Autore Topic: [Sagas of the Icelanders] Westward – 2ª sessione  (Letto 3035 volte)

Daniele Di Rubbo

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Questo actual play riguarda la mia seconda sessione di Sagas of the Icelanders, che sto giocando come MC. Se non leggerete almeno la prima di queste due discussioni, probabilmente non capirete molto:

Inoltre, per seguire le vicende di questa sessione, potrebbero servirvi:

In questa sessione siamo stati un po’ sfortunati siccome l’hangout non ha aiutato e abbiamo avuto qualche problema tecnico e di connessione che ci ha portato a iniziare a giocare in ritardo e a qualche fenomeno di lag o di disconnessione.


Questione sulla mossa di inizio sessione/cambiare le relazioni

Abbiamo fatto un breve riepilogo delle puntate precedenti e ci siamo dimenticati di fare la mossa di inizio sessione, perché purtroppo non è riportata sul libretto riassuntivo delle mosse base e, per ricordarsi della sua esistenza, bisogna spulciare il manuale. Di questo ce ne siamo accorti a fine sessione, quando siamo andati a controllare i legami e ci stavamo chiedendo come funzionasse la mossa per cambiare le relazioni.

Infatti, all’inizio avevamo ipotizzato che si potesse utilizzare liberamente durante il gioco, qualora in fiction una relazione fosse o stesse per cambiare, in maniera autoevidente. In realtà, a leggere la mossa di inizio sessione, è chiaro che non funzioni così: a inizio sessione si possono cambiare al massimo due relazioni e si deve aggiungere un legame a ciascuna delle proprie relazioni.

La cattiva interpretazione della mossa non ha causato problemi in questa sessione, siccome essa contava a tutti gli effetti come la continuazione della prima ma, ora che lo sappiamo, la prossima volta non ci guarderemo spaesati, tirando a indovinare sul suo funzionamento.


Scena I: Di come Aki fu ospite presso Vali

Imposto questa scena descrivendo Aki che, accompagnato da Aslaug e Nereid, si reca presso la fattoria di Vali Half-troll. Vali è scontroso e Aki gli si approccia salutandolo e chiamandolo «viso pallido». Qui decido che Aki non sta insultando un altro uomo, perché insultarlo non era veramente sua intenzione e quella mossa è un’azione ben consapevole, fatta per far cambiare a qualcuno il proprio comportamento. Poco dopo spiegherò ai miei compagni di gioco questa decisione, giusto per essere chiaro, e vedo che la scelta è condivisa.

Vali sta per reagire male e Aki considera una situazione complicata; ottiene un 7-9 e mi chiede “Qual è il maggior guadagno che posso ottenere da questa situazione?”. Io gli dico che, se si scusasse Vali, lui ci passerebbe sopra in favore delle regole dell’ospitalità. Aki così fa e viene invitato a entrare in casa.

Da notare come Aki, in questo caso, stabilisca e segni anche una relazione con Vali, siccome la sua mossa andava a colpirlo. La relazione che stabilisce è “Vali mi deve qualcosa” e spiega che, quando era piccolo, lui era giunto nel Vinland e gli aveva promesso che lo avrebbe aiutato a fare una cosa, ma poi è ripartito per l’Islanda e non è più tornato. Siamo stati appositamente vaghi nel decidere cosa Vali avesse promesso, perché Aki mi ha detto che riguarda il suo Segreto, per cui sicuramente lo scopriremo più avanti.


Scena II: Di come Skallagrim e Vali decisero il da farsi riguardo la pietra elfica spostata

In questa seconda scena ho fatto arrivare Skallagrim presso la casa di Vali per parlare della questione della pietra elfica spostata. Quando arriva è introdotto a Vali da uno schiavo, viene fatto entrare e trova Aki seduto al tavolo assieme a Vali con un boccale di idromele in mano, che viene fatto portare anche a lui. Qui inserisco il dettaglio che Nereid obbedisce agli ordini di Vali ma, quando questo non la vede, alza gli occhi al cielo come scocciata. Chi ha letto le mie considerazioni di MC sulla prima sessione vedrà chiaramente dove sto spingendo. Ma si vedrà ancora meglio più avanti in questa sessione.

Skallagrim chiede a Vali la ragione della presenza di Aki, per via del fatto che si mormora che porti cattiva sorte, e questi risponde non troppo velatamente come se in fondo gli pesasse ospitarlo (ricordo che Vali è molto diretto e scorbutico). Aki vuole far sentire Vali in difetto e lo insulta dicendogli che, se è di peso, allora se ne andrà. Qui il suo scopo era quello di farlo sentire un’ospite da quattro soldi e, prima di tirare la mossa, abbiamo riflettuto come gruppo se in effetti fosse il caso di questa situazione e abbiamo deciso che sì, era un insulto.

