Introduzione e scopi del thread
Buongiorno e grazie in anticipo a chi avrà la voglia di leggere questo thread. Vi informo che l'ho scritto con passione, in parecchie ore e più giorni, ascoltando Nightwish, Krypteria e Omnia e utilizzando nano in un terminale semitrasparente su archlinux. Non so perché ve l'ho detto, sarà il panico da schermo bianco, anche se in effetti è nero... whatever.
In questo thread voglio parlare di me. Di me che gioco a Sporchi Segreti. Di me che gioco a Sporchi Segreti alla Cottocon con Trevor, Mauro e Michele. Di me che gioco una partita interrotta e che voglio finire assolutamente, prima o poi.
Voglio parlare del motivo per cui la giocata mi ha colpito così tanto, e del motivo per cui voglio continuare a giocarla fino in fondo. Voglio parlare di cosa significa giocare unsafe per me, di cosa significa play passionately.
Se non vi interessa sentir parlare di me chiudete pure il thread. Non è che lo sto scrivendo per voi, in fondo. Lo sto scrivendo per aiutarmi a mettere chiarezza in un po' di pensieri confusi.
Se invece vi interessa vi ringrazio. Allacciate le cinture che la mia mente è un po' una giungla contorta.
Here we go!
La cena e il racconto di Nathaniel
E' essenziale partire dalla sera precedente, alla cena della Cottocon. Avevamo appena finito di mangiarci 20 pizze in 15, con l'aggiunta di olive all'ascolana, ciauscolo, salame piccante e mozzarelline fritte. Potete ben immaginare lo stato in cui mi trovavo.
In particolare vagavo pigramente da un discorso all'altro del tavolo, senza impegnarmi davvero nel seguirli. La mia attenzione si focalizzò un momento su Nathaniel, che stava raccontando con trasporto di un libro che aveva letto. Non vi dirò di quale libro si tratta, ma vi racconterò il pezzo che ho sentito.
Un ragazzo si trovava su di una scogliera, abbattutto dalle difficoltà della sua vita: aveva mentito a sua madre dicendo che si laureava e ora non sapeva come dirle che invece non era vero. Su questa scogliera incontra una ragazza che afferma di essere messa anche peggio.
Lei era uscita in discoteca con una sua amica più piccola, racconta, quando l'ha vista allontanarsi con un tizio pitturato come Il Corvo. Non si era preoccupata più di tanto, ma all'uscita del locale lei tardava. Quando finalmente esce la ragazza si rende conto che la sua amica più piccola sta male, perché vomita.
Il ragazzo sulla scogliera che sta ascoltando la storia non è molto impressionato. "Eh beh? Che sarà mai successo, è morta?" "Sì. E' morta. I genitori l'avevano affidata a me, di solito stanno tranquilli fino alle 4 di notte. Fra poco mi chiameranno e io non so davvero cosa dirgli."
Il racconto di Nathaniel continuava ancora, ma non me lo ricordo. E' stato quel pezzo che mi ha colpito allo stomaco. Chi era presente lo può confermare: il mio morale è precipitato in cantina. Qualcosa di quel brevissimo racconto era andato a bussare direttamente al mio subconscio, e ad aprire era arrivato il senso di colpa, empaticamente materializzato in supporto della ragazza di quel libro.
Per il resto della serata ho cercato di tenermi su e di pensare a cose divertenti, mentre -Spiegel- raccontava di A flower for Mara e Nathaniel di qualche altra tragica storia coinvolgente mafia e cowboy, e alla fine ci sono riuscito. Sono andato a dormire abbastanza sereno, col rumore di una discoteca a fare una ninna nanna truzzissima.
Infatti il giorno dopo avevo mal di testa.
Il giorno dopo, Sporchi Segreti e la creazione dei personaggi.
L'avevamo già programmato: Domenica Sporchi Segreti! Eravamo io, Michele, Mauro e Trevor, felici attorno al tavolo con il mitico set da perudo di Michele, il quale ci minacciava di morte nel caso l'avessimo rotto/perso. Io decido di fare l'investigatore, che è un ruolo che mi gusta assai.
