallagrim con Gyda (“Farò il possibile per farla stare meglio”) in una relazione con Surt (“Voglio portarlo dalla mia parte”). All’inizio della sessione aveva marcate le relazioni con Gyda e con Vigdis; durante la sessione non me marcherà altre.

Talisa decide di cambiare la relazione di Vigdis con Vali (“Non mi fido di Vali”) in una relazione con Harek (“Non mi fido di Harek”). All’inizio della sessione aveva marcate le relazioni con Skallagrim, Hildrid e Njal; durante la sessione marcherà anche quella con Harek, ottenendo un avanzamento, col quale prenderà la mossa Full of life, che le dà un +1 a young (va a +2 young).

Francesca decide di non cambiare relazioni a Hildrid. All’inizio della sessione non ha relazioni marcate; durante la sessione marcherà la relazione con Gyda.


Mosse di inizio sessione dei personaggi

Passiamo alle mosse di inizio sessione dei personaggi.

Nikitas tira Man’s work per Skallagrim e ottiene 1 lavoro, grazie a un 7. Tira anche Slaveowner, spendendo e tirando +1 cibo, e ottiene un 11, che tradotto significa 3 lavoro. In totale ha 4 lavoro, che decide di spendere immediatamente in cambio di 1 legna, 1 cibo e 4 argento.

Francesca tira un 10 su Running the house per Hildrid e si segna +1 argento, andando a un totale di 7 argento (è ricchissima!).


1ª scena: Skallagrim cerca la famiglia di Koll nei boschi

Comincio sùbito a dire che mi piacerebbe andare al banchetto tenuto da Jorunn in onore di Harek ma, siccome mancano ancora alcuni giorni, chiedo ai giocatori se i loro personaggi voglio compiere qualche incombenza, prima di allora.

Nikitas dice che Skallagrim vorrebbe andare a cercare la famiglia di Koll, per parlare principalmente con Brynhild, la sua vedova, e con Hrolf, il suo primogenito. Francesca dice che Hildrid vorrebbe andare con sua sorella Gyda a trovare il padre Sigurd, come pronosticato durante la scorsa sessione.

Nikitas mi chiede se si sappia qualcosa di dove sia finita la famiglia di Koll e io rispondo che, a chiedere in giro, pare che si stia rifugiando nei boschi sui monti a nordest della casa di Sigurd, suo suocero. Quindi pare che i nostri tre familiari abbiano un pezzo di strada assieme.

Arrivati in prossimità della casa di Sigurd, i tre si salutano e Skallagrim va verso i monti. Non passa molto che vede del fumo provenire dal bosco e, seguitolo, vede il riparo di emergenza preparato dalla famiglia di Koll. Lì trova Brynhild che tiene in braccio il figlio più piccolo, Atli (8 anni), che dorme; nel frattempo, Sigrid (12 anni), sta curando dei pesci messi ad arrostire; sembra che Hrolf manchi.

Skallagrim parla con Brynhild e le annuncia la sua proposta di ospitare la sua famiglia per l’inverno. Brynhild è combattuta e non crede alle sue orecchie: d’altra parte, Skallagrim è pur sempre il cognato di Vigdis, l’ucciditrice (si può dire anche “uccisora”, ma tanto fanno cagare entrambe) di suo marito. Nel frattempo arriva anche Hrolf, che porta con sé un arco e della cacciagione di piccola taglia. Il giovane uomo è ostile a Skallagrim che, data la situazione, decide di considerare una situazione complicata. Tira e ottiene un 6, quindi a me toccherebbe fare una mossa dura.

Ci penso un attimo e decido di dare una scelta a Nikitas: o Hrolf capisce che Skallagrim nasconde qualcosa e cosa nasconde, prendendo 3 legami su di lui; o, se Skallagrim dovesse ospitare Hrolf e la sua famiglia presso di sé, i suoi vicini mormoreranno molto e il suo onore sarà in questione. Nikitas decide che Hrolf capisca le sue vere intenzioni che, se non ve lo ricordate, sono quelle di proporgli un “matrimonio riparatore” con Aslaug Valsdottir, e ottiene 3 legami con lui.

