Anche questa volta cercherò di scrivere un actual play che renda chiare anche le interazioni che ci sono state al tavolo. Magari fallirò (o non riuscirò altrettanto bene che nella prima sessione) perché la seconda sessione, com’è ovvio, è stata più lunga, come numero di scene, e complessa, come interazioni nei conflitti.
Come aiuto per comprendere questo actual play, potete anche
leggere della nostra prima sessione, accedere alle nostre
schede dei personaggi e alla
mappa delle relazioni della nostra campagna.
Preparazione e inizioCi siamo trovati, come di consueto, abbiamo parlato del più e del meno per un po’ e poi, venuto il momento, abbiamo acceso la candela pronunciando la frase rituale «Tanto tempo fa, il Popolo periva ai confini del mondo».
Abbiamo guardato le nostre schede e ho ricordato ai miei compagni di gioco che non è necessario fare delle scene incentrate sui Protagonisti in modo che si segua obbligatoriamente il senso orario al tavolo, ma che basta che non si inizi un secondo giro di scene prima che tutti i Protagonisti abbiano avuto ciascuno la sua.
Abbiamo discusso un po’ sul da farsi ed è emerso che sarebbe stato interessante incentrare una scena su Aquarius, siccome alla fine della sessione precedente lo avevamo lasciato proprio sulle spine e, prima di andare avanti con gli altri, ci premeva sapere cosa fare con lui.
1ª scena: Il processo di AquariusPrende la parola Simone, come Errore di Aquarius, che imposta una scena nella quale c’è Aquarius in un’aula di tribunale, al cospetto di un giudice e di alcuni testimoni, tra cui Ophiuchus e Zuben El Genubi. Il primo è interpretato da me (in quanto Luna), il secondo è interpretato da Simone (in quanto Errore). Dopo uno scambio di opinioni, decidiamo di lasciare interpretare il giudice a Simone, siccome decidiamo che in scena ci sarà anche Zuben El Shemali (giocato da me), in qualità di difensore di Aquarius, per non darmi ben tre PNG da gestire.
Cos’è successo in scena? Zuben El Shemali tenta di difendere Aquarius, mentre Zuben El Genubi lo accusa e Ophiuchus ha un ruolo neutro. Aquarius, alla fine, dichiara di essere giunto in città solo per recuperare un libro proibito, appartenuto al suo ex mentore, Alioth, per non farlo cadere in cattive mani. Aquarius riesce a dimostrare la sua buona fede davanti alla corte, che tuttavia lo obbliga a portare a compimento con successo una missione di espiazione, prima di ritirargli lo stato di “Esule”.
Cose interessanti? Ci abbiamo messo un po’ ad andare a conflitto. Io, come Luna, ho cercato di far notare a Simone e Davide che eravamo chiaramente in conflitto, così che qualcuno facesse un’affermazione sufficientemente forte per iniziarlo davvero. Poi queste dichiarazioni sono arrivate e tutto è andato avanti alla perfezione.
Ricordo anche che, a un certo punto, Davide si è posto il problema di definire la ragione del suo esilio (ha “Esule” come Aspetto del Tema delle Cariche). Ci ha messo un po’ a tirare fuori un’idea che gli piacesse, mentre io e Simone gli abbiamo dato alcuni suggerimenti. Alla fine ha deciso di essere stato esiliato poiché aveva trovato dei libri proibiti di sapere demoniaco tra quelli di Alioth. Non aveva avuto il cuore di denunciare il proprio maestro, ma aveva nascosto il più pericoloso di quei libri in un luogo sconosciuto, di modo che nessuno potesse utilizzarlo per fare del male ulteriore. Ophiuchus, amico di Aquarius, lo aveva segretamente scoperto e denunciato, causando il suo esilio, per poi pentirsi del suo atto, in un secondo momento.
Purtroppo non mi ricordo molti dettagli del conflitto, per cui non ve lo rievocherò. Evidenzio solo che, anche se non ricordo bene come, in questa scena Simone ha marcato l’Aspetto del Tema del Fato “Alioth, il nostro ex mentore corrotto”.
2ª scena: Il rapimento di AlrischaSegue qualche momento di indecisione, ma poi Davide chiama su di me una scena come Errore di Adhara.
Cos’è successo in scena? È la continuazione diretta della scena precedente di Adhara: Adhara, nelle sue stanze, ride e beve con Alrischa; arriva un manipolo di soldati che dicono di essere inviati da Sadachbia, Signore del Palazzo di Mezzo e padre di Alrischa, che pretende che essi gli portino sua figlia. Io/Adhara metto mano alla spada di mio padre e gli intimo di non disonorare la mia casa e i miei ospiti; loro non mi prestano ascolto ma, anzi, mi attaccano e io li abbatto tutti, anche se alcuni di loro riescono a fuggire con Alrischa.
Cose interessanti? Ho apprezzato il colpo di mano di Davide come Errore. Qui abbiamo solo due brevi conflitti:
Errore: Le guardie rapiscono Alrischa e la portano via.
Adhara: Ma solo se essa non viene ferita.
Errore: E fu così che accadde.
Sùbito dopo io dico che non vorrei ferire le guardie del padre di Alrischa, se non strettamente necessario («sono pur sempre anche loro del Popolo»), ma Davide…
Errore: Però nel combattimento la tua forza è grande e perciò tutte le guardie sono morte.
Adhara: Ma solo se tutti riconoscono che era mio diritto ucciderle.
Errore: E fu così che accadde.
Adhara: Ragazzi, forse è il caso di chiudere questa scena…
Gli altri annuiscono.
