Gente Che Gioca > Gioco Concreto

[Sagas of the Icelanders] Crema di Giochi 2014

<< < (2/2)

Danear:

--- Citazione ---Questa volta sono stato più bravo del solito per una ragione molto semplice: ho compilato il libretto dell’MC direttamente durante la demo. In particolare, me ne sono fregato di tentare di far coagulare i PNG attorno a certi fronti, cosa che di solito cerco di fare durante la prima sessione delle campagne, per evitare troppa dispersione. Qui sapevo che non avrei dovuto scrivere dei fronti e questa dispersione non sarebbe mai stata problematica. Prendetelo come un esercizio di stile.
--- Termina citazione ---

Potresti chiarirmi questa parte?
p.s. bellissima demo. Mi sono immaginato tutto già solo leggendo, giocando sarà stato mille volte meglio!

Daniele Di Rubbo:
Allora, sì, ti dico solo che è stata davvero una bella demo, e ancora oggi la ricordo con molto piacere. Anche adesso, ogni tanto, quando parlo con Alberto, salta fuori questa sessione e, probabilmente, questa è una delle ragioni per cui Stefano era così entusiasta quando abbiamo deciso di giocare a Sagas of the Icelanders, lo scorso luglio.

Ma veniamo alla tua domanda.

Quando fai l’MC, hai tante cose da tenere sott’occhio. Si presuppone che tu conosca già abbastanza bene le regole, che ti ricordi quando si attivano le mosse di base e quelle di genere, che ti sia guardato le mosse dei libretti che i tuoi giocatori hanno scelto; che tu abbia sotto mano la copia del foglio riassuntivo dell’MC, una mappa dell’Islanda, una mappa delle relazioni che hai schizzato sul momento, possibilmente anche un albero familiare per capirci qualcosa, gli appunti che hai preso sul mondo e sui personaggi, ecc.

Tutte queste cose non sono obbligatorie: per esempio, puoi anche non fare una mappa delle relazioni, un albero familiare, una mappa della saga (in realtà il manuale ti dice di fare mappe, ma suppongo che nessuno muoia se non le fai, a meno che non sia veramente poco chiaro cosa si trovi rispetto a cosa). Secondo me, tuttavia, non è davvero possibile farne a meno: come MC io trovo che questi strumenti mi aiutino enormemente nel mio lavoro; se non li usassi, verrebbe solo una saga più scialba e prenderei decisioni più insipide, perché non avrei davvero coscienza di chi è chi, dove e rispetto a chi. Penso che anche i giocatori ne patirebbero parecchio, visto che spesso mi chiedono di guardare la mappa della saga o l’albero genealogico.

Tutto questo per dire che hai già veramente un sacco di cose da fare. E sai cos’altro hai da fare durante la prima sessione? Compilare il foglio della prima sessione, del quale puoi vedere un bellissimo esempio nel primo post di questa discussione (ma te lo rilinko qui per comodità).

E sai cosa succedeva spesso a me? Che, preso da tutte queste altre cose da fare, specie nelle demo, finivo per non compilarlo, perché tanto non mi sarebbe mai servito per fare i fronti tra la prima e la seconda sessione, visto che nelle demo, per definizione, non ci sarà mai una seconda sessione (salvo in casi veramente rari).

Ora ti posso dire che tutto questo è sbagliato. Quel foglio della prima sessione non ti serve solo per fare i fronti tra la prima e la seconda sessione; ti serve proprio per avere una rapida mappa concettuale di chi e cosa è influenzato da quale dio, anche durante la prima sessione. Questo riverbera a cascata sulle scelte che intraprendi, su come fai agire i tuoi personaggi e su tutta un’altra serie di piccole decisioni e sfumature; fatto sta che ti aiuta a mantenere un ordine mentale e a prendere decisioni, momento per momento.

E adesso devo spiegarti cosa intendevo quando scrissi quella frase:


--- Citazione da: Daniele Di Rubbo - 2014-11-26 23:57:33 ---[…] me ne sono fregato di tentare di far coagulare i PNG attorno a certi fronti, cosa che di solito cerco di fare durante la prima sessione delle campagne, per evitare troppa dispersione.

--- Termina citazione ---

Normalmente, mano a mano che tu, MC, te ne esci con personaggi, eventi, luoghi, ecc. vai a segnarli sul foglio della prima sessione in corrispondenza del “dio” che li influenza.

Qui è bene ricordare che, quando si parla di “dio”, il gioco non prevede per forza che sia la volontà di un dato dio a influenzare quella data potenziale minaccia, ma è semplicemente un modo “colorato” per dare un nome ai fronti in questo gioco. Tuttavia, va anche detto che, spesso, ha senso interpretare quei fronti per davvero come se fossero il risultato della volontà degli dèi. Insomma, l’MC qui può fare come preferisce; basta che tutto abbia senso e che non si vada a fare a pezzi l’immaginario relativo alle saghe che il gruppo ha stabilito come terreno comune durante la prima sessione.

