Autore Topic: [link-articolo-ENG] L' "Extintion Burst" della cultura del gamer?  (Letto 9682 volte)

Beh, molto dipende da COME arrivano i nuovi arrivati.  ;)

Nel caso delle donne nel mondo videoludico... in silenzio. Finora.



sarà che ho lavorato per un po' di tempo con una giocatrice accanita di Call of Duty (e ciò, a onor del vero , mi ha permesso di notare come attirasse maschi famelici alla sfida, peraltro in genere impallinandoli).

...ma mi ricordo (sia sempre maledetto google groups) anche una disuccione su un gdrin cui alcuni giocatori non concepivano nemmeno la presenza di donne al tavolo da gioco.
Per cui ho visto  entrambi i tipi di "indigeni"

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Ecco... se uno si ritiene offeso da tutto ciò, lo voglio fuori dal mio hobby, così come voglio fuori dalle mie 'Con Indie quelli che parlavano di "giochini gay" intendendo che i giochi "indie" non erano abbastanza "spacca e ammazza" (leggi: "machisti").



guarda, su questo con me sfondi una porta aperta. (ma "giochini gay" non era un'espressione nata nel mondo indie? Mi sa che mi son perso qualche puntata della polemica, poco male)

CMQ sia, qual che volevo dire, è il "come" arrivano i nuovi. Se arrivano da "evangelizzatori-che-voi-non -capite-una -mazza" o da "hey-ma-perchè-nessuno-ha-mai-pensato-a questo"? che sono 2 approcci, se permettete, RADICALMENTE diversi

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Continuano ad essere benvenuti i curiosi e quelli che vogliono giocare ad altro senza sentirsi offesi che esista qualcosa che è fatto per una più ampia varietà di gusti, esperienze, ecc.


(per favore, niente risposte monoriga, è troppo facile vederci frecciatine dove non ci sono, o fingere che non ci siano dove ci sono... vedi Regolamento)

Ci mancherebbe, assolutamente concorde.
E.. chiedo venia per il monoriga, tendo a dimenticarmelo..
Alberto M.   - Ventura"il problema è che io ci tengo a che il mio personaggio resti vivo, ma lui non ci tiene tanto" (by Jasca)

Mattia Bulgarelli

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Tu parli di protagonisti donne parimerito... io credevo che le donne di Borderlands fossero l'eye candy e che quindi fosse un prodotto che mi sarebbe stato rinfacciato. Com'è vario il mondo.

Premesso che sì, "dipende a chi chiedi", ti posso dire cosa vedo io.

Io vedo una protagonista, Maya, che sa fare il suo mestiere, che non viene mai ritratta come vittima (se non nei rari casi un cui lo sono anche gli altri), che non viene messa in pose oscene, che è effettivamente bella e sexy (come anche, per esempio, l'altro protagonista maschile Axton, è un "pezzo di manzo" di tutto rispetto).

Nel contesto vedo anche una PnG che dice "better dead than damsel [in distress]" quando viene rapita (non dico altro perché sennò sono spoiler), una PnG gravemente obesa ma che sa badare a se stessa e che vive la sua condizione con un mix di ironia e orgoglio.
Vengono nominate e presentate come persone normali un uomo omosessuale (Sir Hammerlock, si scopre in una missione secondaria), una coppia omosessuale di donne (queste solo in file audio, ma sono le madri di una PnG importante), e il suddetto Axton è bisessuale (o meglio, questi personaggi non spiccano per le loro preferenze sessuali in un setting colorato e pieno di assurdità e di humor, le loro caratteristiche "interessanti per la trama" sono altre).

Anche il PnG "eye-candy" più di tutti (Moxxy) alla fin della fiera è un'imprenditrice moralmente ambigua, sui 40 anni, con una figlia che non la rispetta, che ha ricostruito la sua vita dopo aver perso tutto per colpa del villain...