Per rendere la cosa più coerente in fiction, Nikitas decide che Skallagrim glielo proponga quasi apertamente. Hrolf è combattuto e, inorgoglito, chiede a Skallagrim se lui, al suo posto, accetterebbe una proposta simile. Intanto io spendo 1 legame appena ottenuto per fare la domanda “Cosa stai provando?” a Skallagrim da parte di Hrolf Kollsson. Nikitas risponde che in effetti, a ben vedere, neanche lui accetterebbe a cuor leggero di sposare una donna che porta in grembo un figlio altrui, ma allo stesso tempo Skallagrim è anche molto arrabbiato, poiché lui è venuto da queste persone in pace e con una proposta per salvare loro la vita e queste invece lo stanno trattando come se fossero loro a fargli un piacere, accettando.

Nikitas mi chiede se, avendo fatto questa proposta il suo onore sia in questione. Io gli dico che secondo me no, ma se per lui il suo onore dovrebbe essere in questione, allora dovrebbe tirare. Ci pensa su un po’, e decide di no, che non è il caso. Siccome non vuole esasperare ulteriormente la situazione, escalando con insulti, decide di andarsene, lasciando la famiglia di Koll nel suo brodo.

Qui sono davanti a una scelta: potrei chiudere la scena e passare ad altro, oppure fare una delle mie mosse morbide. Alla fine, decido che mi interessa di più tirare fuori qualcosa da questa situazione e offro un’opportunità a Skallagrim. Mentre sta tornando verso valle, Hrolf lo raggiunge, chiamando da lontano. Skallagrim sta a sentire cosa ha da dirgli: il giovane gli dice che l’unico modo perché il suo onore e quello della sua famiglia possano accettare di stare sotto il suo tetto è che Vigdis la Bianca sconfigga anche lui, come ha fatto con suo padre. Nel caso ella vincesse, egli accetterebbe il suo destino e servirebbe Skallagrim con la sua spada, in cambio di ospitalità per sé e per la sua famiglia.

Skallagrim gli dice che lo dirà a Vigdis e che penserà alla sua proposta, e se ne va.

Nikitas mi chiede cosa avrebbe da guadagnarci da una situazione del genere: se si farà ammazzare, lui non potrà più farlo sposare con Aslaug. Però Nikitas non si ricorda che lui ha bisogno disperato di un cadavere; se è quello di un senza onore caduto in disgrazia, non è tanto meglio? Nessuno di pericoloso verrà a reclamarlo. Inoltre, non è detto che chi perde in un duello debba per forza morire.

Non ricordo bene quando, forse a fine sessione, Nikitas mi chiede anche cosa gli costerà creare un nuovo ambiente per la sua fattoria, di modo che possa ospitare anche un’altra famiglia. Si tratta di un’applicazione della mossa Expansion. Ci penso e gli dico che dovrà spendere due settimane di tempo, 2 lavoro e 1 legno.


2ª scena: Hildrid e Gyda vanno da Sigurd

Nel frattempo, Hildrid e Gyda bussano alla porta della casa del padre Sigurd. Vi è sorpresa quando ad aprire loro la porta non è l’uomo, bensì la sua ex serva (e amante) Kadlin, invecchiata negli anni. Gyda è visibilmente innervosita, mentre Hildrid ha una reazione più contenuta.

Le due vengono fatte entrare e, mentre Kadlin va a prendere del latte di pecora da offrire loro, queste cominciano ad assediare il padre di domande, poiché vogliono sapere cosa ci faccia lì Kadlin e se Helga, la seiðkona, sia veramente figlia sua e di Kadlin, e quindi loro sorellastra. Il padre si mostra poco volitivo, e un po’ picchiatello e giocherellone: dice che Kadlin è con lui perché si sente da solo e ora è un uomo libero, e non ammette la paternità di Helga. È Kadlin che, tornata sulla scena, lo spinge a confessare la verità alle figlie.

Gyda sta visibilmente per esplodere e Hildrid guarda nel suo cuore chiedendomi “Cosa pensi riguardo al fatto che Sigurd sia il padre di Helga?”. Gyda sbotta, va su tutte le furie: quello che le dà fastidio è che il padre lo abbia tenuto nascosto così a lungo e non l’abbia detto a loro, le sue figlie, oltre al fatto che le faccia male il pensiero del tradimento nei confronti di sua madre Asny, ora defunta. A questo punto, Sigurd mostra il suo lato più serio e umano e chiede scusa alle sue due figlie, se le ha ferite; ammette di non essere forse il miglior padre, ma di avere anche cercato di agire sempre nel loro interesse.

Hildrid chiede a Sigurd se Helga sappia di essere sua figlia e Sigurd le risponde che lo sa. Hildrid gli chiede anche se non abbia paura di una sua reazione e lui non se ne mostra particolarmente preoccupato. Quello che dà da pensare a Hildrid è che, se le due sorelle avessero saputo prima che Helga era loro sorellastra, avrebbero tentato un approccio più morbido, anziché rischiare di farsi maledire, durante il loro primo incontro.

Finito il momento di tensione, chiudiamo la scena. Come nota personale, devo dire che questa scena mi è piaciuta molto: si sono viste delle dinamiche familiari che non avevamo mai esplorato finora (quelle tra Hildrid, Gyda e loro padre). Mi è piaciuto molto anche come è uscito il personaggio di Sigurd, il quale non avevo neanche minimamente abbozzato e il quale, giocato in questo modo, mi ha suscitato molta simpatia.


3ª scena: Il banchetto di Jorunn

Arriva finalmente il momento del banchetto di Jorunn. Nikitas ci tiene a precisare che non ha ancora parlato della faccenda della sfida che Hrolf ha lanciato a Vigdis: ci tiene prima a far passare il banchetto. Pe contro, Vigdis ha ricevuto da Skallagrim il compito di cercare di ricucire i contatti con Surt.

Vigdis, Hildrid e Ingolf si incontrano sulla strada per casa di Jorunn, come avevano deciso nei giorni precedenti, per andare da Jorunn.

Quando arrivano, ci sono molti conoscenti e familiari di quella parte d’Islanda. Vigdis saluta i suoi parenti: la madre Jorunn, la zia Asny e lo zio Einar. Quest’ultimo va a salutare l’amico Ingolf e gli porta da bere. Ingolf, che all’inizio era molto rigido e sulle sue, si scioglie in fretta, a causa dell’alcol e dell’amicizia. Hildrid si rilassa, poiché lo teneva stretto a sé per evitare che cercasse guai. C’è anche un breve siparietto tra lei e Einar, che le chiede informazioni sulla sua gravidanza.

Vigdis, prende un attimo da parte sua zia Asny per chiarire la faccenda dell’eredità, per la quale ha portato sua madre Asny (e Harek) davanti a Ulf, il goði: vuole chiarire che non c’è astio verso i suoi zii, ma solo la volontà di tutelarsi in vista di un futuro matrimonio suo (e di quello di sua madre). La zia la rassicura che nessuno le serba rancore per quello, e che potranno discutere con calma delle divisioni in un secondo momento.

Inoltre, parlando con sua zia, Vigdis nota che nasconde qualcosa e guardando nel suo cuore mi chiede “Come posso fare per farmelo dire?”. Io le rispondo che basterebbe chiederle con discrezione che cosa la turbi e, chiestoglielo, Asny le dice che è turbata per il rapporto conflittuale tra sua figlia Vermund e il marito Thror. Vigdis la rintuzza, facendo riferimento al fatto che l’infedeltà di sua cugina potrebbe essere arrivata alle orecchie del marito; Asny è sorpresa del fatto che Vigdis lo sappia ma, senza formalizzarsi troppo, le confessa che spera che non sia così, altrimenti, conoscendo il temperamento di Thror, del sangue impregnerà la terra.

Finito questo dialogo, Francesca ci chiede se la cosa sia di pubblico dominio, perché lei aveva pensato che fosse solo lei a conoscerlo. Io le dico che per me è una cosa saputa da pochi e chiedo a Talisa e a Francesca se per caso ne abbiano parlato in passato; forse è per quello che Vigdis lo sa. Francesca dice che probabilmente ne hanno parlato, anche se non lo avevamo ancora stabilito. Talisa chiede scusa, se per caso lo avesse dato troppo per scontato e questo potesse aver causato un problema o un malinteso, ma nessuno di noi sembra essersela presa per questa libertà e quindi andiamo avanti senza problemi.

