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Fantasy Fligh - The End of the World...dove è finita l'alterazione di sé?

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Gabriele Baldassarre:
Stando ad una nota sul sito Fantasy Flight Games stanno lavorando ad un GDR apocalittico seriale in cui i giocatori interpretano se stessi.

http://www.fantasyflightgames.com/edge_news.asp?eidn=5027

impatto scenico poderoso, idea senza dubbio originale, climax notevole ma secondo me...non funziona...

dov'è l'alterazione di sé giocatore -> personaggio che è uno dei punti di forza di un gioco di ruolo?

la loro ipotesi è che per vivere uno scenario epico e il proprio personale cammino dell'eroe basta cambiare il mondo, mentre non c'è bisogno di cambiare (quantomeno esteriomente) sé stessi

eppure ho SERI dubbi che questo meccanismo funzioni...anche solo (ma non solo) per una questione dei meccanismi di autodifesa mentale che si ingenerano nei giocatori stessi....mah...

sbaglio?

Antonio Caciolli:
ma mi pare sia per dire che uno giocherà PG umani normali in una situazione apocalittica e non persone sovrannaturali. Considerando il mondo dei giocatori GDR altrimenti un talento come Natural Leader o come Wants Revenge non avrebbe senso  ;) :D

Gabriele Baldassarre:

--- Citazione da: Antonio Caciolli - 2014-09-04 12:15:30 ---ma mi pare sia per dire che uno giocherà PG umani normali in una situazione apocalittica e non persone sovrannaturali. Considerando il mondo dei giocatori GDR altrimenti un talento come Natural Leader o come Wants Revenge non avrebbe senso  ;) :D

--- Termina citazione ---

credo di no. Nel gioco uno giocherà SE STESSO.
nella sua città, con i suoi familiari, con i suoi amici.

suppongo (anzi, voglio credere...in effetti non lo dice) che questo sia il pretesto di partenza per una digressione ucronica; questo potrebbe essere divertente nel breve, oppure generare un incasinatissimo pastiche.

sui talenti...non a caso trovo quei talenti (ed i talenti motivazionali in genere) una vera scemenza, in un regolamento di gioco :) ma questa ovviamente è solo la mia opinione

Simone Micucci:
Boh, non mi sbilancio prima di vedere il gioco e tutte le sue componenti.

Alcune di quelle dichiarazioni mi sembrano solo un pelo...ingenue?

Moreno Roncucci:
Premesso che il gioco non mi ispira la minima fiducia, rispondo semplicemente a Gabriele sul "giocare s stessi".

Qual è il problema? A parte che gran parte dei gamers lo fanno già in D&D (quelli che lo giocano alla World of Warcract, come si infilassero in una tuta a forma di barbaro ma sono sempre loro all'interno), in ogni caso ti crei un personaggio e lo muovi in una spazio immaginato condiviso secondo un sistema di gioco.

Quel personaggio magari si chiama come te e rappresenta la tua personale immagine di cosa faresti tu in quella situazione, ma è "immaginario" esattamente come se ti immagini di essere un guerriero vichingo: "cosa farebbe Ulfar il sanguinario in questa situazione?" "cosa farebbe un Gabriele Baldassarre di un mondo alternativo dove è arrivata l'apocalisse e si aggirano gli zombi in questa situazione?". In pratica in gioco è difficile o facile uguale visto che anche Ulfgar non è che un te stesso alternativo (magari con diversa personalità... come tutti i se stessi alternativi.

Non sarebbe un gdr solo se non fosse immaginato, cioè solo se ti chiudono DAVVERO (nella realtà) in una stanza con uno zombie.

Non so, tutte queste paure (e qui non parlo solo del giocare sè stessi, ma anche altre che si sentono in giro, sul giocare senza GM, giocare con donne, giocare giochi non fantasy, giocare senza dadi, giocare live, etc.) mi sembrano tutte varianti della stessa paura dell'ignoto, e mi ricordano i galli di Asterix che hanno paura che il cielo gli cada sulla testa,...

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