...siamo un po' lontani dalla moglie di Kratos che è lì solo per pochi secondi, che non ha personalità, la cui unica utilità e valenza narrativa è finire in un lago di sangue.
O dalle altre donnine a tette fuori che servono solo a dare bonus al protagonista PERCHE' se le è scopate, no? ^^;


Rispondendo ad Alberto, invece...
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(ma "giochini gay" non era un'espressione nata nel mondo indie? Mi sa che mi son perso qualche puntata della polemica, poco male)

No, è un'espressione di cui noi (io e altri all'epoca) ci siamo "riappropriati" e che abbiamo "preso a bandiera" in risposta a delle polemiche molto, troppo simili a quelle di cui parla l'articolo linkato.

Con i risultati sperati: alle 'Con indie la percentuale di giocatrici (e di uomini gay, ecc.) che si sentono a loro agio e con cui si può sia fare discorsi seri sia giocare sia scherzare sugli argomenti più vari è decisamente alta rispetto al passato.

Il clima è decisamente rilassato ed amichevole, non ti so dire se sia una causa o un effetto dell'inclusività creata finora (io scommetterei su un feedback positivo vicendevole, ma è la mia impressione), ma di sicuro sono "spazi di relax" che ad un nevroticone perennemente stressato come il sottoscritto fanno MOLTO bene (anche se sono parte di ogni "categoria privilegiata" che puoi nominare). ^__^
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Zachiel

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Ecco, per me la moglie di Kratos (è quello di God of War, vero?) mi suona da espediente narrativo. Se fosse stato il suo migliore amico o il suo compagno sul campo di battaglia per me sarebbe stato lo stesso. E dico lo stesso nel bene (mi mettono l'uomo? non mi cambia nulla) e nel male (mi mettono la moglie? Non è un personaggio che mi interessa, muore subito, lo vedo dieci secondi sullo schermo e non sto lì a guardare se è uomo o donna o altro. Non sto proprio lì a pensarci.)

Per farti un altro esempio di scena del genere, Max Payne. Anche sua moglie muore. Ma il protagonista è maschio, la storia è che lo incastrano per aver ammazzato la famiglia e sembra naturale che sia la classica famiglia perfetta americana moglie e due figli. E' l'ideale del sogno che si infrange.
Non sento la necessità di una versione del gioco in cui giocare una Max Payne femmina (sto guardando te, femShepard!) e credo che un gioco come Max Payne, che l'ho giocato più per la trama che non per le meccaniche dello sparatutto (tanto che a un certo punto ho messo i codici), faccia leva sul carisma del personaggio - come un romanzo. E non puoi cambiare il personaggio. Come non puoi togliere Geralt a the Witcher, mentre per altri giochi puoi (Non so se fosse CoD, c'è un mio amico che gioca tutti gli sparatutto da campagna e vedo che personaggi muoiono, passano in secondo piano, etc. Anche Gears of War se non fosse un personaggio maschile ci perderebbe perché punta ad essere machista.
E questo non vuol dire che non funzionerebbero con una donna, ma sarebbero giochi molto diversi. Perché non credo che nessuno (uomo o donna) si prenderebbe un Gears of War se l'unica cosa a cambiare fosse il sesso del protagonista.
Come poi se non ci fossero quei giochi, a partire da Tomb Raider.

Invece un personaggio femminile pure principale e emancipato, che però va in giro in abiti ridottissimi o ammiccanti (Lollipop Chainsaw, Tomb Raider, Borderlands, le castanic di Tera) quello lo trovo più sessista. Perché te lo mettono sotto il naso per tutta la storia.
A prescindere poi dal fatto che io ci caschi o meno (Dark Souls? PG femmina. Neverwinter? Due PG femmina. Qualsiasi gioco in cui si può scegliere il sesso? Femmina. E godiamoci la grafica) mi pare molto più preoccupante la mercificazione del corpo che non i ruoli dei personaggi secondari. Che proprio in quanto secondari, non restano nel mio immaginario per molto.

