Autore Topic: [Polaris] @Cremona: Come ho organizzato la mia campagna e giocato la 1ª sessione  (Letto 6660 volte)

Daniele Di Rubbo

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Questo post ha come scopo quello di parlare di come sono finalmente riuscito a organizzare la prima sessione della mia prima campagna di Polaris e di come è stata giocata. Vuole essere un actual play descrittivo ed esteso, e molto probabilmente sarà anche abbastanza lungo.

Come ho conosciuto Polaris

Innanzitutto, un po’ di “preistoria”. Sono venuto a sapere dell’esistenza di Polaris nel 2009, da Francesco D’Arcadia. All’epoca, Janus Design aveva annunciato da qualche mese l’uscita del gioco per Lucca Comics & Games 2009. Avevo afferrato quelle due o tre nozioni sul gioco, tendenzialmente inesatte, ma quello che mi ispirava di più era il color da tragedia cavalleresca, il fatto che le autorità narrative fossero divise in maniera singolare e la presenza di quelle misteriose «frasi rituali», che allora non capivo bene cosa fossero e come funzionassero.

Arrivai a Lucca nel padiglione dell’area Games che ancora non ero sicuro se prenderlo o meno, quando vidi quel bellissimo poster in bianco e nero (che poi altro non era che l’immagine disegnata da Tazio Bettin e presente a p. 7 dell’edizione italiana) e me ne innamorai perdutamente. Andai allo stand condiviso tra Janus Design e Narrattiva e chiesi lumi sul gioco. Ricordo anche che me lo spiegò Claudia Cangini. Nel giro di pochi minuti ne stavo acquistando una copia dell’edizione deluxe, con i dadi, le candele, le spillette, i bigliettini ecc.

Nel frattempo, gli amici con cui ero andato a Lucca erano rimasti in disparte ed erano alquanto basìti. Ricordo che mi chiesero qualcosa del tipo «Ma non avrai davvero intenzione di comprarlo?» e che la mia risposta era stata un sonoro sì. La perplessità era dettata dal fatto che un gioco del genere sarebbe stato molto difficile da giocare nel nostro gruppo.

Le obiezioni che sentii allora, e che ho sentito diverse volte nel corso degli anni, sono praticamente suppergiù sempre le stesse. Il gioco “spaventa” principalmente perché:

  • manca la figura del GM e ogni giocatore deve essere quasi sempre attivo e intraprendente. In molti gruppi questo viene ritenuto non da tutti (e probabilmente è vero);
  • viene ritenuto “deprimente” giocare una storia tragica, in cui si sa già che, alla fine, il proprio personaggio morirà o diventerà un demone. In poche parole il finale “migliore” che si può avere è una morte eroica, ma sempre di morte si parla. Questo in molti gruppi è problematico perché la morte è percepita come una sconfitta del giocatore; ergo, se perdi, vuol dire che hai giocato male;
  • richiede un numero di giocatori fissi, da 3 a 5, con un numero ideale di 4. Molti gruppi di 6 o più persone troverebbero problematico organizzarsi per giocare e dovendo dividere il gruppo di gioco in due tavoli;
  • le frasi rituali sono uno strumento inusitato per risolvere le controversie nei giochi. In molti si sentono spiazzati da questo meccanismo e considerano in maniera negativa il fatto che il tiro di dado sia molto raro.

Sicuramente esistono anche altri tipi di obiezioni, ma queste sono quelle con le quali mi sono più spesso confrontato nel corso degli anni.

Per contro, a me queste caratteristiche non davano così tanti problemi. Certo, capivo che avrei dovuto prenderci la mano e prestarci attenzione, ma queste peculiarità, anziché frenarmi, mi incuriosivano. Tornato a casa da Lucca, lessi il manuale con una rapidità sorprendente. Rimaneva il problema che nessuno tra le mie conoscenze era interessato a provare con me questo gioco.

Riuscii finalmente a giocare una demo facilitata da Luca Ricci nel 2011, a un evento organizzato dall’associazione “La Torre d’Avorio” presso “La Tana del Drago Fumante” di Soncino (CR). La seconda volta che ci ho giocato è stato alla GnoccoCon 2013 insieme a Simone Micucci, Ivano Scoppetta e Marco Guzzardi. Entrambe le partite mi hanno insegnato qualcosa sul gioco: la prima che il Cuore non dovrebbe “flagellarsi” contrattando contro se stesso nei conflitti (quello è il compito dell’Errore), la seconda il meccanismo della spunta dei Temi e dei tiri di Esperienza (che non avevo molto chiari, prima).

Come ho organizzato la mia campagna di Polaris

Arrivati a questo punto, volevo iniziare una vera e propria campagna di Polaris. Sapevo che se avessi chiesto di giocarlo su “Gente che GPlus” (la community su Google+ dei giocatori via hangout) avrei trovato i compagni di gioco nel giro di qualche decina di minuti, ma Polaris è sempre stato uno dei giochi che tenevo tanto a giocare a un tavolo fisico. Per questa ragione, a fine luglio mi sono armato di pazienza e ho scritto una presentazione del gioco da postare su Facebook, nella speranza di trovare dei giocatori nell’area di Cremona per iniziare una campagna a settembre. Se vi interessa, potete leggere qui il post che ho scritto. Potrete notare facilmente come non abbia fatto altro che illustrare un po’ di color del gioco e spiegato le sue principali peculiarità.

L’iniziativa è andata a buon fine e, nel giro di qualche giorno, due persone, Simone e Davide, mi hanno contattato, dicendosi interessati a giocare. Non avendo trovato una quarta persona, abbiamo deciso di giocare in tre, visto che le regole lo supportano tranquillamente (e alcune persone mi hanno detto di essersi trovate meglio a giocare in tre che in quattro).

Simone lo conobbi nel “lontano” 2003: era uno dei master dei live di Vampiri: La Masquerade, organizzati dall’associazione Alcadia, che giocavo a Cremona. Con lui ho giocato anche a diversi live fantasy, organizzati sempre dalla stessa associazione. Davide lo conobbi qualche anno dopo, sempre a uno dei live di Vampiri: La Masquerade: con lui ho giocato per tutta la campagna di live Lux & Umbra, organizzata da un gruppo di amici, sempre a Cremona. Con Simone giocai anche a Il Richiamo di Cthulhu (d100) e con Davide giocai a Mondo di Tenebra (quello nuovo), in un’avventura in cui interpretavamo dei cacciatori di mostri in stile Supernatural.

Gli ho passato il manuale (su loro richiesta), in modo che potessero dargli un’occhiata nel tempo libero, e abbiamo fissato la prima sessione per settembre con un evento privato su Facebook. Nel frattempo io ho smanettato con Illustrator per creare una scheda dei personaggi per tre giocatori (in giro si trova solo quella per quattro giocatori) e mi sono riletto tutto il regolamento, che non avevo fresco.
« Ultima modifica: 2014-09-16 09:17:22 da Daniele Di Rubbo »

Daniele Di Rubbo

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La nostra prima sessione

Ci siamo trovati a casa di Simone. Dopo un po’ di presentazioni, ci siamo messi al tavolo, ho distribuito le schede, lo schema delle frasi rituali, il diagramma del conflitto e ho chiesto se avessero fresca l’ambientazione. Appurato che non era così, ho spiegato per sommi capi il setting, seguendo l’ordine dei paragrafi della prima parte del manuale. A quel punto abbiamo letto la frase rituale che dà inizio alla partita («Tanto tempo fa, il Popolo periva ai confini del mondo»), abbiamo acceso la candela messa al centro del tavolo e abbiamo iniziato a fare le schede dei personaggi, seguendo passo per passo la procedura descritta sul manuale.