Tira un 6- e seguo il testo della mossa, che dice che Aki appare a tutti chiaramente come un pazzo. Vali e gli altri (servi compresi) lo guardano come se fosse stralunato e questi gli dice che, se vuole andare, è libero di farlo, ma che per ora gode della sua ospitalità. Lo invita a non fare scenate e a decidersi; interviene anche Aslaug che lascia intendere che vorrebbe che Aki restasse. Forse anche per questo, Aki decide che rimarrà per la notte, come annunciato, e poi se ne andrà.

Qui Luigi mi ha chiesto se dovesse segnare due volte la relazione con Vali. Io gli ho detto di no: se avesse voluto, avrebbe potuto scrivere una nuova relazione con Vali, differente dalla prima, e in quel caso l’avrebbe anche segnata, ma non si può segnare due volte la stessa relazione. Lui, saputo questo, ha deciso di non volere una seconda relazione con Vali e la cosa è finita lì.

Skallagrim guarda nel cuore di Aki: marca la relazione, spende un legame e gli chiede “Come si sente realmente il tuo personaggio?”. Precisa che in particolare vorrebbe capire se ha fatto apposta a fare quella scenata o non sa semplicemente come comportarsi. La risposta di Aki è che quella scenata era fatta apposta.

Skallagrim informa Vali dell’accaduto con la pietra elfica e chiede ad Aki se per caso lui non abbia spostato la pietra per errore. Vali sembra turbato e soppesa il da farsi e Aki dice che lui non c’entra; io chiedo a Luigi se quello che Aki ha detto è vero e lui mi risponde di sì. Me lo segno; viceversa avrei agito diversamente, ovviamente.

Skallagrim propone a Vali di risolvere la cosa senza passare per il goði, cosa che sicuramente costerebbe tempo, risorse e fatica, e propone addirittura di far rimettere a posto la pietra elfica da Aki (tanto è già maledetto di suo!). Decide di guardare nel suo cuore: spende un legame, marca la relazione e mi chiede “Come posso far sì che Vali non voglia passare per il goði?”. Io mi blocco per un po’ a pensare, ma intanto chiedo come si chiami questo  goði a Talisa, che era fuori scena. Lei pesca Ulf dalla lista dei nomi e io me lo appunto. Intanto Nikitas mi ricorda che chiaramente posso anche decidere che non c’è modo di convincere Vali. Ci rifletto ancora un secondo e gli offro una scappatoia: Vali è troppo onorevole e non vuole che si sappia che lui e Skallagim non sono passati per il goði («Cosa penserebbe di noi la gente?!»), ma alternativamente sarebbe contento ugualmente di risolvere la faccenda alla vecchia maniera, passando per Helga la seiðkona, mentre non prende neanche in considerazione l’ipotesi di far spostare la pietra ad Aki.

Skallagrim lo ringrazia, dice che ci penserà e torna a casa sua.


Scena III: Di come Vigdis uccise Koll l’huscarl per salvare sua zia Asny

Comincio a fare delle domande a Vigdis sulla sua famiglia: scopriamo che suo padre si chiamava Snorri the White, che era albino come lei e che è morto in una scorreria quindici anni fa, due anni prima della faida con Harek the Godless (che quindi risale a ben tredici anni fa, dettagli stabilito da tutti i giocatori assieme). Scopriamo altresì che sua madre Jorunn ha una sorella, Asny, che è sposata con Einar, con la quale ha avuto una figlia, Vermund, che a sua volta ha quattro figli e che spesso veniva usata da Jorunn come modello positivo da contrapporre a Vigdis.

Tutto questo materiale mi è utilissimo: volevo mettere Vigdis nella situazione di segnare relazioni o di fare mosse, ma mi serviva un appiglio. Volevo metterla in scena con Jorunn, ma per quello che avevo in mente mi serviva passare da un intermediario, per cui ho cominciato a fare domande sui familiari e ho deciso che Asny avrebbe fatto al caso mio.

Vigdis sta raccogliendo legna vicino a un boschetto quando, oltre di esso, sente le urla di una donna e la voce sguaiata di un uomo. Lascia la legna e accorre, impugnata l’accetta che aveva con sé. Lì vede un uomo che aggredisce una donna, sua zia Asny, caduta per terra: le trattiene le vesti e la sta per ferire con la spada, come se avesse tentato di abusare di lei ma, incollerito per la sua resistenza, ora stesse tentando di colpirla a morte.