Cominciamo a creare i personaggi passandoci le schede. Dopo qualche passaggio la situazione delineata era la seguente:
Investigatrice: Serena, una ragazza di 25 anni, di Torino, trasferitasi a Milano per studi e che lavora come pubblicista in una redazione.
Vittima: Elisa, una ragazza di 18 anni, di Milano, studentessa e coinquilina di Serena.
Sospettato: Mario, poliziotto rumeno sotto copertura.
Quarto personaggio: Marco, il fidanzato di Elisa.
Crimine: Omicidio.
Connessione con il caso: Attraverso la vittima.
Backstory: Serena ed Elisa erano andate ad un rave. Ad un certo punto Serena ha visto Elisa allontanarsi con Mario. Non si è preoccupata più di tanto, finché l'amica non è stata ritrovata uccisa da un colpo di pistola.
Vi è familiare come situazione? A parte qualche dettaglio a me ricordava tremendamente da vicino quella del racconto della sera prima. E infatti la pancia cominciava a torcersi al pensiero. Però mi son detto: "E' un'occasione d'oro! Quando mai ti ricapita di trovarti al tavolo con altre persone interessate a questa situazione?"
Perché io ero interessato. Avevo già capito cos'era che mi angosciava: il senso di colpa. La sensazione di essere la causa di qualcosa di terribile. Sapere che qualunque cosa farai non potrà mai cancellare quello sbaglio. E questa cosa mi attirava e spaventava.
Io soffro di vertigini. Sapete cosa sono le vertigini? E' il vuoto che ti chiama, mentre il tuo istinto di conservazione ti blocca le gambe. L'abisso ci spaventa e attrae allo stesso tempo. E quale abisso più profondo della propria coscienza?
Io soffro di vertigini. Quindi mi tengo ben alla larga dai precipizi, a meno che non ci sia una robusta inferriata, e comunque da solo non lo faccio. Allo stesso modo la sera prima non volevo affrontare un argomento del genere da solo e senza alcun mancorrente.
Invece a Sporchi Segreti avevo due vantaggi. Intanto avevo degli amici interessati come me ad affrontare quella situazione. E poi avevo un sistema che sapevo che avrebbe funzionato e mi avrebbe dato gli strumenti per lottare, per aiutare Serena a togliersi dai guai, per aiutarla a fare ciò che è giusto. Insomma, un solido mancorrente dal quale sbirciare il vuoto.
E così, galvanizzato da questi pensieri comincio a giocare.
Le prime scene ed il primo conflitto
La prima scena lasciata a me da narrare era soltanto un riassumere i fatti già stabiliti ed inserirli in fiction. Così ho descritto Serena in lacrime assieme alla sua altra coinquilina ed al ragazzo di Elisa.
Avevo quasi paura. Serena mi sembrava una ragazza così vulnerabile e normale, che mi sentivo quasi in colpa a metterla in mezzo a tutti questi casini. Non dimentichiamoci che ci sono le scene di Violenza! E lei era soltanto una pubblicista, una ragazza come tante. Non era mica Harry Bosch o John Blacksad!
Nella prima scena Michele interpreta Mario, il sospettato, che instilla qualche dubbio su di Marco nella testolina della piccola Serena. Le chiede infatti se lui sapeva che le due ragazze erano andate al Rave. La scena di investigazione senza alcun conflitto, ma non ci preoccupiamo, tanto arriveranno. Ed infatti nella scena dopo c'è il primo. Mauro interpreta l'altra coinquilina di Serena ed Elisa, a cui quest'ultima chiede la stessa cosa che le aveva domandato Mario.
Un pezzo che ha fatto ridere un po' tutti è stato quando ho detto "No! Se te ne vai anche tu come lo pago l'affitto?". Il fatto è che mi è tornato in mente quando è morta mia nonna, e tutto quello di cui si parlava era l'eredità e le scartoffie da compilare. Ne avevo parlato con mio padre, e mi aveva detto che molte persone si aggrappano alle cose banali e pragmatiche, come solido appiglio alla realtà contro il dolore.