Creazione dei personaggi

Una delle parti sulla quale ci siamo soffermati di più è stata quella della definizione degli Aspetti dei Temi. Al di là dei quattro Aspetti che sono uguali per tutti, infatti, ogni Cavaliere ha due Aspetti che sono suoi propri. Innanzitutto, preciso che abbiamo aspettato a definire l’Aspetto del Tema del Fato che lega tutti i personaggi: abbiamo preferito definirlo in un secondo momento, quando i personaggi e i PNG attorno a loro fossero un po’ più chiari a tutti. Secondariamente, ci siamo presi del tempo per leggere la descrizione degli altri tre Aspetti di partenza e abbiamo letto per sommi capi l’elenco di quegli altri presentati sul manuale, approfondendo singolarmente quelli che ci interessavano maggiormente (avevamo una copia stampata del manuale più quella sul mio tablet).

Innanzitutto, vi fornisco tre risorse indispensabili per capire come si è svolta la creazione dei personaggi e la sessione che ne è seguìta:


Una volta stabiliti tutti gli Aspetti dei Temi, ciascuno di noi ha aggiunto almeno un nome a ognuna delle due sezioni del Cosmo (quella dell’Errore e quella della Luna). A questo punto, abbiamo stabilito che il nostro Aspetto del Tema del Fato in comune sarebbe stato un demone: “Alioth, il nostro ex mentore corrotto”. L’idea è stata partorita collettivamente e il nome è stato scelto assieme prendendolo dalla lista dei nomi delle stelle. In buona sostanza Alioth era un cavaliere anziano che ha preso sotto la sua ala protettiva i tre protagonisti; si è offerto di guidare la crociata durante l’ultimo autunno (più tardi abbiamo stabilito che noi ci troviamo in inverno), ma durante essa si è smascherato come demone corrotto dall’Errore e ha causato a tradimento la morte di molti cavalieri. In seguito al tragico evento, noi tre protagonisti abbiamo giurato di trovarlo e di distruggerlo, per riportare una sembianza di onore al cavaliere che era un tempo.

Successivamente, ci siamo interrogati se cambiare di posto al tavolo. Eravamo seduti nella maniera indicata sopra. Io ho proposto agli altri di cambiare posizione, perché mi vedevo meglio a fare la Luna di Davide e il Cuore di Simone, ma Davide ha detto che preferiva tenere la posizione attuale. A quel punto siamo rimasti nella nostra posizione, siccome la mia era solo una preferenza di massima e non avevo nessun problema con i ruoli attuali.

Ci siamo passati le schede in senso orario, in modo tale che ciascuno di noi avesse in mano la scheda del personaggio del quale avrebbe dovuto guidare l’Errore, e poi abbiamo ripetuto di nuovo l’operazione una seconda volta, in modo che ciascuno di noi avesse in mano la scheda del personaggio del quale avrebbe dovuto guidare la Luna. Tra una rotazione e l’altra, abbiamo aggiunto almeno il nome di un personaggio alla sezione del Cosmo del personaggio che avremmo dovuto guidare. Durante il processo, abbiamo anche “rubato” dei PNG dal Cosmo degli altri personaggi. Apparentemente, la mappa delle relazioni dava vita a una situazione iniziale veramente esplosiva.

A mio parere, è stata interessante la mia scelta di mettere sia Aquarius sia Naos nella sezione della Luna del Cosmo di Adhara, a sottolineare il rapporto di amicizia pregresso tra i tre cavalieri che furono pupilli di Alioth. Davide e Simone, per contro, hanno preferito aspettare di vedere qualche evento in gioco, prima di mettere gli altri PG all’interno del proprio Cosmo. Va detto che sia la mia che la loro è una scelta legittima.

Un’altra scelta interessante sembrava essere quella di Simone di mettere “Aludra, la donna che amo” nella sezione dell’Errore del Cosmo di Naos. Io gli ho chiesto se ne fosse sicuro, perché avrebbe voluto dire che io, in quanto suo Errore, avrei dovuto “giocargliela contro”, o comunque in maniera ostile. Lui ha precisato che intendeva dire che il suo amore per Aludra lo distrae dai veri compiti di un cavaliere ideale ma, su mio suggerimento, ha spostato Aludra nella sezione della Luna del Cosmo di Naos. Spero di avergli dato un buon consiglio.