Chiedo a Vigdis se riconoscerebbe l’huscarl di qualcuno qui attorno e lei mi propone che si tratti di un huscarl di Harek, cosa che già ipotizzavo. Le dico che è così e gli do nome Koll; lo descrivo violento e apparentemente ubriaco.

Vigdis si mette in mezzo per salvare sua zia e tira la mossa True heart; ottiene un 9 e quindi deve subire danno grave. Tira anche quella mossa e ottiene un 10+, scegliendo che la ferita guarisca da sola e che non le lasci una cicatrice.

La spada di Koll la colpisce sbadatamente nel basso ventre: ora lui potrebbe ucciderla, ma anche Vigdis potrebbe. Le chiedo cosa fa e lei mi dice che tenta di ucciderlo con un’accettata in testa. È una donna e non ha la mossa per accettare una sfida fisica, ma in questo caso sta chiaramente tentando il fato. Tira la mossa e ottiene un 10+: Koll cade per terra con la testa sfondata e innaffia il suolo di sangue.

Vigdis è ferita ma può camminare, anche se a fatica. Si rivolge a sua zia Asny, sotto shock, e la porta con sé alla fattoria di Skallagrim.


Scena IV: Di come Aki giacque con Nereid

Decido di smuovere un po’ le acque e di triangolare, e chi ha letto le mie considerazioni da MC sulla prima sessione sa cosa intendo.

È notte e Aki dorme nella casa di Vali. Non ci sono stanze, ma delle tende separano talvolta gli ambienti. Aki è svegliato da Nereid che si reca da lui e gli si spoglia davanti. Lui rimane sbigottito, ma è chiaro che lei voglia dormire con lui e, sebbene dapprima Aki resti sulle sue, poi la cosa va avanti.

Una volta terminato l’atto, Aki ne chiede la ragione e Nereid confessa che, se non l’avesse fatto lei, sarebbe venuta la sua “padrona” Aslaug e, se suo padre l’avesse scoperta con Aki, sarebbe finita davvero molto male. Aki le chiede se è per aiutare Aslaug che ha fatto questo e lei risponde che è perché voleva. Aki parla con lei della schiavitù, un concetto che a lui sembra molto strano: Nereid sa di essere una “cosa” di Vali, ma considera Aslaug una sua amica, sebbene formalmente anche lei sia sua padrona. Nereid sembra troppo libera e indipendente per essere una schiava.

Prima che Nereid se ne vada, Aki le regala la sua pelle di orso logora; sblocca la mossa, segna una relazione e ottiene un legame con lei. Inoltre le chiede di mantenere il segreto sul loro momento di intimità, per evitare che la cosa possa causare problemi. Lei accetta e Aki segna come relazione “Condivido un segreto con Nereid: siamo stati a letto insieme”.

Da notare che qui ho chiesto a Luigi come lo facesse sentire l’accaduto e lui mi ha risposto che dalle sue parti è normale che una donna e un uomo vadano a letto in questo modo ma, di solito, almeno prima si conoscono da un po’. Tuttavia, come vedete, la cosa non è stata d’ostacolo.


Scena V: Di come Vigdis e sua zia Asny furono ricevute presso casa di Skallagrim

Dovrei tornare con la scena a Nikitas che mi dice che vorrebbe spendere 1 lavoro per raccogliere 1 paglia. Ok, quindi è alla sua fattoria a lavorare alla paglia con Njal e, proprio in quel momento, sta arrivando Vigdis, ferita, con appresso sua zia Asny, sotto shock.

Njal fa notare la cosa e Skallagrim lo manda a chiamare la madre Gyda, mentre lui soccorre le due donne. Vigdis racconta l’accaduto a Skallagrim, che è ovviamente allarmato. Poi le due donne vengono fatte accomodare in casa. Skallagrim valuta il da farsi, ma decide di guardare nel cuore di Vigdis per chiederle “Cosa intende fare il tuo personaggio?”. Talisa risponde che vorrebbe far sì che la cosa legalmente non porti a gravi conseguenze: d’altra parte Koll è morto nel tentativo di difesa di una sua parente da un’aggressione fisica.

Skallagrim comincia a pensare che forse è il caso di andare dal goði: prima la pietra elfica e poi questa. Gyda interviene ribadendo il concetto che nessuno può pretendere riparazione per la morte di Koll: secondo la legge, Vigdis aveva tutto il diritto di ucciderlo, e ha fatto bene!