Anzi, decidiamo di tagliare la scena, perché Nikitas necessita di attenzione.

Daniele Di Rubbo

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Re:[Sagas of the Icelanders] Westward – 12ª sessione
« Risposta #1 il: 2015-03-19 11:41:30 »
4ª scena: Skallagrim impartisce una lezione a Njal e Weylin

Skallagrim è in giro per la sua fattoria, quando sente provenire da dietro un covone di paglia le voci di Njal e di Weylin. Quando li raggiunge, li trova che si stanno allenando con delle spade di legno; pare che Njal stia usando Weylin come avversario e, allo stesso tempo, gli stia insegnando alcuni rudimenti della difesa.

Skallagrim li interroga e Njal risponde che si stanno preparando, poiché il futuro è oscuro e verrà un giorno nel quale dovranno difendere quella casa. Skallagrim è contento che il figlio si sia fatto responsabile, ma è anche molto pensieroso: quella situazione lo preoccupa e tira per considerare una situazione complicata, ottiene un 8 e mi chiede “Qual è il massimo che posso ottenere da questa situazione?”.

Io ci penso un attimo e gli rispondo che mi vengono in mente due buoni modi per uscirne. O interpella Ulf, “oliandolo” con dell’argento, e gli chiede di convocare un consiglio di guerra siccome, in quanto goði, ha l’autorità per farlo; oppure diventa lui stesso un goði, comprando il titolo o impadronendosi di un vecchio tempio caduto in rovina.

Nikitas mi chiede quali siano i vecchi templi a cui sto pensando; forse quello del goði ucciso da Harek? Io gli rispondo che in realtà pensavo al Pozzo sul Niflheim, nella terra di Vali. Lui mi chiede se quello è un tempio, e io gli rispondo che probabilmente lo era e forse potrebbe tornare a esserlo, ma ora quella terra è di Vali. Lui mi ricorda che ha chiesto a Vali cosa volesse per venderglielo, ma che Vali aveva temporeggiato, siccome era assediato da altri problemi. Io gli dico che è vero, e gli ricordo che ora la situazione è precipitata e che forse Vali non vorrà venderlo; gli ricordo anche che Vali aveva detto che avrebbe parlato con Ulf di quel Pozzo, che sono passate settimane e che, quindi, sicuramente lo avrà fatto.

E ora Skallagrim (e Nikitas) hanno le loro risposte; la scena ha perso il suo mordente, per cui la chiudiamo, con Skallagrim che pensa al da farsi.


5ª scena: Hildrid parla a quattr’occhi con Vermund

Hildrid si è separata da suo marito Ingolf al banchetto, che ora brinda con Einar. A un certo punto, vede Vermund Einarsdottir triste e solitaria, seduta su una panca sul retro della fattoria. Memore di quando da bambine giocavano assieme a Vigdis, le si avvicina e le chiede che cosa non vada. Vermund sta sulle sue e non vorrebbe parlare, ma Hildrid usa la sua mossa Scrutinising eye e ottiene un 7, chiedendomi “C’è qualcosa che stai nascondendo?”.

Be’, per Hildrid è facile capirlo: glielo può leggere in faccia, considerato anche che lei ha sempre saputo della storia del tradimento di Vermund con lo schiavo Ari. Hildrid le rivela che sa tutto e Vermund crolla, confidandosi con lei. Vermund si trova in una brutta situazione: Thror comincia a sospettare che ci sia sotto qualcosa, ma non ne ha ancora la certezza; se solo lo scoprisse, dice Vermund, ucciderebbe sia lei che Ari.

Hildrid le chiede se la cosa vada avanti da molto e se abbia dei sentimenti sinceri per Ari. Vermund le risponde che la storia va avanti da diversi anni e che lei teme per l’incolumità di Ari: i due uomini si somigliano fisicamente, ma Ari è tutto ciò di positivo che Thror è di negativo. Hildrid le chiede se i suoi quattro figli sono tutti e quattro del marito e Vermund le confessa che solo due sono di Thror, mentre gli altri due sono di Ari.

Hildrid è pensierosa e, davanti a una Vermund che non sa davvero cosa fare, le consiglia di terminare il suo rapporto con Ari, per il bene suo, di lui e dei suoi figli; di terminare questa storia prima che Thror lo scopra e faccia una strage.

