Autore Topic: [Geiger Counter] In italiano  (Letto 7893 volte)

Franco

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[Geiger Counter] In italiano
« il: 2009-06-18 10:10:56 »
Ho visto che l'hanno tradotto su GDRItalia; dopo che mi ero già fatto la "faticaccia" di leggerlo in inglese.
Fa niente userò le schede personaggio, nel mio gruppo ci sono ancora PG che rompono quando le schede riportano due parole in un'altra lingua.
Vi segnalo il link:

http://www.gdrzine.com/index.php?option=com_rokdownloads&view=file&id=437&Itemid=78

Qualcuno l'ha provato?

Alessandro Piroddi (Hasimir)

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« Risposta #1 il: 2009-06-18 10:50:45 »
io l'ho provato in 3 (quindi un pò sotto il numero consigliato di giocatori) ed è uno spasso :)
non vedo l'ora di rigiocarlo ... ecco ... magari a Mosquito se non so che fare butto in piedi un Geiger Counter :monkey:
www.unPlayableGames.TK ...where game ideas come to die

[Geiger Counter] In italiano
« Risposta #2 il: 2009-06-18 10:55:21 »
Io l'ho provato che eravamo in... 7? Ezio tu ti ricordi?
Un pomeriggio al corso di giochi di ruolo che doveva essere "buca" perchè mancavano giocatori sia a me che a Ezio, allora abbiamo fuso i gruppi e improvvisato un GC.

Sì, confermo che è uno spasso. Noi l'abbiamo puntata su toni molti trash: un campo di boy scout americani che viene assalito da lupi geneticamente modificati.
FILM DELL'ORRORE: "LUPETTI", l'horror dell'anno! XD
Rinominato "Ermenegildo" vox populi, in seguito al censimento dei Paoli.

Franco

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« Risposta #3 il: 2009-06-18 11:03:31 »
Adoro i "cooperative" sia GDR che Boardgame e mi attrae molto l'idea di poter giocare un "Survival Horror"; ma anche il "War Survival" mi ispira parecchio!

Mi impensierisce invece l'impostazione della partita stile: "stiamo girando un film".

Alessandro Piroddi (Hasimir)

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« Risposta #4 il: 2009-06-18 11:09:10 »
Citazione
[cite]Autore: Franco[/cite]Mi impensierisce invece l'impostazione della partita stile: "stiamo girando un film".


Why?
www.unPlayableGames.TK ...where game ideas come to die

Franco

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[Geiger Counter] In italiano
« Risposta #5 il: 2009-06-18 11:33:18 »
Beh, la maggior parte dei giocatori tradizionali, e devo ammettere un pochino anch'io, vedendosi presentare un gioco con scopo "la creazione di un film dove tutti a turno siamo i registi" reagirebbe in maniera freddina, se non contraria/contrariata.

Poi comunque i GDR Narrativi si sviluppano come sequenze di un film, soprattutto quando il sistema ammette giocate con scene di flashback o flashforward, ma esplicitarlo in partenza come fine mi fà una brutta impressione.
Io lo presenterei e illustrerei(lo presenterò e illustrerò) senza riferimenti diretti alla realizzazione di un film ma: "come se..." come quando..."; per evitare storcimenti di naso.

[EDIT]
Nel post precedente con "cooperative" intendevo quei giochi dove tutti i giocatori collaborano "contro" il gioco, come "Arkham Horror" nei board; nei GDR i "masterless".
« Ultima modifica: 2009-06-18 11:38:39 da Franco »

[Geiger Counter] In italiano
« Risposta #6 il: 2009-06-18 11:43:36 »
Beh sarà difficile illuderli di non stare giocando per costruire un film, quando la prima cosa che devono fare dopo la creazione è dichiarare le scene con cui "girare il trailer"... ;D
Rinominato "Ermenegildo" vox populi, in seguito al censimento dei Paoli.

Alessandro Piroddi (Hasimir)

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« Risposta #7 il: 2009-06-18 11:46:56 »
Citazione
[cite]Autore: Franco[/cite]Nel post precedente con "cooperative" intendevo quei giochi dove tutti i giocatori collaborano "contro" il gioco, come "Arkham Horror" nei board; nei GDR i "masterless".


GC non è cooperativo "contro" il gioco :P

Lo scopo del gioco è "fare un film" PER DAVVERO ... non è colore, non è un modo di dire ... lo SCOPO è creare una storia tutti assieme e se anche solo un giocatore non lo recepisce ed invece si mette a giocare "per vincere contro il gioco" allova va tutto a puttane.
Sperimentato.

Fregatene delle reazioni freddine : fai giocare, a chi piace piace ed a chi non piace amen.

Uno dei capisaldi di GC è l'idea che praticamente tutti i PG ad un certo punto muoiano, lasciando i Giocatori a manovrare la Regia ed il cast di supporto.
Altri elementi FONDAMENTALI richiedono di pensare al framing delle scene come quelle di un film ... brevi ed atmosferiche ... vuote d'azione ma descrittive ... senza contare la fase in cui 1) produci la tagline del film ... 2) produci Trailer e Titolo del film ... 3) fai il casting degli attori ... etc.

Se nascondi o mistifichi lo SCOPO del gioco ti prepari ad un grosso grasso fallimento :P
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Rafu

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« Risposta #8 il: 2009-06-18 11:53:49 »
Citazione
[cite]Autore: Hasimir[/cite]magari a Mosquito se non so che fare butto in piedi un Geiger Counter


Questa l'avevo mezza pensata anch'io. Che fai sabato mattina, tu...? Ah, scommetto che giochi a Poison'd... grrrr... rosico...

