Nel primo caso, io non volevo che lui mi accompagnasse in missione, lui voleva venire; dal suo punto di vista la cosa era generale, un "Collaboriamo per evitare che la strage si ripeta" (una bomba che ha ucciso decine di londinesi, mentre eravamo nel luogo), dal mio era specifico, in quanto avevo ricevuto informazioni su dove trovare i terroristi.
Lui voleva venire anche perché i terroristi gli hanno rapito la moglie, io non volevo che mi accompagnasse perché lo vedo come uno smidollato, uno che non ha il fegato di sparare ai terroristi, nemmeno quando salverebbe delle vite.
Nel secondo caso, si era venuti a conoscenza di un indirizzo dove poter trovare i terroristi (diverso, ma vicino, da quello che ho io) e forse la moglie del PG; prima di andare lì, il PG è andato da una PNG (moglie di un sergente morto in guerra e sottoposto del PG, e madre di una bambina scomparsa) a chiedere se voleva aiutarlo; lei ha accettato e si è cambiata senza curarsi che lui potesse vederla nuda, anzi guardando di sottecchi come reagiva.
[cite]Autore: Korin Duval[/cite]In questo caso, è un confronto tra due volontà opposte: un PG dice "non voglio venire" e l'altro dice "voglio che tu venga".
Ognuno fa advocacy per il suo PG
Ma se poi la decisione deriva da un tiro di dado rientra nel discorso riportato da Moreno?
[cite]Autore: Korin Duval[/cite]Qui è un conflitto (non conosco il sistema) SOLO se è possibile, in qualche modo, che la "tentazione" sia gestita da un altro giocatore
Non so cosa dica esattamente il manuale (le regole ci sono state spiegate a voce), ma in linea di massima a quanto ho capito prevede conflitti "decisionali", per esempio il decidere se un prigioniero viene lasciato in vita o no (nota: non l'ucciderlo o no, che potrebbe essere slegato dalla scelta comune di farlo, se uno se ne frega; proprio vedere cosa decidono i personaggi).