L’osservatore più attento noterà anche che Aquarius ha qualche legame in meno rispetto agli altri cavalieri. Questo è dovuto in parte al fatto che, avendo scelto come Carica “Esule”, era naturale che finisse così, in parte perché, dovendo guidare la Luna di Aquarius, quando mi è capitata la sua scheda tra le mani, gli ho chiesto «Hai qualche relazione amorosa?» (che era un po’ come dire «Ti interessa giocare una relazione amorosa?») e lui mi ha risposto di no. Altrimenti credo che quella avrebbe sicuramente incasinato un po’ le cose (anche perché poi l’Errore/Simone ci avrebbe sicuramente costruito sopra).

Generalmente parlando, ho percepito una certa difficoltà da parte degli altri giocatori nel riempire il Cosmo, sia proprio sia degli altri personaggi. Mi sono accorto che si faceva una certa confusione su chi giocasse quale guida. Fortunatamente Simone si è messo a scrivere i nomi degli altri giocatori sul simbolo della Luna e dell’Errore e mi ha fatto ricordare che è una cosa che il manuale dice di fare. Penso che il resto della difficoltà derivasse dal fatto che i miei compagni dovevano capire come funzionasse il gioco, il che è abbastanza normale. Davide, in particolare, non ha mai fatto il GM in un gioco, e quindi forse per lui è un terremo completamente nuovo cercare di creare dei PNG interessanti per un altro personaggio, mentre Simone, a fine sessione, ha detto solo che è questione di entrare nelle meccaniche del gioco.

Finita la creazione dei personaggi, ciascuno di noi, a turno, ha presentato il proprio personaggio con la frase rituale «Ma la speranza non era perduta, perché [nome del proprio cavaliere] ancora udiva il canto delle stelle» e siamo passati alla fase in cui si chiamano le scene. Ho spiegato le regole per chiamare le scene. Man mano che andavamo avanti a giocare, spiegavo le regole nelle quali incorrevamo.

Passa qualche decina di secondi durante i quali guardiamo le nostre schede e quelle dei nostri compagni di gioco e vedo che c’è un po’ di spaesamento negli occhi degli altri. Siccome mi vengono idee sia come Cuore di Adhara che come Errore di Naos (faccio persino l’errore di pensare a una possibile scena come Errore di Aquarius, quando Simone mi fa notare che è lui l’Errore di Aquarius! Ogni tanto, l’ho già detto, capitava di fare confusione con le guide per qualche secondo). Decido di rompere il ghiaccio chiamando una scena come Cuore di Adhara, ma prima chiedo a Davide se vuole chiamare lui una scena come Errore di Adhara (le regole dicono che, in caso di doppia richiesta sullo stesso protagonista, si gioca prima la scena dell’Errore), ma lui mi dice di andare pure.

1ª scena: Adhara, nelle sue stanze, riceve Alrischa che le porta un dono

Citazione
«E fu così che Alrischa portò un dono ad Adhara, mentre era nelle sue stanze in una delle torri più alte di Altastella…»

Segue qualche istante in cui descrivo l’ambiente e dico che la mia famiglia è ricca e ha possedimenti nelle Vestigia; ci prendiamo del tempo anche per descrivere  brevemente i personaggi. Simone ci mette qualche secondo ad ambientarsi nei panni della bella Alrischa, ma poi sembra afferrare come funziona la fase del gioco libero.

Cosa è successo in scena? Alrischa porta uno specchio fulgido di luce dorata in dono ad Adhara, che ne è spiazzata e meravigliata, e fa accomodare la donna che la ama per offrirle del vino. Mentre le attenzioni di Alrischa sono tutte per Adhara, quest’ultima propone un brindisi in onore dei cavalieri. La scena si chiude.