Ma parliamo di qualcosa di più allegro, dai!
Le due scene di rivelazione
Arrivato a quel punto, dopo aver perso il conflitto contro la coinquilina di Serena, Sabrina (chissà chi ha proposto questo nome. Chi indovina prende una fanmail), che si era rifugiata in camera sbattendo la porta, mi dico: "Cazzo, qua ci sta una scena di rivelazione, che voglio sapere qualcosa di sto marco."
Quindi generiamo la relazione casuale... Relazione sentimentale/sessuale con la vittima. Ma guarda un po'... era il suo ragazzo. Che graaaaande scoperta. Che graaaaande investigatrice. Complimenti Serena! Capitan Ovvio non avrebbe potuto fare di meglio!
Ridiamo tantissimo e ci alziamo anche per andare a comunicare la cosa all'altro tavolo di Sporchi Segreti, dove mi han comunicato che c'era un poliziotto cinese di 40 anni chiamato Michael Lee, con cittadinanza italiana. LOL
Anyway, giochiamo lo stesso la scena di rivelazione, con Serena che frugando su un notebook trova delle foto di quei due assieme mentre fanno allegramente cose vietate ai minori (No, non stanno guidando).
E io chiedo una seconda scena di rivelazione, giustamente. Eccheccazzo, la prima non mi ha rivelato proprio niente! Questa volta esce qualcosa di molto più succulento: Relazione sentimentale/sessuale con Sabrina. Aha! E ora si spiegano molte cose. Narro come Serena trova tra quelle foto anche delle foto di Sabrina assieme a Marco, ma non ci sono mai tutti e tre assieme.
In realtà all'inizio avevo detto che c'erano tutti e tre, ma poi mi han convinto che era più interessante nell'altro modo.
E infatti la mia scena d'investigazione successiva è di andare a chiedere a Marco spiegazioni!
Il conflitto e l'ospedale
La scena ha luogo al macdonald della stazione, ed è subito conflitto, dal momento che Serena gli va a dire "Senti, ho visto delle foto di te e Sabrina... Ma Elisa lo sapeva di sta storia?"
Alcuni passaggi sono stupendi (almeno per me, oh), come lui che dice "Certo che lo sapeva, non ti ha detto niente perché non si dicono certe cose" e lei che risponde "Col cazzo, mi diceva tutto. So perfettamente quanto ce l'hai lungo e che ti gira a destra". Il conflitto viene Spinto 3 volte, e nell'ultimo passaggio si accumulano ben 2 dadi violenza!
E lo perdo.
Ferite da ospedale. Marco si era già alzato per andare via e Serena l'aveva fermato. Lui però si incazza definitivamente e le tira un pugno che le incrina le costole. Tutto diventa nero.
Riflessione, e fine.
Avevo perso TUTTI i dadi. Non potevo far altro che chiamare una scena di riflessione. E' brevissima. Serena si sveglia in un letto d'ospedale, allunga un braccio per prendere il cellulare, guarda l'ora e fa per scrivere un sms ad Elisa. Poi si ferma, mette giù il cellulare e inizia a piangere.
CUT
E fine anche della giocata, purtroppo. Voglio davvero concluderla, davvero.
Mi sono affezionato a Serena, voglio vederla andare avanti, voglio vederla che lotta per scoprire la verità, voglio vederla che combatte la tragedia. Voglio aiutarla a fare ciò che è giusto. Voglio essere al suo fianco quando sarà in difficoltà. Voglio che non sia sola ad affrontare le tenebre.
La sento vera, la sento parte di me. Sento i suoi sogni, le sue aspirazioni, il suo dolore. Sento che la sua storia non si è ancora conclusa, sento che non posso abbandonarla adesso.
Vi prego, continuiamo la giocata a Gnoccocon, in un extra-slot.
E grazie per avermi letto fino qui.
