Autore Topic: Blades in the Dark - Prime impressioni  (Letto 2290 volte)

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  • Martino Gasparella
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Blades in the Dark - Prime impressioni
« il: 2015-03-17 21:08:49 »
Blades in the dark è un gioco di ambientazione industrial fantasy con un kickstarter di successo ancora in corso. Le impressioni si basano su una prima giocata fatta al volo con la quickstart guide.

Di cosa parla?
I giocatori interpretano dei mascalzoni (ladri, truffatori, assassini,...) che fanno tutti parte di una stessa banda. Il gioco si focalizza su due aspetti: i colpi messi a segno da questa banda e la scalata al potere della banda. Si parte come pezzenti e si dovrebbe arrivare come boss del crimine.

Com'è?
Ad una prima impressione, pieno di meccaniche interessanti ma forse, per certi versi, anche troppo meccanico.
Partiamo dai lati positivi.
C'è uno splendido modo di gestire la pianificazione: quella cosa che in certe partite di D&D poteva prendere ore e ore, qui è gestita in pochi minuti. La banda può solo scegliere un "tipo" di piano (ad esempio: attacco diretto, occulto, infiltrazione...). I piani sono cinque e ognuno ha un qualcosa da riempire, spesso tramite la raccolta di informazioni (per l'infilstrazione, ad esempio, è il punto di ingresso).
E voi direte? Ma tutta la preparazione? Tutte quelle cose che si vedono nei film in cui mi procuro prima la mappa, corrompo la guardia, faccio in modo di avere con me delle frecce avvelenate e cose così?
Altra meccanica geniale: i flashback. Quando si agisce durante la messa in opera del piano, si può agire indifferentemente (quasi) nel presente o nel passato. Esempio: siamo persi nel palazzo di una banda rivale. Uno dei giocatori chiama una scena di flashback in cui si sta procurando la mappa del palazzo da un contatto della banda.
Ci sono poi delle meccaniche molto interessanti per gestire il gioco di squadra e la scalata alle altre bande.
A questo proposito, mi piace moltissimo l'idea che la banda stessa abbia una scheda e possa ottenere upgrade nel corso della partita.

Lati negativi
Perché, allora, troppo meccanico? Soprattutto perché ogni azione è risolta da due tiri: uno per vedere se si riesce. L'altro per vedere la portata del successo che, a volte può essere anche parziale, obbligando i giocatori a tirare di nuovo fino ad ottenere un successo completo (il gioco usa un sistema di segmenti, di cui 4 è il default, che devono essere riempiti tramite successi). Questo, alla prima esperienza, sembrava rallentare un po' il gioco.
Un'altra mia perplessità è che, alla lunga, il tutto possa diventare ripetitivo. Ma lo vedremo solo giocando. 
 
Si tratta solo di prime impressioni al volo: ci sono altre meccaniche interessanti nel gioco, ma mi riservo di integrare dopo qualche partita.



"Saruman believes it is only great power that can hold evil in check, but that is not what I have found. I found it is the small everyday deeds of ordinary folk that keep the darkness at bay... small acts of kindness and love"

Re:Blades in the Dark - Prime impressioni
« Risposta #1 il: 2015-03-17 21:19:27 »
Leggendo questo resoconto mi ricorda molto Leverage RPG (Basato su CortexPlus Action).
Anche lì c'è l'escamotage dei flashback, che è quasi uguale a com'è affrontato qui.

Daniele Di Rubbo

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Re:Blades in the Dark - Prime impressioni
« Risposta #2 il: 2015-03-18 01:53:52 »
Non vorrei dire una cavolata, ma mi pare che nella community ufficiale del gioco, su Google+, qualcuno abbia già fatto notare questo parallelismo.

Daniele Di Rubbo

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Re:Blades in the Dark - Prime impressioni
« Risposta #3 il: 2015-03-20 09:24:41 »
Vi segnalo che John Harper ha da poco aperto un Documento Google aperto (ossia ci possono scrire tutti) di FAQ: https://docs.google.com/document/d/1_kr-InpgZnOKEjtgp6Tt9Iiqzya6hR-JZD4WKtA80yw/edit?usp=sharing

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