Quando vai a segnare potenziali minacce sul foglio della prima sessione, di solito, succede che, con un procedimento naturale e istintivo (almeno, secondo la mia esperienza), tendi ad aggregare sotto 2–4 (ma dipende molto da come ragioni come MC: è quindi qualcosa di molto personale) dèi/fronti diversi le minacce.

E qui, invece, mi distanzio da quello che dissi allora. Allora ero convinto che fosse potenzialmente problematico avere delle potenziali minacce sparse sotto molti dèi/fronti diversi. Se questo in parte è vero, in parte non lo è.

Quando tu, MC, tra la prima e la seconda sessione, vai a compilare i fronti, dovresti cercare quali sono, secondo te, i principali “grumi” di potenziali minacce. Dovresti sceglierne da un minimo di due a un massimo di tre: ciascuno di quei raggruppamenti dovrebbe essere un fronte col nome di un dio diverso e avere al suo interno da un minimo di due a un massimo di tre minacce formalizzate (in poche parole: da un minimo di 4 minacce sotto 2 fronti, a un massimo di 9 minacce sotto 3 fronti).

Quello che allora ancora non capivo bene è che non è che tutto quello che hai scritto sul foglio della prima sessione debba per forza entrare nei fronti che crei all’inizio del gioco. Ci sono cose che sono potenziali minacce che non entrano in quei fronti, ma che magari incorporerai nei fronti (anche in nuovi fronti) in futuro.

E poi c’è da dire che, in fase di creazione dei fronti, puoi rivedere le decisioni che hai preso, sommariamente e velocemente, durante la prima sessione, mentre compilavi il foglio della prima sessione. Questo significa che posso decidere che una cosa che pensavo agisse influenzata da Hel, in realtà mi è più utile, o posso vederla, anche come influenzata da Loki. E allora la cambio di posto e procedo a incorporarla nei fronti di conseguenza.

Tuttavia, normalmente, quando compili il foglio della prima sessione, dovresti mettere le potenziali minacce dove stanno meglio in quel momento, a seconda della fiction che hanno espresso. Poi, certo, tenderai naturalmente ad aggrumare più potenziali minacce sotto lo stesso dio, perché la nostra mente funziona così e perché il tuo lavoro ne risulterà probabilmente semplificato.

Ecco cosa volevo dire con quelle frasi ed ecco come rivedrei quelle dichiarazioni, alla luce della mia esperienza maturata ulteriormente in questi due anni.

Danear:
Molto interessante. E cristallino, oltretutto. Non posso commentare di più perché il gioco devo ancora leggerlo e provarlo in prima persona ma, dalla mia scarsa ma recentissima esperienza con i PbTA posso dire che come Master ho sempre lasciato che i fronti si formassero seguendo le intenzioni mutevoli dei giocatori. Soprattutto quando si parla ancora delle primissime sessioni, le storie personali e di più ampio respiro sono talmente poco delineate da poterle intrecciare a più riprese, anche con collegamenti all'inizio neanche immaginati. Penso sia la cosa che mia sia piaciuta di più del sistema.

Daniele Di Rubbo:
Allora, il discorso su come si formino i fronti è un capitolo complesso e, tutto sommato, abbastanza a parte, del quale non abbiamo detto tantissimo qui.

In particolare, è giusto farsi guidare dalle scelte dei giocatori (e dei loro personaggi). A conti fatti, significa seguire i principî sii fan dei personaggi dei giocatori e fai in modo che tutto scaturisca dalla fiction, e fare una delle altre cose che il manuale ti prescrive di fare: fai domande e costruisci sulle risposte (nota che in Sagas of the Icelanders, a differenza di molti altri giochi Powered by the Apocalypse, questo non viene presentato come un principio, ma poco male, perché il manuale ti dice lo stesso che devi farlo).

Questo, però, significa solo che tu devi capire quali sono i nodi più interessanti per i giocatori (dei veri e propri marcatori tematici di interesse; altrove li avrai sentiti chiamare flag, magari). Però non è che tu non abbia alcuna voce in capitolo a riguardo.

Innanzitutto, sei tu che fai le domande, per cui farai domande su cose che anche tu ritieni interessanti (non fare mai domande su cose che non ritieni, in qualche modo, interessanti!). Secondariamente, ciò che è importante per un giocatore passa per forza di cose attraverso la tua visione di ciò che quel giocatore ti ha detto che per lui è interessante, e quindi attraverso una rielaborazione che dovrebbe essere interessante anche per te (perché nessuno di noi rielabora le cose in maniera poco interessanti per sé).

Questo era un processo che ne Il Mondo dell’Apocalisse veniva così descritto:


--- Citazione da: “Il Mondo dell’Apocalisse”, p. 109. ---Lascia l’impronta sanguinante delle tue zampacce su tutto quello che tocchi.

--- Termina citazione ---

Secondo me, si tratta esattamente di fare questo: sei lì, in ascolto, pendi dalle labbra dei giocatori, ma sei lì per metterci sopra le tue «zampacce insanguinate», per dargli il sole, ma per farli lottare per avere la luna.

Navigazione

[0] Indice dei post

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa