Non sono tra i più esperti di Monsterhearts che puoi trovare in giro, ma cercherò comunque di darti un mio parere, tenendo anche conto dei post precedenti.
1. Selezione delle pelli
Secondo me, quello che dici ha senso. Cioè, da quello che mi hanno detto anche molti altri, leggendo la mossa sessuale e il Sé Oscuro si capisce più facilmente di cosa parli veramente il libretto e si evità più facilmente di dire “Che figo! Sono un vampiro fichissimo!”, ignorando tutte le tematiche che il libretto del vampiro porta davvero in gioco in Monsterhearts.
Devo anche dire che è un problema che io ho visto poco, forse anche per come sono fatto io. Di solito scelgo un libretto a sentimento, in base a quello che mi piacerebbe giocare in quel momento, e poi cerco di farmi guidare dagli spunti e dagli input del libretto stesso, mettendoci del mio per riempire gli spazi bianchi, che sono sempre tanti.
Puoi anche semplicemente mettere i libretti al centro del tavolo e dire ai giocatori: “Se davvero dovete leggerne qualche parte, leggete la mossa sessuale e il Sé Oscuro. Il resto non vi servirà e forse vi farà confusione”.
2. Stessa classe
Usare la stessa classe è una cosa che bisognerebbe sempre fare, in tutte le partite. Se hai presente un po’ di teen drama, è dato per scontato che i protagonisti abbiano un sacco di corsi assieme e/o siano dello stesso anno. Penso che non ci siano problemi neanche a essere di anni diversi: magari uno è avanti con dei corsi oppure deve recuperare corsi da anni passati. Fai domande provocatorie e costruisci sulle risposte.
Se usi il modello anglo-sassone di istruzione, puoi anche facilmente usare le mosse uniscili e separali in questo modo, spostando i personaggi tra i vari corsi che hanno o non hanno in comune.
3. Soft start
Come dice Simone, anche io non ricordo nulla che dica di cominciare «nella cameretta». Mi ricordo, invece, come dice Mauro, che il manuale dica di cominciare seguendoli «nella loro routine quotidiana».
Il senso, secondo me, è questo: seguendoli nelle cose comuni dai la falsa impressione che ci sia uno status quo (questa cosa c’era anche in Apocalypse World). Puoi sfruttare questi momenti apparentemente banali delle loro vite per fare domande provocatorie e costruire sulle risposte, prendere appunti, capire in che mondo vivono e quali sono le cose sulle quali non hanno il controllo e sulle quali fare pressione per cercare di metterli in crisi durante la prima sessione e poi farci sopra le Insidie e spingere ancora, durante le sessioni precedenti.
Insomma, non cominciare per forza «nella cameretta», se non vuoi, ma comincia “vicino a casa loro”. Vedi cosa hanno in casa, cosa fanno, cosa amano, cosa odiano; fagli le tue domande provocatorie, sii un loro fan.
4. …
Secondo me, se fai quello che ho detto sopra, sei a posto. Ho visto poche partite di Monsterhearts che dopo la prima sessione non ti lasciassero addosso una voglia tremenda di continuare a giocare. Fai quelle cose, spingi sui loro tasti, valli a stanare e avrai la tua “normalissima” prima sessione, che sarà perfetta per continuare una serie in grande stile.