La scena è bella carica e ha portato già frutto, per cui decido di tagliarla in questo momento.


6ª scena: Vigdis si fa valere

Talisa vorrebbe vedere Vigdis davanti a Harek, per cui imposto la scena con Harek seduto su un alto scranno, con i suoi huscarl, tirapiedi, alleati e tributari attorno. Vigdis lo va a salutare e sùbito tra i due si instaura una discussione con detti, non detti e insinuazioni velate, per chi sapesse coglierli.

L’argomento fondamentale è il matrimonio tra Jorunn e Harek, e quest’ultimo si mostra anche fintamente deferente nei confronti di Snorri il Bianco, il padre di Vigdis. A un certo punto, Harek interrompe il gioco, che è andato avanti anche fin troppo per i suoi gusti, e lancia un brindisi in onore di Jorunn, dichiarando davanti a tutti che i due convoleranno a nozze nei primi giorni di primavera.

Vigdis fa buon viso a cattivo gioco e poi si allontana in cerca di Surt. Lo trova isolato e mezzo ubriaco e, quando gli si avvicina, l’uomo la riconosce per il candore dei capelli e la paragona a suo padre Snorri, che era molto famoso per le sue imprese. Vigdis gli chiede cosa stia facendo da solo con quei boccali di birra vuoti e Surt dice che è difficile per un uomo come lui avere attorno altri uomini d’onore, dopo la figura che ha fatto nel duello con Skallagrim. Vigdis lo interroga sul significato delle sue parole e lui si spiega, dicendo che aveva accusato Skallagrim di averlo offeso ma, avendo perso il duello, le sue parole sono risultate mendaci davanti agli dèi; quindi ora gli altri uomini lo guardano con scherno e lui non sa più come comportarsi.

Vigdis si mostra comprensiva con lui e decide di spronarlo all’azione per farlo brindare insieme a lei e ai membri della sua famiglia. Il suo scopo è mostrare a tutti che Surt non è isolato e che qualcuno ancora lo stima e lo considera con onore, ma il tiro risulta in un 6- e a me tocca fare una mossa dura.

Proprio in quel momento, passano da lì anche Bjalfi e Bjarni, i due fratelli huscarl di Harek e, visto che Surt parla con Vigdis, lo scherniscono dicendogli che per lui i veri uomini sono troppo e che può al massimo accompagnarsi con una donna vestita da uomo. Surt si inalbera e vorrebbe aggredire i due fratelli; Vigdis è arrabbiatissima e li offende pesantemente, tanto che Bjalfi, il più vecchio dei due, fa per mettere mano alla spada, ma viene fermato da Bjarni, il più giovane, che gli dice di andare a farsi quattro passi altrove: Harek è lì, li sta guardando e non perdonerà l’aver rovinato quel banchetto.

Bjalfi ascolta a malincuore il fratello e si allontana, ma non prima di sputare per terra rivolto a Vigdis e Surt. Per contro, Bjarni si fa avanti e chiede a Surt e a Vigdis perdono per le parole sue e di suo fratello, se gli hanno arrecato offesa. Dice che a volte la birra dei banchetti dà alla testa anche al più posato degli uomini. Poi, prima di andarsene, in un moto di gentilezza, si avvicina e sussurra a Vigdis di stare attenta, perché se continuerà ad andare in giro a offendere uomini da questa parte delle montagne, non ne troverà sempre di comprensivi come lui.

E qui chiudiamo la scena e la sessione.


Considerazioni finali

Scrivo queste considerazioni diverse settimane dopo aver completato la sessione, anche se la parte precedente dell’actual play era stata già scritta da tempo. In questa sessione, l’attenzione è stata molto spostata su Vigdis e Hildrid, mentre di solito è Skallagrim ad avere leggermente più spazio. Non la considero una cosa negativa; anzi, ritengo che sia normale che lo spotlight si muova in maniera discontinua attraverso le sessioni, a seconda di quello che richiede la fiction.

Non ho molto altro da aggiungere. Vi anticipo solo che nella prossima sessione vedremo succedere diverse cose interessanti.
« Ultima modifica: 2015-03-20 00:25:40 da Daniele Di Rubbo »