Cose interessanti? Qui non vedevo plausibile che Adhara saltasse addosso ad Alrischa, per il semplice fatto che non mi piace giocare così questo personaggio, per cui sono stato abbastanza passivo nelle interazioni sociali. D’altra parte, anche a Simone faceva brutto saltare subito addosso ad Adhara, per cui c’è stata un’interazione molto tranquilla di gioco libero. Alla fine ho cercato di prendere Alrischa in contropiede facendo quel brindisi ai cavalieri, anziché a cose più romantiche, come la bella Alrischa, l’amore o l’amicizia. Stiamo costruendo grandi storie per il futuro!

A fine sessione, Davide confessa che aveva pensato di far rompere lo specchio con una dichiarazione da Errore. Io gli ho detto che, se davvero aveva visto del potenziale per il conflitto, avrebbe dovuto sfruttarlo. Per esempio io, con una scena del genere, avrei insinuato la presenza di un demone di cuore e anima all’interno dello specchio.

2ª scena: Naos viene sfidato da Kerhah davanti agli altri cavalieri

Segue di nuovo qualche istante di spaesamento, in cui ciascuno guarda la propria scheda e quella degli altri. Percepisco un po’ di legnosità nel meccanismo dell’impostazione delle scene (che pure ho spiegato) e so benissimo che è normale così, per cui decido di chiamare io la seconda scena, come Errore di Naos, sempre per rompere il ghiaccio.

Citazione
«E fu così che Naos era nella piazza d’armi della caserma dei cavalieri di Altastella, mentre Kerhah si avvicina a lui con fare scontroso…»

Sono andato sùbito al dunque. Secondo il Cosmo di Naos, Kerhah sta nella sezione dell’Errore, e quindi lo interpreterò io. Ho scelto Kerhah perché voglio cercare di mettere del potenziale per del conflitto in questa scena, siccome i conflitti portano i personaggi a scelte difficili, ai tiri di Esperienza ecc. Insomma, i conflitti fanno la differenza tra una storia che si trascina e una storia che sfavilla.

Cosa è successo in scena? Kerhah è un cavaliere che ha del risentimento nei confronti di Naos, siccome suo fratello Almach è morto nella crociata dell’ultimo autunno condotta da Alioth, a causa del tradimento di quest’ultimo. Kerhah incolpa Naos dell’accaduto: se fosse stato più attento avrebbe smascherato la corruzione del suo mentore, e gli rivolge parole di odio per questo.

Naos gli risponde dicendogli che non è l’unico a essere rimasto segnato dalla guerra, che pesa anche su di lui la morte del maestro e dei compagni cavalieri. Kerhah lo rintuzza indicando il suo occhio perduto in battaglia e la cicatrice che porta sul volto ancora bendato; con parole di livore mette mano alla sua spada di luce stellare e gli intima di risolvere questa controversia con un duello, se ha ancora onore.

Interviene Davide, interpretando il ruolo di Zuben El Shemali, presente nella sezione della Luna del Cosmo di Naos. El Shemali è il fratello gemello di Zuben El Genubi: entrambi comandanti dei cavalieri, il primo guarda al trio dei protagonisti con comprensione per la perdita di Alioth e con speranza per il loro riscatto, il secondo li guarda con disprezzo e condanna. El Genubi non entrerà in questa scena, ma ve ne parlo perché è interessante capire che questi personaggi sono nati in dicotomia.

Davide dice che Zuben El Shemali ferma la spada di Kerhah e smorza il conflitto, richiamando i cavalieri all’ordine. A me questa cosa non sta bene e dico la frase rituale «Ma non era importante»: per me El Shemali vede da lontano la scena e non fa a tempo a intervenire. Simone risponde con un «Vedremo cosa ne verrà» e quindi andiamo al conflitto:

Citazione
Daniele: Ma solo se El Shemali vi manda assieme in una missione rituale per appianare la disputa.