Ora, spero che nessuno mi tolga gli eye-candy, ma spero anche che nessuno si metta a fare la censura delle situazioni non politically correct perché se il gioco non ha le pari opportunità non va bene. Secondo me dipende sempre da che storia vuoi raccontare, non da quanto il protagonista di DragonAge deve potersela fare con almeno un maschio e una femmina del party indipendentemente dal suo sesso e quindi devono esserci il gay e la lesbica "per contratto".
Perché poi sì, io che mi sono fatto il PG donna perché non volevo avere a schermo Mister Testosterone sono contento di non dover flirtare con Mister Testosterone Due, e quindi son contento che la romance lesbo ci sia (spero mi legga qualche psicologo e venga a mettermi a posto il cervello aggratis, per il bene dell'umanità), però mi pare forzato lo stesso.



(A difesa di Max Payne... che caratterino, la cecchina del 2...)

Niccolò

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sappiate un paio di cose

1) la ragazza è effettivamente un po' laida e si approfitta della sua fama per fare la vittima. questo non toglie che è stata tratta di merda
2) il VERO scandalo è la corruttibilità dei giornalisti videoludici, un segreto di pulcinella che hanno pensato bene di nascondere spostando il discorso sulla misoginia. quando usate questo evento per portare avanti la battaglia contro la misoginia, in realtà state solo permettendo ai giornalisti videoludici di strumentalizzare questa stessa battaglia ai loro fini.

EDIT: @Zachiel "E insomma, sarà pure sessista ma a me quelle che giocano a the sims e guardano warcraft e dicono "nah, non mi piace quel gioco" (obbligatoria voce nasale e smorfiosetta) possono pure starsene a casa loro mentre quelle che vincono più di me a LoL (chiunque) mi fanno sangue."

molla LoL e passa ad Awesomenauts.

« Ultima modifica: 2014-09-05 01:08:46 da Niccolò »

Mr. Mario

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2) il VERO scandalo è la corruttibilità dei giornalisti videoludici, un segreto di pulcinella che hanno pensato bene di nascondere spostando il discorso sulla misoginia. quando usate questo evento per portare avanti la battaglia contro la misoginia, in realtà state solo permettendo ai giornalisti videoludici di strumentalizzare questa stessa battaglia ai loro fini.

Nik, no. Primo perché nella vicenda di Zoe Quinn non è venuto fuori assolutamente nessun caso di corruzione del giornalismo, dal momento che il giornalista "corrotto" NON ha scritto nessuna recensione dei giochi di Zoe Quinn. Secondo perché se c'è un problema nel giornalismo dei videogiochi, deriva dal fatto che le testate campano sulla pubblicità delle stesse case i cui giochi dovrebbero recensire, ed è un problema che non ha assolutamente nulla a che vedere con la misoginia, per cui parlare della misoginia effettiva non è affatto un distogliere l'attenzione da questo problema. Anzi è più il contrario, perché gli improvvisati paladini di "No, è un discorso di trasparenza, è giusto sapere chi va a letto con chi" sembrano tutti imputare la "corruzione" a questa cosa invece che al problema vero. Perché chiaramente è più facile immaginare che siano le programmatrici che la diano via in cambio di buone recensione, piuttosto che i giornalisti che diano via la propria integrità in cambio di soldi. Mettere nella giusta luce questo evento aiuta a chiarire il discorso della corruzione, non il contrario.

Per altro, riformare il funzionamento della stampa videoludica non è affatto semplice, ma questo diventa argomento per un altro topic.
Sognatore incorreggibile. Segretario dell'Agenzia degli Incantesimi. Seguace di Taku. L'uomo che sussurrava ai mirtilli.

Mattia Bulgarelli

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Ecco, per me la moglie di Kratos (è quello di God of War, vero?) mi suona da espediente narrativo. Se fosse stato il suo migliore amico o il suo compagno sul campo di battaglia per me sarebbe stato lo stesso.

E infatti il problema è proprio quello: quando, per questi espedienti narrativi, si usa quasi sempre un personaggio femminile, anche quando non ce n'è motivo... così, per abitudine, o perché fare una vittima donna dà, sulla carta, un impatto emotivo maggiore.

Ma l'abuso di questo "impatto emotivo maggiore" annacqua le coscienze, ci abitua a pensare in termini di "vittima = è normale che sia una donna, non ci posso far niente", che non è proprio un modo sano di ragionare, no?