Ezio

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« Risposta #9 il: 2009-06-18 12:10:13 »
Si, divertente, ma bisogna essere concordi e allineati.
Non essendoci la cintura di sicurezza di un master è importante che ogni giocatore sia cosciente di quello che sta facendo, che tutti siano realmente d'accordo su cosa giocare e che ognuno sia in grado di rispettare i personaggi degli altri, le loro idee e i loro suggerimenti.
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Franco

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« Risposta #10 il: 2009-06-18 12:13:58 »
Okey, mi sono spiegato male.

1) Il "contro" si riferiva genericamente ai boardgame, intendevo quando i giocatori sono tutti dalla stessa parte, tutti con le stesse possibilità e scopi nel gioco; per GDR i sistemi "masterless".
Anche questa specificazione non mi soddisfa ma per adesso non me ne viene un'altra, insomma Hasimir sono perfettamente d'accordo con te.

2)"Creare una storia tutti assieme", la possibilità che "i PG ad un certo punto muoiano", "pensare al framing delle scene come quelle di un film"; non è un pò quello che riportano tutti i giochi narrativi?
Almeno io li ho sempre presentati così.

3)Non credo di "nascodere o mistificare lo scopo del gioco" omettendo i riferimenti cinematografici diretti, perché  non mi sembra che la realizzazione del film svolga un ruolo fondamentale per la riuscita del gioco.
Nel gioco si utilizzano termini e tecniche dell'ambiente per creare le scene: il cut, il trailer...;  però non si narra la produzione della pellicola, come in AiPS, si racconta solo cosa succede nel film.

Rafu

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« Risposta #11 il: 2009-06-18 12:22:33 »
@ Franco:

Sempre che ti interessino in queste cose... Geiger Counter, a livello della Creative Agenda che incentiva, è considerato proprio un "simulazionista" (Right to Dream), da intendersi nel senso dell'emulazione di genere.  ^_^

Ma il punto non è tanto questo, quanto invece che...

...Mentre in giochi come p.es. Cani nella Vigna o La Mia Vita col Padrone tu giocatore devi "solo" giocare il tuo personaggio, perseguire i suoi interessi e scopi, farlo vivere (o, alternativamente, tu GM devi "solo" rivelare la città e giocare i PNG / interpretare il padrone e rendere la vita impossibile ai Servitori) e la storia si crea "da sé" come naturale conseguenza delle interazioni fra personaggi all'interno del sistema...

...Geiger Counter invece, per funzionare, ha bisogno che i partecipanti pensino attivamente a creare una storia.

Ciò che "alimenta" il gioco è secondo me l'entusiasmo dei giocatori per il tipo di storia che si va a creare, ragion per cui io sono solito consigliare Geiger Counter a chi è sinceramente appassionato di film dell'orrore.

Ezio

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« Risposta #12 il: 2009-06-18 12:29:25 »
Assolutamente.
Non ha meccaniche che supportino la creazione di una storia, in effetti.
Lo stesso end-game non ha reali meccanismi in questo senso. È possibile teoricamente continuare a fare scene su scene in cui la Minaccia viene allontanata, ma non sconfitta, fino a ridurla alla potenza e pericolosità di un pulcino bagnato, per poi calciarla via.
Però i film survival horror non funzionano così: alla fine la Minaccia va epicamente affrontata e sconfitta nella scena culmine... Ripley DEVE combattere la Regina.

Il gioco però non offre nessuna regola che dica "quando la minaccia è ridotta a tot dadi, si fanno le scene di endgame con il combattimento finale". Chiede semplicemente alla sensibilità del gruppo di tenere presente questo cliché di genere, e di implementarlo.

Non che non sia divertente, e non che non funzioni... ma dimostra chiaramente quello che dice Rafu, ovvero che gira bene solo se il gruppo conosce già i meccanismi di quel genere di storie, e vuole usarli in maniera concorde e indipendente.
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Alessandro Piroddi (Hasimir)

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« Risposta #13 il: 2009-06-18 12:42:45 »
Citazione
[cite]Autore: Franco[/cite]non è un pò quello che riportano tutti i giochi narrativi?


ehm... un qualche esempio di questi "giochi narrativi" ? :)

Citazione
[cite]Autore: Franco[/cite]non mi sembra che la realizzazione del film svolga un ruolo fondamentale per la riuscita del gioco.


guarda, io l'ho giocato ed ho toccato con mano la GROSSA differenza che si sente, palpabile, al tavolo se i partecipanti pensano "facciamo una storia survival horror" piuttosto che "facciamo un film survival horror".
la cosa è davvero concreta e notevole ... ripeto che non è solo colore.
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Franco

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[Geiger Counter] In italiano
« Risposta #14 il: 2009-06-18 12:59:05 »
Premettendo che non ho nessun problema a giocare qualsiasi GDR, al di là di come venga presentato, anche GC.
Credo però che dire: "con questo GDR si possono creare racconti di genere "Survival", abbia più appeal e rispecchi di più la realtà del gioco di: "con questo GDR si possono creare film di genere "Survival".
Cosa cambia tra le due affermazioni?
Perché snaturo il gioco se tolgo il riferimento al film?
E se al posto della parola "film" mettessi "videogame", non sarebbe lo stesso?
Anche se lo scopo fosse la creazione di un videogame rimarrebbero comunque valide tutte le regole "stilistiche" di narrazione delle scene.
Il punto è che il gioco non si basa sulla produzione del film, piuttosto che del videogame, ma di come questo si sviluppa.
In fondo potrebbe essere anche la creazione di un romanzo!

E' ovvio che se stiamo creando un racconto di genere, i giocatori, magari instradati da quello più esperto(cosa che il gioco prevede), tenderanno a creare scene con i tipici cliché del caso.

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