Simone: Ma solo se qualcuno verrà con noi per controllare che non ci uccidiamo.

Daniele: Ma solo se questo qualcuno è il fantasma di Almach.

Simone: Ma solo se viene anche qualcun altro (qualcuno di fisico).

Daniele: Ma solo se segni “Relazione: Rivalità con Kerhah” nel tuo Tema del Fato.

Simone: Ed è così che accadde.

Sùbito dopo chiedo se c’è altro da aggiungere e, siccome non c’è altro da aggiungere, chiudo la scena con «E così fu».

Cose importanti? Beh, innanzitutto, non mi stava bene la dichiarazione di Davide perché disinnescava il conflitto. Dicendo «Ma non era importante» mi sarei assicurato che

  • se Simone mi avesse risposto con «Ma non era importante», avrei potuto andare a un conflitto più pesante, subito dopo, con una dichiarazione più forte;
  • se Simone mi avesse risposto con «Vedremo cosa ne verrà», come poi ha fatto, avrei potuto usare questo conflitto per costruire su scene interessanti future.

Alla fine del conflitto, ho spiegato che se l’accaduto era chiaro potevamo passare direttamente alla scena successiva, oppure potevamo fare una breve narrazione di riepilogo. Ci siamo accorti che sarebbe stato meglio farla, per cui abbiamo precisato che la missione sarebbe stata quella di rintracciare l’esule Aquarius nella lande esterne e che probabilmente l’altro cavaliere che avrebbe affiancato i due sfidanti (a parte il fantasma di Almach) avrebbe potuto essere proprio Adhara, ma ci siamo detti che questi dettagli li avremmo definiti meglio nelle scene seguenti.

In questa scena io ho fatto di tutto per andare a conflitto. Il primo «Ma solo se» di Simone mi ha dato l’occasione di mettere dentro il fantasma di Almach, cosa che pensavo potesse essere interessante (e vedremo come). Il suo secondo «Ma solo se» mi stava tutto sommato bene, ma a quel punto volevo uscire dal conflitto con qualcosa di concreto in mano e che pensavo Simone non mi avrebbe negato, per cui ho chiesto di modificare il Tema del Fato, in modo tale da dire che a me interessava battere sulla rivalità tra i due cavalieri. Inserendola come Aspetto, faccio sì che sia presente e si possa usare nei conflitti: la rendo importante sia per le regole che per la storia. Ecco perché l’ho fatto.

Tutte queste cose ce le siamo dette a fine sessione.

3ª scena: Aquarius viene fermato da Ophiuchus mentre lascia furtivamente Altastella

Questa scena è stata chiamata da Davide come Cuore di Aquarius:

Citazione
«E fu così che Aquarius viene fermato da Ophiuchus, mentre tenta di lasciare furtivamente Altastella…»

Io, come Luna, mi ritrovo nelle vesti di questo Ophiuchus e tento di descriverlo in maniera interessante. Lo faccio vedere pieno di dubbi e rimorsi per aver condannato l’amico Aquarius al ruolo di esule e per non averglielo ancora rivelato. Prendo anche la palla al balzo per inserire potenziale per del conflitto futuro, per dare una mano a Simone, l’Errore.

Cosa è successo in scena? Ophiuchus mette in guardia Aquarius dai piani di Hamal, il suo braccio destro, che ha giurato di fargliela pagare col sangue per il suo “tradimento”, e fa giurare ad Aquarius che non demorderà dalla missione di riabilitare il suo nome. Aquarius giura.

Interviene Simone nei panni di Zuben El Genubi (ne ho già parlato sopra), che si complimenta con Ophiuchus per aver «catturato il traditore». Ophiuchus tenta di arrabattarsi, non volendo far catturare l’amico, ma non volendo nemmeno mostrarsi irriverente verso un superiore. Aquarius lo prende come ostaggio ma, sopraffatto dalle guardie chiamate nel frattempo da El Genubi, si arrende e viene catturato.