Perché la questione spesso è "vendicare la vittima", il giocatore arriva "a giochi fatti", non può "aiutare la vittima" o "proteggere la vittima" perché è parte della backstory.

Prendi, che so, Murdered: Soul Suspect (uscito nel 2013 o 2014?).
Il protagonista viene ucciso come premessa del gioco e, da fantasma, indaga sul suo stesso omicidio. Fighissimo.

C'era davvero BISOGNO di mettergli una moglie morta come backstory?
Morta per aver cercato di sedare una rissa.
E già da prima malata di... boh, di qualcosa.
E OGNI singolo cavolo di file che trovi su di lei parla del rapporto che aveva con lui... di lei non si sa un cavolo. Noia e fastidio per la pigrizia degli sceneggiatori. >__<


Metal Gear Solid (il primo MGS, quello del 1998-99) ci fa una figura migliore, con Meryl che è sì da proteggere, ma non è una figurina di cartone, ha la sua backstory, se prendi per buono quel che succede in MGS4 (2008, mi pare) ha una sua storyline completa e  indipendente da quella del protagonista, non è d'accordo con un tot di cose che fa il protagonista, ecc...
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Patrick

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Ora, spero che nessuno mi tolga gli eye-candy, ma spero anche che nessuno si metta a fare la censura delle situazioni non politically correct perché se il gioco non ha le pari opportunità non va bene. Secondo me dipende sempre da che storia vuoi raccontare
Giusto

Cito quello che secondo me è un paragrafo molto importante di quell'articolo:
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And the sad thing is: nobody’s trying to destroy games. Hell, nobody’s even trying to get rid of games where you do horrible things to female characters. As many people – including Anita Sarkeesian - have said over and over again: there’s nothing inherently wrong with liking troublesome or problematic entertainment. The problem is when that’s all there is. When it’s so prevalent and automatic that games that don’t include gratuitous sexual exploitation or fridging female characters for teh dramaz aren’t just novel but newsworthy. When nobody stops to even think about what, exactly, they’re saying. This is literally Sarkeesian’s message with the Tropes Vs Women videos – examine what you’re doing, expand your horizons. All any of these so-called SJWs are doing is making gaming more representative of its audience.
Il problema non è tanto il sessismo che si trova nelle singole scene, o nella rappresentazione dei singoli personaggi. Nessuno vuole che kratos si metta i fiocchetti rosa, o censurare le scene sessiste. Il problema è che non ci sono (altrettante) alternative vailde, in cui viene data una rappresentazione diversa, più corretta e rispettosa, della donna. E quando tutto quello c'è in giro aderisce a quella rappresentazione, è facile lasciarsi influenzare e creare/alimentare convenzioni sociali e stereotipi irrispettosi.
Patrick Marchiodi, il Valoroso ~ Bravo Organizzatore di CONTM ~ Prima gioca, poi parla. ~ "La cosa più bella di INC11 è stata giocare con persone conosciute da due ore e avere l'impressione di giocare con amici di una vita" - Dario Delfino

Zachiel

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Ma allora, lodiamo i giochi che vengono fatti bene e lasciamo in pace quelli che non lo sono. E limitiamo le recensioni al gameplay e alla godibilità del prodotto.

@Niccolò: ci ho dato un'occhiata, non mi piacciono i personaggi.

Mattia Bulgarelli

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limitiamo le recensioni al gameplay e alla godibilità del prodotto.

Ecco, con rispetto parlando, sarebbe un comportamento molto molto miope.

Le opere d'arte (inclusi i GdR) contengono sempre dei "memi" culturali, che provengono dalle persone che li scrivono (che sono parte di una società) e che vanno a riversarsi nei fruitori (giocatori, per i GdR), i quali sono a loro volta parte della società.

Le opere d'arte (e le persone) non esistono nel vuoto.

Possiamo (e io cerco di farlo) portare dei buoni esempi invece di ragionare solo in negativo, quello sì, volentieri.
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