A questo punto interviene Asny che, ripresasi, chiede di poter parlare a quattrocchi con Vigdis. Gyda vorrebbe curiosare, ma Skallagrim accetta di concedere loro della privacy e porta via sua moglie (anche Njal li segue), lasciandole sole. Asny dice che, quando Koll l’aveva assaltata, stava andando a trovare Vigdis per portarle una cattiva notizia: sua madre Jorunn ha accettato una richiesta di matrimonio da parte di Harek the Godless.

Vigdis ne è sconvolta e si oppone fermamente ma, quando fa per alzarsi, il dolore della sua ferita le ricorda che deve stare a riposo. Chiede alla zia se ha altre “brutte notizie” da darle; questa esita, come se ne avesse altre ma non volesse dire, ma Vigdis gliele tira fuori: suo marito Einar continua ad assillarla perché la nipote prenda marito. Ovviamente Vigdis si oppone fermamente anche a questa cosa e tira una breve filippica sul dire e fare cose sensate (e sua madre, chiaramente, non sta facendo cose sensate). Valutiamo se per caso stia attivando la mossa Rebellious o alzare la voce per dire cose sensate, ma decidiamo di comune accordo che non è nessuno dei due casi.

La scena si conclude con Asny che accarezza in viso la nipote e la ringrazia per averla salvata, e con essa si conclude anche la sessione.


Conclusioni

A questo punto ci poniamo la questione del cambiare le relazioni e dei legami, cosa di cui ho parlato all’inizio di questo actual play, e ne veniamo a capo.

Nikitas aveva segnalato di aver fatto un avanzamento, durante l’ultima scena, e aveva intenzione di prendere la mossa Expansion, ma ha anche detto che, prima dell’inizio della prossima sessione, penserà se fare un altro avanzamento al posto di questo. La cosa sta bene a tutti; basta che all’inizio della prossima sessione sia chiaro quale avanzamento avrà preso.

Luigi ha fatto notare che, in maniera “stupida”, non ha sfruttato l’occasione di fare avanzamento, cercando di fare una mossa su Skallagrim, ma io gli ho detto di non preoccuparsi, che certamente ci saranno ancora tante occasioni.

Talisa, invece, ha avuto poche occasioni di marcare una relazione. Qui me ne prendo la colpa io e ho detto che cercherò di rimediare. Ho spiegato come mai non l’ho messa direttamente in alcune situazioni, ma piuttosto in altre, e in particolare l’idea che c’era dietro la scena con la zia: dato quello che ci eravamo detti la scorsa sessione, non aveva senso che la madre andasse a parlare con la figlia del matrimonio. Mi serviva un intermediario e, allo stesso tempo, ho cercato di metterla in una situazione in cui potesse brillare con le sue mosse.

La cosa, a quanto pare, non è stata problematica per nessuno.

Durante la sessione è emerso che Talisa, per esempio, sta giocando per capire come funziona il gioco e come le mosse interagiscono tra di loro: si sta preoccupando poco del fare avanzamenti e sta giocando per “vedere cosa succede”, che secondo me è sempre una buona cosa, in un gioco come Sagas of the Icelanders. Ha anche detto che le sembra che le mosse in qualche modo “limitino” i PG e io ho cercato di spiegare la filosofia dietro di esse e il fatto che per fare le cose non occorrano le mosse: esse si limitano a dire quali sono le parti davvero importanti del gioco. Le altre cose che non ricadono sotto una mossa o semplicemente succedono o richiedono che l’MC faccia una delle sue mosse, seguendo i princìpi. Ho anche fatto degli esempi concreti di cosa intendessi con questo.

Da ultimo ho chiesto suggerimenti, pareri, desiderata ecc. L’unica cosa che è emersa è stata una richiesta di Nikitas di vedere un po’ di soprannaturale: anche se sembra che il suo personaggio se ne freghi, lui in realtà è interessato a questi aspetti. Gli ho detto che nei miei appunti sono già presenti idee di questo tipo, come ben saprà chi ha letto i miei ragionamenti da MC sulla prima sessione, (gliele ho anche citate) e che cercherò di spingere anche in questa direzione.

A questo punto la nostra sessione è finita e ci siamo salutati dandoci appuntamento alla settimana prossima. In questa settimana mi toccherà anche sistemare i fronti. Per quelli vi rimando a un’altra discussione, che conto di scrivere prossimamente.
« Ultima modifica: 2014-10-16 21:15:21 da Daniele Di Rubbo »