Cose interessanti? Qui, a un certo punto, c’era del potenziale per conflitto grosso come una casa e l’ho fatto notare ai miei compagni di gioco, visto che ci stavano girando attorno con dichiarazioni deboli, che dicevano cosa il personaggio volesse fare e non cosa succedesse concretamente nella storia di non ignorabile (il manuale, infatti, dice di fare dichiarazioni di quest’ultimo tipo).

Simone capisce cosa intendo e, in effetti, porta avanti una dichiarazione forte:

Citazione
Zuben El Genubi dà l’allarme. Accorrono delle guardie che ti catturano!

Qui credevo che Davide avrebbe risposto con un «Ma solo se», e invece ha accettato l’affermazione, terminando la scena con «E così fu». Gli abbiamo chiesto come mai non fosse voluto andare al conflitto e lui ci ha spiegato che temeva che nella contrattazione avrebbe ferito Ophiuchus e, siccome non voleva correre il rischio, ha preferito prendersi addosso le conseguenze. Un gesto molto nobile: ci costruiremo sopra!

Conclusioni

Era ormai quasi mezzanotte e l’ho fatto notare agli altri. Abbiamo pronunciato la frase rituale «Ma tutti ciò accadeva tanto tempo fa, e ormai non resta nessuno che lo rammenti», abbiamo spento la candela e cominciato a mettere via i dadi e il materiale di gioco, mentre parlavamo della sessione appena conclusa.

Il gioco è piaciuto molto a tutti e tre: ci sono state delle innegabili difficoltà, ma Simone ha detto che ci sta prendendo la mano, una volta capito come gira. Davide, a mio parere, era un po’ più in difficoltà, considerando che non ha mai fatto il “giocatore che deve mettere in casini interessanti gli altri”, ma secondo me nel giro di qualche sessione sarà esplosivo. Abbiamo parlato dei momenti più interessanti del gioco, delle scelte fatte, di quelle non fatte, di cosa ci aspettiamo e ci siamo accordati per la sessione successiva.

Io, personalmente, sono molto soddisfatto di com’è andata. Secondo me, nel giro di qualche sessione, quando avremo preso la mano con tutte le regole, il gioco andrà molto più liscio, ma già da ora le imprese future dei nostri cavalieri promettono bene.

Ora, se avete qualche domanda, qualche curiosità o se volete che spieghi meglio qualcosa di cui non ho parlato (o anche se volete solo farci sapere che vi è piaciuta la nostra prima sessione), vi risponderò molto volentieri.
« Ultima modifica: 2014-09-04 18:30:21 da Daniele Di Rubbo »

Moreno Roncucci

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Non conosco abbastanza Polaris per poter essere molto d'aiuto in questo thread, però dò una fanmail a Daniele per il post!  :)
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Daniele Di Rubbo

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Mi fa piacere che lo trovi interessante. Ho cercato di descrivere le principali procedure che abbiamo seguito al tavolo, siccome penso che possa essere molto interessante vedere una prima sessione di Polaris (anche) da questo punto di vista.

Arkamundi

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Grande Daniele, bel AP  ;) c'è qualcosa di eroico nella tua perseveranza a voler giocare questo gioco in una campagna dal vero, sei proprio un vero cavaliere delle stelle di Polaris :) Per il resto subbo e basta non avendo mai giocato a Polaris ma avendo una voglia matta di provare, prima o poi ci riuscirò pure io
Marco Driutti

Daniele Di Rubbo

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È stato da sempre uno dei miei giochi indie preferiti per via della mia passione per le storie cavalleresche (anche tragiche). È praticamente dal 2009 che vorrei giocarlo come si deve. Se non altro, ho dimostrato che, con un po’ di impegno, si possono trovare dei degni compagni di gioco anche in una città piccola come Cremona. Voglio dire, se ci sono riuscito a Cremona, dovrebbe essere possibile ovunque.

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