Adhara: E così fu.
Alla fine della scena discutiamo un attimo del fatto se questo dia atto a un tiro di Esperienza. Rileggiamo: secondo Simone era in pericolo la mia vita e avevano disonorato la mia casa, per cui no. Io sono d’accordo con Simone, ma preciso che solo Davide ha l’ultima parola. Anche Davide presta attenzione alle parole del manuale e decide che non gli sembra appropriato che io tiri per l’Esperienza. Personalmente, a guardare questa scena ora, mi pare che forse avrei dovuto tirare per cinismo.
Tutto sommato a me stava bene che le guardie rapissero Alrischa: consideravo interessante andare a vedere in scene future la sua sorte e capire se davvero Adhara tiene a lei o è soltanto il suo dovere di cavaliere a spingerla ad agire. Suppongo che Davide abbia chiamato questa scena per i medesimi motivi. È per quello che nel conflitto non sono stato a sindacare tanto sul successo di Adhara quanto sulla salute di Alrischa (il che è già abbastanza significativo).
3ª scena: La missione di Naos, Aquarius e KerhahChiamo io la scena come Errore di Naos. Naos si trova nei Ghiacci Esterni con Kerhah, il fantasma di suo fratello Almach (una presenza lugubre e appena percettibile della cui presenza i cavalieri sono all’oscuro) e Aquarius, affidato alla loro missione perché compia la sua espiazione.
Cos’è successo in scena? Il loro compito è quello di introdursi in una caverna di ghiaccio e distruggere la presenza malevola che vi alberga o, almeno, tornare con notizie vitali su di essa. All’inizio c’è uno scambio di battute tra i tre cavalieri, che poi si introducono nella caverna e vi trovano all’interno la Fulgida Macchina da Tortura, che sta distorcendo delle bestie e Aludra, la donna amata da Naos, che si trova tra le sue tenaglie. Naos si scaglia contro la Macchina, libera Aludra e poi fugge dalla caverna con gli altri.
Cose interessanti? Durante il gioco libero e i dialoghi iniziali, io interpretavo Kerhah. Appena ho notato che ci stavamo un po’ supercazzolando e le cose importanti da dire ormai erano state dette, ho spinto avanti l’azione, facendo entrare Kerhah nella caverna, di modo che gli altri lo seguissero.
All’inizio non sapevo bene su che minaccia impostare questa scena, ma mi è bastato guardare il Cosmo di Naos perché avessi l’idea di mettere in scena la Macchina. Una volta entrati nella caverna, parto sùbito con una dichiarazione molto forte:
Errore: Vedendo l’orribile Macchina, Naos è preso da una paura primordiale e fugge, lasciando lì i suoi compagni.
Naos: Chiedi decisamente troppo!
Qui Simone marca il Tema delle Capacità, invocando il suo Aspetto “Grosso”: siccome è tanto grande non potrà essere spaventato dalla Macchina. Io e Davide (la Luna; è lui che deve giudicare) siamo d’accordo sull’uso del Tema. Pertanto io devo o chiedere qualcosa di completamente diverso o ridurre sensibilmente la mia dichiarazione; opto per la prima:
Errore: Tra le chele meccaniche della Fulgida Macchina da tortura c’è la bella Aludra, la donna che ami.
Davide giudica che sia qualcosa di completamente diverso, quindi andiamo avanti.
Naos: Ma solo se mi scaglio contro la Macchina e con la mia spada faccio forza sulla chela, liberandola.
Qui decido di mettere in crisi Simone e gli rispondo con un «Ed inoltre…» segnando il Tema del Fato e invocando l’Aspetto “Relazione: Rivalità con Kerhah”. Tutti giudicano che il Tema sia usato in modo appropriato.
Errore: Ed inoltre, Kerhah si fa avanti aiutandoti. Aludra cade tra le sue braccia, i loro sguardi si incrociano e lei si innamora di lui.
L’idea di mettere in pericolo Aludra mi è venuta di getto e quella di fare un rilancio molto forte con un «Ed inoltre…», chiamando anche in causa Kerhah, era troppo ghiotta per non essere colta. In questo modo, oltretutto, restringevo la possibilità di scelta di Simone, poiché a «Ed inoltre…» si può rispondere con una scelta ristretta di frasi rituali. E, in effetti, qui mando in crisi Simone. E grazie al cavolo! Se non avessi sospettato che sarebbe stato esplosivo, non avrei mai fatto un rilancio del genere. All’inizio pensa di rispondermi con un «Questo non accadrà!», ma quando leggiamo il manuale e gli è chiaro che dovrebbe fare un 1 su un d6, decide di cambiare idea. A nessuno di noi causa problemi il cambio di scelta: stiamo imparando il gioco man mano ed è giusto che ciascuno di noi faccia scelte consapevoli.
Per questo, Simone segna il Tema del Fato e anche lui invoca la “Relazione: Rivalità con Kerhah”. Ovviamente siamo tutti concordi nel dire che è attinente e Davide, la Luna, dice che va bene (da regolamento l’ultima parola in merito spetta alla Luna).
Decido di chiedere qualcosa di nettamente diverso:
Naos: Chiedi decisamente troppo!
Errore: Ok! Allora, ma solo se nel liberarla un frammento della Macchina passa dentro Aludra.
Naos: E fu così che accadde.
A quel punto siamo tutti soddisfatti della scena che è venuta fuori e, quando Naos e Aquarius dicono di lasciare la caverna, io non obietto e anzi chiudo la scena con «E così fu».